sabato 24 ottobre 2020

Intenso, greve

Ormai da tempo il sabato è diventato la giornata di recupero, riposo. I ritmi di lavoro sono sempre assai intensi, noi del privato che abbiamo il resto del mondo col fiato sul collo a competere ferocemente non abbiamo i privilegi del settore pubblico e tutte le sue assenze di responsabilità e quanto ne consegue, ahinoi così frequentemente (lassismo, cialtroneria, fancazzismo, assenteismo, indolenza, pressapochismo). Neppure le grandi dormite (quando non c'è Ansia a mordere, con sua sorella Insonnia) dovute alla sparizione del tango (comunque avevo da tempo chiuso con gli appuntamenti infrasettimanali) ristorano a sufficienza.
Col passare degli anni l'intensità diventa, a volte, pesantezza, gravità.
Una cosa sensata, a mio avviso, visto che è dovere mantenersi e lavorare fino a quando possibile, sarebbe quella di lavorare un poco meno nella parte finale della nostra più lunga vita professionale: ad esempio, nel penultimo lustro di lavoro, una mezza giornata in meno alla settimana (36 ore), nell'ultimo una giornata in meno (32 ore), ovviamente con salario e stipendio ridotti proporzionalmente: i figli sono già usciti di casa, mutui già pagati, si spera che qualche anno in più significhi anche qualche grano di saggezza in più e capacità di resistere al (becero è superfluo) consumismo, si lavora meno e col tempo libero si possono fare in casa un sacco di cose, risparmiando molti quattrini.

Io non sono nella orribile demagogia per cretini e disonesti intellettuali del lavorare meno, lavorare tutti [a parità di salario] che non è altro che un aumento dello stipendio/salario orari.

Oggi sono pigro.

(via aess - archivioetnografiaestoriasociale)

44 commenti:

  1. Io non sono nella orribile demagogia per cretini e disonesti intellettuali del lavorare meno, lavorare tutti [a parità di salario] che non è altro che un aumento dello stipendio/salario orari.

    Questa non è demagogia , è semplicemente quello che è possibile fare con la tecnologia che abbiamo (15 ore alla settimana)

    La verità è che negli ultimi decenni la tecnologia ha permesso di aumentare di molto la produttività ma i salari sono sempre rimasti stagnanti e lo sono tuttora , altro che demagogia

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    1. Questo e' certamente vero: la tecnologia non ha fatto diminuire di una mezzora l'orario di lavoro settimanale.
      D'altra parte e' anche ovvio che
      o - se non vuoi chiudere baracca e burattini, con i mercati aperti, devi competere e nel costo complessivo della tua unita' di prodotto o servizio c'e' anche il costo della retribuzione
      o - gli aumenti possono essere dati in base ad aumenti della produttivita', efficienza, qualita' o altre osservabili economiche ./ di processo.
      o - la moderazione salariale e', come altre forme di sobrieta', una virtu' che ha enormi conseguenze (ad esempio il pesante deficit nella bilancia dei pagamenti tra Italia e Germania che significa che da lustri noi ci impoveriamo ed essi si arricchiscono).

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    2. Farneticate.
      In Italia non si fabbrica e non si coltiva più niente.
      Tutto quello che consumiamo è fabbricato e coltivato altrove, come nel caso delle noci di Lupolibero.

      Quindi la "tecnologia" non ha aumentato niente se non LA FINZIONE che gli Italiani producano il surplus di risorse che gli consente di vivere in un certo modo, cioè, appunto, di comprare e consumare cose fabbricate e coltivate dall'altra parte del mondo.

      La FINZIONE si traduce nella fantomatica "crisi" che non è una "crisi" e nel crescente indebitamento, vedi alla voce MES e altri artifici finanziari che sono tutti prestiti a strozzo con cui i minus habens pensano di conservare lo status quo per cui il pre-pensionato delle Ferrovie può ricevere una valvola cardiaca "gratis" e i capoccia si adoperano secondo le istruzioni dei loro signori per demolire l'Italia col Debito e conseguente "disagio sociale" da reprimere con lo Stato di Emergenza, cancellare etnicamente gli Italiani e realizzare il Meticciato asservito al Governo Mondiale.

      Non vedete che l'Italia ci sta crollando addosso? Tutte le cose che sono state costruite in maniera frenetica nell'Italia post-bellica partivano alla idea del "progresso" che è esattamente il contrario della "decrescita" che ci viene venduta adesso come "progresso". Il "lavoro" di allora era darci dentro con la chiave inglese in mezzo alle polveri e ai solventi, adesso il "lavoro" è cazzeggiare davanti ad un computer, senza nemmeno il disturbo di un ufficio per via dello "smartuorchin".

      La "tecnologia" è quella dei monopattini.
      Già prima i ragazzi non avevano idea di come rattoppare la camera d'aria della loro "mountain bike", adesso sfrecciano su aggeggi che non devono spingere con le loro gambine e che sono completamente sigillati, non devono sapere cosa c'è dentro, non è previsto di spazzolare la candela, figurarsi cambiare la puleggia come nel Ciao o di smarmittarli per farli andare più forte, l'unica cosa che gli viene chiesto è controllare la carica tramite "app" sullo "smartfone". Lo "smartfone" che è ugualmente sigillato e di cui non devono sapere nulla se non quali icone toccare coi ditini per mescolare idiozie e pornografia.

      Ci vendiamo abbonamenti l'un l'altro ma nei cantieri, i pochi che ci sono, lavorano tutti operai stranieri, perché la "tecnologia" dei monopattini e degli "smarfone" sostiene la FINZIONE per cui i ragazzi italiani non si devono sporcare le mani e nemmeno sapere come funzionano le cose. E' il disegno del famoso "fanno i lavori che gli Italiani non vogliono fare", cioè TUTTI I LAVORI che implichino sporcarsi le mani o sapere come funzionano le cose.

      Certo poi c'è l'italiano che lavora alla NASA di cui siamo orgoglioni. Lavora alla NASA, appunto, perché in Italia non si fa nulla. Ai ragazzi con qualche ambizione altra dal "reddito universale" si dice che devono migrare, andare a cercare le opportunità all'estero. Allora la "tecnologia" è quella che facilita il migrare e la vita del migrante.

      Insomma, io suggerisco di smetterla di guardarsi allo specchio come Narciso per qualche minuto e osservare quello che succede attorno allo specchio. Poi fate come volte, tanto non contiamo un cazzo.

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  2. Le considerazioni di Lorenzo mi spingono a raccontare un episodio del quale son stato protagonista questo mese. Avviso in anticipo che ricade nella categoria "quisquilie", quindi se leggete lo fate già sapendo che non sono cose di rilievo. Al più possono essere indicatori marginali di uno stato di cose. Titolo: "Il tritacarne". E' piuttosto lunghetto.

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    IL TRITACARNE
    (prima parte)

    Mia moglie stava preparando il ripieno per gli agnolotti quando, sfiga vuole, il motore del nostro trentennale tritacarne si inchioda. Ovviamente vengo chiamato in causa, perché è risaputo che le donne... va be', lasciamo perdere che è sessista.

