Gli uffici sono in cittadina in cui vige la raccolta porta a porta dei rifiuti con il pagamento per quanto prodotto. All'uscita della stazione, dove incateno la bici, c'è un bidone che strabocca sempre di sporte di rifiuti casalinghi. Avevo notato, la mattina precedente (mi ero fermato da Rosa Canina, la notte) che lo avevano svuotato. Finalmente, che bello! Il pomeriggio dopo era già strabordante di sporte di rifiuti domestici. Mi fa schifo questa indegnità, questa pusillanimeria umana, questa bassezza cialtrona. Gli emiliani non erano così, erano civili, sono stati immerdati da immigrazioni di problemi di massa e di ogni sorta.
Sarà dovuto al virus corona, alla vegetazione che ha perso le foglie, alle pulizie (nei pochi posti nei centri abitati dove vengono fatte - abbiamo pletore di fancazzisti con le reddito di nullità, nessuno che si sogni di obbligarli a qualcosa di utile!) la discarica lineare diffusa è sempre più ricca di questi segni di inciviltà. Anche vicino a casa arriva da qualche tempo un'auto di ragazzi, di notte, che scaricano lattine, fazzoletti, bottiglie di birra, etc. .
Io divento sempre più misantropo, odio questa umanità merdosa, infima, il mio raccogliere rifiuti quasi quotidiano nulla può rispetto a questa valanga causata dalla diarrea umana.
Rosa Canina ed io abbiamo la nostra reazione emotiva, sempre più a evitiamo città e cittadine anche se i rifiuti ormai sono ormai quasi lungo tutte le strade.
Ieri, unico giorno utile, siamo saliti al suo campo su nei monti in Toscana, abbiamo concimato gli alberi da frutta (il nocciolo e i nuovi noci, un vecchio ciliegio e un vecchio melo contorto), recuperato alcuni attrezzi e alcune cassette di legna fine per accendere il fuoco. Lì sopra c'era una orribile mitezza, oltre undici gradi, sotto, un mare di nebbia che nascondeva tutto, sotto.
Occhio non vede, occhio non duole, forse anche per quello è stata una boccata di aria.
Per qualche strano motivo, l'unica regione italiana che ho visto immune dai rifiuti è il Friuli. Non ne ho reperiti (di rifiuti) neanche su assi viari disumani come quelli dove si trovano i centri commerciali o grandi stazioni di servizio. Parlo da ciclista che ha visto metro per metro le strade friulane. Mi sono un po' pentito, quando cambiai vita, di non aver acquistato una casa in quella meravigliosa regione piena di montagne e di gente civile.
RispondiEliminaHo sempre avuto simpatia per i furlani, per i loro civismo, laboriosita', essenzialita', per l'essere montanari, molti fatti, poche parole.
EliminaCertamente le generalizzazioni hanno eccezioni e smentite ma la cultura di un popolo, di una gens esiste.
Tu confermi il mio pregiudizio positivo. Chissa' se sara' ancora cosi'.
Anche in Trentino, in Alto Adige le genti sono assai civili.
Io abito in aperta campagna,sono più di vent'anni che facciamo la raccolta differenziata(a parte l'umido)e proprio ieri sulla mia stradina ho trovato un sacco nero pieno di porcherie,non è la prima volta,il nervoso che mi viene...se becco quelle teste di c...o!
RispondiEliminaBenvenuto blogredire.
EliminaMi chiedo se non esista una spinta bioevolutiva, quella a marcare il terrritorio, che spinge tante merde a lasciare i loro rifiuti in giro.
Se aveii il potere per poterlo realizzare, io userei metodi correttivi consistenti in punizioni fisiche immediate (vergate, manganellate, etc.).
L'importante sarebbe l'immediatezza della pena, in modo da sfruttare i meccanismi pavloviani, attribuire un ancoraggio emotivo assai negativo al gesto e inibirlo in futuro. Ovviamente oltre alle pene corporali istantanee anche dei giorni di pulizia dei rifiuti in modo che questi figuri ripaghino comunita' e ambiente dei danni arrecati loro.
