giovedì 11 dicembre 2014

Il tipo dell'accendino

Repressione
s. f. [dal lat. tardo repressio -onis, der. di reprimĕre «reprimere», part. pass. repressus]. –
o - In psicanalisi, processo volontario di inibizione di pensieri, affetti o comportamenti che sono consciamente ritenuti inopportuni, distinto quindi dalla rimozione, che è inconscia e per lo più provocata dall’angoscia.


Si alza una tipa di origine inglese per redarguirli. E' disturbata dal baccano che quei ragazzi fanno da vari minuti nel vestibolo. Poi ancora una volta. Essi la ignorano e continuano. Da lontano uno mi vede che li guardo, fa un sorriso sardonico, continua a guardarmi e accende per qualche istante l'accendino verso di me. Continua il baccano, pogano nel vestibolo, urlano. Molte persone sono infastidite, si alzano, guardano. Alcuni passeggeri vicini si chiedono il perché di quelle strane urla, pensano ci sia un ragazzo minorato o con dei problemi.
Mi alzo, vado verso di loro. Apro la porta del vestibolo, a muso duro:- Avete rotto il cazzo, se volete sciamannarvi scendete e fate quel cazzo che volete, non qui sul treno. Avere capito?
Inizia a girare il testosterone, il tipo dell'accendino risponde abbastanza aggressivo, alzo ancora il tono, tenta di spintonarmi, lo prendo per la maglietta.
La cosa si cheta, torno a sedermi. Il tipo parlotta con gli altri teppistelli/energumenoidi, mi guarda, rientra nel corridoio, l'attraversa per un terzo, viene verso di me e grida :- E ora tu mi dai nome e cognome!
Mi rialzo :- Allora tu non hai capito un cazzo!
Adesso gli faccio capire qualcosa. Vado verso di lui lo spintono, cerca di reagire, inizio a caricare un pugno diretto verso il viso. Sono istanti, si son frapposti due adulti e uno dei suoi amici, tenta di spintonarmi, io ho raggiunto il gruppo, spingo,  sto iniziando a caricare il tipo, cerco di nuovo di colpirlo una seconda con un pugno in viso, voglio fargli più male possibile, ma ci stanno separando, il pugno diretto si perde in una selva di braccia.
Il treno è fermo ormai da qualche minuto.
Il tipo dell'accendino è trattenuto dai suoi amici, io da un paio di adulti che stanno biasimando duramente i regaz, ci separano a forza.
Ritorno a sedermi. Le tre donne vicine dicono che ho fatto bene, sono stanche, non capiscono perché quelli abbiano continuato a fare i teppistelli. Rispondo che... essi hanno avuto una prima nozione di limite che deve essere rispettato, non mi interessa se avrò casini, è opportuno che essi vengano corretti.
I ragazzi vanno a chiamare il capotreno che viene da me, mi chiede di alzarmi e di seguirlo. Mi chiede se sia io quello che ha avuto un confronto, un diverbio coi ragazzi. Rispondo affermativamente, sottolineo che il degrado ultimamente sui treni è notevole. Alcuni pendolari dicono che alcuni ragazzi non hanno il biglietto.
Osservo più volte che anche il fatto che non passi il controllore non aiuta a diminuire il Far West. Ma anche il personale viaggiante teme violenze, vuole il cheto vivere, cerca di minimizzare il rischio. Di fatto, ne sbologna la gestione ai passeggeri lasciati da soli.
Ma io non sono un passeggero. Io sono UnUomo e certe cose non mi vanno, combattere anche con le punizioni fisiche, le correzioni fisiche la violenza, l'ecologia della repressione le prevaricazioni, contrastare questo degrado che cresce, di giorno in giorno.
Il mite controllore, un ragazzo giovane con una postura leggermente ingobbita in avanti, mesto, si vede che non ne ha proprio voglia di quel casino capitatogli, si stava bene (anonfareuncazz in cabina di testa, visto che non è passato uno straccio di una volta). Mi suggerisce di farla finita lì e chiede di chiedere loro scusa. Chieder loro scusa!?!? Forse non ha capito. Maaa, saa... il il ragazzo ha quattordic'anni. Allora gli spiego, sommariamente cosa è successo. Mi dice che i ragazzi vogliono chiamare la polizia.
Prego! - rispondo-andiamo pure fino in fondo.
Si alzano alcuni adulti e redarguiscono il tipo dell'accendino e gli altri del gruppo ma egli insiste.
Un ragazzo di origine magrebina della cricca inizia di nuovo “non si mettono le mani addosso”, rispondo :- Dovete essere educati a convivere civilmente! poi inizia, nel gruppo, a provocarmi “Vieni a dirmelo qui”, lo guardo, lo dice un paio di volte, poi smette. Altre persone iniziano a rimproverare i ragazzi, forse smette anche per questo. La dinamica del branco è evidente ma è anche una dinamica aleatoria, poco resiliente e questo si vede.
Mi risiedo. Molte persone dicono che ho fatto bene. Io percepisco che molti siano intimoriti, ammirano che io mi sia esposto, mi allertano sulle possibili conseguenze. Avverto che decine di persone, nonostante il forte ritardo, alla fine di una giornata di lavoro, nonostante la stanchezza e la voglia di arrivare a casa, approvano il mio intervento, vedo i loro sguardi che mi sostengono, sento delle parole qui e là scandalizzate, percepisco sostegno ed approvazione. Mi fa piacere. Non tutto è morto, solamente è quasi morto.
Arrivano i carabinieri. Mi chiedono i documenti, prendono le generalità, mi chiedono cosa è successo, piego cosa è avvenuto.
Il tipo dell'accendino continua nel suo teatrino dei lesi diritti di teppistaggio. Ora pretende l'ambulanza. Faccio presente ad uno dei carabinieri che anche ciò è grave, perché quell'ambulanza potrebbe mancare a chi ne potrebbe avere veramente bisogno. E' gravemente ferito: solo un po' di rossore dovuto alla concitazione, ihihih, ma il teatro ha le sue esigenze. Uno dei carabinieri bofonchia qualcosa di proceduralese, insomma, capisco che se il ragazzo vuole l'ambulanza...
Abbiamo accumulato trenta minuti di ritardo, arriva il treno successivo, sull'altro binario, da Bologna. Annunciano ai passeggeri che il treno in arrivo sarebbe partito prima, c'è il trasferimento generale al binario 1.
Nel frattempo tre donne e un uomo si offrono come testimoni a mio favore, forniscono le loro generalità al carabiniere che le sta registrando.Un giovane pendolare magrebino testimonia a mio favore, smentisce alcune frasi dette da uno dei ragazzi.
Posso andare? Sì, risponde un carabiniere.
Mi sposto sull'altro treno, ci sono molte persone che erano sulla mia carrozza, ancora segni di approvazione.
Scendo alla stazione di arrivo, sono 40' di ritardo. Tutto il piacere dell'adrenalina.
Mentre salgo a piedi penso ai genitori del tipo dell'accendino, alle reazioni.
Se fosse una persona intelligente, apprezzerebbe che c'è stata una persona che ha evidenziato comportamenti a rischio, mi ringrazierebbe e poi a casa – come succedeva per i suoi genitori, per i suoi nonni,  inostri genitori, i nostri nonni – darebbe una bella spazzolata supplementare.
Se fosse una persona intelligente...
Già.

103 commenti:

  1. Esatto, Mann. SE fosse una persona intelligente. Ma molto probabilmente farà parte della folta schiera di ebeti ignoranti, arroganti, menefreghisti, incivili. Coccolerà il figlio, maledirà te e quelli come te. Ed il figlio potrà proseguire nel suo stile, senza aver imparato un cazzo.
    Giuro, mi si è chiuso lo stomaco per la rabbia.
    Episodi simili ce ne sono tanti, troppi.

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    1. Nel caso in cui la vicenda non venisse messa agli atti,, se si dovesse procedere in tribunale, vi terrò informati.
      Le mie erano supposizioni diciamo di tipo statistico: i genitori che sostengono e alimentano una malaeducazione dei figli (del resto dalle rape, notoriamente, non si cava sangue) sono in aumento anche perché cessa la deprecazione sociale di molti usi, atti e comportamenti nocivi.

      Comunque, ieri, percepivo - come posso dire? - una sorta di lieve sollievo, come se molte delle persone presenti si rendessero conto che qualcuno aveva violato il tabù oppressivo, inquinante, del politicamente corretto, fosse intervenuto finalmente.
      Questa sudditanza al politicamente corretto, uno dei tiranni egoici e sadici che si è imposto, è una dimensione preoccupante,
      Vedremo.

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  2. Una storia molto triste e molto irritante. M'è molto piaciuta, però, la parte nella quale descrivi il modo in cui s'è formato uno spirito di corpo tra chi inizialmente subiva in silenzio i comportamenti tracotanti del gruppo. Encomiabile il comportamento di chi si è offerto di sostenerti con la sua testimonianza.

    Per quel che vale, ti auguro ogni bene.

