Le parole di Silvano però, ricordano che... la libertà è preziosa e ad essa corrisponde la responsabilità, il sacrificio e la rinuncia ad altro per potersela permettere. Come dice Lorenzo, non c'è libertà senza responsabilità e respons-abilità.
Onde che si alzano e si abbassano, elastici che si allontanano e tornano. In mezzo, tra gli estremi, c'è lo spazio, l'alterità, lì in mezzo, c'è l'amore della distanza e del desiderio.
Ma l'amore è solo una metafora della vita. Questa pagina aveva, all'inizio, "Libertà d'amare", come titolo. Ma Silvano Agosti (con il quale non concordo in vari punti) parte dall'amore e poi arriva al vivere con molte osservazioni argute, molto interessanti.
Sto facendo molte riflessioni, ultimamente. E si'credo chie l'amore debba fondarsi sulla libertà dei singoli. Vivere insieme o meno sono solo due delle svariate opzioni...
RispondiEliminaCiò che conta alla fine è volere insieme le stesse cose...
Quando ti innamori ti si apre un ventaglio di possibilità...ma poi è solo il tempo e la conosscenza approfondita che ti permettono di scegliere consapevolmente...
Ora come ora, propendo anche io oer il " ciascuno a casa propria". :)
Lo dice anche Agosti: ognuno a casa propria.
EliminaDa sempre dico che la convivenza tra le persone è pacifica se ognuno vive a casa propria e incontra gli altri SOLO in mutuo e reciproco accordo.
Questa verità ovvia, peraltro, è fumo negli occhi dei filomassmigrazionisti.
Cosa ne dici dei pensieri di Silvano?
“Non è che ci si appiccica, ci si incontra. Nulla unisce più profondamente il Sole alla Terra della distanza che li separa”. Direi che la tua esperienza con H. lo testimonia.
Diciamo solo che... la distanza deve essere, di tanto in tanto, percorsa, annullata. ;)
Si Uomo...mi ci ritrovo in quel pensiero...infatti io sono convinta che i sentimenti vadano al di la' di molte cose, del tempo e dello spazio e perfino delle generazioni....
Eliminacerto...con H. la distanza rappresenta(va) un grosso ostacolo...ma se devo essere sincera...non e' stata alla fine la distanza in se' a creare problemi...ma la mancanza di fiducia (mia) nei suoi confronti per via di alcuni suoi comportamenti contraddittori...e questo purtroppo e' un problema comune a tante storie che magari partono troppo "in quarta" senza darsi il tempo di conoscersi un po' alla volta...
Certamente, prima o poi nelle storie a distanza bisogna decidersi su come e quando vedersi...altrimenti...le cose non possono proseguire...siamo fatti (anche) di carne, non solo di spirito :)
L'amore come metafora della vita ? mi pare riduttivo, NO! sin quando accetteremo la dualità degli esseri così come sono, per quelli che sono.
RispondiElimina...E' come dire due cuori e due capanne...poi quando prude sotto l'ombeliko, uno squillo e tacca banda...NO non funziona così. Penso che un rapporto se non lo si vuol ridurre al solo sesso vada coltivato senza porre limiti al tempo di percorrenza, al tetto, e al letto; ecco, così se una esperienza si esaurisce non lascia cadaveri in giro...ma solo amicizia e condivisione.
Pensa che io ritengo che anche il tango sia una metafora abbastanza fedele dell'amore, una sua mappa abbastanza precisa in scala. :)
Elimina> poi quando prude sotto l'ombeliko, uno squillo e tacca banda...NO non funziona così
Da una parte sono d'accordo con te.
Dall'altra, se togliamo la nostra utopia, per moltissime persone funziona proprio così.
Anche se è una realtà che non ci piace.
Non penso che si tratti di imporre limiti, ma di osservare la realtà: la convivenza coatta come dispositivo antilibidico, mortificante, depressivo e questa dimensione è problematica non certo solo per la coppia erotica (anche se l'antilibidico si applica specificatamente ad essa).
Silvano Agosti è quel sindacalista sessantottino ?
RispondiEliminaHo riletto la biografia e anche da essa non risulta.
