venerdì 22 marzo 2013

Matto e disperatissimo

Beh, direi che arriverà un fine settimana di tango matto e disperatissimo. Chissà cosa succederà stasera con _era che non so perché ella mi muove emozioni contrastanti.
Dovrei esultare per il tango, anche una notte lunga sabato sera. Invece sono inquieto.
Perché questa vita notturna così insalubre di chiuso ed arie marce e di bacilli e sbalzi di orari che è diventata una sfida e un voler volitivo di imparare quest'arte difficile che ti possiede se tu desideri possederla almeno un po' mi lascia poi rinco e a batterie scariche di giorno. Dopo mesi di inverno vorrei anche andare per monti e Natura che ho visto le prime primule nella brina ieri e stamani e frequentare gli amici lì fuori che non è così facile se la mattina sei ko e il pomeriggio poi ri-dormi per recuperare che la notte dopo ancora ti metti a smargiassare o tenti di farlo in milonga. Non è facile neppure l'urbanesimo del tango quando vivi ai margini del bosco a quarantaminutididistanza.
Sì appaiono questi segni di inquietudine e anche questa carica aggressiva che ho in questi giorni. Li osservo questi segni.
La forza di volontà. Mi mette alla prova il tango. E la forza di volontà che è faticosa, e sacri-ficio e resistere anche al dolore, volontà che porta i frutti. Ieri lezione andata così così. Ho ballato a tratti ad occhi chiusi, avrei voluto lasciarmi andare ma poi la mia ballerina ha fatto dei voleo contro le sedie o contro altri. Le donne hanno questa fortuna di potersi lasciar andare ad occhi chiusi, è meraviglioso, come entrare in una vasca di acqua tiepida e con sospetti di profumo di lavanda e di gelsomino e corteccia umida.
Mi attacco ad esso come fosse un amore un po' dispotico.

Buon fine settimana a voi.

3 commenti:

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.