    Prendo la cassetta degli attrezzi per smontare l'aggeggio. Ah, ci sono giusto quattro viti per aprirlo (in quelli moderni non trovi neppure più le viti). Cacciavite. Vedendoci poco e essendo troppo pigro per prendere gli occhiali, opto "a stima" per il classico cacciavite a croce. Non funziona, gira a vuoto. Indosso gli occhiali. Le viti non erano del modello a croce, ma di un tipo mai visto. E va be', dico a mia moglie, portalo al negozio delle riparazioni. Qualche giorno dopo, lo fa.

    Al momento del ritiro (è passata un'altra settimana), il riparatore enuncia con fare solenne: "Non si può riparare, il danno è troppo grave". Mia moglie porta a casa l'aggeggio e riferisce, nascostamente lieta per il fatto di avere la scusa per comprare un nuovo tritacarne bello sbrilluccicante, tutto in plastica ovviamente. Ma io sono una testa dura, oltre che un noto pignolo rompipalle, e dico no, PRIMA provo a riparalo io! Ed entro in modalità orgoglio inflessibile.

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  3. IL TRITACARNE
    (seconda parte)

    Vado dal ferramenta vecchio stile del paese vicino, e gli mostro le viti aliene. Quello mi lancia un'occhiata di sbieco da dietro gli occhiali, quindi mi dice "un momento" e sparisce tra gli scaffali del magazzino. Torna con una bracciata di misteriosi cacciaviti, in fogge delle quali, onestamente, mai avrei sospettato l'esistenza. Provane uno, provane l'altro, riesce a trovare quello giusto. "Sei euro e cinquanta" (strano che non fossero sei euro e quarantanove, doveva proprio essere un tipo all'antica pure lui), dice quello come fosse una formula di commiato. Pago, ringrazio, e me ne vado.

    A noi due! Apro le quattro viti aliene e accedo alle budella del tritacarne, superando il primo livello dell'avvincente videogioco "Ripara il tritacarne". C'è questo, c'è quello, ok, non sembra così difficile - per cominciare devo rimuovere un normalissimo bullone a esagono che, a occhio, stimo necessitare di una chiave da sei. Ce l'ho! Fiducioso, inizio a sbullonare e... niente, la chiave non fa presa. Va be', penso, sarà da cinque. Una chiave da cinque millimetri non è cosa di tutti i giorni, ma ne trovo una in un kit di quelli componibili che porta le misure giù, giù fino al quattro. Bingo! Certo che sia la volta buona, provo a sbullonare con quella. Non entra, è troppo piccola. Ora, ditemi voi quando si è mai sentito di uno standard per il quale esistono in Italia i bulloni con testa da cinque millimetri E MEZZO! Pezzi di merda, lo fate apposta! Ma uscire dalla modalità orgoglio inflessibile non è un'opzione praticabile, quindi mi armo di pinze e tenaglie e, per riuscire ad avere presa sufficiente nel poco spazio a disposizione, organizzo una specie di cappio in filo di ferro che "strozzato" intorno alla testa del bullone mi permette COMUNQUE di rimuoverlo nel breve lasso di tempo di un quarto d'ora d'orologio (se pensate che siano pochi, siete in errore, anche perché quel bullone aveva un gemello, per cui i quarti d'ora son diventati due). Da lì, lo smontaggio è andato in discesa, evidentemente perché quelli della Moulinsex (eh... più o meno) pensavano che nessun umano avrebbe superato i primi due livelli di difesa antiintrusione. Ma mia cugina sessantenne sostiene che io son sempre stato un tipo strano, anche da bambino.

    Tiro via la parte motrice dell'aggeggio, un comunissimo motore elettrico a spazzole. Lo provo. Perfetto, non necessita neppure una finta di riparazione, manco un po' d'olietto per dargli quel quid di scorrevolezza in più.

    Smonto il blocco degli ingranaggi di demoltiplicazione. Dentro, un delirio di immonda sporcizia e qualche ombra di ruggine negli unici due ingranaggi in metallo (gli altri, già trent'anni fa, erano stati fabbricati in plastica), ma nessuna rottura. Ripulisco il tutto. Applico un po' di degrippante. Ricollego il motore per far girare la baracca per un paio di minuti, in modo da "molare" via eventuali rimasugli. Rilavo il tutto con sgrassatore, e sostituisco il grasso rimosso con altro roseo come il culetto d'un bimbo. Ancora qualche giro provvisorio per assicurarsi che niente vada storto. Bene, è ora di cominciare il rimontaggio "serio".

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  4. IL TRITACARNE
    (terza parte)

    Metto insieme in modo definitivo gli ingranaggi, senza avanzare neppure una rondella. Ricollego il motore al blocco demoltiplicatore. Sostituisco i bulloni da cinque millimetri e mezzo con due da sei, in previsione del futuro (siccome innestano su plastica - anche quelli! - basta ungerli, scaldarli leggermente e forzare un po' perché "vadano su"). Sostituisco le viti aliene con viti "a croce" di quelle che trovi anche in salumeria. Riprovo il tutto... PERFETTO! (con grande scorno di mia moglie, che vede sfumare il suo sogno sbrilluccicante)

    Morale: un po' di sbattimento per reperire l'attrezzo proveniente da altri mondi (quello da sei euro e cinquanta), due ore di lavoro (per me che sono un incompetente e ho agito senza avere idea di quel che avrei potuto trovare dentro quella scatola), un dito di grasso e una lacrima di degrippante che avevo già in casa. Ricordiamo le parole del professionista: "Non si può riparare, il danno è troppo grave". Eh... ci avrebbe messo venti minuti, lui, ne sono certo, perché sono operazioni alle quali è senz'altro più abituato di me. Ma no: "Non si può riparare, il danno è troppo grave". Sì, certo.

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    Fosse la prima volta che mi succedono cose del genere, gente.
    Anche questo mese, MrKeySmasher a sconfitto il "consumismo" mille a uno.

    Mi permetto di suggerire di non usare più il termine "consumismo", ormai è superato. Siamo all'apoteosi dello SPRECHISMO. Mettere in memoria, agire di conseguenza.

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    1. Mi sono riletto il piccolo racconto. Ecco, se mi lasciassi andare al modo "tifoso nello stadio" avrei iniziato cori per incitarti e sfanculare la Moulinex.

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    2. Io non ho parlato di Moulinex, sarebbe stata diffamazione a mezzo stampa. Il mio tritacarne è un Moulinsex, come è ampiamente attestato dal fatto che mi ha fatto girare vorticosamente le palle. Non fare confusione, bisogna essere precisi nelle cose.

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  5. Il taglio è cinese e le misure proabilmente sono "imperiali", cioè piedi pollici e sopratutto dito medio.

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    1. Il tipo di taglio lo puoi vedere qui, nella vite al centro della fila in primo piano. Mai vista prima, per me è una assoluta novità, in particolare per via di quel pernino centrale in rilievo che impedisce l'inserimento di qualsiasi tipo di cacciavite che non sia perfettamente conforme.

