Sono al Gran Bal(lo) Trad(izionale) a Vialfrè (TO).
Sono molti anni lontano dalle danze popolari. Ho perso dimestichezza, ci sguazzavo ora sono fuor d'acqua.
Poi le ombre che corrono.
Così le polveri non prendono fuoco.
Il Piemonte, il Canavese, qui intorno, è di una bellezza inusitata. Come i molti balli di queste mille Italia nelle mille Europa. Ho seguito il corso di balletti sardi: tutto parla e danza di una comunità nazione che si fa un solo corpo armonico, individuo che sublima fondendosi nel choreus.
Sento cornamuse e tammorre lontane, qui in tenda, lontano. Mi si chiudono gli occhi.
sabato 1 luglio 2017
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Wow, che belle immagini si trovano in rete collegate al Gran Bal Trad!
RispondiEliminaBuon divertimento!!!
Sì?!
EliminaPenso meglio quelle dei video.
Lasciano spazio all'imnaginazione.
Il Canavese nonostante la bellezza dei luoghi è anche poco frequentato nei week end (ssst! non facciamoci sentire... :))
RispondiEliminaVenendo qui dalla savana appenninica emiliana ho visto risaie e , qui, prati verdi.
EliminaPensato non esistesse più ll'erba verde.
In questo cantone del Belpaesei sembra che ci sia uno delle ricchezze più grandi, spazio con vita verde .
C'erano una decina di africani ragazzi/giovani che ballano.
La dittatura del politicamente corretto.
EliminaE il fatto è che le moltitudini pensano che tutto ciò sia "democratico". Rotelle in una dittatura con apparenze soft.
Un uuic interetnico nel canavese. Per inciso, ai canavesani piace poco il canavese😁
RispondiEliminaL'Europa delle piccole patrie.
EliminaBretagna, Carina, Tirolo, Sardegna, Emilia, Occitania ...
Che straordinaria ricchezza di culture.
Forse i canavesani non si rendono conto della bellezza della loro terra perché ci sono abituati .
Da quando ha chiuso l'olivetti non si sono più ripresi
EliminaHo visto paesi, infrastrutture e luoghi più che dignitosi, tenuti bene.
EliminaAd esempio, il primo segno di civiltà è la poca immondizia lungo le strade. Qui siamo messi molto peggio.
Zampogne , pive, launeddas (in sardo)...
RispondiEliminaAnche una banda di Ivrea piuttosto militare; energia inquietante, col duetto tra il primo tamburino e gli altri.
Penso dovesse servire a gasare le proprie truppe e a inquietare quelle nemiche.
Luoghi gozzaniani.
RispondiEliminaBuondì Sara.
EliminaNon lo sapevo.