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    1. Mi ha molto sorpreso.
      Sai, 40' di ritardo non sono pochi, immaginavo imprecazioni, insofferenza per il ritardo e invece...
      Percepivo proprio l'approvazione di molti.
      Alcuni me l'hanno espressa a parole sia sul primo treno che poi sul secondo sul quale ci eravamo trasferiti, altre persone (tre donne ed un uomo) si sono offerte come testimoni lasciando le loro generalità ai carabinieri (non avevo chiesto nulla).

      Come scrivevo a Lisa, io percepisco una insofferenza montante rispetto ai nuovi tabù dell'educazione pietista, del politicamente corretto e rispetto ai colossali danni sociali che queste insipienze hanno provocato e provocano.
      Alcune persone iniziano a rendersi conto dei danni che ciò ha fatto e continua a fare, si inquietano. Ma i tabù sono sempre più forti ed oppressivi, pochi reagiscono.

      Grazie MrKeySmasher, per il buon auspicio che prendo volentieri.

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  3. "Questa sudditanza al politicamente corretto, uno dei tiranni egoici e sadici che si è imposto, è una dimensione preoccupante"
    Verità assoluta.

    Sì, nel caso, tienici informati.
    Spero solo che, in ogni caso, non si debba assistere alla "vittoria" del marcio e del politicamente corretto, per l'ennesima volta.
    Tu, sicuramente, puoi andare fiero di te stesso. : )

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    1. C'era l'effetto dell'adrenalina ma anche il piacere, il piacere morale che per non ha prezzo, è un piacere superiore, - è la dimensione spirituale (Ajna) che aveva trovato soddisfacimento, realizzazione.
      Fai la cosa giusta! hai presente ?
      La gratificazione morale fu molto cara a Mao ma... venne ed è incompresa dai più.

      Non ho la più pallida idea di cosa possa succedere. Il carabiniere con cui ho interagito, egli stesso, era perplesso, disilluso, sapeva che stava proceduralizzando, era conscio, mi pareva (sono un fine osservatore) cje burocraticamente contribuiva alla perpetuazione del problema "politicamente corretto".

      Molto fiero.
      Io sono felice quando miglioro il mondo.
      GAS, raccattare rifiuti, correggere le persone, violare credenze, riportare alla realtà, ogni pensiero e azionei di ecologia.

      Mi fa piacere la tua approvazione, perché viene da una persona che stimo (per quel poco che ti conosco).
      :)

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  4. hai fatto una bella cagata se queto ha 14 anni

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    1. e se avevano 14 anni tutti col cazzo che facevo il cinema che hai fatto tu

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    2. (premesso che in questa circostanza Man ha ragione e che a chiunque sarebbero girate le balle): se io o te, nelle stesse circostanze descritte, avessimo tirato un cartone a UnRagazzo sfondandogli il setto nasale e facendogli cadere due denti, cosa ci avrebbe detto Uomo? Che avevamo ragione?

      Occhio, che adesso mi dice che faccio il pietismo e il buonismo...

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    3. aver ragione infatti nella vita non significa una beata minchia

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    4. Certamente è stata un'azione fuori dagli schemi e che può avere conseguenze.
      Anzi, come detto ai carabinieri, potremmo arrivare in fondo, aumentare il casino, farlo emergere. E' impegno civile.

      > nelle stesse circostanze descritte, avessimo tirato un cartone a UnRagazzo
      > sfondandogli il setto nasale e facendogli cadere due denti, cosa ci avrebbe detto Uomo?
      Una volta che mi fossi reso conto che UnRagazzo aveva fatto il teppista ti risponderei

      Posso capire, avete fatto bene.
      Grazie per aver dato una lezione a mio figlio, gli va bene se non lo ripasso pure io.

      Usando le parole di nottebuia, figurati se io quando penso ad una azione educativa, faccio i conti sul fatto che l'inflazione sarà del 2%, se rischio di spendere 800€ di avvocato, di spendere 47h in tribunali, etc.

      La mia valutazione "economica" dell'intervento , ancora una volta, NON coincide con la vostra.

      Anche se le vostre osservazioni sono pertinenti, localmente ragionevoli, certo sì!

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    5. Ha fatto una cagata anche se il tizio non avesse 14 anni ma 30.
      E ancora peggio chi gli da ragione e lo sostiene.

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    6. Un gasista cattolico del nostro coordinamento tra i vari gas gemmatisi in zona dal nostro, persona morigerata, stamani in treno, mi ha detto le stesse cose, stamani, in treno.
      Per egli la mia azione è semplicemente inconcepibile quindi deprecabile,

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    7. Uomo, se qualcuno avesse fatto notare a mio figlio teppista il comportamento sbagliato gli avrei detto Bravo. Se qualcuno avesse chiamato l'autorità preposta per correggere il comportamento sbagliato gli avrei detto Bravo. Se qualcuno ad una sua rispostaccia avesse rincarato la dose in qualche modo facendogli conseiderare le conseguenze delle sue azioni gli avrei detto Bravo.
      Se qualcuno gli avesse messo le mani addosso, l'avrei denunciato il secondo successivo. Perchè è un comportamento sbagliato, perchè non insegna nulla, perchè la reprimenda fisica spetta all'autorità e solo in certe circostanze, perchè non è attraverso quello che si veicola un messaggio.
      E ripeto, non è questione dei 14 anni (che al limite è un'aggravante): se il tizio avesse avuto 30 anni sarebbe stato uguale.
      Aggiungo che questo tipo di scene mi infastidiscono pazzescamente, dovendo dare una testimonianza avrei cercato l'oggettività del racconto perchè per me hai torto marcio.

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    8. @ Alahambra: "Ha fatto una cagata anche se il tizio non avesse 14 anni ma 30.
      E ancora peggio chi gli da ragione e lo sostiene."

      Certo, porgiamo sempre l'altra guancia, come Qualcuno disse.
      Funziona alla grande :)

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    9. Non mi pare di aver detto questo. Dopodichè non sprecherò altre parole su questa cosa, posto che ogni qual volta l'Uomo parla dei suoi momenti da bulletto testosteronico vendicatore degli oppressi e difensore della giustizia in quanto tale (concetto decisamente soggettivo il suo per altro) a me vien voglia di suggerirgli di andare a tirare pugni e calci a Tyson, mentre quasi tutti voi lo osannate.
      Il mio pensiero a riguardo è chiaro ed è spiegato sopra il tuo.

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    10. @Uomo de "er gesto eclatante" ecologggico

      Occhio, tra l'altro, che se trovi la banda di teenager che non si limitano alla bravata ma vengono da famiglie di carcerati e delinquenti, poi ti aspettano davanti a casa tua.

      Quindi, sai, la soluzione della forza e del "mi faccio giustizia da me" va bene sino a che non incontri quello più forte e più cattivo.

      Chi nasce in situazioni di degrado, spesso, non ha niente da perdere. L'altra guancia non la porge, perché conosce la legge della foresta e della Natura. E la natura, è matrigna non è giusta, equa e carina.


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    11. @Alahambra . tu scrivi "Se qualcuno avesse chiamato l'autorità preposta per correggere il comportamento sbagliato gli avrei detto Bravo. Se qualcuno ad una sua rispostaccia avesse rincarato la dose in qualche modo facendogli conseiderare le conseguenze delle sue azioni gli avrei detto Bravo."
      Ora, in base a queste tue affermazioni, che tu voglia rispondere o meno, ti chiedo:
      1) vivi in una favola da credere che le autorità competenti possano fare qualcosa quando hanno davanti dei teppisti, di qualsiasi ordine e grado? Non hai mai ascoltato loro sfoghi sul fatto che sono completamente IMPOTENTI perché il SISTEMA non gli permette di agire con i giusti mezzi e modi?
      2) Tu davvero credi che se qualcuno "faccia riflettere" i teppistelli di turno, magari "sgridandoli", dicendogli che il loro gesto avrà conseguenze negative su di loro, credi davvero che staranno ad ascoltare ed impareranno da queste educative predicozze?
      Al limite mandano in diretta affanculo chi gliele dice queste cose!
      Ma per favore, svegliamoci. E' chiaro che le maniere forti non sono mai le migliori e sarrebbero da evitare, è chiaro che le mani addosso sono l'ultima cosa a cui arrivare. E' chiaro! Ma allora devono essere altri sistemi esterni a mettere deterrenti contro la dilagante arroganza e inciviltà assoluta, che si tratti di un minorenne o di un adulto vaccinato. E non mi pare che Uomo sia il bulletto che di tanto in tanto palesi le proprie imprese. Non per quel che leggo di suo. Credo soltanto cerchi di rivoltarsi, a suo modo, ad un sistema marcio fino al midollo che permette ogni tipo di abuso ed atto incivile. Gli adolescenti di quel tipo non fanno altro che approfittare di questo! e tutti (o quasi) tacciono, o si voltano, o borbottano in silenzio. Uomo non l'ha fatto.
      Se per te è un bulletto, allora davvero ti conviene tornare nel libro della fiaba di turno.
      Chiudo qua, mi rifiuto di andare oltre, ho letto abbastanza. che ognuno la pensi come creda.