      Sulle misure imperiali... proprio non saprei. In genere nella bulloneria vengono espresse in pollici e frazioni di pollice. Un pollice equivale, come sai senz'altro, a 25.4mm, dunque le misure che meglio approssimano il caso che ho descritto sono 1/4 di pollice (6.35mm) e 1/5 di pollice (5.08mm). Mentre mi sono già imbattuto in tuberie con diametro di 1/4 di pollice, non ho mai visto alcunché che riportasse misure di 1/5 di pollice. Che sia effettivamente quello "08" in eccesso a impedire l'innesto della chiave da 5mm? Mi sembra una tolleranza davvero minima, particolarmente per il mio corredo di chiavi non certo professionali.

      Rimango convinto che una via semplice per ridurre lo sprechismo sia la definizione di standard UNIVOCI e stabili nel tempo *almeno* nazionali e il DIVIETO assoluto di mettere in vendita merci che non presentino le caratteristiche previste. Tra l'altro, si tratterebbe di una misura che renderebbe più efficace uno dei feticci del libero mercato: la concorrenza.

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    2. Io ho esattamente le stesse viti in un ventilatore a piantana che non funziona e non posso aprire. Sicuramente sono robe cinesi, costruite però sugli standard americani. Gli USA hanno fatto un tentativo tempo fa di adottare le unità di misura "internazionali" ma poi sono tornati alle loro misure "imperiali", per un semplice motivo: sono convinti di potere dettare legge e comunque sono un mercato abbastanza interessante da fer in modo che qualsiasi produttore si adegui alle loro bizze, qualsiasi siano. Tra parentesi, nessun americano si sognerebbe mai di smontare un elettrodomestico per aggiustarlo, loro li buttano via anche senza nessun motivo, condizionati a pensare che il "nuovo" sia meglio non solo da un punto di vista pratico ma anche morale. L'intera società americana si fonda sulla idea di "cambiare vita" e "cambiare nome" lasciandosi tutto alle spalle. E' la ragione per cui non obbiettano al cambiamento, anche quando è ovviamente controproducente, masochista. Come il Mondo Nuovo, che stanno assaggiando per primi. Intanto le biciclette di oggi hanno tutte la valvolona americana perché le camere d'aria sono cinesi.

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    3. x MrKeySmasher:
      Ma grandisssimo Messer Pigiatasti!
      ESEMPLARE!
      Le riparazioni fanno parte della migliore ecologia.
      Va proprio in quella direzione di aver tempo per fare da sé le cose => meno quattrini necessari => meno spreco => vita migliore.
      Direi un grandioso esempio di decrescita intelligente.
      Quella riparazione e' stata la jattura del PIL. :)

      x Nessuno:
      Il nuovismo e' un'altra di quelle cose per babbei / scarsoni. E pensare che fu una sorta di ritornello della politica di Renzy.
      Dal punto di vista ideologico, chi apologizza le meraviglie paradisiache del Mondo nuovo, ovvero la regressione sempre piu' rapida alle barbarie che quelli ci stanno applicando?
      Sono proprio i discendenti di coloro che lo usavano, 'sto termine, Pol Pot, D'Alema, i solito kompagni per utili idioti.

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    4. Devi capire che la faccenda è annidata come una matrioska e che il Piano va avanti da cent'anni. Cominciamo col dire che i minchioni della Prima e Seconda Categoria della "Sinistra", cioè la Classe Subordinata, come ho detto concepiscono l'esistenza come necessità servile nella dualità "sopra-mondo" e "sotto-mondo". Quindi non gli importa nulla chi è il capoccia che gli da le direttive e non gli importa nemmeno del contenuto di queste direttive. Saltano quando gli dicono di saltare, cantano bella ciao quando gli dicono di cantare, l'importante è la conservazione, paradossalmente, come sempre, mentre si predica la "rivoluzione".

      RENZI CHI? QUESTO???.

      Il "nuovismo" è un fenomeno relativamente recente, tanto che nelle colonie non è ancora del tutto assorbito dalla popolazione. Certo, mano a mano che avanzano le nuove leve, tutto si uniforma. Però non persistere nell'errore pseuso-ecologista di farne una questione quantitativa. Il "nuovismo" è radicato nel "cittadino del mondo" che prima di buttare via gli oggetti butta via la sua identità, la continuità generazionale, il radicamento culturale e territoriale, la propria lingua, eccetera. La "rottamazione", COME INSEGNA IL PUPAZZO SOPRA CITATO, è in prima istanza antropologica, sociologica, psicologica e solo in conseguenza è questione di oggetti e cose. Butti via la TV perché prima hai buttato via il Mondo di Prima, da Popolo, Nazione, Stato, dalla Costituzione fino alla casseoula. Gli Americani, tanto più avanzano lungo la traiettoria del Mondo Nuovo, di cui sono il primo esperimento, tanto più possono esistere solo cancellando tutte le identità originarie e, come ho detto, se la gente butta via tutto il passato e la propria identità, poi di riflesso butta via la TV senza pensarci.

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    5. @MrKeySmasher

      Quella è una Torx ed è cento volte meglio di qualsiasi vite a testa tradizionale.

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    6. Lorenzo, per il tuo ventilatore a piantana... caso mai avessi necessità di smontarlo e non trovassi l'attrezzo opportuno (che comunque andrebbe acquistato, il che non è certo un bene), ricorda che nessuna vite è in grado di resistere all'aggressione brutale di un trapano con la punta molata di fresco. A mali estremi, se l'assassinio della vite aliena non dovesse dare i risultati sperati, i "gusci" in plastica di un elettrodomestico si possono facilmente frantumare e sostituire con soluzioni autocostruite in compensato (meglio se di recupero - ne trovi pezzi in ogni dove, incluso nell'immondizia, basta cercare).

      So che la resistenza individuale conta come il due di picche a briscola, però ha il grosso pregio di aumentare l'autostima. Da praticare a piene mani, con un bel ghigno feroce sulla faccia.

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    7. Mark, non metto assolutamente in discussione la validità di quel tipo di vite. Osservo però che si tratta di viti per le quali non è comune avere in casa l'attrezzo del caso: solitamente gli Italiani hanno nelle proprie cassette degli attrezzi domestiche giusto un paio dei soliti cacciavite a taglio e altri due o tre cacciavite a croce. Un elettrodomestico che non fosse fabbricato in completa e intezionalissima malafede proprio con l'intento di decretarne la non riparabilità tramite fai-da-te userebbe solo sistemi di chiusura permeabili agli attrezzi comuni.