Eppure, quando ero ragazzo era tutto molto più incasinato.
RispondiEliminaLa gente e quando dico "gente" intendo la popolazione meridionale immigrata che lavorava nelle fabbriche, buttava tutto per strada, tanto più anonima, tanto più discarica. Mi ricordo perfino che quando andavo in gita verso i Laghi, lungo la strata c'erano continue colonne di fumo nero, penumatici bruciati dalle battone. Quando giocavo in strada sotto casa, la gente mi buttava in testa i rifiuti domestici e delle volte perfino delle poltrone.
Come se non bastasse, gli scarichi industriali venivano comunemente buttati nei pozzi neri o nelle rogge, vicino casa mia c'era ditta che faceva colle, non vi dico l'arietta e ancora oggi il terreno è contaminato (ci hanno fatto dei posteggi interrati).
I verità vi dico che la ragione per cui adesso c'è meno rumenta per strada è che ci sono molte più automobili, quindi non c'è spazio. Bisogna andare un pezzo fuori per buttare il divano.
Da quando hanno eliminato i finestrini da molti treni (direi quasi tutti) è diminuita ovvero la discarica lineare lungo le massicciate ferroviarie è stata ricoperta dalla vegetazione (tutto è ancora lì sotto).
EliminaIl nuovo sport delle merde che viaggiano in auto è il lancio delle sporte di rifiuti direttamente dal finestrino, mentre viaggiano.
il problema dell'inquinamento dei siti industriali, delle falde, dei terreni, etc. e' noto. L'impresa chiude, i danni enormi rimangono.
Sul buttsare il divano riprendo quanto scritto a blogredire: che senso ha sbattersi caricare, etc. poi andare in campagna, scaricare. etc.?
Ci sono i servizi di recupero ingomnranti, ci sono le isole ecologiche. Diventa persino diseconomico per i lordatori. Ma è inutile entrare nella testa dei vandali, la loro stupidità evidente.
Coso, se tu vivessi in una località la cui popolazione è tutta alloctona capiresti alcune cose ovvie.
Elimina1. la gente viene da posti dove non ci sono ne servizi ne controlli, quindi non capisce lo scopo e il funzionamento dei servizi e dei controlli che trova nella nuova residenza. E' un po' il discorso delle "cinque stelle" tipo "acqua pubblica" che ha senso solo per gente che beve dall'otre di capra appeso al cammello, non per chi ha sottocasa la casina che ti eroga l'acqua gasata gratis.
2. la gente viene da posti dove la "cosa pubblica" non esiste, nel senso che tutto quello che non è inchiavardato e/o controllato dallo sparafucile, deve essere rubato quando possibile e vandalizzato quando non si può rubare. Quanto più rubi e vandalizzi, tanto più sei guappo.
3. anche le generazioni successive a quelle immigrate, sono educate dalle prime, quindi ancora non conoscono ne lo scopo ne la funzione delle cose, ritornano sempre alla idea del rubare quello che si può rimuovere e vandalzzare il resto. I compagnucci aggiungono allo atavismo la predicazione per cui l'atto vandalico diventa azione partigiana.
4. dalle mie parti la discarica abusiva credo dipenda dal fatto che molti fanno i lavori in proprio durante le feste e/o conto terzi ma in nero quindi vogliono disfarsi dei rifiuti sul momento e senza dovere rendere conto a nessuno.
5. ovviamente ci sono i rifiuti speciali, come olii, vernici, batterie, elettrodomestici, pneumatici, rivestimenti in eternit, rivestimenti bitumati, eccetera, che presumo impongano una gabella per lo smaltimento che puoi saltare scaraventando tutto in un fosso.
Signor Nessuno, le vostre osservazioni sono precise e sconfortanti.
Eliminaè sempre la solita aspersione bobbolare retorica che farcisce il legislatore dell'immaginifico.
RispondiEliminaè impensabile che un essere umano non produca munnezza, allora, si metta una tassa su tutti i cittadini residenti nel comune e ci si concentri su quelli che non la pagano, mandando i paraculi nullateneti all'occhi del fisco nei NOSTRI (del partito degli under 70.000)campi lavoro a riciclalla.
