mercoledì 3 giugno 2020

Il diabete!? Più caramelle!

Negli Stati Uniti di nuovo casini, distruzioni.
I mezzi di propaganda di massa si accaniscono sui sintomi (una brutta uccisione da parte di un poliziotto bianco di un afroamericano) e sulla catechizzazione.
Voi cosa direste di uno che si accanisce strepitando su quanto malvagio, brutto, cattivo sia il diabete continuando a catechizzare sull'aumento del consumo di zucchero, caramelle, sulle superiorità dei cocktail-miscuglioni basati su bevande dolciastre? Ma questo è scemo!
Appunto.
Negli SUA hanno questi orrende devastazioni e micro guerre civili da due secoli e ogni sei mesi il coperchio del vaso di Pandòra si apre ed escono zaffate di fetore e casini ingestibili.
Qualcheduno dei mezzi di plagio di massa ha osservato che questi sono i fottuti e infernali casini di queste orribili, nefaste società multietniche - multireligiose - multirazziali - multiognimerdapossibile? No, non una parola su quelli del pensiero unico giusto, ortodosso, migliore, superiore, antirazzista, antisessista, antimachista, antispecista, antifascista, anticapitalista, anti...
Questa è la prospettiva infernale alla quale sono destinate le nazioni europee, un macello complessivo propagandato e inculcato come progresso verso il paradiso multietnico, multiculturale.


10 commenti:

  1. Un omicidio è un omicidio. Punto.

    Che tra gli agenti di ogni corpo di polizia ci siano anche individui dall'equilibrio precario e con un'indole che ne sconsiglierebbe l'impiego in un ruolo di quel genere è un inspiegabile dato di fatto. Ancora una volta, punto.

    Occorre però osservare che chi si trovava a terra non era propriamente uno stinco di santo, che era un omone tipo gigante Polifemo, che ci sono fonti che affermano non fosse del tutto "in ordine" a livello di equilibrio (un violento, pare).

    Ragioniamo: chi l'ha fermato si è trovato ad avere a che fare con una persona con ogni probabilita fisicamente superiore, con atteggiamenti presumibilmente "poco concilianti"; quando più o meno fortuitamente riesci ad immobilizzare chi ti è ostile e fisicamente superiore, c'è un obiettivo primario: fa che non si rialzi. Tenere fermo chi è in grado di spezzarti come un fuscello non è cosa da poco, e non è difficile eccedere, a volte è INDISPENSABILE eccedere. C'è poi da considerare il "fattore stizza", che è alquanto comprensibile, anche se magari non giustificabile. L'adrenalina è una droga, anche se endocrina, ed ha i suoi effetti.

    Insomma, c'è chi costruisce un caso alquanto "sonoro" per questo evento verificatosi a migliaia di km di distanza, in una terra delle cronache della quale dovrebbe interessarci men che niente, e poi lasciamo svanire nell'ombra casi NOSTRANI anche più raccapriccianti? Qualcuno ancora ricorda il carabiniere accoltellato a morte un anno fa? E quanti hanno sentito parlare dello svitato atterrato, sedato sul posto, assoggettato a TSO e tenuto bloccato per giorni in un letto di contenzione sotto l'effetto di stupefacenti ("farmaci" somministrati dai "medici" ospedalieri) per aver pronunciato frasi da un'auto con un megafono? Nota: costui (è documentato) non ha opposto la benché minima resistenza. Quanti sono i casi di violenza NOSTRANA che passano sotto silenzio?

    Del morto e di chi ha ucciso, ne sono convinto, non interessa un tubo ad alcuno, a parte forse i famigliari più stretti e qualche amico particolarmente vicino (il dramma individuale è fuori discussione). Caso vuole, però, ci sono personaggi alquanto torbidi che hanno interesse a sfruttarne la tragedia per i propri ancor più torbidi interessi. Costoro hanno già provocato ulteriori morti, non so quanti feriti, un numero imprecisato di futuri incarcerati, una quantità di negozianti danneggiati anche in modo grave. Incendi. Intossicazioni. Inquietudine esistenziale. L'elenco si allunga, perché in marmi di quel tipo non è facile tracciare una linea oltre la quale si arrestino le conseguenze delle azioni e delle reazioni innescate.

    Siamo di fronte all'ennesima manipolazione disgustosa, ed è molto triste scoprire che esistono fiumane di persone suppostamente adulte che cadono vittime di inganni tanto vistosi.

    Alla larga da tutti quanti.

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    1. E.C. "in marmi di quel tipo" => "in marasmi di quel tipo"

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    2. Ieri osservavo la ridicola pantomima della Boldrini e altri figuri, inginocchiati per 'sta persona uccisa dal poliziotto.
      Che squallore! Certo che mi meraviglio come le persone non riescano a rendersi conto della merda che viene somministrata loro come cioccolato.
      Sono venuto a sapere che questo tale era, peraltro, un criminale pregiudicato.
      Non che questo significhi che possa essere soffocato: questo significa che
      1 - le robe multietniche sono delle orribili cose razziste e castali, come sottolinea sempre John Connor Bear, lo sfruttamento delle persone da parte di altre persone (ahh, quante compagne radical chic di Leu e PD con la colf o il maggiordomo filippini o pachistana, incontrai)
      2 - i poliziotti hanno a che fare con la feccia della societa': vorrei proprio vedere come questi kompagni del cazzo gestirebbero queste gentili e delicate personcine.
      Bisognerebbe mandare questi meschini teatranti a fare i controllori, i poliziotti, le guardie carcerarie e vedere se e come essi si immolerebbero.