      Considera anche che il tritacarne che ho riparato:
      1) aveva viti di quel tipo solo al primo livello anti-intrusione
      2) al secondo livello anti-intrusione, aveva solo due dei bulloni non conformi agli attrezzi comunemente diffusi a livello casalingo in Italia
      3) i livelli interni ai due anti-intrusione non avevano nulla di anomalo e risultavano accessibili senza problemi (incluso il ricorso a comuni viti "a croce")
      4) le viti aliene, efficientissime, servivano giusto a fermare un coperchio in plastica, e facevano presa lieve su altra plastica, quindi non ne è giustificato l'impiego per ragioni di pretesa efficacia

      Da quanto sopra si ricava che l'inaccessibilità al fai-da-te è intenzionale. I più biechi osano sostenere, aggiungendo malafede alla malafede, che sarebbe per ragioni di sicurezza, ma è mia ferma convinzione che le ragioni siano di natura commerciale, ovvero di sfruttamento dell'utente finale (ritenuto nulla più di una specie di bancomat).

      Tutto ciò viene consentito, se non caldeggiato, da chi ha in mano la possibilità di decidere gli standard di omologazione. Anche su questo piano occorre osservare che la non imposizione di standard univoci e stabili nel tempo che facciano dell'accessibilità un punto cardine, contraddice le dichiarazioni (in ancor più oscena malafede) dell'implementazione di manovre orientate a una specie di "rivoluzione verde" (green new deal, lo chiamano per farsi belli). Ma che vadano per funghi, che è meglio! Ci han preso tutti per imbecilli?

      Personalmente ho deciso che non acquisterò più nulla che almeno ad un'osservazione dall'esterno non si dimostri facilmente smontabile per riparazioni leggere (non sto certo parlando della sostituzione dell'albero motore di un'auto). E' mia facoltà e ritengo sia un atteggiamento che vale la pena coltivare, anche se so che mi preclude l'acquisto del 95% di quel che si trova in commercio. Del resto, ho la casa piena di roba che non uso o che non uso più e che posso recuperare, proprio non mi serve NULLA che esuli dal campo dell'alimentazione/acqua/elettricità/combustibili. Per quel che mi riguarda possono andare in malora.

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    8. Il punto è che il ventilatore non è progettato per essere riparabile/riparato. Come qualsiasi cosa della contemporaneità. Tutto si può fare in teoria ma oltre un certo livello di sbattimento, conviene comprarne un altro e questo è stato progettato a tavolino come tutte le altre cose della contemporaneità. Dicevamo del monopattino elettrico. Io vado in bicicletta, ho ancora il mastice, le toppe e l'armamentario ma ho scoperto che costa meno la camera d'aria nuova che le toppe. I ragazzi di oggi sono condizionati all'usa e getta, oltre al non sapere come funzionano le cose. Il monopattino è un aggeggio che nessuno mai smonterà per ripararlo, se proprio proprio lo dovrai mandare in assistenza, altrimenti lo cambi. Cosi come una volta potevi mettere le mani sul motore della Vespa mentre adesso gli scooter sono tutti pieni di elettronica per via dello scarico che deve essere "eco", quindi se li tocchi di sicuro scassi qualcosa. A parte che con la Vespa andavi, che ne so, a 80 e ti sembrava l'iperspazio, gli scooter attuali vanno a due volte tanto.

      Prendiamo il caso che conosco meglio, il confronto tra il PC con cui scrivo e uno scemofono.
      Il mio PC è una scatola con dentro dei pezzi che ho messo insieme e posso cambiare. Certo, magari dopo dieci anni non trovo più i pezzi compatibili, almeno nei normali canali di distribuzione. Ma diciamo che la possibilità sussiste, se si scassa il trasformatore ne metto uno nuovo. In origine avevo comperato una licenza di Windows ma poi ho deciso di cambiare e metterci sopra Linux, quindi ho cambiato tutti i programmi che adoperavo. Insomma, la durata dell'aggeggio, se non è illimitata, è comunque molto lunga, posto che uno si adatti a certi cambiamenti e/o che sia in grado di decidere e governare questi cambiamenti.

      Lo scemofono, ignorando la sua funzione di apparato di sorveglianza, ti arriva completamente sigillato. Non puoi cambiare niente, ne un componente hardware ne il software che c'è sopra. Puoi solo fare delle aggiunte secondarie. E' progettato per un ciclo di vita massimo di tre anni. Se non si scassa prima la batteria, che non puoi sostituire, ti forzano a cambiare scemofono tramite la incompatibilità del sistema operativo e dei programmi con successivi aggiornamenti. Qualche anima bella pensa che sia una cosa necessaria e invece no, esistono scemofoni che puoi smontare e rimontare, su cui puoi mettere un diverso sistema operativo e diversi programmi, solo che questi non vengono commercializzati dai normali canali distributivi e praticamente sono sconosciuti alle masse. Oltre ovviamente la faccenda della necessità di adattarsi.

      Quindi boh, siamo in bilico tra l'esercizio di stile, il vezzo e l'utile o il conveniente. Nel caso dello scemofono io ho deciso di farne a meno del tutto perché non vedo modo per poterlo usare con le premesse di cui sopra. Nel caso della moto la porto dal meccanico perché non ho l'hobby della meccanica ma ne ho una vintage e in teoria potrei anche ripararla da me, nel caso del ventilatore sono abbastanza sicuro che se lo aprissi dovrei poi cercare i pezzi e mi costerebbe più di uno nuovo.

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    9. Comunque a titolo informativo una Torx, se non è stretta alla morte, si riesce a svitare anche con una semplice chiave a brugola. Nella dotazione minima dell'hobbista un mazzetto di brugole non può mancare.

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    10. Mark: "una Torx [...] si riesce a svitare anche con una semplice chiave a brugola"

      Allora non stiamo parlando dello stesso tipo di vite, perché quelle nelle quali sono incappato io hanno nel centro del foro un perno estruso che impedisce l'inserimento di qualsiasi cosa non abbia il profilo esatto, con un foro al centro per "ospitare" il perno in questione. Una brugola (ne ho) non passa né ora, né mai. Va' là, che sanno quel che fanno. E non è che "non è progettato per essere riparabile/riparato" (cit.), è che "è progettato per non poter essere riparato" al di fuori dei circuiti "autorizzati". Non per niente parlavo di stratagemmi anti-intrusione.

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    11. Hai ragione! Ho guardato la foto per la prima volta dal telefono e non ho notato il perno centrale, invece la forma a stella è identica a una Torx. Di solito il perno lo mettono sulle macchine industriali per questioni di sicurezza (si evita che qualcuno smonti coperture di parti in movimento e ci finisca dentro con le mani) mentre in questo caso il fine è evidente. Comunque dai, volendo con un po' di ingegno anche quella vite salta via! ;)

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    12. Di questi esempi di ostacoli alla manutenzione ce ne sono a bizzeffe.
      Se tu ripari sei attuatore della catastrofe della mancata crescita, no no no , non va bene no!

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    13. Però è un meccanismo con due parti.
      Quando propongo un consumo "responsabile" e vado a toccare i LUOGHI COMUNI, mi sento dire che sono uno stramboide con la stagnola in testa che gode a fare il "bastian contrario" rispetto al "tutti fanno cosi, devi farlo anche tu". I primi FARISEI di questa natura sono i tuoi amici "pseudo-ecologisti", che non a caso orbitano tutti nell'area della "sinistra" nella variante "liberal".