NOIos qui a roma la pagamo sui mq delle nostre abitazioni, anche se IO abito in una grande casa in solo due persone, perché i figli se ne andarono tanto tempo fa e la debbo pagare perché ho qualcosa da perdere, però son tutti meriti che acquisisco per l'aldilà
Se la volonta' e' quella del "Fatta la legge trovato l'inganno" non c'e' ne' ci sara' alcuna norma e alcun regolamento che possa impedire queste perversioni.
EliminaVedete, quando si introduce la sacrosante tassa a produzione di rifiuti ecco che la peggior feccia li mette nei cestini, li lancia dal finestrino, etc. .
L'unico meccanismo efficace sarebbe cauzioi pesanti e progressive (esempio il massimo tra 1.50€ e il 10% del valore del prodotto) e la restituzione di denari a contenitori riportati nei negozi.
Il portafogli è il piu' grande sensibilizzatore ecologico esistente.
Pensare di tagliare i rifiuti direttamente alla produzione, in fabbrica? Imporre degli standard restrittivi alla fonte? Troppo difficile o troppo poco redditizio?
RispondiEliminaIngenuo.
EliminaI rifiuti vengono dal consumo. Il consumo è una religione, anzi, è LA religione del Mondo Nuovo, come puoi vedere nel Primo Esperimento, cioè gli USA, dove gente la più eterogenea è tenuta insieme solo dal consumo. Va via la luce? Da noi non succede niente, negli USA si scatenano i saccheggi, che altro non sono che una orgia di consumo.
Ora, in teoria potremmo ipotizzae di ridurre i rifiuti riducendo il consumo. A parte che bisognerebbe ridiscutere tutta la "vulgata" sulla economia, ci imbattiamo nel Paradosso di Coso.
Ovvero, tutti sono disposti a ridurre i consumi DEGLI ALTRI. Per la stessa ragione che spinge gli "pseudo-ecologisti" catastrofisti a raccontare del "teratoma umano" ma guardandosi bene dal suicidarsi, riducendo il "teratoma" partendo da se stessi. La riduzione riguarda sempre GLI ALTRI.
Invece, tutto altro discorso è quello per lo smaltimeno dei rifiuti, contro la produzione di rifiuti. Sullo smaltimento, ho detto sopra. Ognuno sceglie come disporre dei propri rifiuti. C'è chi li butta dove capita e chi li conferisce alla "piattaforma ecologica". Poi ci sono i soliti problemi di cialtroneria generale, per esempio esiste una legge sugli elettrodomestici che obbliga i rivenditori a ritirare i rifiuti ma NESSUNO lo fa, la "grande distribuzione" meno di tutti. La solita storia delle discariche contro inceneritori, eccetera.
La grande distribuzione... quando carichi la nuova lavatrice gli molli quella vecchia sul piazzale e te ne vai. Dare a Cesare quel che è di Cesare (non c'entra un tubo, ma fa figo mettere una citazione, dunque eccola qui).
EliminaSulla storia del consumo, in merito alla quale hai senz'altro ragione, m'azzardo ad affermare che ormai è diventato un fatto culturale. Chi ha "i mezzi" ha predisposto le cose per formare le menti in un certo modo, c'è riuscito, ecco i risultati -- questa nuova cultura/sottocultura del nuovo-e-più-grande-a-tutti-i-costi. Ora aggiungiamoci una bella dose di forestieri ai quali del territorio italico frega ancor meno che agli Italiani di sangue, e siamo a posto.
> a raccontare del "teratoma umano" ma guardandosi bene dal suicidarsi, riducendo il "teratoma"
EliminaBoom! Sparata iperbolica.
E' sufficiente che ogni donna faccia uno o due figli ed è già realtà qui.
Se le fette devono essere grosse il loro numero deve essere piccolo, vedo che l'aritmetica viene detestata. Inoltre la torta ė da molto tempo che cala in qualità e dimensione, altro fumo negli occhi per i crescitisti, per gli zeloti dell'oppio "non esistono limiti".
