Sabato pomeriggio, mentre stavamo andando in treno a trovare _zzz e _zzzino c'è stato un contraddittorio con UnBambino che mi ha piuttosto prpovato emotivamente.
La questione del contendere è la sua resistenza, sempre notevole, ad iniziare a fermarsi a casa del papà la domenica sera, come da accordi con la madre, dopo nove anni di lotte giudiziarie (in realtà ciò fu deciso dal giudice subito, dai tre anni in poi ma sua madre, pur di non lasciare l'orsetto con l'orso, iniziò addirittura a non farsi trovare il sabato pomeriggio per portarmi unBimbo solo la domenica mattina).
La madre ha sempre ruotobastonato la frequentazione. Il risultato è che dopo anni, o sono lo zio divertente, che prepara cose differenti, che organizza cose speciali, che deve stupire ed intrattenere o altrimenti, semplicemente, UnBambino mi dice che vuole tornare da la_mamma.
E' piuttosto doloroso sentirsi proprio dire "no, non ho voglia di fermarmi da te" e anche sentirsi objezioni tipo "tu vuoi troppo (troppa frequentazione), se non ho voglia non è un obbligo". Insomma, come se io fossi un amico di mio figlio, se ci_piace si ferma altrimenti no.
Gli ho chieso se preferisse che io sparisca per un po' in una sorta di mancata vendita. E' rimasto silenzioso. Gli ho detto che ho trascritto e conservato, fatta memoria delle centinaia di sabotaggi, di permessi di lavoro a ufo, andavo a prenderlo e sua madre non c'era. Non sono miei idee, ci sono verbali e altro che lo testimoniano, nero su bianco. Gli ho detto che è stata dura per me perché mi è stato impedito di stare con te, ciccio mio e per questo capisco che ora sia un po' estraneo, più amico che papà.
Sua madre di recente, una domenica sera che UnBambino aveva deciso di fermarsi a casa mia, sua madre gli aveva ricordato che
le dispiaceva che non sarebbe tornato a casa.
Il resto del fine settimana è andato meravigliosamente. Ma la normalità del stiamo a casa e tu stai a casa con papà in una serata normale di domenica sera, anche se non c'è festa, non ci sono frizzi non ci sono lazzi, cinema o spasso
party, è ancora lontana.
Leggo di
Alessandro Piazzi e della sentenza di condanna dell'Italia da parte della Corte Europea. A Radio 24, stamane, il giornalista osservava che una delle pecche è il malcostume giudiziario pilatesco in cui non si entra nel merito della responsabilità, delle disposizioni violate, da parte di chi, ma ci si lava le mani con disposizioni che tutelano il minore "perché gli ex coniugi sono in stato litigioso". Nel nostro caso sono state le centinaia di salti, ritardi, assenze, sparizioni, sottrazioni del minore che alimentarono il conflitto perché io percepivo un'ingiustizia terribile, una sopraffazione continua e iterata unitamente al menefreghismo dovuto al non entrare nel merito del perché io ero furioso.
Ora scenderò per strada, massacrerò a pugni in faccia una veccchietta, ella mi tirerà una borsettata. Poi interverranno i poliziotti e poi il giudice sentenzierà: mi dispiace, stavate litigando, siete corresponsabili, anche lei ha tirato una violenta borsettata allo UUiC. Signora Bevilacqua, nessuna condanna di UnUomo e nessun risarcimento da parte sua.
Mica male, eh!?
è brutto... è davvero brutto. Lo sai che ci vuole tempo perchè lui capisca che comunque e nonstante tutto... l'hai sempre cercato. E' una cosa che deve capire da solo... deve arrivare da solo ad afferrare il concetto "nuovo" di un papà.
RispondiEliminaAnche io organizzo... pizzate... calcetti... giochi e &c. perchè per adesso è giusto che sia così.... e non mi sento uno zio d'america che organizza sempre qualcosa a tema... ma soltanto un papà che cerca di far stare bene un figlio.
Non pensarci tanto.... poi tanto a loro passa....dimenticano...vengono assorbiti da tutto e tutti...siamo noi che rimaniamo basiti davanti alla loro innocenza... perchè non dimenticare che loro tasmettono in simultanea quello che provono... e magari fra due giorni sarai la persona più importnate del mondo.
La foresta cresce in silenzio, Errare.
RispondiEliminaAd UnBambino non ho né mai mentito, né nascosto nulla.
Compatibilmente con il suo grado di maturità, innocenza, affetto per la madre.
L'ecologia ripaga in tempi lunghi.
che bello questo post.
RispondiEliminala cosa mi tocca da vicinissimo.
un bacino lieve.
Leggo un po' in ritardo questo post e mi spiace, perche' e' un argomento che mi tocca molto da vicino. So quanto sia difficile organizzarsi da separati, e ci sono momenti, come questo per te, che ti ricordano la situaizione del non essere piu' "famiglia"...sono i famosi "prezzi" che si pagano, e ogni tanto arriva il conto sotto forma di borsettate, e serate solitarie senza i figli. Penso che non bisogna colpevolizzarsi o scoraggiarsi. E' normale che accadano queste cose. Solo ieri sera mio padre mi ha detto che se davvero avessi vluto la felicita' di mio figlio non mi sarei dovuta separare. Eppure io credo di aver fatto bene a farlo, anche se mio figlio lo vedo meno di quanto vorrei. Pero' so di avergli evitato di cerscere dentro una famiglia senza amore...questo mi sembra molto piu' importante che avere mamma e papa' sempre disponibili nel quotidiano...certo, alle volte anche io mi sento ferita da certe battute di mio figlio, ma e' anche vero che preferisco pagare certi prezzi che farli pagare a lui...l'importante e' la qualita' del tempo e l'affetto che diamo loro...e sono certa che ad AMKid come a mio figlio questo non manca. B.