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    14. Non ho amici di quella genia né essa frequento.
      _rio, il mio amico anarchico che è il tuo alter ego (condividete il 75% de pensieri) si ripara tutti da sé, dall'auto ai tegami, dalla stufa alla radio.

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    15. Coso, se parli di figa o di mangiare, nessuno può obbiettare.
      Il guaio è quando ti avventuri in faccende più complicate, che richiedono di guardare oltre il tuo intorno.

      Partiamo dal risibile discorso del 75%. Secondo quella logica, tu sei un pesce rosso, dato che condividete il 75% del DNA.

      Poi ti farei notare che tutti i tuoi discorsi para-ecologisti, inclusi quelli "maltusiani", anche senza considerare le implicazioni psichiatriche, SONO IL (cosidetto) MAINSTREAM, cioè quando il vampiro Gentiloni ci racconta che dobbiamo aderire al MES, adduce a motivazione la "green revolution", cioè l'idea che i soldi presi in prestito a strozzo tornerebbero indietro moltiplicati se li investiremo nella "sostenibilità" e tutte le altre corbellerie descritte nella neolingua corrente. Mentre il vampiro ci vende il MES con fare suadente, il contraltare sono le urla del Grillo profeta-invasato che ci trasmette il messaggio divino della sua visione, dobbiamo coltivare i carciofi con l'Idrogeno.

      Tu fai lo "alternativo" con la stufa a legna e le gite col trenino locale, però il tuo "ambiente", ironicamente, è quello delle Sardine che fanno le foto con Toscani e Benetton o quello del Toninelli che ti racconta di tunnel sottomarini o sospesi nel cielo. Non sei affatto "alternativo", sei "mainstream". Torniamo sempre al discorso Capitan Fantastic.

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  6. > Una cosa sensata, a mio avviso,..., sarebbe quella di lavorare un poco meno nella parte finale della nostra più lunga vita professionale

    Perché parli al condizionale? Si può già fare, si chiama partime.

    > noi del privato che abbiamo il resto del mondo col fiato sul collo a competere ferocemente non abbiamo i privilegi del settore pubblico

    Capisco a cosa ti riferisci, ma non esagerare nell'iperbole e nella generalizzazione. Vai a visitare un ospedale pubblico, specialmente, ma non solo, in questo ultimo periodo.
    Lavorare nel privato, in un'ottica competitiva, per ottenere uno stipendio più alto è un tua scelta. Mai lamentarsi delle proprie scelte!

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    1. Evviva la Classe Subordinata.

      Domanda ovvia: cosa succederebbe se tutti scegliessero di "lavorare" (virgolette) in qualità di Dipendendi Pubblici?

      A parte l'altra ovvia considerazione che, in teoria, i dipendenti pubblici dovrebbero essere selezionati da un concorso e la selezione è sinonimo di discriminazione, cioè i migliori passano e gli altri non passano. Certo, è tutta una commedia perché l'assunzione nel Pubblico Impiego è sempre stata succedaneo del "reddito di cittadinanza" e strumento di assistenzialismo e clientela sottesa.

      L'intera P.A. è popolata di semi-analfabeti meridionali, compresi, anzi per primi i "dirigenti" (virgolette) mentre i capoccioni sono nominati dalle lobby che stanno dietro i Partiti, in funzione della famosa "lottizzazione". Quindi si, è una scelta. La scelta è tra la dignità di guadagnarsi il pane con le proprie braccia o il proprio ingegno contro la servitù che piange e intanto fotte, tipo gli Statali Pulcinella che piangono per il sopruso dello smartuorchin.

      Intanto ecco il tanto atteso avvento:
      Omofobia, passano alla Camera i primi cinque articoli del ddl Zan. Cirinnà: "Non si è mai liberi di odiare".
      Niente di che, la Costituzione ormai è carta da culo. Se si inventa uno "Stato di Emergenza" che si traduce in una dittatura militare, se si abolisce il Parlamento, si può anche decidere che "non si è mai liberi di odiare". Se mi avessero detto quando avevo vent'anni che avrei vissuto in una distopia fantascientifica come questa, non ci avrei creduto e di sicuro adesso vivrei nel mezzo del deserto australiano. Sempre perché è una scelta, se vivere liberi o vivere da schiavi.

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    2. caro _zzzzaccio :)

      Il tempo parziale (a me continua a piacere la lingua italiana) e' piu' una rarita' che la norma. Non mi sono mai informato sul fatto per cui gran parte delle aziende semplicemente NON ammettono tempi parziali come forme di lavoro.

      iperbole un ciuffolo: Rosa Canina mi racconta piu' volte la settimana le bojate che le sue colleghe che non saprei come definire vista la quantita' SISTEMATICA dei peggiori atteggiamenti hanno o non hanno nel loro posto di stipendio.
      In quanto alla "insegnante" (sigh!) di filosofia (capirai) calabrese che non sapeva il congiuntivo e che obiettava che se spiega (capirai, con i verbi all'infinito...) non come fare la crostata ma i distinguo tra il pensiero di Jung e di Freud non puo' concentrarsi per usare il congiuntivo, e' uno degli esempi paradigmatici di cialtroni e problematici applicati ai poveri studenti (nel qual caso a tuo figlio).
      Potrei raccontare cose simpatiche anche nella sanita', ad esempio, di assenteisti per molti mesi.
      Il fatto che poi tu venga operato per asportare il polmone dx affetto da tumore ed esca senza polmone sx non e' che si possa proprio escludere non dipdenda dall'ottimo livello a cui sono giunte le scuole, universita' inclusa, in cui vengono ugualizzati somari e brillanti, pressapochisti e precisi, cazzari e brillanti.

      Se tu usassi questi atteggiamenti / approcci nel privato, dopo qualche settimana saresti (giustamente) accompagnato alla porta, supposto che non intervengano i sindacati che sono il non-plus ultra nella difesa di cialtroni, balordi, mascalzoni, fancazzisti, ladri.
      Anche qui l'ugualizzaione al peggio e' il fantastico e sinistro obiettivo raggiunto da questa ghenga di sfascisti.

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    3. Zan e Cirinna', il peggio del sinistrame arcobalengo.
      La Cirinna' e' quella delle leggi per le unioni civili come primo passo verso uteri in affitto e genitore 1_2_pigreco che si possono fabbricare i bambini ordinati da catalogo da schiave subumane.

      Era quella beccata con i cartelli di odio ora non ricordo contro cosa (la manifestazione di odio arcobalengo contro la riunione delle famiglie tradizionaliste a VR?).

      Solo dei pazzi possono fare leggi contro le emozioni.
      Sarebbe come fare leggi contro l'umnidita' da acqua piovana e contro il sale corrosivo in ambienti marini.
      Questa e' la MERDA del politicamente corretto.
      Ovviamente trombonata a dx e manca del peggio del peggio, La Repubblica.
      Notare il livello del giornale della intellighenzia (ahah), con la coniugazione della terza persona, modo indicativo, tempo presente, del verbo essere, scritta con l'accento acuto invece che con l'accento grave, come dovrebbe essere.