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    12. x Alahambra:
      Già due volte quella donna "inglese" era intervenuta senza alcun successo.
      Un altro tizio (di quelli che ci separò) mi disse che era intervenuto anch'egli.
      I messaggi verbali erano stati completamente ignorati.
      Il capotreno era semplicemente assente (a fancazzeggiare in cabina, come succede spesso).
      Se io non fossi intervenuto i teppisti avrebbero continuato. Non è escluso che avrebbero aumentato ulteriormente l'intensità della loro azione, come in precedenza, erano arrivati a tirare delle manate pazzesche sulle lamiere del vestibolo.

      > non insegna nulla
      Non so.
      Sicuramente i tipi erano abbastanza scossi.
      Ora hanno, anche una sola esperienza, che comportamenti violenti possono avere conseguenze non gradevoli.
      Se in futuro desisteranno anche una sola volta, sarà servito.

      Dovrei ricercare - supposto che l'abbia scritto, se ricordo bene - il caso di due teppisti che per mesi vandalizzarono e latrinarono i pressi della sede precedente del gas.
      Segnalazoni, denunce, chiamate alla Polfer, assistenti sociali, prediche, deprecazioni verbali... settimane e settimane di inutili tentativi (per me anche patetici, perché l'inutulità e l'efficacia era così palese da rendere grotteschi, patetici coloro che si ostinavano a seguire le vie "per bene").
      Non solo, uno dei teppisti iniziò a provocarmi... cretinetti.
      Una sera li presi a muso duro, due sberle.
      I problemi smisero.

      Sebbene non si possa farne un trattato di pefagogia fisica, sono fatti.

      Aggiungo che voi garantisti del proceduralese politicamente corretto siete (cor)responsabili ideologici dello sfascio del paese.

      Ho corretto con interventi fisici individui di varia età corporatura etc.

      Il commento di Lisa Miller è abbastanza caustico sulla dabbenaggine del vostro politivamente corretto.

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    13. io adoro quelle espressioni da borghesuccia con le posate placcate argento nel cassetto di alahamabra.
      queste cose mi infastidiscono? oh, guarda un poco, son sempre tutti busoni col culo degli altri. dammi il tuo indirizzo, vengo a incendiarti il fienile, e tu poi mi dirai come ti proteggono le autorità preposte.
      poi arriva nottebuia, quello che ha sempre ironia corrosiva per tutti e scopre di fronte a tutti la propria assenza di testicoli. ma diocane, ma almeno tienti per te che sei un cacasotto, una volta la gente almeno ne aveva vergogna almeno!

      il punto, aman, è che hai fatto la cagata di non seguire lo sbarbo fino al posto più buio e farlo piangere.
      che è quello che in genere si fa nei vicoli sudici della mia città.
      si da anche il caso che i criminali che normalmente stazionano nella piazza antistante le mie finestre sono i più onesti tra tutti. chiedono permesso, dicono grazie, salutano. e io ricambio. i veri criminali, quelli con la fedina sporca, son normalmente galantuomini, portati a fare gesti eclatanti dalla necessità.
      gli altri son dei teppistelli cacasotto da mettere alla prova. poi, magari, potrai in qualche caso rimetterci. amen. tornerai alla carica con un bastone. le ferite che meno bruciano son quelle della carne.

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    14. x nottebuia:
      In conversazione privata con lettore che stimo, ho detto che ci sono discrete probabilità che io finisca male.
      Uno dei motivi per cui non ho seguito corsi di Krav Maga è anche quello di disarmarmi, nel senso che in caso di danni seri a terzi negli scontri, dal punto di vista della procedura, della prassi e dell'interpretazione penale, i delinquenti hanno sempre la meglio su coloro che si difendono.
      Quindi se non sarò io a provocare danni ai teppisti, è probabile che siano essi a causarli a me.

      Hai presente la_ggente che non si prende la responsabilità anche quando se la dovrebbe prendere?
      Ecco, io non solo non avevo il dovere di prendermela ma me la sono presa anche con una certa intensità.

      E' il mio contributo alla società a ciò che considero un tentativo di arginarne il degrado, la corruzione "in basso".

      Inoltre, eravamo già in una situazione di violenza, di forza, con cinque ragazzi che hanno prevaricato abbastanza violentemente diciamo una ottantina circa di persone della carrozza che erano sempre più inquiete.

      Mi pare di capire che non so tu, ma sicuramente Alahambra, è come se imputaste a me di essere causa, di essere io colui che ha introdotto violenza in quel contesto.

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    15. @Ulrico

      E dire che da precedenti commenti mi eri sembrato una persona intelligente...

      Attenzione, è arrivato Gion Uein da tastiera.

      In cosa sarei un cacasotto? Solo perché non sfonderei il naso a tuo figlio quattordicenne che urlasse su un treno?



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    16. x nottebuia:
      > sfonderei il naso a tuo figlio quattordicenne che urlasse su un treno

      Le parole hanno un senso.
      Nessuno ha sfondato alcun naso.
      Sebbene io avessi avuto l'intenzione di fargli male, non avevo intenzione di arrivare a quel livello di proposta.
      I teppisti non stavano solo urlando.
      Stavano anche pogando.

      Devo dire che mi ero dimenticato di riportarlo nella pagina principale che ora integrerò, (e l'ho fatto nel commento sopra che avevano iniziato a tirare delle manate molto forti alle lamiere del vestibolo.

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    17. Man, io non so se questa pagina sia vera, sia vera in parte, sia romanzata. Non lo so e non mi interessa. Facciamo finta che sia una pagina di blog che mi pone un problema.

      Tu hai detto che hai caricato il destro e che ti hanno fermato. Ringraziali, perchè non so te, ma io con il destro un setto nasale lo sfondo.

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    18. Sì, sono stato in parte fortunato, è vero. Perché il tipo dell'accendino non ha avuto alcuna conseguenza fisica.

      Non ho modo di fornire riscontri sulla veridicità di questa pagina come di altre.
      Rimane una sorta di diario di Touring, non potete sapere se ciò che viene scritto sia vero o meno.
      Da parte mia invito sempre al dubbio.

      "Chi dubita, sa, e sa il più che si possa sapere"

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  5. dissento...non è con la violenza che risolverai il problema
    del teppistello 14enne con il suo gruppetto.
    Hai dato dimostrazione al contrario, che con la violenza
    si risolvono i problemi. Non è una questione di essere politicamente corretti o le altre minchiate.Se fosse successo a tuo figlio? tu come ti porresti nei riguardi di
    questo "educatore guerriero"?

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    1. La violenza esiste.
      Nel tuo diario hai un calembour che ce lo ricorda ("se ti tirano una pietra tu rispondi tirando un fiore, ma non dimenticare il vaso!"), non sei una sprovveduta.
      La repressione che non può che essere violenta quando i comportamenti "inopportuni" dice la definizione, continuano, è solo la forza che li può interrompere, far cessare. L'assenza di repressione è uno dei fattori di violenza più potenti, nulla genera più violenza che la percezione, rinforzata dall'assenza di violenza, che non si siano limiti.
      Spesso ho osservato che non contenere, non reprimere i prevaricatori è massimamente violento in quanto contribuisce all'aumento della loro violenza.

      Lo sfascio sociale del paese (v. osservazioni "scoperta dell'acqua calda" del Censis dell'altro giorno), i "disordini sociali" come questo piccolissima anticipazione, sono il risultato di una incultura pseudo garantista della irresponsabilità che sovverte la giustizia, punendo gli onesti, i sani e proteggendo i furbi, i teppisti, i delinquentastri piccoli e grandi.

      Come mi sarei comportato con un mio figlio teppista? Vedi commento sopra di risposta a Francesco e nottebuia.

      E tu, come ti saresti comportata se uno avesse corretto un tuo figlio teppista?
      Le ultime righe di questa pagina vertono proprio su questo.

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    2. certo che la violenza esiste e, nessuno ne è esente, ma per questo ci definimo Homo Sapiens, perchè ragioniamo. Detto questo una frasetta sul blog, tra l'altro "simpatica", che vuole essere una provocazione, non dice che io agirei, se non in pericolo di vita, con violenza...ma redarguire un ragazzotto che fa chiasso, e che se ne frega bellamente, arrivando anche a prenderlo a botte, non mi sembra una soluzione come dici tu " ecologica" ma demenziale. Intanto perchè fa più rumore un silenzio indifferente, dopo avergli detto due parole belle assestante che tutta sta sceneggiata. Repressione dici?
      allora ok, vestiti da vedicatore della notte e vai a fare il supereroe...in ogni caso, si vede che non ti è capitato di aver a che fare con chi la repressione la vive davvero a prescindere se sia o meno un teppista. Augurati che tuo figlio non debba mai conoscere questo tipo di situzione repressiva
      cui auspichi.Poi lo dici a me che vivo a Napoli? i teppisti si combattono con l'autorevolezza della parola e con il disprezzo che valgono molto più di cento schiaffi.Difendere la propria dignità significa non farsi calpestare nei propri diritti e libertà personali, non certo nel modo che intendi tu.

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    3. EssePunto, io non so cosa dirti e penso che non sia utile. Ho scritto alcune cose ma sono state ignorate.

