sabato 6 settembre 2025

Tre e tre

Siamo in Versilia per tre giorni.
Primi tre giorni nella Maremma selvatica pure a mare.
Ora, colla mamma di Rosa Canina, qui, nel luogo dove ella passò alcuni periodi di vacanza in passato. Qui è una linda ordinata elegante (?) curata serviziata giardinata turistica cittadina litoranea [in cui non tornerei].
Mi piacciono di più i posti selvatici, antichi ma per cuore ed affetti, per i veci cari che se ne andranno, si fa così, assecondare i loro desideri.
Per noi disadattati sociali forse anche un po' di esercizio, erano lustri che non passav(avam)o, per diletto/diporto, qualche giorno in albergo con i riti, le prossimità,  i tempi, i ritmi di un albergo. Albergo settantone che porta i segni del tempo: lessi commenti al vetriolo nelle recensioni. Ci sono le rughe, si notano, in vari punti, usura e manutenzione incompleta. Eppure è dignitoso e pulito (con una eccellente cucina), anche se incompatibile col nuovismo richiesto nervosamente da coloro che formano la società [pseudo] signorile di massa. Vorrei vedere abitazioni e condomini dei criticoni.
Noi ci stupiamo perché siamo veramente fuori dal mondo: casualmente ero alla recezione, arriva una famiglia, i genitori diciamo due lustri più  giovani di noi, un figlio adolescente. Insomma, persone che si suppone abbiano qualche strumento a disposizione. Cercavano soluzioni al problema del parcheggio a pagamento salato interrogando la titolare. La soluzione si chiama pedibus calcantibus, due minuti a piedi verso l'interno ci sono aree di sosta libere. È molto facile.
Noto sempre più spesso queste regressioni rispetto alla capacità di osservare la realtà e risolvere problemi elementari.
In Maremma, leggevo i tratti comuni di saccheggi e distruzioni da parte di saraceni/turchi in tutti i tre splendidi borghi fortificati che abbiamo visitato con grande diletto. Quelle genti superarono difficoltà che neppure immaginiamo.
Tempi assai aspri che hanno lasciato bellezza, arte e natura.
Ieri ho fissato l'asta verticale sulla quale si muove la cornetta della doccia. Eppure qui la non-ancora-suocera è felice e lo si vedeva, in volto. 
Noto le rughe del tempo e che da questo epoca di abbondanza non rimarrà nulla di bello a coloro che seguiranno. Quel che non faremo noi farà la teppa di invasori barbari cialtroni nordafricani, nipoti nipoti nipoti di quelli che saccheggiavano, amazzavano, deportavano. La storia si ripete.

Ho "dimenticato" il furbofono in camera, più volte, in questi giorni. Poche (eufemismo) foto. Qui sopra, una sola, in notturna, in un cantone d'incanto, presso le mura (prima pisane poi aragonesi) di un borgo di pescatori.

Nessun commento:

Posta un commento

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.