Iniziata la guarigione in Europa, il teratoma si è spostato in Africa da tempo col giubilo dei razzisti anti (v. l'oligarca Bonino di +Africa e kompagni vari).
Consumismo: il caposaldo della liquefazione è forse la peggior roba che gli SUA hanno prodotto ed esportato. Le masse hanno bisogno di un doppio col quale farcirli la crapa e questo è assai più allettante di quelli tradizionali.
EliminaNuovo-e-più-grande: in poche ore ho visto due enormi SUV debordanti da normali (?) rettangoli di sosta conficcati nelle vie d periferie anguste. La madre dei cretini è sempre incinta.
Messer Pigiatasti, quando eravamo piccoli e i ns. genitori, etc. riusavano i contenitori, la pasta la compravano colla sporta, il latte e la birra erano in bottiglie con cauzione.
EliminaIl problema non esisteva.
Poi sono arrivati lo USA&getta e la plastica e la più pigrizia/inettitudine per tutti.
UUIC, come sai sono molto parsimonioso, aggiungerei frugale, e tendo a non rivolgermi verso il nuovo finché il vecchio non è completamente defunto.
EliminaPer intendersi, questo è il sesto anno che porto ogni giorno lo stesso paio di scarponcini da camminata, tanto che non hanno più battistrada e ho cominciato a consumare la suola vera e propria. Ottantacinque euro spesi bene, dopo un acquisto attento e misurato, nessun pentimento e tanto dispiacere per questo fantastico manufatto per il quale non so se riuscirò a trovare un sostituto altrettanto degno (faccio un po' di pubblicità gratuita: marca Asolo, niente di esoterico ma roba buona nella sua umiltà).
Uso quotidianamente un coltello a serramanico Opinel n. 8 di quelli in acciaio dolce, che acquistai ben trentacinque anni fa e, nonostante l'aspetto consunto, è ancora ben lontano dal cedere le armi. Mia moglie mi deride per la mia mania e lo schifa perché lo considera "anti-igienico", ma non lo abbandonerò finché farà il suo sporco dovere.
Guido, come già sai, una moto del 1985, anche quella acquistata dopo essermi documentato a fondo e scelta non per le prestazioni o lo sbrilluccichio alla moda, ma per la ruvida solidità che contraddistingueva le Moto Guzzi di allora (e quelle precedenti; stendiamo un velo pietoso su quelle attuali, blocchi di plastica da fighetti modaioli al pari delle altre da che han cambiato mano e han cessato di essere un manufatto tipicamente italiano).
Ho un pianoforte di quarantadue anni fa, e tastiere elettroniche che risalgono alla fine degli anni '80. Mai sostituite e ancora perfettamente funzionanti.
Vesto ancora alcuni abiti di quando avevo sedici anni, e la stragrande maggioranza degli altri (biancheria esclusa) l'ho ereditata o ricevuta da parenti che scartavano capi ancora ottimi, solo perché passati di moda o (e questo ha senso) per un cambiamento di taglia.
Coltivo un orto e sento quel pezzetto di terra una parte di me, per quanto sia risibile per dimensioni e collocazione.
Riparo i miei attrezzi. Alcuni li ho autocostruiti. Sono anni che non ne acquisisco dei nuovi, perché ognuno di quegli attrezzi ha una storia. Alcuni si avvicinano al secolo di vita.
Davvero, mi sento un marziano. E ne vado fiero.
Gli acquisti sono una cosa.
Gli sprechi un'altra.
Senza contare che gli atteggiamenti mentali che si esprimono in un certo ambito, spesso tracimano anche negli altri. Sì, c'è anche una forma di consumismo che riguarda le relazioni tra le persone, ed è un fenomeno devastante.
Coso, pensi di avere a che fare con una stillina o un democratico?
EliminaIl "teratoma umano" è una farloccata per la ragione che ho detto, ovvero il suicidio ma non cambia niente se sposti la questione sui figli, perché anche li sono I FIGLI DEGLI ALTRI, dato che lo "pseudo-ecologista" per il solo fatto di essere li a strologare, è figlio e può essere padre, non è esterno alla catena del "teratoma".