      Il termine "ragazzotto", dal punto di vista linguistico, è un diminutivo di "ragazzo".
      Puoi chiamare ragazzotto quello che è un giovane teppista. Questo avrebbe scarsa importanza se non fosse che è un indice ideologico del buonismo , del riduzionismo, del cosavuochesiaismo che ha portato il paese nelle condizioni attuali e, la zona in cui tu vivi, come problema nel problema.

      > perchè fa più rumore un silenzio indifferente,
      > dopo avergli detto due parole belle assestante che tutta sta sceneggiata

      I ragazzi erano già stati ripresi tre volte e questo non aveva portato alcun risultato. Anzi,nel passare del tempo avevano aumentato l'intensità delle loro azioni.
      Essi avevano ricevuto non solo due parole, ma anche dodici o ventitre, forse trentasette, parole. Risultato? Zero, Anzi, -4, visto che stavano progredendo nell'azione.

      Tu capisci la lingua italiana?

      Napoli... già Napoli.
      Io non so quali meccanismi si adottino a Napoli per combattere il crimine ma non solo quello organizzato, quello diffuso.
      Napoli è una città in cui le pattuglie di poliziotti e persino quelle dei Vigili del Fuoco vengono assalite da una marmaglia orribile.
      Sai cosa vuol dire arrivare alla degenerazione di assalire i Vigli del Fuoco? E' una società completamente andata, quella, persa. Capisci il livello di corruzione, di crollo valoriale, di disfacimento a cui è arrivata ampia parte della città in cui vivi?
      Menano i pompieri.
      Penso che siano eroi e beniamini nel 99.8% della popolazione.

      Però io non lo posso dire, poi vi arrabbiate.
      Quindi chiedo: come va la lotta all'inciviltà a Napolifatta con l'autorevolezza delle parole?
      Anche al Galiani erano solo ragazzotti. Sono state prese delle parole opportune? I danni sono stati riparati a parole?

      Certamente io rischierei molto la vita a Napoli, per come sono fatto.

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    4. ... leggere anche che "a Napoli il teppismo lo si affronta con le parole"...
      Infatti si vedono i risultati, tutti quanti.
      Non so se ridere o ..
      Meglio che rida , va. Meglio. O divento davvero politicamente scorretta.

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    5. @lisa :diventa politicamente scorretta...
      @Uomo, Napoli non è messa peggio di altre metropoli, ribadisco quello che dico, e le occupazione con furti nelle scuole, non è un problema solo della mia città. A limite leggi pure il mattino di Padova per dire o Il messaggero, non soffermarti solo sulle notizie di facciata.

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    6. sempre per dire...la Mafia era solo siciliana
      poi si è scoperto che toh! riguarda pure Milano e la Lombardia ma come mai? ed i corrotti erano solo del sud poi abbiamo lo scandlo Mose a Venezia...se partite così per la tangente siamo davvero messi bene.
      Cmq una guerra civile ci vorrebbe altroche'.

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    7. scusa eh, ma che azz c'entra la mafia ora?

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    8. > la Mafia era solo siciliana
      poi si è scoperto che toh! riguarda pure Milano e la Lombardia ma come mai?

      Ma diocaneporcocorrotto
      chi cazzo l'ha portata a Milano, a Modena, a Rimini, la mafia camorra ndrangheta?
      Bande di lettoni? di udinesi? clan di cremonesi? organizzazioni del Vorarlberg?

      Il problema a Catania è il traffico, a Napoli che non si balla più la tammurriata.
      Sì sì.

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    9. ahah...vado a prendere i popcorn...

      S., risponda, prego! Lisa, si prepari...

      (io ho già dato sopra sullo scazzottamento ferroviario)

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    10. @Nottebuia fiato sprecato, non hanno i paraocchi ma di più.
      @Lisa era per dire..incrementare i luoghi comuni.
      @Uomo, chi la portata? quelli a cui piace tanto la grana, la bella vita, niente sudore e mani sporche e quelli non hanno regionalità e neanche nazionalità.Non mi riusulta che a Formigoni per truccare appalti dell' Expo gli abbiano messo una pistola in fronte o no?
      finite le ciance, sono sempre gli stessi discorsi dentro e fuori il web, la tv la carta da cesso e così via non ne posso più.
      A Napoli facciamo il salto del pranzo vale?

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    11. No, che diamine! Stavolta occorre fermare l'ennesima guerra di secessione tra blogger! Vietata ogni forma di confederazione; requisite le armi di ogni tipo :D

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    12. EssePunto, tu hai citato a vanvera la questione della mafia che... "riguarda" anche Milano.

      Esiste la malavita organizzata di stampo mafioso (una cultura criminale, oltre che categoria di crimine) esiste la corruzione che sono sempre crimini ma pere e cako, anche se pur sempre frutti, NON sono la stessa cosa.

      La mafia camorra ndrangheta sono forme criminali e culturali ancora più pericolose: richiedono una mentalità, un'azione criminale non punto-punto ma diffusa nella società e una risonanza criminoggena malavita - ambiente sociale in cui essa prolifera.

      Se una mela marcia va in una cassetta, fa marcire anche le altre. Figuriamo se alcune di esse hanno anche qualche taglio nella buccia, qualche ammaccatura.

      Si capisce?

      Se tu metti uno che c'ha il morbillo dentro la sala di attesa C al 3° piano, certamente ci sarà qualcuno non immune che se lo prende.
      Ma dire che il morbillo "riguarda" la sala di attesa C al 3° piano e che anche la signora Martini lì seduta c'ha il diabete, è un falso ideologico, significa ignorare la sequenza degli atti, le conseguenze che essi hanno e, peggio, che se non lo riconosci, itererai l'atto.

      Si capisce?

      Sarebbe come dire che (vediamo se su questo piano emotivo riesci a capirla) che i rifiuti tossici esportati dagli imprenditorotti del nord "riguardano" la Terra dei Fuochi,

      Si capisce?

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    13. si capisce...che sei oltre qualuque discorso che abbia un minimo di sensatezza, e che messo davanti a conclusioni logiche, attacchi a testa basta su questione che non c'entrano nulla, dunque per te o si accetta genuflesse il tuo modo di agire oppure non si arriva a nulla
      se non tirando fuori link su link, certo ne hai tempo da perdere, per coerenza ecologica
      come dice nottebuia dovresti cominciare a fare a meno anche di internet, secondo una tua fantasiosa previsione sul futuro elitario.
      grazie per la rassegna stampa su Napoli e provincia...questa volta non citi le statistiche censis sui dati dei falsi invalidi? sono più frequenti al nord e chiudo qua.tu continua pure a ballare :)

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    14. s. sono più frequenti al nord perché il nord è più popoloso. in percentuale sulla popolazione non c'è storia.. scusa se ti faccio le pulci ma di queste obiezioni "napoli portici" ne ho sentite troppe. "napoli portici" perché c'è sempre chi ti dice che era la prima ferrovia italiana.. salvo dimenticare che l'anno dopo venne innaugurata la milano monza lunga il doppio e in capo a 10 anni si poteva andare da torino a venezia in treno.. mentre da napoli si arrivava a capua. e poi basta.

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    15. presumo che hai interessi per i trenini..?comunque giusto perché non ci conosciamo
      detesto gli stereotipi sulla napoletanita' e spesso nel mio blog ne faccio menzione.per cui Napoli, portici o pizza mandolini è la tanto decantata tammurriata da Uomo sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, perché che napoli, e con essa l' Italia tutta, sia in costante imbarbarimento è fatto acclarato, si può essere amareggiati e sperare in meglio operando per il meglio, se non altro per le nuove generazioni, dunque rilassati Michele, come amo dire, sono cittadina europea se non del mondo.

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    16. ok prendo atto che abbiamo gia finito gli argomenti e si passa agli ad personam e chi sono io e chi sei tu.
      Per la cronaca sì, mi interesso di linee ferroviarie, di fiumi e in generale di come l'uomo ha nei secoli inciso sul territorio.
      E no, non sono convinto che "tutto sia uguale dappertutto" perché oltre a essere falso ci toglie qualsiasi speranza di migliorare.
      Un saluto

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    17. Siamo tutti uguali e' uno dei meccanismi deresponsabilizzanti piu' efficaci.
      Non siamo affatto tutti eguali e, di recente, Lorenzo ha ricordato proprio le ragioni scientifiche per le quali la biologia cerca di farci diversi.
      C'e' un problema ideologico sotto, quello della omologazione, annullamento delle diversita' e delle identita', problema alquanto sinistro.
      Questo riguarda anche le culture e i giudizi che se ne danno con i tuoi metri di valutazione, di misura.
      Per quello io sono sempre piu' diffenzialista.

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    18. differenzialista...

      Scrivo male, mi sono leggermente ferito una mano, oggi in montagna.

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    19. dai, diciamo che la camorra è come la pizza. ormai la trovi ovunque, ma a napoli trovi tutti gli ingredienti giusti, e poi si che sanno farla.

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  6. Uo', ma non è che stai immedesimando perfettamente nel ruolo del barbaro?!
    [Oddio, ho creato un mostro]

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    1. barbaro mi piace molto, Clorinda.
      Per questo temine ti lovo sempre parecchio. :)
      Anche se qui, paradossalmente, era una sorta di barbaro contro vandali.
      Insomma, 'na roba interna barbarica. ;)

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  7. A proposito: non finisco di scrivere che sbircio il Corriere e ...