      Gia' torniamo agli insegnanti dei COBAS contro gli invalsi che non sanno fare la o con il bicchiere, poi diventati giornalisti

      Cirinnà: "Non si é mai liberi di odiare"

      " chi dice che questa legge é liberticida, é stato ribadito quel che é giá chiaro nella giurisprudenza: si é liberi di esprimere il proprio pensiero, ma non si é mai liberi di odiare."

      etc. etc.

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    4. Bisogna che ti svegli, Coso.
      I fenomeni della "sinistra", nel mostro bicefalo attuale del PD+M5S, cioè i Sinistroni e i Terronisti, non sono interessati alle tue emozioni e nemmeno alle tue idee. Quello che gli interessa è che tu non dica e non faccia niente che sia difforme dalle loro direttive, che poi non sono le loro cosi come il PCI non aveva inventato il Comunismo, sono solo tirapiedi.

      Tutte le "riforme" degli ultimi anni derivano dalla cancellazione formale dell'Italia come Stato Nazionale e degli Italiani come Popolo. Non possiamo esistere come Popolo perché non ci deve venire in mente di darci da noi stessi le nostre leggi, di decidere come vivere, secondo quale morale (che, te lo ripeto, significa "il modo di fare le cose").

      Se gli Italiani e l'Italia devono sparire, significa che anche i singoli individui devono sparire, gli deve essere impedito di esprimersi, di comunicare, di agire. Quindi la Cirinnà dice esattamente quello che vuole fare e lo dice perché ormai è sicura che siamo nell'impossibilità di reagire. Non siamo mai liberi [di dire o fare qualsiasi cosa]. La faccenda dello "odio" è ovviamente un espediente da bambini che non è diretto verso di me/noi ma è diretto verso la Classe Subordinata, in modo che tutto vada ad incastrarsi nel solito "storytelling", quello per cui se una merdaccia immigrata fa una strage in una cattedrale i "commentatori" lo presentano o come povera vittima dei miei soprusi o come un islamo-fascista, che sta al famoso "islam moderato" come io sto ai nostri compagnucci.

      E' tutto collegato, tutto disegnato a tavolino, c'è dietro una regia cosi estesa in tutte le dimensioni che si fa fatica a concepire l'idea che esista. Eppure esiste.

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    5. Concretamente, Coso, una volta instaurato lo "Stato di Emergenza", in questo caso le "Leggi Speciali" contro i vari "ismi" e le varie "fobie" che secondo loro avvelenano la società e ostacolano il "progresso", quello che pensano di fare i compagnucci è di prendere qualche "fascista" e comminargli la "punizione esemplare" secondo la massima "colpirne uno per educarne cento". Il contesto normativo che stanno costruendo gli consente appunto prima di sopprimere i "diritti costituzionali" e poi di eseguire processi e sentenze sommarie nel loro stile, che è sempre lo stesso, dal Nord Italia dei "partigiani" alla Cambogia di Pol Pot.

      Come si fa in concreto?
      Coi soliti sistemi, una bella Polizia dedicata tipo STASI e la Santa Inquisizione dei Magistrati tipo Mani-Pulite-Palamara e la delazione, non a caso in questi giorni i pagliacci governativi sostenevano, con la corte dei miracoli della "comunicazione" ossequiente, che le "violazioni delle regole" non sarebbero state perseguite sfondando le porte delle case a calci ma contando sulle solerti segnalazioni dei cittadini ligi al "dovere". La "delazione" nel nostro caso può assumere anche l'aspetto della denuncia presentata dalla associazione qualsiasi, dal circolino, uno qualsiasi dei tanti rivoli in cui si distribuisce il lavaggio del cervello e il controllo della "sinistra".

      Ergo, io continuo a dirlo ovunque posso, continuate ad andare in giro con lo scemofono, continuate a mettere i cazzi vostri nella Rete, poi un giorno verranno i gendarmi a chiedervi perché non avete installato "Immuni" o a presentarvi l'avviso di garanzia perché avete manifestato "odio".

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    6. In fatto di dittatura solo i rossi / fucsia / arcobalenghi potrebbero superare i fasci. Essi sono peggiorati dalla loro hybris salvifica.
      I nazi erano dilettanti in confronto a stalinisti e khmer rossi.

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    7. Tutto torna quando capisci che negli Anni Settanta la "Classe Dirigente" dell'allora PCI passò dalla subordinazione tradizionale alla Unione Sovietica alla subordinazione più conveniente alle Elite Apolidi della para-massoneria finanziaria dei "liberal" americani. Ci sono voluti circa vent'anni per fare assimilare alla "Classe Subordinata", le Due Categorie degli Idioti e dei Mai Cresciuti, il passaggio dalla ortodossia marxista-leninista al "politically correct" americano. La stura finale ovviamente è stato il collasso dell'Unione Sovietica, la caduta del Muro, eccetera. Allora si è potuto tranquillamente buttare giù la facciata di cartapesta del "Comunismo" e fare il "Partito Democratico" come parodia del Partito Democratico americano.

      Forse "parodia" è sbagliato, perchè farebbe ridere e invece è una tragedia mostruosa. Fusaro, che secondo me finge altrimenti sarebbe sull'orlo della follia, ci racconta del "tradimento della sinistra", del fatto che il suo "marxianesimo" è stato proditoriamente sostituito dalla Mondializzazione, con tutto il repertorio, il "meticciato", la cancellazione dei Popoli, delle Nazioni e degli Stati. Si sbaglia, non è un "tradimento", è la logica prosecuzione, evoluzione, della faccenda. Ancora, diventa ovvio una volta esaminate le ragioni della cosiddetta "sinistra", cioè i bisogni indotti nella "massa" e le risposte proposte dalla "classe dirigente" a questi bisogni. Sia i bisogni materiali che, sopratutto, i bisogni psicologici, comportamentali, azione e reazione. Per capire i fenomeni a scala macro devi osservare le persone alla scala micro.

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  7. > Non mi sono mai informato sul fatto per cui gran parte delle aziende semplicemente NON ammettono tempi parziali come forme di lavoro.

    Informati allora. Sei un lavoratore di alto profilo e puoi anche trattare col tua azienda.

    > Se tu usassi questi atteggiamenti / approcci nel privato, dopo qualche settimana saresti (giustamente) accompagnato alla porta, supposto che non intervengano i sindacati che sono il non-plus ultra nella difesa di cialtroni, balordi, mascalzoni, fancazzisti, ladri.

    Caro AMan, l'azienda privata per cui lavoravi fino qualche anno fa, a detta tua e di molti clienti, produceva sw colabrodo. Quando hanno cercato di accompagnarti alla porta, forse anche giustamente in un'ottica concorrenziale, produttiva ed efficentistica, tua hai resistito con tutti i mezzi a tua disposizione, mezzi spesso creati da quegli stessi sindacati su cui sputi facili sentenze, finché non hai avuto il culo parato da un'alternativa.

