Dopo molto tempo ho fatto chiusura, alla milonga "delle streghe". Siamo a fine stagione
Così per la parte centrale della serata poco tango, me ne sono stato sempre di là, al bar, a parlare, lontano dal caldo soffocante di aria cattiva. Alla fine, quando inizia la stanchezza, la milonga inizia, piano, a diradarsi. Ieri mi sono svegliato e ho iniziato a lasciarmi andare nelle braccia del tango e delle metà del cielo tanghero. Così si fa in fretta a far fuggire il tempo, la fine è arrivata veloce.
Il TJ è uno stregone che può sospingere, istigare, fomentare la passione oppure può lessare, rendere sciapa, grigiastra, una nottata. Lo stregone di ieri, Carlo Carcano, è stato eccellente. Bisogna dire che "le streghe" hanno creato un loro covo di tango molto ricco, fantasioso, di buon livello e così lo stregone ha avuto buon combustibile per le sue pire. Comprese le sperimentazioni finali. L'avevo vista, alta, bella, ballava bene, con due splendidi orecchini rosso fuoco e i capelli raccolti. _ena, patavina, ed io, entrambi a occhi chiusi oppure con un volume ridotto, ad ascoltare noi stessi e l'altro per le ultime tande. Momenti di intensità rara: sentivo il suo cuore battere all'impazzata. Quanto mi emoziona, ancora, quello, come tornare principianti. Eravamo persi in noi, in quello spazio di infinitesima eternità.
L'ho aspettata fuori e abbiamo iniziato a parlare. Prima le ho chiesto informazioni su "covi" simili dalle sue parti. Piuttosto sconsolata mi diceva che no, non c'è granché e così macina chilometri (Carcano, che stava uscendo, ci ha risposto che un locale che merita è El Garufa in quel di Treviso). Poi qualche parola ancora. Avevamo ballato bene ed eravamo lì, in una via deserta della città addormentata. Pensavo che mi piaceva che questa se ne era venuta fin qui da sola. Tosta la tipa! Non so se è stato per il suo profumo dolciastro che non gradivo o perché so che lì dentro, si consuma un paradiso, di amori tre minuti, ma non le ho chiesto un recapito. Le parole scorrevano e ancora, il tempo, era tornato ad annullarsi. Come all'inizio, su due milonghe camperas, milonghe lente, struggenti, di solitudini, di spazi, la milonga di una delle anime del tango, quella dei gaucho inurbati, genere che io adoro, penso che alcuni dei lavori migliori di Hugo Diaz appartenga a quel genere. Ma... ma lì dentro è un altro mondo. Io... penso a un'altra occasione che è andata, come una tanda di gioia, sparita nel nulla. Devo tornare ad innamorarmi delle donne. Questa è la quattrocentesima pagina su questo amore, quasi esso le avesse buttate fuori, le donne, forse rimpiazzato con l'innamorarsi dell'idea dell'innamorarsi.
A piedi, insieme, ce ne siamo andati, per un breve tratto, verso le nostre auto, siamo tornati alle nostre solitudini.
Ciao.
Buonanotte.
(via santango)