sabato 1 dicembre 2018

Sala di fumo



Ieri mattina, verso le otto e mezza, sono venuto alle mani con uno che alla stazioncina del paesello è entrato nella sala di aspetto fumando e dopo le mie rimostranze mi aveva detto che se non mi fosse andato il fumo sarei potuto uscire. Quando gli ho gettato a terra la sigaretta mi ha dato un malrovescio. Ha avuto il vantaggio del primo colpo. Così è iniziata.
Questa volta le ho più prese che date. Mi ha messo sotto poi mi sono ripreso. Con le anche sbilenche i calci vengono stitici.
Poi ci hanno separati. Mi dicevano che è uno che crea un sacco di problemi, in affidamento ai servizi sociali. Sì, vedevo che c'era qualcosa che non andava in lui.
Ora leggo questo. Mi è andata bene, direi.
La cosa strana è che oggi mi fa quasi pena.

5 commenti:

  1. UUIC: "oggi mi fa quasi pena".

    Premessa: non sono psicologo. Però un po' di empirismo sul tema mi deriva dall'infinità di contatti umani che mi vengono imposti dal mestiere che son costretto a praticare.

    Non è che si tratta di una sorta di "Sindrome di Stoccolma"? Te le sei prese (non è una vergogna) e ora la tua mente cerca "scappatoie" per elaborare il fatto. Rifuggi da questi sentimenti distorti, a meno che, sotto sotto, tu sappia di essere stato la causa della lite, di essere nel torto per motivi poco seri. Magari hai avuto occasione di vedere "Mosquito Coast"... ecco... magari ricordi la situazione nella quale l'autore mise in bocca al protagonista questa frase: "Non aver pietà per quegli uomini, Charlie, come non ne hai per quest'insetto. Il sangue che vedi non è il suo, è il mio."

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    1. Anche io mi chiedevo come mai 'sto tizio mi facesse pena più che incazzamento.
      In effetti le elaborazioni possono essere assai contorte.
      Io non ho mai avuto alcun contatto ne' rapporto coll'energumeno che non fosse averlo visto nei dintorni della stazione o qualche volta in treno.

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  2. Qualche giorno mi prendono a pattoni pure me. Ma alle volte quando mi sono recata a denunciare presso le autorità dei comportamenti incivili, ho trovato poco riscontro.

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    1. Sara, perdere ore e ore per il nulla, al più per qualche predichina insulsa che passerebbero come acqua sulla cera.
      Poi ci sarebbe qualche magistrato rossastrognolo per cui i crimini di questi avrebbero sempre qualche scusante, a te, piccolo borghese intollerante, razzista, inferiore, spregevole, invece, per te non ci deve essere comprensione, devi subire e noi siamo contenti di tutto ciò.
      La legge non è uguale per tutti, secondo noi.
      Eccetera eccetera.

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  3. Io ero seduto, stavo spippolando sul computer, è entrato fumando. Diciamo che le grane sono venute a cercare me.
    L'alternativa sarebbe stata protestare e poi non fare nulla oppure uscire, come il figuro aveva provocatoriamente detto di fare.
    Sì, rischio di non diventare vecchio, se non passerò ad atteggiamenti più lassisti.
    E' per quello che non ho più voglia di prendere i mezzi pubblici, in certe ore/luoghi. Cazzo, qui era la mattina che stavo andando al lavoro.
    Questo era uno dei problemi nostrani, quelli ai quali i sostituzionisti, massmigrazionisti sinistranti affiancano moltitudini di "risorse" e gioiosi fratelli esotici.

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