    NAPOLI
    Falsi invalidi: donna cardiopatica faceva la «lucciola» di notte
    (corrieredelmozzogiorno.it)

    Poverina, chissà quante lacrime, quanta sofferenza, per tutti quei brutti cattivi di uomini schifosi che la sfruttavano.

    Già, poi sfogliatelle, pancette, salami... tutte quelle cose bbbuone ma anche con colesterolo, oltre al fatto che si balli poco la tammurriata sono i problemi di Napoli.
    Sì sì

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  8. sono abbastanza combattuto sull'orgoglio con cui descrivi la scena. Dal mio punto di vista, hai sicuramente avuto coraggio ad affrontare il "branco", mentre non concepisco il compiacimento con cui insisti sul fatto che hai tentato per 2 volte di tirare un diretto a un 14enne.
    Che se l'avessi preso, sarebbero stati dolori de panza, per te (tipo "lesioni personali aggravate da futili motivi") e per il tuo intento pedagogico, perché alla fine avresti mostrato 1) che è lecito andare alle mani 2) che se fai il teppista e le prendi, poi chiami il giudice papà e la maestra ti danno pure ragione e magari risarcimento danni.
    Riconosco però ce la situazione era oggettivamente difficile, però la prox volta chiamalo tu prima il capotreno..

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  9. ps: da padre, se scoprissi che hai menato a mio figlio perché faceva casino, poi disfo lui ma prima disfo te.
    E comunque, stai attento che ha dei dentini da latte aguzzissimi.

    "sempre per dire...la Mafia era solo siciliana
    poi si è scoperto che toh! riguarda pure Milano e la Lombardia ma come mai? ed i corrotti erano solo del sud poi abbiamo lo scandlo Mose a Venezia...se partite così per la tangente siamo davvero messi bene.
    Cmq una guerra civile ci vorrebbe altroche'."

    S., fino a un post prima stavo completamente dalla tua parte, poi non so perché ti è partito l'embolo e hai iniziato con questo riflesso condizionato da nord contro sud.

    Io la mentalità del sud un po' la bazzico per vari motivi, e devo riconoscere che ci sono situazioni così incancrenite che è dura per il singolo venirne fuori, tipo il discorso degli abusi edilizi che vanno avanti da così tante generazioni che non si sa più di chi è la terra e chi passa per fesso è chi vuole costruire sul suo rispettando le regole, e magari senza ungere il sistema.

    Però dai, quando si dice a un meridionale che i problemi del sud nascono al sud, salta sempre sulla sedia. Quando un domani si scopriranno le infiltrazioni di mafia / camorra / ndrangheta a Monaco di Baviera, te la prenderai con i tedeschi che dicevano che la mafia è un problema italiano??

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    1. perché sono stata tirata per i capelli da Lisa forse? rileggi il mio commento, ho solo,detto che sono di Napoli e l'embolo è partito a Lisa Miller
      poi dopo erano solo risposte paradosso, ma non sono stata capita...pazienza.

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    2. E' partito l'embolo a me????? ma se ho solo scritto di fermare la guerra di secessione nordisti contro sudisti!!!!!!! (visto che prevedevo ciò che poi è successo e che già un'altra volta è capitato) Cos'è un embolo?

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    3. S., se invece ti riferisci a quando ho "riso" perché avevi scritto che a Napoli il teppismo si combatte con le parole, puntualizzo che avrei "riso" allo stesso modo se avessi letto che lo si combatte così a Milano, Torino, Bologna, Roma. Non c'entra la città o il territorio, è che non credo alla soluzione a livello verbale. Spero sia più chiaro ora.

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    4. Ritengo che l'incultura della irresponsabilita', il vivi e lascia vivere, il buonismo perdonista, la mancanza di etica pubblica, il cosi' fan tutti, il fesso chi onesto, se non l'ostilita' alla cosa pubbica, si aggravino andando dal nord a sud in Europa e dal nord al sud in Italia.

      Il pensiero "meridionale" ovvero greco, dell'importanza della sola cultura (le parole) nella soluzione dei problemi della vita, e' una caratterizzazione culturale.
      Con pro e contro.
      Ma la valutazione deve essere contestuale.
      Ad un imprenditorotto vicentino che devasta la sua terra di capannoni per comprarsi il Cayenne, serve una dimensione culturale, del "verbo" anche, dei valori che non siano solo la massimizzazione dei sghei.
      Al sud serve una presa di coscienza che certe forme di pensiero sono Il Problema e l'avviarsi verso forme ideologiche attinenti la realta', piu' pragmatiche, anche ad un'azione respons-abile.
      Meno ciance ("parole") e qualche azione coerente con una strategia di soluzione o mitigazione dei problemi.

      In questo caso l'osservazione di EssePunto era di risolvere "a parole" quella situazione.
      Ma EssePunto non ha voluto prendere atto dell'inefficacia di quella strategia; la signora inglese che si era gia'alzata due volte chiedendo "a parole" che smettessero.
      Allora c'e' lo schema del "risolvere culturalmente" (a "parole") una situazione che si rileva completamente fallimentare ma che... diventato dogma, viene ripetuto.
      Per quello io parlo di forme neoreligiose, che non vogliono prendere atto della realta'.

      Qui il cosavuoichesiaismo (ragazzotto) e un intervento "a parole": siamo alle prediche in chiesa o in confessionale: io ho fatto la predica e mi metto la coscienza a posto, sono buono e giusto - ma non mi voglio sporcare le mani, non sono interessato alla soluzione del problema, mi basta la/ un po' di procedura di risoluzione, tu hai ascoltato e..finisce qui.
      Esci dalla predica e ... tu continui a fare come prima e peggio di prima.
      Io ho l'alibi di essere intervenuto "a parole".
      Con alcuni altri passaggi, aumentando un po' le energie, andando verso il contorno, si arriva ad altre patologie come l'omerta' ,in cui e'l'assenza di parole a diventare sostegno al problema.

      Questo genere di approcci, per me idealmente tirolese-asburgico, non sono solo incomprensibili, ma sono anche irritanti, nel senso che ritengo siano particolarmente diffusi andando verso sud.
      Un teatro che non incidendo sui problemi, contribuisce ad aggravarli.

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    5. Michele, nessun compiacimento della volonta' di fare male, solo una osservazione di una parte emotiva di quanto avvenuto.
      Dimenticavo, ancora, che quando tornai una seconda volta, io detti uno spintone al ragazzo dell'accendino al quale egli rispose con un tenativo di pugno che non mi arrivo' in quanto stava perdendo l'equilibrio.
      Al che io reagii con un tentativo di pugno.

      Scusa, ma tu, cosa avresti fatto?
      Questo direi e' piu' interessante.
      Cosa avresti fatto "a caldo", in una situazione di elevata conflttualita', non eravamo davanti a te e pasticcini a confrontare tesi diverse in un caffe' letterario.

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    6. francamente non lo so. avrei rottobil cazzo, poi minacciato, poi stanato il controllore, fatto intervenire e se non bastava gli avrei fatto chiamare la polfer come da prassi. non temo particolarmente lo scontro fisico (sono grosso) ma temo le figure di merda che risultano dall'alzare le mani. se lo stato ha il monopolio della violenza di norma un motivo c'e'.
      c'è da dire però che una volta ero più cagacazzo. ora con dei figli piccoli mi sento onestamente più vulnerabile.

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  10. vabbè, io e Alhambra siamo sempre abbastanza d'accordo. qui siamo assolutamente d'accordo sul fatto che ha torto marcio il nostro tanghero stante la minore età del soggetto in questione, sul fatto che avesse 30 anni entrano in gioco fattori di opportunità..... a volte capita di avere discussioni in giro con adulti: questioni di traffico ad esempio. sono abbastanza uso ad alzare la voce. ma se questo tira fuori un ferro e me lo pianta in mezzo agli occhi (piace l'espressione di chi è cresciuto in quartieri difficili ?) ??????. io credo che la logica del giustiziere solitario paghi poco, a volte può essere dannosa anche fortemente. vantaggi e soddisfazioni quasi zero.

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    1. No, Fra, ti prego.
      Sei troppo politically correct in questo frangente...

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    2. Ho scritto piu' volte che ho discrete probabilita' di finire male, Francesco.
      Non e' u a soddisfazione di giustiziere.
      Io voglio egoisticamente, viaggiare in treno in un contesto dignitoso: cosa fare se sempre piu' persone ledono questo mio desiderio?
      Se chiudo occhi naso e bocca, domani il mio treno sara' meglio o peggio?
      Non ho soddisfazione di menare le mani.
      Se quel teppista no avesse rotto il cazzo, io sarei statomolto prima a casa, senza dover vivere una situazione problematica.

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  11. Uomo, ho letto con gli occhi fuori dalle orbite. Hai tutta la mia stima. Vuoi venire a farti un giro sulla metro A romana?

    Non mi dilungo: sai già come la penso su certi comportamenti incivili e/o sugli scippi ad opera di rom (minorenni) a cui ho assistito più di una volta "in diretta".

    Ed è assurdo pensare che anch'io, se provassi a difendermi da due o tre di questi marmocchi rom, rischierei una denuncia.