Di più, dato che i poveri figliano molto più dei ricchi, lo "pseudo-ecologista" non dovrebbe strologare qui dove il problema non si pone MA OVVIAMENTE E' BELLO COMODO, esattamente come le signore alle quali piace il tizzone d'Africa, dovrebbero andare missionari a convertire la dove serve, nel nostro caso la dove la gente figlia come conigli. Lo "pseudo-ecologista" se ne guarda bene sia perché come ho detto qui può godere di vita agiata rimanendo ben allineato con il "mainstream" anti-umanista degli Anni Settanta sia perché non corre nessun rischio di essere preso a calci in culo da gente che ha tutte altre priorità. Quindi non solo sono i FIGLI DEGLI ALTRI, cosi come è il CONSUMO DEGLI ALTRI ad essere in discussione ma tutti i ragionamenti vengono fatti bel al riparo della "torre d'avorio" dei funzionari delle Elite Apolidi.
Altro non è, tutta questa faccenda, che lo stereotipo del "comunista col rolex".
Se vuoi, delle tentazioni della carne.
Dal mio punto di vista e te l'ho detto più volte, meglio il ladro che il predicatore.
Tornando al consumo.
EliminaTempo fa andando fuori una scuola media mi imbattevo in un ragazzino con sua mamma e il pargolo aveva doppio orecchino, che io guardavo inorridito. Chiedendo alla madre, mi avrebbe risposto "perché no?". Ecco, il punto è che una volta che il Piano delle Elite Apolidi ha separato le persone da ogni riferimento fuori da se stesse e ha imposto il godere come unica misura delle cose, si arriva inevitabilmente al nichilismo de "qualsiasi cosa che sia fisicamente fattibile è ipso facto non solo ammissibile ma auspicabile". Questa è la ragione per cui trovi le avvertenze scritte su qualsiasi cosa, perché la ditta si deve cautelare dalle conseguenze del fatto che la gente reputa perfettamente "normale" ficcarsi una forchetta in un orifizio qualsiasi, visto che ci passa e se ci passa, significa che ci deve passare, "perché no?". Quindi, il consumo, che significa ficcare qualsiasi cosa negli orifizi, perché se ci passa, di deve passare. Non esiste un livello intermedio in cui si valuta la opportunità, non esiste una "morale", cioè un modo GIUSTO di fare le cose. Non c'è "morale", non ci sono regole, quindi, ancora, tutto quello che è fisicamente fattibile deve essere fatto. Anzi, anche quando non è fisicamente fattibile, magari si può forzare l'orifizio e farcelo passare lo stesso.
Viceversa, la alterntiva al consumo deve essere "perché no!". Notare l'escalmativo invece dello interrogativo. Il consumo zero è fisicamente impossibile, quindi si tratta di un consumo calcolato, ponderato. Ancora, questione di scelte e di responsabilità. Che è l'esatto contrario del condizionamento alla anti-morale con cui la gente è educata da cinquant'anni.
Signor Nessuno, vi volete arrampicare sugli specchi talvolta. Interni / esterno alla catena del "teratoma: che diavolo vuol dire? Volete ugualizzare chi fa un figlio o due e coloro comne questo o come il signor Kyenge ne fanno 38?
EliminaFate pure.
Messer Pigiatasti
EliminaLa parsimonia e l'uso accurato di oggetti utili e di qualita' e ben manutenuti e' una realta' possibile e voi la testimoniate molto bene.
E' molto paicevole, per me, leggere cio' che scrivete. per alcuni aspetti vi sono vicino negli usi e abitudini.
In quanto al consumismo relazionale, forse ... si tratta anche di carattere. Per me anche qui vige il pochi ma buoni.
Singor Nessuno, si puo consumare bene, mediamente o male. Il consumo zero non e' possibile e visto che e[' necessario consumare si aprono infinite possibilita'. Direi che anche in questo caso l'abbondanza ha permesso a numeri elevati di persone di dare il peggio di sé.