RispondiEliminax miaperfidia:
RispondiEliminaChe successe, Civetta?
x Babi70:
> Solo ieri sera mio padre mi ha detto che
> se davvero avessi vluto la felicita' di mio figlio non mi sarei dovuta separare
Altre generazioni hanno morale e prospettive e criteri di valutazione che molto spesso sono anacronistici.
Tu puoi (anzi, devi) essere magnanime e com-prendere-perdonare il tuo papà,anche quando dice delle cazzate come questa.
La qualità del tempo è importante ma non è sufficiente.
Prova a vivere con 10g al giorno di cibo ultra sano, biodinamico, eccellente.
E gli afffetti tra persone si nutrono anche di tempo e di atti quotidiani che se non ci sono, non nutrono un bel tubo.
E questo non entra nella capa di molte di voi madri che, a fronte delle recriminazioni di vari papà rispondete "è importante la qualità del tempo".
Ovviamente, se ci fosse onestà intellettuale, si riconoscerebbe che ciò vale anche nei propri confronti e quindi si potrebbe pensare che, sì, potrebbe stare di più con il papà, tanto per quanto riguarda il tempo con me, mamma, ciò che è importante è la qualità del tempo....
Condivido il fatto che sia importante stare piu' tempo possibile con i figli...non volevo dire che fosse solo importante la qualita'...
RispondiEliminaIo personalmente non riesco a dare tantissimo tempo a mio figlio non perche' non voglio o perche' penso che sia importante solo la qualita' ma perche' proprio non riesco...dovendo arrivare a fione me se senza un lavoro stabile devo arrangiarmi come posso e accettare un po' di tutto ad orari strani, e cosi' magari preferisco che mio figlio stia con i nonni un pomeriggio intero piuttosto che un'ora e mezza con me, poi portarlo da loro e andarlo a riprendere dopo...magari sbaglio, magari dovrei fare nell'altro modo ma a me sembra di dare piu' serenita' a mio figlio se non lo sballotto di qua e di la'...da quest'anno ho deciso di prendermi dei pomeriggi da stare solo con lui, questo per me significa rinunciare ad occasioni di guadagno ma vaffanculo. Non so come sia la situazione della mamma di AMKid. Credo che parlare serenamente della cosa tra voi sia essenziale per arrivare a un accordo che garantisca tempo e qualita' per vostro figlio...ciao ^^
Trolla, puoi pure fare cagnara e scrivere la tua robbba su di me e questi luoghi.
RispondiEliminaLascia perdere il rumore inerente altri diaristi, verrà rimosso.
Vai da loro a scaricarti, se non ce la fai senza.
Wow, come ai vecchi tempi. Sono tornati gli anonimi.
RispondiEliminaEvviva, finalmente qulacosa di interessante.
scrivi cose molto vere..e molto tristi..
RispondiEliminaè interessante leggere ogni tanto la versione di un padre perchè troppo spesso, pure io, leggo e approvo versioni materne..
un saluto
Ritengo che non sia possibile fare alcune distinzioni e generalizzazioni di genere. Le testine_di_cacca sono distribuite abbastanza equamente nei due sessi, tra madri e padri.
RispondiEliminaE' per quello che è l'approccio di disciplina e filosofia e di interpretazione e di prassi che è deleterio nel momento in cui si privilegiano, a priori, le madri.
Se i giudici non entrano nel merito, si commettono delle ingiustizie.
E ciò è terribile.
Non ho capito: cosa significa che tu leggi e approvi versioni materne?
Contribuire ad alimentare un'aria avvelenata..non aiuta nè un bambino nè suo papà..Un bambino dovrebbe comprendere che il suo miglior amico si sta muovendo in modo di rendere il loro incontro scevro da ogni turbamento...Il suo papà desidera tanto che sia contento, desidera con tutto il cuore restituirgli il tempo che è stato sottratto ad entrambi contro la stessa volontà...A volte le politiche si comprendono sempre troppo tardi..Ha colpa una famiglia per averli divisi, ma non è avvelenando i toni con la famiglia copevole d'averli divisi che i due bambini riusciranno a riabbracciarsi..
RispondiEliminaUn bambino per quanto difficile deve comprendere questo e non viverlo come un tradimento..diversamente finiranno per essere massacrati nuovamente entrambi..Un bambino lo capisce? capisce tutto questo?
Sapesse quanto è dura per il suo papà poterlo sentire senza poterlo vedere per quanto il suo cuore desidera...Perchè? perchè un bambino continua a dire no a tutto ciò a cui vorrebbe dire si..e non sa che nel far tutto questo peste l'opportunità di vivere qualcosa di straordinariamente meraviglioso...
> rendere il loro incontro scevro da ogni turbamento...
RispondiEliminaQuando il mare è grsso, per quanto sia grossa la nave, per quanto siano potenti i dispositivi antibeccheggio e antirollio, il ballo a bordo è assicurato.
La cosa importante, ecologica, è non nasconderlo (fuori è sereno, è tutto bello, non è vero che il mare è in burrasca) e spiegarlo con termini adatti all'età del pupo.
La vita non è affatto assenza di turbamenti.
Vivere bene è saperlil affrontare al meglio.