lunedì 11 marzo 2013

Lasciata lì

Dopo l'euforia per l'ottimo tango di venerdì, ieri sera sono uscito un po' mogio dalla milonga, anche se non come altre volte, qualche resilienza col tempo si sviluppa. Il tango è anche questo, terribili montagne russa della tua autostima.
E' che alla fine, diciamo l'ultima mezzora o circa, sono soccombuto. Erano rimasti solo maestri (ieri sembrava una serata per maestr*) e tangheri "superiori". E le poche ballerine rimaste non me l'hanno data più, hanno camminato e ballato con essi. Questo ti riposiziona rudemente al livello di principiante avanzato, per quanto bravino e non sempre.

C'era _ara la ferrarese. L'ho guardata da lontano e da vicino mentre ballava con una molteplicità di partner e anche di maestri che era la serata dei fighi quella. Poi l'ho invitata.
E abbiamo ballato bene, è diventata brava, del resto ha talento, è quasi autodidatta. Ed era lì tra le mie braccia, i suoi occhi scuri.
Ricordo le parole della mia amica _una: ballare con sentimento.
Sì, sentivo il cuore e le guardavo le labbra, la vedevo ad occhi chiusi, nelle mie braccia, tensione e trepidare , quasi struggersi dentro me e portarla tra le mie braccia, attento a lei, era il centro del mondo in quei tre minuti, prenditi cura di lei.
Abbiamo scherzato, ridevamo, saluti frizzante e goliardici all'inizio. Poi poche parole. A me non piace chamuyar (tantomeno nella sua accezione peggiore), il parleggio nell'interludio tra tanda. Non c'è nulla da dirsi, dopo che le anime si sono sciolte con il corpo massimamente comunicativo, dopo che un quattro tango ti hanno sciolto l'anima.
Una sola tanda.
Non so se mi faccia bene sentire che qualche portatrice di vagina e di occhi neri scuota ancora il mio nucleo vulnerabile. Tu sei vaccinato, non hai più l'età per le sbandate, mi diceva. Forse non ancora completamente.
In quella tanda di tango con _ara c'era la mia anima e un po' l'ho lasciata lì.
Questo bel cortometraggio testimonia la lisi di anime e sentimenti che può avvenire in milonga.


17 commenti:

  1. "portatrice di vagina" è veramente brutta e volgare come frase, definizione.

    Ciauz portatore di pene
    _zzzz

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  2. E' proprio _ara che la usava in maniera goliardica.
    E io la trovo deliziosa, in quanto impertinente.
    Eccede nel concentrarsi su un dettaglio per ironizzarlo, per dissacrarlo.

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  3. A 4 occhi è un discorso. Scritto, senza conoscerne il contesto, è veramente volgare. Te lo segnalo perché a volte x abitudine si utilizzano frasi fuori contesto, che perdono così il loro significato originale e diventano semplicemente brutte e volgari.
    A me ad esempio da proprio fastidio, è una brutta immagine della donna. Se non ti conoscessi penserei che non hai rispetto e considerazione per l'altro sesso.

    _zzzz


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  4. La parola scritta manca del paraverbale, è vero.
    Ed è anche vero che la percezione di un termine è di quanto più soggettivo. Per me è proprio sincero, quindi non volgare.
    Visto che volgare è ciò che è caratterizzato da travisamento, da frode, da tentativo di mostrare caratteristiche non proprie.
    Allora, ogni donna è paradossalmente anche una portatrice di vagina, di tette, di occhi, di cula.
    Nel suo minimalismo dissacratorio (presente gli afroamericani che tra loro si chiamano nigger!?) eleva ciò che dovrebbe essere dissacrato.
    Sicuramente in retorica esiste un nome per questo meccanismo. Ma io lo ignoro.
    Mi dispiace che non ti piaccia. Però a me si tanto. E fu proprio _ara a comunicarmelo. Questa impertinenza è una delle cose per cui ho un debole per lei.