EliminaTemo che sia peggio della ipotesi delle oligarchie cosmopolite, ritengo che sia una sorta di tendenza al peggio dovuta a ragioni di psicologia bio evolutiva: in poche parole, avere gli occhi piu' grandi della pancia.
Io lo so che è un discorso senza senso, perché anche te sei bloccato in certi adolescienzismi stellino-democratici che ti sono stati inculcati e, data l'Umanità di cui ti circondi, nessuno può discutere.
EliminaAndiamo ad esaminare.
1. Ne te ne nessuno dei tuoi "professori" potete e volete cambiare una virgola di quello che succede in Congo, perché sia tu che i "professori" dovreste alzare le chiappe e andare la dove esiste il problema mentre il vostro scopo è strologare col culo bello al caldo a casa vostra, che impegna molto meno. In Congo non sanno nemmeno che esistete voi, tu e i "professori" e che esiste il concetto del "teratoma", dato che tale concetto è una delle tante derivate sessantottine dello anti-umanesimo, cioè la dottrina sottostante al "liberalismo" americano che oggi è il "politicamente corretto" delle Elite Apolidi e dei loro scagnozzi. (quindi si, anche te sei scagnozzo delle Elite Apolidi).
2. a differenza di te e dei "professori", che siete tutti imbelli, io non sostento l'utilità di fare strage. Il problema congolese si risolve fermando la gente alla frontiera e deportandola. I "centri di accoglienza" vanno semplicemente rinominati "campi di internamento". Non serve rimpatriare nessuno, bastano navi mercantili che scarichino la gente sulla costa africana in un posto a caso.
3. a differenza di te e dei "professori", a me appare chiaro che prima di potere fermare e deportare i Congolesi bisogna liberarsi dalla dittatura "liberal", ovvero del "cattocomunismo", perché non tanto il "teratoma" ci affligge, quanto il fatto che i Congolesi vengono in Europa convinti di trovare il lusso e la fica bionda, idea che gli viene propagandata con tutti i mezzi proprio dalle "fondazioni" che poi "salvano le vite".
4. per liberarsi dal "cattocomunismo" (incidentalmente, dalla Mafia e dalla meridionalizzazione forzata) bisogna rifare il Risorgimento, cioè riguadagnare l'indipendenza, perché lo stato attuale non si determina per caso ma è conseguenza del Novecento e della occupazione militare straniera, da cui discende regime fantoccio fondato, come detto e ridetto, su Mafia, Vaticano e Comunismo. Ovviamente sul finire del Novecento Vaticano e Comunismo sono stati fatti confluire nella cosiddetta "sinistra" o "liberal/progressisti/democratici" mentre la Mafia è diventato il modo normale di fare le cose, fino ai vertici dello Stato.
5. vai a chiedere ai tuoi amici, conoscenti, colleghi, parenti e numi tutelari dottrinari cosa ne pensano della necessità di rifare il Risorgimento per riguadagnare l'indipendenza. Dopo che glielo hai chiesto, ti si propone la necessità di scegliere da che parte stare e sappiamo già tu cosa scegli. Scegli di godere, quindi lo status quo. Te saresti perfettamente a tuo agio se sul treno avessi una carrozza riservata, se tu andassi in giro senza il fastidio di osservare alcune delle conseguenze del Mondo Nuovo. Il resto però non ti disturba, anzi, non ti deve disturbare, perché tu vuoi mangiare, dormire, bere e trombare. Il fuoco nel camino, i cervi che bramiscono, bla bla. Tutto il diorama decadente e neoromantico.
Ti ho già raccontato di quella volta che mio marito obbligò con le sue note buona maniere due ragazzi a recuperare il sacchetto buttato dalla moto in fondo a un dirupo?
RispondiEliminaEcco, Silvia, educazione civica diretta.
EliminaUna delle cose che mancano maggiormente.
Grazie!
non si può fermare l'evoluzione del nostro amato generoso immaginifico bobbolo e ben lo sappiamo NOI del partito degli under 70.000 che rifiutiamo di mettere l'orecchino al naso solo perchè era una robba riservata alle razze diversamente colorate.