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    1. Aggiungerei che essere lazzaroni non dipende dal tipo di ruolo che rivesti, dal tipo di lavoro che svolgi, dalla modalità di assunzione ecc. Chi è lazzarone, è lazzarone - puoi anche metterlo sulla cima di una colonna a pontificare sul significato del creato, rimane quel che è. Dal che deriva che chi non lo è, non lo è. Punto. Poi si può tentare di risalire le cause per le quali uno nasce o diventa lazzarone, ma la cosa si fa impegnativa e l'esito dell'indagine è incerto.

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    2. Fica, avete scoperto che COso è un tantino narciso, quindi misura l'universo col sistema di riferimento avente origine nel suo ombelico e l'acqua calda che ci sono buoni e cattivi in ogni contesto.

      Non cambia niente rispetto alle cose evidenti e cioè che il "pubblico" in Italia e forse nell'universo mondo è il "refugium peccatorum", cioè il luogo metaforico dove si rifugiano QUELLI CHE SANNO DI ESSERE IN COLPA.

      E' questa la cosa intollerabile e in ultima analisi catastrofica.

      Ovvero che il fallimento del "pubblico" è nelle premesse.

      Se io apro un panificio lo faccio con l'intenzione di fare il miglior pane al prezzo più basso possibile e venderlo a quanta più gente possibile. Poi non sono capace o mi capita qualche sfiga e non riesco, magari tiro a campare, magari fallisco. La premessa però è l'intenzione di avere successo nella impresa.

      Invece quando uno si applica per farsi assumere nel "pubblico", fatte le premesse precedenti sui falsi concorsi e l'assistenzialismo sotteso al voto di scambio, PARTE CON L'IDEA PERVERSA DELLA LOTTERIA, cioè che se ti prendono, hai finito di preoccuparti, qualsiasi cosa tu faccia o non faccia, qualsiasi cosa capiti, inondazioni o terremoti, lo Stato ti garantisce. Quindi la premessa è l'esatto contrario del successo in una impresa, è il pararsi il culo nel fallimento.

      Ovvero, essere dipendenti pubblici di persè è già un fallimento, sul piano indiduale e sul piano sociale.

      Poi, mi fa ridere che con queste premesse qualcuno teorizzi lo "statale martire", cioè uno che si fa assumere nel pubblico non per avere il culo parato ma per filantropia, cioè per sacrificarsi, lavorando come un ossesso in cambio di due soldi e la INGRATITUDINE generale. La mia lezione l'ho imparata a naja, che è una cosa che qui penso nessuno abbia conosciuto, quando i militari "professionisti", cioè ancora dipendenti pubblici, erano IL PEGGIO, il migliore di loro era peggiore del peggiore dei soldati di leva, che pure erano li a titolo gratuito e quasi tutti perché costretti. Questo ovviamente colla premessa che i militari italiani dell'esercito di leva non avevano davvero la funzione di combattere delle guerre ma solo di tenere in piedi una finzione, una commedia, con dietro un enorme giro di quattrini. Poi ci si domanda perché lo Stato finanzia Alitalia o le acciaierie o nazionalizza le banche.

      MrCoso, ti spiego la differenza che a quanto pare non cogli e rido mentre lo faccio: il lazzarone panettiere dopo poco incontra tanti uccelli paduli che volano ad altezza d'uomo, che spiccano il volo quando non paga le tasse, le bollette, l'affitto e non onora i prestiti bancari. Invece il lazzarone statale non ha nessun problema, infatti, lo ripeto, non solo non fa differenza se fai una cosa o l'altra, se fai tanto o fai poco ma l'intero sistema esiste con questa premessa, cioè che ti garantisce a prescindere. In sostanza è una truffa e anche scoperta.

      Mi tocca leggere anche della virtù intrinseca nei sindacalismi, sapendo tutto quello che sappiamo sulla natura e sulla storia dei Sindacati.
      Santa pazienza.

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    3. Porcaccia merda, ho dovuto riscrivere il commento perso per una bizza di Opera :(

      x _zzzz
      (ne scrissi qui, qui), in generale nella colonna Lavoro (fino a mercoledi' 20 giugno 2018)

      > in un'ottica concorrenziale, produttiva ed efficentistica
      Si' si, produrre piu' velocemente problemi piu' complicati, piu' difettati piu' nuovi da vendere ai clienti.
      Risposi per iscritto (come prevede la legge) al direttore personalmente elencando con precisione e i miei impegni extra lavorativi e le falle e di processo e tecniche, tutto documentato precisamente e inoppugnabilmente, probelmi che non solo non dipendevano da me ma sulle quali mi ero impegnato gratuitamente e che avevo ripetutamente segnalato ai miei superiori.
      Putroppo quella societa' e il mondo sono in questa smania della liquidita' di fare piu' cose, peggiori, "nuove".
      Ritorno sempre al problema primo e principale, l'ugualizzazione (che quel pirla di giornalista di Repubblica che poco fa parlava a rassegna stampa / linea diretta a Rai Radio 3 orgoglionamente affermava "essere uguali e' il pensiero piu' alto dell'occidente", si proprio il pensiero piu' pirla che solo degli invasati fanatici dementi possono avere nella testa).
      I sindacati quando proteggono balordi, delinquenti, lavativi li ugualizzano ai lavoratori in gamba e questo e' un abominio etico.
      Ma c'e' certamente ancora peggio dei sindacati (che rispondono ai lavoratori attraverso iscrizioni, finanziamenti da parte di questi) che e' la magistratura rossa, un cancro del paese, che non risponde a nulla e che continua nella sua azione sadica di ingiustizia applicata contro i giusti e a favore dei criminali, dei kompagni.
      Ad esempio il caso di ladro lavoratore (capirai!) delle Poste, ladro conclamato e reintegrato da Ilaria Pozzo (la Giudice - sì al contrario! -, della giustizia illecita, storta, marcia, ingiusta) con dei cavillismi e tecnicismi per depravati (altra chicca per la colonna Uteri togati)

      Questa e' la merda cattosinistra che dal biennio rosso lavora per rovinare l'Italia tentando forsennatamente di ugualizzarla al peggio comune.

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    4. Nel frattempo ha risposto anche Nessuno...
      Ritornero' su questi commenti piu' tardi.

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    5. Il pirla è Piero Ignazi, editorialista di La Repubblica.
      Prima Pagina di oggi la trovi qui, audio compreso.
      https://www.raiplayradio.it/audio/2020/10/PRIMA-PAGINA-c4d7588f-f7d8-4acb-82a5-0e609771fee4.html

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    6. x Messer Pigiatasti:
      Prima cosa riconoscere che un lazzarone è diverso, è diseguale da un non lazzarone.
      Bisogna reintrodurre nelle menti scadenti che le diseguaglianze sono realtà.
      Secondo, non puoi trattare nello stesso modo un taleggio e un trasformatore, non puoi mettere il taleggio nel tuo caricabatteria né il traformatore nel risotto con l'arancia.

