martedì 18 luglio 2017

Sul tango - 2

(Sul tango - 1: Metis)

Quando Flora mi presentò l'iniziativa mi disse :- Nel libro di Davide c'è scritto proprio il mio pensiero su ciò che è il tango.
L'iniziativa fu, un sabato una conferenza di Davide Sparti parallela alla milonga che si teneva pochi metri a lato. Lo avevo visto alle prese con l'arte relazionale, come dice Flora, con successo.
Non ho letto molti libri sul tango ma, la mia impressione e non solo, è che molti di essi vertano più sugli aspetti o tecnici, o emotivi personali (come alcune pagine del tango in questo diario) o sociali.
"Sul tango" è invece un pensiero articolato di conoscenza sul tango. In altre parole è la filosofia che investiga questo fenomeno che, dall'estuario del Rio de la Plata si è diffuso, in tutto il mondo anche se, per difficoltà, a gruppi ristretti di amanti.
I cinque capitoli affrontano le origini (nulla può essere compreso se non si conosce l'identità e quindi le radici), le fasi iniziatiche,  dell'apprendimento, quelle nelle quali si forma un habitus del tango, poi il capitolo centrale, quello su tango come improvvisazione, del rapporto tra vincoli e canoni estetici, ambientali (e.g. l'interazione con altri nello spazio-palco della cittadella milonga) coreutici e musicali, non di rado vincoli severi (ad esempio quelli coreutici definiti dalla fisica) e l'improvvisazione che da essi sublima.

Sotto questo profilo il tango non è un'arte sperimentale, non inventa l'idea, poniamo, di spargere ritagli di giornale nella sala da ballo e scivolare su di essi cambiando dose di energia ogni volta che, scivolando, si entra in collisione con un altro corpo. Né invita, se fuori piove, a improvvisare "a partire dalla pioggia". Nel tango chi balla improvvisa sullo sfondo inaggirabile  della musica. [...] un'improvvisazione contiene un certo tasso di riflessività e molto lavoro sperimentato. [...] il tango può essere pensato come un'esplorazione  dell'interfaccia tra noto e ignoto.
p. 108 - 109.

Le analogie col jazz sono lampanti e, infatti, esaminate in più punti.
Al terzo capitolo, il più corposo, segue una disamina su trasformazioni temporali affini, distorsive del tango, rispetto allo spazio emotivo e a quello del kairos, il tempo percepito; in breve e con sintesi splendida Davide Sparti lo indica con "minuscoli secondi di eternità".
Sono passati un paio di mesi da quando ho finito di leggerlo e rileggerlo. Recensire un'opera di spessore in qualche riga e poco tempo è un azzardo. "Sul tango" merita e può sopportare anche le poche attenzioni che ho dedicate ad esso.

Sul tango
Davide Sparti
Il Mulino


2 commenti:

  1. Hai messo le virgole tirandole con il d20 o S. ti ha contagiato?

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    1. Scritto a spizzichi e bocconi in treno col furbofono, poi assemblato e pubblicato: il risultato è questo orribile spargimento di virgole.
      Correggerò la punteggiatura "casuale" appena possibile.
      Grazie per la segnalazione, Alahambra.

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