sabato 23 novembre 2024

Del patriarcato e di altre scemenze

Ieri sera, la mia amata, tanto amata, Rosa Canina, col suo fare garbato, mi ha buttato lì un "Ho un video con Ricolfi che... interessante, ti piacerà". Così, dopo cena, ci siamo seduti accanto alla cucina economica.
Ricolfi, politologo e sociologo, ha il pregio del misurare. Il misurare è un atto di osservazione della realtà, quindi spirituale. Una carrellata precisa, con garbo, della scemenze - sue parole, quella sul patriarcato è una delle scemenze ripetute a pappagallo dai vari cretini, non può esistere un patriarcato senza il patriarca, senza il padre, con tutti i disastri che questa assenza sta facendo da decenni, torniamo sempre lì, al pessimo sessantotto. I pappagalli, passati dal libretto rosso alle scemenze, appunto, arcobalenghe o intersezionalistiche - che caratterizzano la liquidità ovvero il progressismo inklusivo del peggio, evacuato dalla peristalsi dell'anglosfera sul resto dell'impero. Mille osservazioni scritte qui , quasi quotidianamente (un tempo, ora sono meno presente sul diario) e che sono argomento delle nostre conversazioni, Rosa Canina ed io, da disadattati sociali.
Ricolfi e Rielli passano in rassegna linguaggio, regressioni cognitive e psicologiche nelle generazioni degli inquinati mentali h24 (intendo dal furbofono che Nessuno indica, più precisamente, come scemofono), demolizione delle conquiste delle donne imposta dalla roba gender qglbtqwerty, fissazione sinistra sulla cultura, una psicofissazione demenziale visto che qui dentro ho sempre osservato che la cultura è un sottile strato di vernice sulla massa della etologia - natura, sul peggioramento delle università, nelle quali la ricerca, il dubbio, il metodo scientifico è sostituito dalle appartenenza a questa o quella minoranza, sul sovraccaricamento degli infanti su questioni "gender", una pernicioso baloccarsi da parte di problematici diversamente sessuali fatto sui piccoli (molto interessante la metafora dei valori, parametri di default) e molto altro.

Ricolfi, di formazione marxistica, pone enfasi sull'equità rimpiazzata dalla inclusione, ma, verso la fine, casca in alcuni schemi lisi (devo dire sempre con un minimo di onestà intellettuale che manca quasi sempre ai manipolatori semicolti, merce alquanto abbondante da quelle parti).
Qualche barcollio in novanta minuti di osservazioni precise.

(lucaricolfi, danielerielli)

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