      Il livello d'intelligenza è questo anche se abbiamo i tromboni alla Ignazi che da RAI Radio3 dicono che il pensiero più alto della roba occidentale è di considerare uguale un taleggio e un trasformatore.
      A questo punto a La Repubblica possiamo sostituirlo con la moka che ho qui dietro.

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    7. Davvero, io spero che tutta questa discussione dipenda dalla poca conoscenza delle cose, più che da difetti nel ragionare. Vi sembrerà incredibile ma tutto questo comincia nel Medioevo. Allora la "società" era divisa in "caste", che si erano cristallizzate al collasso dell'Impero Romano. In sostanza i "nobili" ereditavano dai loro avi "barbari" che appartenevano alla casta dei guerrieri, il "clero" ereditava la posizione della casta degli eruditi e dei religiosi, tutti gli altri ereditavano dai Latini e quindi, essendo i "conquistati-sottomessi", erano fondamentalmene schiavi, seppure con la mediazione della Chiesa.

      Nel Medioevo le rivolte erano frequenti e non erano diverse da quelle dei Messeni contro gli Spartani che li tiranneggiavano. Il "popolino" nel Medioevo era diverso dai "nobili" da ogni punto di vista, a partire, come ho detto dalla ETNIA, essendo i "nobili" tutti di sangue germanico e il "popolo" in prevalenza di sangue "latino" (nelle varianti locali, per esempio nel caso Lombardo all'epoca "gallo-latino", in seguito diventerà "gallo-latino-germanico-slavo"). La "mobilità sociale" era non solo impedita dalla struttura sociale ed economica ma anche da apposite leggi, scritte e non scritte, che scoraggiavano in tutti i modi la mescolanza di sangue tra l'elite dei guerrieri germanici e i popoli sottomessi.

      Mano a mano che il Medioevo si spostava verso la Modernità, le rivolte "popolari" persero il connotato etnico e assunsero maggiormente il connotato socio-economico, cioè in Francia, una enorme campagna di villaggi, si ribellavano i contadini, in Italia dove c'erano tante città-stato, si ribellavano i livelli più bassi delle professioni artigiane, come i famosi Ciompi, che erano operai salariati che battevano (ciompavano) la lana per la Corporazione della Lana, appunto.

      Le rivolte come quelle dei Ciompi, avvenuta nell'estate del 1378, venivano sempre represse nel sangue, nel caso di Firenze non erano più gli Aristocratici terrieri come in Francia e la "nobilità" ma erano già i livelli superiori delle Corporazioni, cioè il "Popolo Grasso" che reprimeva le rivole del "Popolo Minuto", cioè dei manovali, degli operai, di quelli che poi diventeranno il "Proletariato".

      Con la Rivoluzione Industriale tutto questo viene in qualche modo formalizzato, istituzionalizzato.

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    8. Arriviamo ai giorni nostri, l'Italia contemporanea è stata costruita sulla Mafia, il Vaticano e il Partito Comunista. La Mafia la possiamo liquidare col problema della "meridionalizzazione forzata" che contraddistingue lo Stato. Invece il Vaticano e il PCI hanno portato una idea che arriva diretta dal Medioevo e cioè che la "proprietà privata", più in generale il "benessere" o la "ricchezza", sono UN CRIMINE contro l'Umanità.

      La Chiesa propone(va) la sua "dottrina sociale" che già proponeva nel Medioevo e cioè che il ricco dovrebbe temere il giudizio di Dio e di conseguenza spartire parte delle sue ricchezze col povero. Era la ragione per cui i ricchi finanziavano le opere pubbliche come i lazzaretti e gli ospedali oppure le cattedrali, poi tramite la faccenda che i figli cadetti entravano nel clero e per via delle eredità, contribuivano al patrimonio della Chiesa, che a sua volta avrebbe dovuto fare come San Francesco ma poi costruiva San Pietro.

      Il PCI proponeva la "rivoluzione", che era la copia conforme delle rivolte contadine in Francia o dei Ciompi fiorentini, però con l'aggiunta del comando e controllo nelle mani della alta borghesia, partendo dal Robespierre e arrivando ad un Lenino. Non entriamo nel merito dei paradossi teorici e pratici del Comunismo, fatto sta che l'idea era di espropriare il ricco per distribuire al povero, con la mediazione di ricchi-ben-intenzionati.

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    9. uindi, veniamo al Pubblico Impiego.
      La Mafia ha un suo funzionamento quindi colonizza il Pubblico Impiego perché fa profitto.
      La Chiesa e il Partito Comunista vedono il pubblico impiego nello stesso modo. Da un punto di vista pratico, la "lottizzazione", cioè mettere i propri emissari nelle posizioni chiave, da un punto di vista teorico, è lo strumento con cui mettere in pratica la "ridistribuzione della ricchezza", in modo più o meno "volontario" nel caso della Chiesa, in modo forzato, imposto con le armi, nel caso del PCI. La "ridistribuzione della ricchezza" presuppone che non solo debbano esistere le Classi Sociali, attingere da sopra per innaffiare sotto ma queste devono essere preservate e in questo consiste il paradosso, perché se non ci fossero i "ricchi" e i "poveri" salterebbe tutto l'impianto che da un senso alle due "dottrine". Quindi la Chiesa e il PCI si sforzano di perpetuare l'esistenza del problema di cui poi si propongono come soluzione. Non fa ridere?

      I dipendenti pubblici sono i discendenti dei servi della gleba medievali e dei successivi operai rinascimentali e di seguito industriali. L'idea è quella di prendere il salario "ciompando" il meno possibile e rimandendo tutelati contro il sopruso dei "ricchi". E' una rivolta diluita nel tempo e nello spazio e contemporaneamente istituzionalizzata. Ergo, il dipedente pubblico esiste e lavora CONTRO la cosiddetta "società", si pone in maniera ovviamente antagonista, con i suoi "rappresentanti" e coi suoi "tutori". Ovvero la Chiesa e il PCI sono sempre esistiti contro gli Italiani e contro l'Italia, infatti per fare l'Italia hanno dovuto cannoneggiare il Vaticano e il Papa voleva trasferirsi all'estero ma nessuno era disposto a prenderselo in casa per ovvie ragioni, mentre per evitare la rivoluzione su modello Sovietico siamo passati dal Ventennio, di proposito, non per sbaglio. Quando l'Italia è stata invasa, l'invasore ha pensato bene di mettere in testa il Vaticano e i Comunisti in funzione anti-italiana, cosi, insieme al mantenimento delle piazzeforti, si garantiva che nessuno potesse rialzare la testa.

      Eccoci qui, con i vertici dello Stato che lavorano contro lo Stato e tutta la P.A. che esiste e vive come una rivalsa contro l'Italia e gli altri Italiani. Infatti qual'è il riflesso condizionato? Che chi non è "servitore dello Stato" (che come abbiamo visto in realtà è Anti-Stato) è un criminale e va tenuto in riga e punito dai gendarmi, vedi alla voce Agenzia delle Entrate. Il problema non è che l'Italia si indebiti e fallisca, il problema è la "Evasione Fiscale" con cui il "ricco" sottrae i soldi al "povero" statale-Ciompo.

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