    Più cartoni per tutti.

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    1. Ahah...adesso viene Subber_Man e ci pensa lui a prendere a schiaffoni tutti i balordi della metro A.

      Che fermate c'havete lì a Roma? Anagnina?

      Ecco, se vedi uno ad Anagnina o Giulio Agricola che sta schiaffeggiando a destra e a manca come un pazzo, dagli una mano.

      Cazzo, non può fare sempre tutto lui mentre la gente se ne frega e il mondo DEGRADA senza fine di fronte al lassismo, al menefreghismo e ai "cagasotto" ...Si, ho detto cagasotto, e allora?


      Che qui son tutti bravi a parlare, poi chi deve pulire i prati dalla rumenta del teratoma-umano, chi deve dire alla marmaglia di tirar giù i piedi dal sedile e non scambiare i treni per le discoteche siam sempre gli stessi.

      Mi podi minga andà avant' inscì !

      Fa via la nev e mazaa' la gent, a l'è un laurà per nient !

      Te capì? No? E certo, sot al Po se capis minga el dialet !

      ;-)

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    2. E alura, caro Man, vusa no a la stasiùn e dà retta a i vecc, che andà appress a tucc l'è come fa via la nev. L'è istess. Dà retta: fa no il moderno...

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    3. Dai, non estremizzare...
      Dal canto mio evito di andare alle mani, perché difficilmente riuscirei ad avere la meglio (il cartone che tiro io non fa più di tanto male).

      Comprendo, però, la reazione di Uomo, si è rotto le palle di vedere certe cose. Non sarà stato solo il tipo di cui sopra a scatenare l'ira del nostro supereroe, ma la sequela di azioni a cui quotidianamente assiste.

      Uomo non è un santo, ma ha avuto il coraggio di alzarsi e reagire, cosa che in un vagone pieno di gente puoi star sicuro che raramente accade.

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    4. Guarda, io avrei più paura di una tua reazione che di quella di Uomo. Penso la tua farebbe più male e probabilmente avrebbe conseguenze molto peggiori, proprio perché non useresti la forza fisica.

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    5. Non so, non giro con una calibro 18 in borsa...

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    6. ...solo dal fascio protonico in su... ;-)

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    7. Noo. Ma per Natale voglio il dissuasore elettrico :)

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    8. Fiuu...va già meglio di sguardo killer e attacco cardiaco !!!!

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    9. nottebuia, uno puo' anche delle sfighe peggiori, fare sarcasmo appoggiandosi sul degrado.
      Non mi sembra particolarmente intelligente.
      Certamente e' facile sottolineare limiti e problemi di una delle possibili forme di azione personale.
      Ma io vorrei sapere cosa tu avresti fatto in quelle condizioni e poi misurare l'efficacia della strategia sia a breve che a medio termine.
      Ride bene chi ride ultimo.

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  12. finchè non ti pigli una coltellata wannabe..... guarda che io ci sono cresciuto in mezzo a gente pericolosa, ho frequentato le curve, ho fatto politica, e so che cosa significa rischiare.....

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  13. Da tanti commenti deduciamo che se "vie brevi" devono essere, è meglio se accade nell'ombra e senza farsi riconoscere. Opportunamente, alle spalle e mesi dopo (per "diluire" le connessioni causa-effetto).

    Sul fatto dei minorenni, noto che a parte loro sono ormai un po' troppe le "specie protette", coi risultati che ben vediamo -- si fanno arroganti e mettono sotto "i normali", forti del loro status (vedi il ragazzotto che invece che mettere più opportunamente la coda tra le gambe e rientrare nei ranghi come avrebbe fatto qualsiasi ragazzotto sano, alza ulteriormente la cresta e pretende di conoscere le generalità, ovvero minaccia). A me non sembra un gran modo di procedere.

    Giusto per dire: una settantina d'anni fa (anni '40), mio padre allora dodicenne si prese una sonora pedata nel di-dietro dal proprietario d'un vigneto perché stava rubando l'uva con degli amici. La cosa avvenne non in uno scontro, ma nella concitazione della fuga, e lo fece camminare sbilenco, lui racconta, per una settimana buona con un vistoso livido tra coscia e gluteo. Mio nonno conosceva il vignaiolo e andò a chiedergli ragioni in presenza del reo che aveva pensato bene di raccontargli l'accaduto pensando che avrebbe ricevuto un appoggio. Riconosciuta la mancanza del figlio, il nonno assestò a mio padre non uno, ma due ceffoni (cito testualmente) "da far fischiare le orecchie". Egli incassò, zitto e mosca, la seconda rata e imparò che l'uva si chiede, non si ruba (racconta che dopo l'episodio andarono, lui e gli amici colti con le mani nel sacco, più volte da quello stesso vignaiolo a chiedere uva per qualche spuntino e che sistematicamente la ottennero di buon grado).

    Prendete questo racconto come vi pare, vero, non vero, gonfiato ad arte... non lo so, io non c'ero. In un mondo sano, però, è così che andrebbero le cose, almeno per noi menti semplici. Certo che se siete più sofisticati le cose cambiano. In meglio? Sicuri?

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    1. (Questo è il miglior commento che abbia letto. Ma lo scrivo sottovoce, visto gli strascichi che si sono creati. Spero che le parentesi attutiscano.)

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    2. altri tempi, è come dire che non ci sono più le mezze stagioni. quindi non lo trovo affatto un gran commento

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    3. Il problema dello sfascio sociale e quindi economico, ecologico, etc. e' proprio perche' non si fa piu' cosi'.
      Dalla cultura e prassi della responsablita' alla incultura e prassi dell'impunita'.
      Dal punire educativo e pedagogico al punire e deprecare i "punitori/educatori".

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    4. dai, Man...ma questi non son più ragionamenti, son trollate su...

      Allora, per completezza del quadretto dipinto, ti ricordo che a quei tempi ogni vent'anni si faceva una guerra.

      Si, beh, c'era qualche milione di morti, però ci si regolava con un fiasco di vino e una stretta di mano. Azz, e meno male! Eran società sane.
      Chi? Dove? Certo: la gente per bene. Ma la gente per bene che educa i figli alla correttezza e all'onestà c'è anche adesso. Come sempre, nel quadro generale, non prevale.

      (è una trollata anche la mia, neh. Non c'è bisogno che mi rispondi, perché mi posso rispondere da solo. Come dice correttamente Francesco, non c'è più la mezza stagione...)

      Fuor di trollata: la scienza e la statistica non si fanno con gli aneddoti.

      Epperò, KeySmasher, da professore, questo dovrebbe saperlo.

      Man, che non è professore (ma bloggher) lo perdoniamo: anche lui ci vuol far capir le cose con le storielle didascaliche, quelle dove l'emozione prevale sul ragionamento e sull'analisi. Poi, però, nessuno s'incazzi se a qualcuno scappa da ridere.

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  14. Sempre un diario personale.
    Comunque, avevo scritto mercoledi' sera una specie di verbale dell'accaduto, in modo che non mi dimenticassi di come si erano svolti gli avvenimenti, se servisse in sede giudiziale.
    Poi ho pensato di trascriverli, con qualche nota personale come si fa per una pagina di diario, qui.

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  15. Nottebuia, da "professore" (in realtà, lavoratore del comparto scuola) ti posso dire che trovi più persone disponibili a cogliere l'utilità delle "vie brevi" tra i ragazzini che tra gli adulti ormai "formalizzati" per benino. Ovvio che nel caso professionale specifico "vie brevi" non significa (più) calci nel sedere, ma sane litigate che nel mio caso in trent'anni non sono mai sfociate in una denuncia, perché a) i ragazzini capiscono benissimo la schiettezza delle intenzioni costruttive, lì per lì si incapponiscono, fanno i sostenuti, poi (in separata sede) rimuginano, ragionano, elaborano, ridimensionano e "rientrano" accresciuti da un'esperienza trasparente, onesta e, soprattutto. alla loro portata; quando b) tirano in ballo i genitori, sono i genitori stessi a conoscermi e ad apprezzare i miei interventi informali che non lasciano inutili strascichi "documentati". Dal canto mio, chiarite le cose, "dopo la pedata, offro ai ladruncoli della domenica quell'uva che avevan tentanto di rubare", lasciando cadere nel dimenticatoio (salvo richiami, come nei vaccini, al ripresentarsi di situazioni che lo richiedano) quelle piccole ma odiose mancanze che commettono tutti i ragazzini sani. Nel mondo malato della modernità e della professionalità, invece, i ragazzini medesimi chiamerebbero il telefono azzurro perché si riterrebbero violentati emotivamente, e i genitori si rivolgerebbero agli avvocati perché l'insegnante avrebbe travalicato la propria professionalità.

    Ovviamente posso fare quel che faccio così come lo faccio perché lavoro in un piccolo centro. In una grande città te li sogni certi rapporti tra le persone (ho lavorato anche in città, quindi so).

    Circa la bellicosità dei tempi andati, non credo proprio che le guerre scoppiassero perché il vicinato contribuiva all'educazione dei figli altrui, il fatto che ci fosse concomitanza temporale tra le due cose non indica un rapporto causa/effetto.

