Il suocero di mia sorella è (stata) una persona importante nel calcio italiano ed europeo, prima come calciatore poi in un ruolo tecnico, vincendo scudetti e altri trofei in entrambe le posizioni. Una persona con intelligenza e disciplina vivaci e brillanti: come succede per il mio caro amico _uda, con le caserme dei Vigili del Fuoco problematiche, chiamavano il suocero di mia sorella per squadre con potenzialità di successo ma, appunto, difficili.
Di una famiglia contadina lombarda è riuscito ad eccellere anche in un mondo così [omissis] proprio per la disciplina e l'acume dovuti anche a quella cultura.
Io che conoscevo l'importanza nel calcio di quella persona, l'ho presentato a mio figlio: osservavo lo stupore negli occhi di UnBipedinone che diventavano fanali quando egli narrava la sua storia sportiva. Poi...
Senza che io me lo aspettassi, ha iniziato a raccontargli alcune cose avvenute nella sua vita. Stile semplice e schietto, una comunicazione empatica ed efficace. Molte cose erano molto simili a ciò che gli detto con molta energia, chiarezza e determinazione, a volte anche duramente, sabato pomeriggio.
Del resto, 'sto suocero, ha avuto a che fare con centinaia di ragazzi giocatori professionisti, molti dei quali con i problemi dovuti al pompare ego e capricci , con montagne di denaro, femmine e gloria volatile, estemporanea riversati su poco più che adolescenti.
Ecco che il suocero di mia sorella inizia a battere su...
Su omologazione, rimbecillimento e manipolazione e, vedendo mio nipotino cresimato che era assolutamente ipnotizzato dal nuovo furbofono appena regalatogli, come il sistema utilizzi strumenti molto piacevoli (reti sociali, il furbofono, etc.) per renderti manipolabile: per essere meglio manipolabile devi essere instupidito. Poi altra esperienza di vita, insegnamenti tanto di pregio, morali quando politicamente scorretti. Ad esempio, inizia a parlare di dolore e rinuncia. Chi cazzo mai parla, al giorno d'oggi, di resistere al dolore, di rinunciare? Sono diventati tabù.
Insomma, facevo fatica a credere che egli avesse ripetuto, con proprio stile e col fascino di uno sportivo del calcio importante su mio figlio.
Osservavo mio figlio ascoltare con attenzione la storia di vita di quella persona, i suoi insegnamenti singolari, poco allineati, disagevoli. Due volte in poche ore, prima io poi lui.
E' stata una bella giornata con mio figlio. Si è decisamente limitato nello spippolamento, ha vissuto.
Ci vuole tempo e costanza per educare ed essere educati (*).