RispondiEliminaaòh, guarda che mica ci ho l'orecchino ar naso, mica ci ho a sveja ar collo.
adesso me toccherà convince er direttivo der partito de risparmià sordi pe ingaggià l'influecer se proprio ce volemo continuà a interessà dela nostra amata patria
Bisogna rimuovere il concetto di Patria.
EliminaPer due motivi.
1. palesemente è un concetto "sessista" perché attribuisce un ruolo alla figura del patriarca, da cui "patriarcato", fenomeno notoriamente "tossico" che affligge l'Umanità, da cui poi tutte le derivate speciste, fasciste, omofobe, ambientali, eccetera. Vedi seguente.
2. palesemente è un concetto "discriminatorio/razzista" perché implica il legame tra sangue e terra, cioè che chi nasce in un posto abbia il diritto di reclamare quel posto per se e i propri figli, in proprietà esclusiva, quando la Terra e la terra sono "di tutti". Viceversa, il "diritto di migrare" richiede che non esista nessuna Nazione, quindi che non esistano Popoli e Patrie.
Il concetto di patria (minusc.) che deve essere insegnato coincide con l'amore per il prossimo, secondo comandamento evangelico e "giustizia sociale". La patria non è questione di antenati e di discendenti, non è questione di terra, di lingua, tradizione, cultura, eccetera, è questione di AMORE e di condivisione. Mentre la Patria (maiusc.), che afferma la differenza e il possesso, è una delle espressioni di ODIO che devono essere represse e soppresse.
Suggerisco di guardare con occhio attento tutta la produzione di intrattenimento televisiva e cinematografica.
Le Patrie sono quelle delle radici, sono le Piccole Patrie.
EliminaVogliono sostituirle con la patria unica globale, la loro negazione.
Come i "diritti per tutti".
I sinistranti sono campioni del mondo in questi senso logico, ottimo doppio per cretini.
ottimo oppio per cretini
EliminaCoso, allora non hai capito.
EliminaMa di che "patrie" parli?
Non esiste più Uomo, non esiste più Donna, non esiste più Figlio - Figlia.
Se non esiste più Uomo e Donna e Figli, non esiste più niente che si costruisce sopra questo. Non esiste Famiglia, non esiste Tradizione, Retaggio, Comunità, Popolo.
L'essere umano è come un protozoo che si alleva in un brodo di cultura artificiale quando e dove serve, oppure si sopprime. L'essere umano è una materia prima qualsiasi e in quanto tale viene prodotto, viene modificato, viene trasformato, viene consumato.
Tutta la dottrina, incluso il tuo "teratoma umano" serve a definire il contesto in cui l'essere umano è ridotto a materia prima, a biomassa. Indistinguibile dalle foglie morte o dagli insetti o dalla muffa. Con somma e spassosa ironia, mentre l'essere umano come categoria viene fabbricato dentro le vasche di cultura e poi commercializzato e consumato, al singolo individuo viene ingiunto l'imperativo per cui lo scopo della vita è godere e niente altro conta. Quindi ognuno vede gli altri come protozooi ed è convinto di essere dio o lo "ultra-uomo", che è la stessa cosa per via del "fatto a somiglianza". Da cui il concetto tragicomico dei "diritti del protozoo", appunto, in cui tutti hanno diritto e nessuno ha diritto. Perché persona e protozoo sono uguali.
Riguardo i programmi di intrattenimento vi farei presente che sono tutti fondati sulla idea di denigrare il "padre" e in particolare l'Uomo europeo che è figura perversa e patetica mentre al contempo si promuove il nero angelico e insieme fecondatore, la donna forte come Eracle, l'omosessuale intellettualmente e moralmente superiore. Questa "realtà" non viene raccontata solo verso il futuro ma anche all'indietro nel passato, a costo di fare come gli Islamici e grattare via affreschi e mosaici dalle pareti delle cattedrali, perché tutti i protagonisti sono sempre stati stalloni africani, donne erculee e omosessuali e l'Umanità "meticcia". Gesu ed Enea erano profughi, Achille era nero cosi come i legionari romani e i Normanni, i Cavalieri della Tevola Rotonda erano arabi, donne e omosessuali, eccetera. Se esistono eccezioni, vanno abbattute, perché figure perverse.