    Per mettere un po' di sale sulle ferite aggiungo che probabilmente il contesto sociale dell'epoca in cui mio padre era bambino era più sano anche perché non erano ancora state implementate le ben note "iniezioni d'alterità" (dall'Italia e dall'estero) e vigeva quella comunanza d'intenti tipica d'una piccola comunità agricola che condivide lo stesso impianto culturale. L'episodio, infatti, si riferisce a un sobborgo che all'epoca contava circa 800 abitanti, con contatti assai sporadici con la vicina città. In quelle circostanze, tutti conoscevano tutti, ognuno criticava chiunque, ma nella sostanza ciascuno si riconosceva in ognuno degli altri ed era in grado di interpretarne senza troppe difficoltà le intenzioni e le aspirazioni, nonché di prevederne le reazioni e di gestirle per le vie brevi, evitando che il conflitto degenerasse nelle aule d'un tribunale (che erano roba per ricchi). Oggi?

    In ogni caso, sappi che ho sempre considerato i racconti dei miei nonni e genitori, nonché quelli delle persone delle quali ho diretta conoscenza e stima, più credibili ed istruttivi di qualsiasi libro scritto da chissà quale "luminare". Anche perché il "luminare" in genere bazzica nel giro delle dirigenze o aspira ad entrarci, e sai bene cosa penso di quella sociopatia che son solito chiamare mentalità dirigenziale.

    Sappi anche che mi aspettavo quelle critiche che sono puntualmente arrivate. Confermano il fatto che sarebbe bene che gente che non condivide lo stesso impianto culturale non avesse l'obbligo di condividere gli stessi spazi. Finché quegli spazi sono "virtuali", pazienza, i danni sono irrilevanti; quando ci si riferisce a spazi fisici, invece...

    Ora crocifiggimi nuovamente. Tanto è solo una crocifissione virtuale, non fa danno.

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    1. Chapeau.
      Scusa se sono ripetitiva, non è smanceria né complimento gratuito, non ne sono avvezza.
      Ieri volevo aggiungere al "non ci sono più le mezze stagioni" di Francesco, un "si stava meglio quando si stava peggio". Nonostante tutto ciò che potrebbe suscitare tale affermazione (lo farà, probabilmente), io lo penso realmente. E non perché sia l'ennesima persona di mezza età preda della nostalgia e prossima alla demenza senile, tutt'altro. Penso soltanto che in questi tempi vi sia troppa "roba" estranea che inquini le fondamenta, i principi, i valori, di conseguenza il senso civico e l'educazione (gli adolescenti non hanno colpa diretta, sono soltanto fruitori di ciò che trovano).
      L'intenzione originale era quella di non scrivere più commenti qui da Uomo, ma poi ho ceduto; capita quando leggo pensieri che corrispondono ai miei ma tradotti come io non sono in grado di fare.

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  16. @KeySmasher

    Scusa Key, i miei vecchi (e anche i miei docenti) mi hanno invece insegnato che la "diversità" di impianti culturali è normale ed è alla base della convivenza, perché non possiamo mandare in esilio chiunque nasca all'interno della tua comunità con idee e pensieri differenti. Personalmete, troverei assurdo condividere uno spazio con gente che mi dà sempre ragione.

    Nel merito, io non ho minimamente parlato di metodi educativi, quindi non capisco il tuo lungo discorso in difesa della "pedata nel buio". Sa un po' di excusatio non petita (accusatio manifesta). Scusa il latinorum, ma i vecchi sintetizzano molto bene, e senza giri di parole. A un professore, mi permetto di parlare schiettamente.

    Io poi non so se si stesse meglio ai tempi di Bava Beccaris, ai tempi degli Sforza, ai tempi della regina Teodolinda, o a quelli dei visigoti. Iniezioni (come le chiami tu) ce ne sono sempre state e non fatico a immaginare che ciascun vecchio abbia sempre detto ai suoi giovani che i suoi tempi eran migliori. Ne prendo atto, e non discuto.

    Ma ok, a parte tutte queste cose che rischiano di disperderci, ti dicevo: il vero punto è che l'aneddoto è una cosa, la SOMMA di TUTTI gli aneddoti è un'altra.
    Il singolo racconto, a me non dice niente, né penso che la Storia si possa fare con i SE.

    Se non fosse così, allora potremmo raccontarci tutto e il contrario di tutto.

    Se invece ti piace l'aneddotica, ai tempi, in questa landa poi pericolosamente iniettata, la donna buona era quella che la piasa, che la tasa e che la staga in casa
    Due ceffoni, all'occasione c'erano anche per lei. In famiglia, bastava uno a comandare, ed era quello con i pantaloni.
    Cara Lisa, la separazione non esisteva e quando sbagliavi marito, te lo tenevi così, perché le questioni, le disperazioni, i pianti dovevano rimanere tra quattro mura. Guai se la gente parlava, si ledeva il buon nome e la rispettabilità.

    Nel momento in cui provi a cambiare le cose, è inevitabile che saltino fuori altri problemi. La storia degli uomini, non è lineare ed è piena di contraddizioni.

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    1. nottebuia... : )
      ce ne sarebbero di parentesi da aprire..
      ma ti confessa che sono un po' esausta, ho scritto (probabilmente male e non come avrei voluto) anche troppo rispetto il mio modo d'essere, che è molto ma molto più silente. Concludo, tuttavia, che non sono le separazioni ad aver risolto le cose (stando al tema da te riportato). Possono aver tolto alla donna l'obbligo di dividere quattro mura, certo. Ma vi è molto di più "di quattro mura." e le lacrime, ti assicuro, restano ugualmente, se devono.
      Ora mi dileguo davvero, scusate le intromissioni. : )

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    2. Grazie, Lisa. Leggo volentieri anche te, come del resto KeySmasher.

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  17. Ok. Evviva i "mischioni", la modernità e le aule dei tribunali ad ogni soffio di vento. Ammassiamoci, dài! Che gioia immensa! In un commento ad altro post, qualcuno ha scritto "il vero lusso è il tempo". Vero. Ce ne sono altri: lo spazio, ad esempio, la libertà di poter scegliere la solitudine quando la si desidera, ad esempio, la possibilità di chiudere fuori dalla propria porta(ta) le persone troppo diverse, che ci irritano. Guarda caso sono tutte cose che "chi può" (leggi i sociopatici che comandano senza guardare in faccia nessuno) si procura a suon di sganassoni. Loro hanno ragione, ovviamente. Se a pretendere la stessa cosa è però un sottoposto, be', quello è rassista, vive nel bel tempo che fu, non ha i piedi per terra, pretende la luna, e via così.

    Ma, dico io, chi gradisce questo stato di cose perché non si ammassa ben benino, abbondantemente mischiandosi in un tripudio di varietà, in qualche area ben precisa dell'orbe lasciando agli altri, quelli che vorrebbero per sé altre condizioni, la possibilità di godersi quello spazio, così liberato, che gli amanti della folla dicono non sia poi così importante? Direi che è ovvio.

    Per riportare le cose all'alveo dell'episodio raccontatodi da UUIC, perché i casinisti cronici non si son trovati un angolo tra i propri simili ove sfogare la propria foga? Semplice: è di_più divertente pestare i calli agli altri per vederli smaniare. Se poi osano reagire, be', si chiamano le forze professionali all'uopo preposte. "Che cazzo vuoi?, io sono minorenne". Ah, be', una specie protetta. Professionalmente protetta, of course (anche l'inglese fa molto professional.

    Lisa, sai come la vedo? Tutta questa storia delle codificazione scritta delle regole, della professionalità in ogni dove, del controllo minuzioso (sì? solo quando conviene, però), della repressione solo tramite la legge... sono tutte cose che ci spersonalizzano e ci impoveriscono in una delle cose basilari del vivere sociale: la capacità e la possibilità di relazione. Evidentemente c'è a chi piace così... Se la cantassero e se la suonassero lontano da casa mia sarebbe preferibile, ma no, il mondo è (deve essere, secondo loro) globalizzato, per cui tutti nel pentolone. Fatti salvi, ovviamente, i sociopatici delle dirigenze. Per loro le regole non valgono. Di nuovo: e va be'...

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    1. "Evviva i mischioni e la modernità". Ohh, il melting pot e i tribunali con le scartoffie!!
      Dai, Key, al tuo livello puoi fare molto meglio !!!

      In genere, intelligenti pauca. O devo pensare che sei un troll travestito da professore? Quasi, quasi, daje e daje,...

      Ripeto, io ti leggo sempre volentieri, perché poi credo di avere anche il senso dell'ironia e finisce che mi faccio quattro risate.

      Non spreco ulteriori bit, perché ti ho già risposto e ho già precisato (laddove potessi aver dato adito a confusioni) quando ti dimostravo che trollando si può sempre trovare un'eccezione a qualsiasi aneddoto (e questo era il senso vero di ciò che intendevo).

      Qui mi fermo. Al limite, andrò avanti a discutere su questo thread quando mi spiegherai come l'aneddoto possa diventare statistica (che è il problema che mi pongo e che ti pongo, -- ovviamente, se ti interessa)

      Si, certo: ma queste son cose per cattedratici allampanati con la testa per la luna, non per "lavoratori della scuola" che i problemi li vivono sulla loro pelle e sanno quello di cui parlano.