EliminaCerto, così zero responsabiltà. Ci si vede sempre e solo al meglio, senza sbavature e senza impicci e per il resto ognuno per la sua strada. Non è una relazione di coppia questa, è una scampagnata con un trombamico.
RispondiEliminaChe ci sta, ci mancherebbe altro, ma chiamiamo le cose con il loro nome. Come quell'altra sciocchezza che il matrimonio (o la convivenza) è la tomba dell'amore. Lo sarà per chi ha già qualche problema di base e non è capace di superare gli ostacoli. Per tutti gli altri (e sono la silenziosa maggioranza grazie al cielo) è arricchimento.
Le difficoltà scremano, esercitano, aiutano.
EliminaE' una osservazione saggia, Alahambra.
Ma ci sarebbero anche altre osservazioni ragionevoli su non poche assurdità del matrimonio/vita di coppia.
Già il matrimonio è assurdo in sé: amore e dimensione civilistica della coppia c'entrano come i rubinetti col mare, tanto per citare Agosti. La dimensione civilistica deve essere gestita da persone secondo accordi privati.
Agosti e UUiC non ipotizzano certo un divieto di convivenza: ciascuna persona sia libera di scegliere i modi del vivere.
Di farlo con la testa, tenendo presente difficoltà, caratteristiche personali, resilienza o instabilità, gradi di libertà, etc.
Comunque, per la maggior parte delle coppie, la convivenza è la tomba delle libido.
Di recente leggevo ulteriori conferme a questa evidenza.
La maggior parte delle persone partono come coppia e poi diventano duo.
Poi succede che in una struttura indebolita dall'assenza o scarsità di libido, basta un colpo di brezza di seduzione, di voglia, etc. e tutto si disfa. Contenti noi/loro. A volte ci sono bambini in mezzo che sono corrotti con un modello intrinsecamente anacronistico, instabile.
Man, ma se hai voglia di scopare, fatti sta scopata e via.
RispondiEliminaNon è che ti devi risposare. Trovi una che ha voglia di vederti ogni tanto e sei a posto.
Non è più semplice invece che fare mille discorsi su cosa si deve o non si deve fare?
Ognuno faccia un po' come gli pare e siamo tutti felici.
Non mi risulta che Agosti mi abbia citato.
EliminaLo perdono :) ma è così.
Ovviamente qui espongo punti di vista tra i quali i miei, comprese le mie debolezze.
> Ognuno faccia un po' come gli pare e siamo tutti felici.
Specie in materia di sesso, relazioni, inizio e fine vita, la presenza della morale, dello stato è a dir poco asfissiante, vessatoria.
questo è un tema antico come il mondo
RispondiEliminano, non è vero, in realtà è assai contemporaneo. l'amore si misura con l'assenza. l'amore è "sto peggio quando lui (lei) non c'è rispetto a quando c'è". poi però viene la prassi, il (mal) vivere quotidianao. viene il mutuo da pagare, lo specchio del bagno con gli schizzi del dentifricio, il mare anzichè la montagna. arriva il compromesso. e non è facile gestire il quotidiano. direi che c'è un oceano tra questa condizione e quella che vivi tu. direi che inizia a scatenarsi il dilemma quando si decide se vivere assieme o meno. in fondo quello che dice questo Agosti a quanto pare.
Francesco, mi piace quando esprimi la tua filosofia (è importante, penso, ma non la valorizzi, secondo me, per la tua dimensione spirituale, filosofica devi ringraziare anche tuo babbo e tua madre!).
EliminaSì, la questione è abbastanza recente, contemporanea.
Solo ora (e per un tempo che sarà breve) decine di milioni di uomini e di donne hanno avuto una buona o discreta indipendenza relativamente alle basi, alle risorse per vivere dignitosamente (sarebbero centinaia di milioni ma molti homo sacrificano la libertà per i consumismi). Questo ha scardinato completamente i vincoli molto stringenti di sinergia per la sopravvivenza che era associata (un'altra roba che con l'amore non c'entra veramenteuncazz) alla coppia.
Anche lo zio Osho sottolineava gli aspetti paradossali dell'Eros.
E una soluzione la puoi vivere solo su un livello, un metalivello paradossale.
Con te e senza di te.