L'ugualizzazione, signori. Prego, entrate nel trituratore.
EliminaCoso, ti farei presente che il concetto di "pandemia", cioè di una unica malattia che affligge contemporaneamente l'intera Umanità, prima di oggi era ignoto e che il rimedio che ci viene imposto è un virus sintetico che serve a indurre modifiche genetiche alle nostre cellule. Incidentalmente, ti faranno firmare una liberatoria in cui manlevi tutti, fabbricanti, distributori, autorità, dalle conseguenze di un farmaco sperimentale di cui sono ignote le conseguenze a medio e lungo termine. Per esempio, gli effetti oncogeni e sulla fertilità, varie eventuali.
EliminaQuesta è la "normalità".
Dove la vedi la "Patria" in quanto sopra?
L'epidemia è "globale" e il rimedio è ugualmente "globale". In Italia non abbiamo potuto scegliere ne se subire o non subire l'ennesima invasione e non possiamo scegliere se subire o non subire il rimedio, che è un'altra invasione. Il vero virus è il "razzismo" e il vero antivirus è che tu sparisca per essere sostituito dalla tua versione "meticcia".
Vero.
RispondiEliminaQualche decennio fa, l'E-R era terra di senso civico esemplare.
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Quando arrivai, oltre quattro lustri fa, alla stazioncina del paesello lasciavano le bici senza catena!!
Elimina... e il Partitone faceva.
RispondiEliminaConfrontare con il [ radioso Presente ].
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Le risorse sono finite e limitate anche nel trasporto pubblico.
Eliminape' fortuna che la mafia nun molla e co' 500 euri a don Ciccio, te sistema le cause pendenti
RispondiEliminaDove abita Don Ciccio?
Elimina;)
Da noi il pagamento è indipendente dalla quantità di rifiuti prodotti, eppure i cestini, le loro adiacenze, e spesso anche il prato accanto alla stradina sono disseminati di rifiuti.
RispondiEliminaLe strade sono da tempo delle discariche lineari.
EliminaRegolarmente passa una fresa per il taglio della vegetazione a lato e si crea un orribile trito di plastiche e altro.
L'entropia tende ad un massimo!
Qui nel praticello in genere ripulisco io.
EliminaIo pulisco regolarmente intorno a casa lungo il tragitto casa - ufficio.
EliminaCol nostro secchiello tentiamo di ... svuotare il mare (di rifiuti).
UUIC: "Regolarmente passa una fresa per il taglio della vegetazione"
RispondiEliminaSe dalle tue parti praticano effettivamente un "taglio", voi e la vegetazione di quelle parti siete molto fortunati. Dove vivo io il taglio è stato abbandonato e sostituito dall'impiego di un attrezzo che credo chiamino colloquialmente mangusta. E' una specie di trituratore, montato su un braccio articolato, che letteralmente "mastica" quel che trova sul suo cammino. Se l'effetto sulle piante erbacee è molto simile a quello di un qualsiasi tosaerba, l'effetto sulle piante legnose è devastante, in quanto trasforma le piante in mozziconi sfibrati per lungo tratto, aprendo la strada a marcescenze, malattie e infestazioni d'ogni genere (che poi finiscono per trasmettersi a tutta la vegetazione suscettibile circostante).
La ramaglia sbrindellata, inoltre, si accumula tra i mozziconi, rendendo impraticabili i margini stradali, anche per gli interventi di manutenzione ordinaria, e contribuendo ad ulteriore accumulo di rifiuti di varia natura. Talora favorisce lo sviluppo di piccoli incendi, tanto per gradire e per non farsi mancare niente.
Ho visto qualcosa del genere, ma non ricordo dove.
EliminaGuarderò se i nostri rami sono sfibrati.
EliminaEsattamente quello, mi sono espresso male. Un trituratore cilindrico che sminuzza vegetazione e rifiuti.
EliminaL'effetto su cespugli e alberi a lato è quello di spaccare i rami lasciandone sfibrati i moncherini.
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