      Eh, ma del resto con questo tipo di cultara del 2+2 ci avete spiegato che basta avere un po' di senso pratico e si può andare anche in parlamento. Ognuno vale uno, votiamo tutti su internette. Oggi vendo carciofi, domani sto in parlamento 2 anni, poi vado a fare il FilmMaker.

      Basta un po' di senso pratico. Con la cultura dell'aneddoto avete aperto l'autostrada del Reality Show. Dove tutto e aneddoto e poi è normale che un giornale si occupi solo di cronaca nera. L'aneddoto, appunto.

      Scusi, Prof !

      ;-)

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    2. Queste osservazioni di MKS sono un po' il sunto dei vari problemi, dei disvalori progressisti, globalisti, crescitisti, egalitaristi, umanisti, religiosi e neoreligiosi che li alimentano.
      Devo tornare sulla questione.

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  18. Ora devo iniziare a cucinare che tra due ore arrivano amici.
    Ci sono alcuni punti che vorrei analizzare, prendendo spunto dal fatto che siano formate due squadre Miller - MKS - Lorenzo - UUiC e "resto del mondo" e sul perche'esse siano diverse e... direi inconciliabili.
    Si arriva in poco a quanto stiamo discutendo da Gaia Baracetti.

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  19. Prima ancora che professore sono musicista, per cui cosa può o non può stare bene insieme me ne intendo -- si chiama armonia. Ma ai fautori della modernità interessano i numeri (fanno più professional, anche perché fanno parte della liturgia dei nuovi santoni, quelli che la scienza può tutto e che sanno far dire ai numeri esattamente che vogliono che gli altri sentano, come i sacerdoti di qualsiasi religione -- altra categoria di sociopatici che non per niente fan parte delle dirigenze). Anteporre i numeri alle persone, pensare che la statistica possa in qualche modo indicare la via nelle relazioni sociali... Qualcuno, qui, ha già avuto modo di ascoltare qualche esempio di musica nata col procedimento della composizione algoritmica? Quella musica nasce dai numeri, è matematicamente perfetta, ma ha un piccolo difetto: fa cagare. Lo so, è solo una similitudine, non una descrizione scientifica. Nottebuia dirà che è una trollata (anche questi neologismi pseudoangliobalizzati sono piuttosto lassativi). Io ne ho un'altra opinione. Cosa vuoi, Nottebuia, che scriva qui un trattato di etologia (ammesso e non concesso che io sia in grado di farlo)? Esprimere opinioni è concesso solo a chi ha una laurea in ingegneria o, peggio, in economia? E' concesso solo a chi si veste di bianco e appare a una finestra per enunciare ovvietà ammantate di superstizione per sembrare più autorevoli? Mah...

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  20. Ovviamente: che sanno far dire ai numeri esattamente quel che vogliono che gli altri sentano e anglobalizzati. Quando scrivo di fretta, quasi seguendo un flusso di coscienza alla Joyce, sono un disastro.

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    1. Non ti preoccupare, Key, mi è chiaro. Qui non è questione di risolvere con "io ho ragione e tu hai torto", se fosse tutto così semplice...

      Quando si studiava il Quadrivio, la matematica si imparava insieme alla musica, perché le due cose sono inscindibili. Se capisci una, capisci anche l'altra, perché l'armonia e il senso generale delle proporzioni è uno solo.

      Una terza maggiore rispetta intervalli numerici ben definiti. Un Do bequadro può stonare in RE-maggiore. E' questione di proporzioni.

      "I numeri son per li coglioni", diceva infatti Vivaldi, perché son sottintesi. E' la base ovvia e imprescindibile.

      Però, vedi, a quel tempo le sonate eran complesse e dentro riuscivi a trovarci TUTTO, perché si era in grado di comprendere e descrivere a 360 gradi. Non si tendeva alla semplificazione del Jingle commerciale odierno.

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    2. (che poi, se vuoi, è lo stesso motivo per cui oggi come oggi quando hai un infarto un medico ti manda dall'ortopedico perchè hai male al braccio. L'aneddoto diventa statistica e manca la visione della complessità)

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  21. Nottebuia: "Un Do bequadro può stonare in RE-maggiore."

    Fai bene a dire che "può" stonare, perché non è detta. Per esempio, potrebbe costituire un fattore modulante verso la tonalità di Sol (specialmente gradevole con moto cromatico discendente terza->settima, in una cadenza in doppia dominante).

    A proposito, l'umiltà è una virtù.

    "... ho strappato le mie ali per respirare la terra insieme agli altri." (Banco del Mutuo Soccorso)

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    1. Ahaha!!! Certo, Key ...al massimo avrei potuto scivolare nel fraintendimento di un DO-Naturale (ma a quel punto l'errore lo commette più facilmente chi suona piuttosto che chi scrive, perché ha messo il diesis in chiave. Con il bequadro, devi essere consapevole di ciò che scrivi...)

      Ma quanto è bello il Re-maggiore !!! Questa, che dici, non è fantastica ?

      Ma guarda che antenati abbiamo noi !!!

      Key, ma che ce frega, io non mi faccio tanti problemi, anche se Man adesso ci ha messo in due squadre diverse.
      Io sarei "resto del mondo", tu sei suo alleato. Quindi, come dire...mo' te tocca...

      ;-)

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    2. Mah, che dire... Vivaldi è (stato) senza dubbio musicista prolifico e di buon pregio, anche se a voler dire è un po' troppo propenso (com'era tipico ai suoi tempi) a plagiare se stesso. La godibilità della sua musica è comunqe sempre assicurata. Comunque sia non è possibile che sia un mio antenato, perché era originario di uno Stato estero molto distante rispetto a quello dei miei avi e non mi risultano migrazioni incrociate che riguardino le rispettive famiglie. Forse è meglio così, perché pare che, pur ottimo artista, non fosse proprio una personcina delle migliori...

      Il re maggiore direi che è equiparabile a qualsiasi altra tonalità maggiore, anche se alcuni sostengono che ogni tonalità avrebbe una "personalità" caratteristica. Opinioni sulle quali potremmo senz'altro disquisire, ma vuoi mettere il "fuori tema"?

      Non sono mai stato interessato ai giochi di squadra. Preferisco le discipline individuali. E, per favore, evitiamo i doppi sensi... ;)

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    3. (eh, si, la vita è poi una lunga lezione di umiltà (cit.), per le virtù invece no, non chiedere a me)

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    4. Beh, dai, Vivaldi è stato un grandissimo innovatore in quell'epoca. Tra l'altro andando a pescare l'inconsueto e fregandosene degli aspetti più istituzionali.

      Come sempre, non è stato pienamente capito dai suoi compatrioti. In compenso è stato molto "depredato" dai soliti tedeschi (Bach in primis) e dai francesi. Prima prendono e poi disprezzano. Questa cosa non mi è nuova !!! ;-))

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  22. P.S. Se vuoi, su questo terreno andiamo avanti fino al 2020.

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  23. @ MrKey : "Non sono mai stato interessato ai giochi di squadra. Preferisco le discipline individuali. E, per favore, evitiamo i doppi sensi... ;) "

    Quindi Risiko andrebbe bene perché, pur essendo necessario un numero minimo di giocatori, ognuno fa per sé. Intendevi questo, vero, con "doppi sensi"? :)))

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    1. Ue', te sta' attenta che sei contro di me (anche se comunque io non ho ancora capito chi é questa folla che sta con me).

      Vabbe', va, meglio giocarr da soli a Risikare che poi finire in squadra con quell'altro a Rosikare..

      :)))

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    2. Io voglio l'armata rossa! (ovvio)
      Eheheh..
      Pensa che ogni volta che ci giocavo, non sono mai riuscita a vedere la fine, in quanto i giocatori (me compresa) dopo un'ora erano tutti agonizzanti e con il latte alle ginocchia :)) Penso che Risiko sia uno dei giochi più logoranti della storia.
      p.s.
      ma che dall'episodio sul treno siamo arrivati a Risiko è normale? Mi sa di no. Leggermente OT? :)))

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    3. haha...ma tra un po' il povero Man non scrive neanche + i post e mette direttamente: 'TemaLibero: commentate a piacere ma non esagerate'...!!!

      Il tuo obiettivo é conquistare il nord america e l'oceania...e puntualmente mi incastravo in Kamtchatka o nei Territori del Nord Ovest ...non ho mai finito neanche io una partita di Risiko!!!

      Sarà colpa del Gomplotto Globbalee !!!!

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    4. .. il che mette un po' in crisi il celeberrimo "Donne e buoi dei paesi tuoi".
      Era giusto un'ultima battuta, prima che Mann ci cacci tutti quanti, ed inizi seriamente a pensare di moderare i commenti.
      [come dargli torto?]

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  24. Francesco scrisse:
    > Ma l'hai beccata la denuncia per il fatto del treno ?

    Diciamo che ho avuto ancora degli attestati di stima.
    Sul fronte formale, procedurale (cosa dovrei scrivere? giudiziario? poliziario? di ordine pubblico?) tutto tace.

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