domenica 15 marzo 2009

Diana e Cuore

Ieri sera sono andato alla sede del gas, un incontro con un etnologo, un'ora a pendere dalle sue labbra che pronunicavano in dialetto i detti, a mo' di didascalia, di gente povera, quasi misera, che visse i monti emiliani. Quasi sconcertante la differenza in 70 anni. Qualita'  ed abbondanza materiale odierna e quella spirituale ed umana di allora.
Alla fine è apparsa una mora accompagnatrice di regaz disabili e minorati. Un corpo da sballo, occhi ardenti e scarpe tacco 12 un po' zoccolacee. Abbiamo giocato un po' con gli sguardi. Quando me ne sono uscito, per andare con un pio di amici ad una festa anarchica, ho visto che è uscita anche lei, mi guardava mentre andavo via in auto.

Alla festa anarchica, in un casale sperduto tra i colli. ho avuto occasione di passare tutta la sera con... Era arrivata con altre due amiche, colorate. Alta fiera, silenziosa, passi regali da regina yoruba, nonostante il contrasto di colori e pigmenti. L'avevo vista, lei. Eravamo seduti ad un paio di tavoli di distanza, E gli occhi, solo per qualche istante, di tanto in tanto... Mi piaceva quel gioco fine di sguardi, un po' a fuggire e poi, quando pensa tu ti giri, a riguardare. Bella, la più bella della sera. Il collo lungo e un piccolo monile, non so come si chiama, in mezzo alla fronte, la gonna colorata e una maglia colorata pure sopra. Era bella e regale nonostante fosse bionda e con gli occhi azzurri.

Canadese francofona, principessa elfica alta e fine, ha incontrato il suo amore italiano in india, i capelli del colore dell'orzo maturo raccolti, sopra la nuca. Abbiamo passato il resto della serata a parlare, seduti accanto al concerto dei BKK, osservavo il suo piede piccino nelle calza spessa ritmare la musica, poi a perderci, a parlare di noi, di lei, della sua vita qui, di anarchia, desideri, libero arbitrio, gas. Quella zona dell'idea di eros, che è il gioco del condurre a sé.
Narciso si è rallegrato. Alle nari arriva l'aroma della libertà, i profumi del bosco e di selvaggina, Diana, è invitante, ti sprona.
Salivo per monti, oggi, nella neve, silenzio, natura e fatica. A pensare dell'amore del cuore. E' grande ma batte a vuoto, non viene colto. Osho e Silvano Agosti me lo dicono: ringrazia UnaDonna, ti ha permesso di amarla, anche solo per qualche tappa del cammino, ha accettato il tuo amore, l'ha preso e goduto con te accanto, per qualche passo del vostro cammino. Anche solo per questo ringraziala.
Il profumo della libertà. Da una parte.
Poi scendi dall'abetina arrivi allo stagno; è colmo di acqua geliva, cristallina, vedi un bell'uomo che sorride. Ci sono donne morgane ed elfiche o con tacco dodici che lo guardano da laggiù.
C'è anche mestizia nel cuore. Pensi agli anni, all'amore del cuore, raggiunto. Metà batte a vuoto.

Arwen

(non era Arwen, solo per il colore dei capelli e per il piccolo monile in fronte) 

2 commenti:

  1. Donnaiolo :) Eh comunque capisco il fascino della straniera: ci sono caduto anch'io...

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  2. Nella ri-pubblicazione delle pagine importate da Splinder sono arrivato a questa.
    Ecco, leggo e non mi ricordo più. Sì ho qualche vago ricordo, questa pagina mi fa ricordare qualcosa di così sfumato che però non ricordo.
    Ed erano ricordi bello, mi ricordo.
    Gloria ed infamia della memoria.

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