      Manipolazione squallida e disgustosa funzionale a questo inganno colossale.

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  2. ogni essere umano ha il proprio destino, a volte si muore per una pallottola vagante, per una caduta da cavallo, etc..
    col libero arbitrio di cui disponiamo a volte si possono incanalare eventi nefasti e neutralizzarli come abbiamo fatto NOI ritirandoci nell'eremo velletrano: niente pallottole, incidenti, overdosaggi, homminicidi, etc

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  3. "Qualcheduno dei mezzi di plagio di massa ha osservato che questi sono i fottuti e infernali casini di queste orribili, nefaste società multietniche - multireligiose - multirazziali - multiognimerdapossibile? No, non una parola..."

    Non sono un fan della società multietnica, anzi, ma andrebbe forse ricordato che la popolazione afro-americana non è arrivata nei SUdA ieri con il barcone, o meglio, sì hanno usato la barca, ma avveniva secoli fa e non molto volontariamente...
    E del resto, sempre negli SUdA, se le sono date di santa ragione anche prima, tra di loro, bianchi e cristiani.
    E prima ancora quelli che oggi si considerano i legittimi proprietari di quelle terre le hanno date di santa ragione ai cosiddetti "indiani", con l'uso di armi, acciaio e soprattutto malattie.
    Finchè non inventeremo la macchina del tempo, sarà difficile rimediare ai guasti della storia: ci toccherà sempre vivere in un'era delle conseguenze, per dirla alla bardi.

    Lorenz

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    1. Bisognerebbe anche ricordare che LE DIRIGENZE europee acquistavano gli schiavi negri da trafficanti che vengono comunemente descritti col germine generico di "Arabi", i quali a loro volta li acquistavano da negrissimi monarchi (altre dirigenze, sebbene di diversa sfumatura cromatica) che vendevano persone imprigionate in seguito a razzie condotte (con modalità alquanto "razziste", secondo il "significato allargato" che si dà oggi a quella parola) ai danni di non meno negre persone considerate nemiche, ostili e genericamente "inferiori", ovvero "men che umane". Ah, la fratellanza nera! Che concetto squisitamente oggettivo.

      Occorrerebbe ricordare che tra i nativi americani (sia del continente del Nord, sia di quello del Sud e, per buona misura, pure di quello del Centro) erano comuni pratiche del tutto sovrapponibili a quelle condotte in Africa.

      E, per guardare a futuro dopo avere appreso dal passato, occorre tenere sempre ben presente che quel che è stato sarà, per cui chi oggi si atteggia a vittima aspira con grande vigore a farsi carnefice, il che dovrebbe ispirare forme di sana spinta all'autoconservazione (con le azioni che ne conseguono).

      La catena delle cose da considerare si fa piuttosto lunghetta, e non promette per niente bene.

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    2. ma infatti, assolutamente d'accordo.
      Non è questione di distinguere tra buoni e cattivi: la Storia è semplicemente troppo complessa per poterla semplificare in certi modi.
      L.

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    3. Guarda, secondo me le cose sono invece relativamente molto semplici.

      I comportamenti umani sono guidati in massima parte dalle caratteristiche dall'hardware (sistema nervoso) e solo in misura parecchio minore dal software (cultura). Su un certo hardware possono "girare" solo certi software, non qualsiasi software. Dal momento che il sistema nervoso cambia in tempi biologici e non in tempi storici, ne consegue che i comportamenti della nostra specie seguono gli stessi schemi da centinaia di migliaia d'anni, con varianti dettate dalla situazione ambientale contingente. Morale? La storia non può far altro che ripetersi, almeno finché non si verificherà qualche mutazione che comporti modifiche significative al sistema nervoso umano, e finché quella mutazione (per circostanze fuori dal nostro controllo) non troverà le condizioni necessarie e sufficienti per diventare pervasiva. Le probabilità che quella mutazione sia favorevole nel senso moralista che siam soliti immaginare, sono invero minime. Quindi, abituiamoci perché, menzogne nella narrazione a parte, i nostri pro-pro-pro-pro... nipoti saranno ancora lì a godersi le stesse schifezze che ci godiamo da tot decine di migliaia d'anni.

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    4. ... il legno storto dell'umanità.
      Mi piacerebbe poterti contraddire, ma è difficile non essere d'accordo.
      L

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    5. Il legno e gli alberi diritti non sono MAI esistiti.
      Il problema e' proprio rifiutare questa realta' e postulare teorie e prassi politica che assumono linearita' e ortogonalita' inesistenti.
      Se uno entra nella giungla infestata da serpenti, zanzare, pappatacci in bermuda e infradito, non e' la giungla che e' sbagliata, e' lui che e' un demente, un kolgione.
      Ritorniamo sempre a questa sinistra prospettiva impostaci dall'alto, a questa strada non verso ma gia' dentro l'inferno lastricata dalle migliori robe politicamente corrette.

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