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  5. Piuttosto, _zzz.
    Hai visto il corto?
    Che meraviglia in quei tredici minuti c'è tutto il mondo del tango, quello che capita qualche volta, in cui riesci ad essere un'anima sola oltre che un corpo solo a quattro zampe (che già non capita frequentemente).
    Vuoi incuriosire sul tango la tua nuova amica di ieri? Mandale l'URLo :) a mo' di grazie. Io l'ho fatto stamani con _ara.

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  6. Caro Amico, è l'ora di passare ai fatti...pensi di beccarti un ceffone se le stampi un bacio? Vedrai come cambia!

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  7. Quando balli, e lo fai con passione, ci lasci sempre un pezzettino della tua anima impigliato in quei movimenti, in quelle note.
    E' inevitabile.
    Se così non fosse, avresti smesso di ballare da mo'.

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  8. x paco3:
    Se fosse stato qualche volta fa e se io non fossi io, avresti potuto avere ragione. Io non ho mai forzato una situazione.
    Penso che il temere i no sia uno dei miei più grandi limiti.
    Ecco, quella sarebbe trasgressione che mi metterebbe alla prova.
    Ma ieri no, paco. Ieri era là per i fatti suoi. Ella sa che mi piace ma è stata per i fatti suoi.
    Io sono un osservatore abbastanza attento e cerco di leggere i segni di una donna che mi parla e mi dice col corpo tu mi interessi, tu mi piaci. Ecco, io forse le piaccio ma direi che non mi vuole. Forse anche per le mie esitazioni che possono essere molto poco sexy.

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  9. x Olivia:
    Anche se nel tango essi sono parte importante, in quell'abbraccio devi essere morto dentro per non emozionarti in quei tre minuti, per non sentire. ballo e danza non sono solo sentimenti.
    A volte sono energia, divertimento, vertigine e cinestesia, tecnica, esibizione.
    Penso che non uscirò dall'abbraccio del tango. Forse solo un'amante, un amore più forte di esso mi potranno distrarre.

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  10. Se ricordo bene qualche tempo fa tu mi ricordasti della presenza di quel cortometraggio che scovai ancora all'inizio della mia tanghitudine, quando andavo a ravanare in giro per la rete con massima foga a cercare tutto ciò che avesse attinenza con il mondo milonghero.
    Bello sì!

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    1. Si adesso che ricordo. Pero bello averlo riscoperto da novizia.
      FG

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    2. Quando ho l'umore giusto io me lo riguardo.
      A volte anche solo como sottofondo.
      E' come il suono di un rio in montagna o lo sciabordio delle onde moge nei porticcioli. Sono suoni dell'anima che la portano lontano.

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  11. Bello. L'atmosfera è resa benissimo. Mi ha colpito un sacco come il regista passi dalle mani, che si avvicinano per prime, cercano di sciogliere le tensioni, aprono la danza (solo le prime parti del corpo che si toccano, nell'invito, e poi per impostare l'abbraccio) e poi sui piedi protagonisti della danza. Inquadra anche gli sguardi, ma tralascia spesso i busti.

    Grazie della segnalazione
    _zzzz

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  12. è come giocare a calcetto con una squadra molto più forte della tua e perdere con 10 gol di scarto....

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  13. x anonimodel72:
    Qui dentro sei probabilmente l'unico che ha vissuto milonghero.
    Questo fa onore anche a FemminaGaudente e Francesco che comunque hanno partecipato.
    Insomma, avere questo vissuto aiuta a cogliere non solo razionalmente ma anche emotivamente, - è la differenza tra capire e comprendere, ecco, il vissuto porta alla comprensione! - alcune sfumature.
    ieri me lo sono visto a pezzi tre o quattro volte.
    Anche solo per la colonna sonora che mi ricorda le atmosfere delle milonga. E quell'invito, egli che la rivuole e la porta a sé, vincendo la sua ritrosia. Mi ha molto commosso.

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  14. x Francesco:
    Ahahah
    Beh, tra i due ballerini c'è già un vissuto. Anche una rottura, si capisce. Ma quella mano sfiorata e poi l'abbraccio estrae da sotto emozioni passate, di intesa, affetto, unione, di intimità amorosa. Le ridesta e questo travolge le difese e le corazze.
    Sì, è una squadra più forte ma che non ha avuto vita facile.

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