venerdì 5 dicembre 2014

Il valzer degli addii

Una decina di giorni fa ho finito di leggere questo romanzo del 1972 di Kundera. E' lì da un po', sulla scrivania... devo buttar giù due parole mi dico da qualche giorno.
Il Valzer Degli Addii (ivda, per l'appunto, fu una sorta di prefazione a questa pagina), il valzer del disincanto, dell'osservazione (precisa sarebbe pleonastico) quindi del cinismo. Io non capisco questa roba chiesastica dell'incensare la specie stupida, di considerarla divina, il centro dell'universo e, secondo me, non lo capisce neppure Milan Kundera e lo conferma anche in questo romanzo.
Se in L'insostenibile leggerezza dell'essere Kundera affronta la questione della "negazione assoluta della merda, in senso tanto letterario quanto figurato", l'eliminazione "dal proprio campo visivo tutto ciò che nell'esistenza umana è essenzialmente inaccettabile", il kitsch,  nel Valzer degli Addii l'autore ceco compie un'osservazione cinica, disincantata dell'umanità e della psicologia. Forse è ancora il suo lottare contro il kitsch.

Avrei voluto citare un paio di passaggi, la strampalata fisiognomica tricologica del dottor Skreta sui due poli opposti del carattere umano determinati dal colore biondo o moro dei capelli, p. 46,  l'analisi di Jakub, a pag. 110, disincantata e realistica - quindi cinica -  sulle miserie, mediocrità e pochezze che molto spesso, troppo spesso sostengono le riproduzioni degli umani, rivestite dalla mistica della maternità, del figliare, etc. e altri passaggi ancora, ma sono di fretta.
Le relazioni umane escono dal formale, si intrecciano nell'informale, nel bandito, nelle menti e tutto viene sovvertito, tutto cambia, talvolta solo per antagonismo, per reazioni a qualche improvvisa azione esterna. Psicologia reattiva invece che assertiva (la prima uno dei migliori ingredienti per una qualità di vita mediocre).

Kundera scrive bene ma... è cinico. Io non riesco ad appassionarmi granché alla letteratura kunderiana perché sono cinico, non ho bisogno di nutrire ulteriormente ciò che tende all'ipertrofico. Hesse, invece, e il suo realismo che è localmente cinico ma complessivamente animato dallo spirito di una evoluzione, invece, mi avvince.

Il valzer degli addii
Milan Kundera
Adelphi

9 commenti:

  1. @te e Lorenzo

    https://www.youtube.com/watch?v=vgMOvmNRMeA

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahahahah sto morendo dal ridere, è semplicemente fantastico...Francesco sei un mito ;D

      Elimina
    2. Lo metto come collegamento.
      Io non ho visto Interstellar quindi non riesco a percepire la qualità della parodia.

      Elimina
    3. Ahhhh...che bello, mi mancava la dose di autorazzismo quotidiano, nel solco del miglior frame.

      Italiesi, #Fateskifen !

      Grazie France' ! :)

      (astenersi sempre: ah, ma tu che non sei autorazzista, allora difendi lo schifo del tuo paese invece di denunciarlo)

      Elimina
    4. > dose di autorazzismo quotidiano

      vedi, nottebuia, io sono allibito.
      Perché i miloni di problemi drammatici dello sfascio italiano per te non esistono, solo nominarli o farci 'na parodia (io non riesco a ridere, sarebbe come fare parodia sulla bontà dell'ingegneria delle dighe a Longarone o a Stava dopo quello che successe) è... autorazzismo.
      Mah.

      Camorra e ndrangheta in Emilia, terra dei Fuochi, mafia a Roma, voragini di bilancio a Catania, a Roma, inceneritori, dissesto idrogeologico da prosecco, consulenze d'oro agli amici della morattia, la Gelmini, il lievismo, le masse di finti invaldi, finti presenti, finti non tenitori di reddito, finti non telespettarori, malasanità calabrese, Compagnia delle Opere, medici obiettori antiabortisti, ecomostri, corruzione, antipolitica dei trasporti, ... ecco, tutti questi problemi sarano sicuramente dovuti a quei brutten cattiven di Tertesken di Cemanien, all'euro, alle banche.

      (8|

      Elimina
  2. @Uomo -- rispondo al tuo commento sopra

    Man, io sono d'accordissimo con quello che dici sullo sfascio generale.

    Però mi sforzo di spiegare che la corruzione, il malaffare, i furbastri vanno colpiti duro punendo i colpevoli.

    Esempio: se c'è gente che ruba una pensione bisogna provvedere a toglierla a chi ruba e non tirar su un polverone per togliere la pensione a tutti perché c'è bisogno di trovare soldi per rifinanziare gli errori commessi dalle banche.

    Se mi dici che le province costano troppo, devi eliminare le province. Non mi devi fare quel pasticcio che prevede di nominare i presidenti senza farmi più votare. Senti adesso qualcuno che parla più di province ? Ne senti uno? (se tutti ora stanno zitti, vuol dire che lo scopo non era quello di togliere le province)

    Se mi dici che ci sono troppi parlamentari, allora bisogna dimezzare il numero e abbassare tutti i costi.
    Risultato? Hanno fatto un polverone sui costi della politica e ora il Senato è diventato una roba elitaria all'inglese. Esito? Loro ci sono sempre, e tu non li voti più.

    E allora: se tu metti in fila le cose che sono successe negli ultimi 5 anni allora ti renderai conto che tutti questi messaggi sono orchestrati per manipolare il consenso su decisioni assurde, che altrimenti mai potrebbero essere prese.

    Quindi, #Fateskifen è solo il modo che serve a quelle caxxo di banche centrali per far fuori le istituzioni democratiche, e spremere l'enorme risparmio accumulato da questo paese in 3 generazioni di lavoro.
    Le tasse non le mettono più sul reddito ma sulla proprietà. Ci hai fatto caso o no ?

    E allora? Dobbiamo rinunciare a denunciare che questo paese fa schifo?
    No, caro Man. Assolutamente. Però non bisogna cadere nell'errore di unirsi a un coro che, osservandolo con un minimo di attenzione, parte proprio dai giornali e dai telegiornali ed è finalizzato a prendere decisioni che si stanno dimostrando palesemente in conflitto con i nostri interessi.

    Riesci a fare 2+2? Ti rendi conto che tu e i maggiori giornali (certamente al soldo di grandi interessi) dite le stesse cose? Possibile che tu e un Banchiere Centrale lanciate gli stessi messaggi?
    I tuoi interessi coincidono con quelli di una Banca Centrale?
    Ti sei posto questo interrogativo? Io si...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quali sono i nostri interessi?
      Forse questo e' il problema.
      Il mio massimo interesse e' l'ecologia in senso stretto (sostenblita' quindi decrescita) e in senso lato, ecologia umana: rispondere delle proprie decisioni e azioni, autonomia, non sfruttamento.
      Tutto questo non puo' che essere attuato diminuendo sensibilmente la sedazione de il_bobbolo e implementando un sistema di conflitti virtuosi di interesse.
      La mia visione e' ecologica, non quella del pseudo liberismo d'accatto citrocapitalistico.

      Elimina
  3. Hi letto quasi tutto di Kundera...anni fa...e la cosa strana e' che dei sui libri, piu' che le storie, ricordo le atmosfere...finemente pennellate come quadri impressionisti.
    E' sicuramente uno degli scrittori piu' suggestivi che io abbia mai letto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quesrto e' solo il secondo libro suo che leggo.
      Come attento e cinico osservatore della realta' non puo' che incontrare la mia simpatia.
      Ma questo non e' per me sufficiente.

      Elimina

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.