martedì 9 dicembre 2014

Fica filosofale

  • In Svezia la prostituzione è considerata come uno delle forme di violenza maschile contro donne e bambini. E' riconosciuta ufficialmente come forma di sfruttamento di donne e bambini e costituisce un problema sociale significativo.... L'uguaglianza di genere rimarrà irrealizzabile finché gli uomini compreranno, venderanno e sfrutteranno donne e bambini facendoli prostituire.
    (justicewomen.com)

Ero incappato in un video di una tale, molto carina, fisico perfetto (quei fianchi larghi... mmhh) e ... spontaneità e piacere genuino nello scopare. Mi piaceva lo stile. E anche il valore etico di una sua interpretazione (per quanto commerciale) come benefattrice. Una delle cose che mi affascina di più è l'aspetto ludico, amorale del sesso e le donne che riescono a viverlo così mi... affascinano. Cercando nei commenti scoprii che si chiama Lucie Theodorova e con qualche gugglata arrivai al suo sito in cui lessi un po' di lei, una donna cosmopolita, poliglotta, libera, intraprendente.
Francesco da tempo dice che gran parte delle attrici del cinema erotico diventano cortigiane (escort in inglese) ovvero prostitute di alto livello  e così è anche per lei. Donne che decidono di diventare lavoratrici e imprenditrici vendendo servizi sessuali, la propria bellezza, le proprie capacità sessuali. Una delle cose che mi ha sempre colpito in quanto morale marcia, falsa, ipocrita, completamente avulsa dalla realtà è il fatto che... la morale e il diritto storto che essa esprime siano fobici rispetto al lavoro e all'economia sessuale: semplicemente questo non viene concepito, non viene ammesso. La morale è quasi sempre massimamente antiecologica e lo è quindi anche nei confronti di una delle professioni più ecologiche. Gli uomini temono il loro potere, le altre donne temono la loro concorrenza. I rigurgiti puritani non mancano in Europa: in Francia non è passata per poco una legge che vietava il sesso a pagamento punendone i fruitori, la Svezia messa pure peggio (v. incipit). Idioti che credono di migliorare (?) il mondo combattendo il mestiere più antico del mondo rendendo uguali per forza i due generi.

Qualche tempo fa ascoltai al giornale radio regionale la storia di un contadino piacentino che uccise il padre per recuperare i soldi per "riscattare" una donna albanese dalla prostituzione, come ella gli aveva fatto credere. Quando idealizzi una donna che lavora col sesso e la rendi una dea, non va bene (non va bene neppure quando idealizzi uno che usa i piedi contro una palla, un demagogo che ti infinocchia con le sue promesse assurde di sogni, i ciarlatani della favoletta della crescita, i mestieranti d'anime con i loro buonismi sconclusionati, etc.). Questi sciocchi dovrebbero vietare il 90% del BAU se ragionassero come col sesso a pagamento.
Sono donne che... si accorgono di essere sedute sulla propria fortuna. In effetti, osservando le tariffe di Lucie, penso che ella abbia scoperto la fica filosofale.
Lucie, imprenditrice, si farà beffa delle citrullaggini  che cretini moralisti cercano di evacuare regolarmente. Carina, spigliata, mora, audace, intraprendente... deliziosa!


77 commenti:

  1. Ma te lo immagini quanto si possano divertire certe donne quando si presenta un imbecille con la forfora e l'alito puzzolente ?

    Ma sai quante spese ha un certo target di donna? Tu pensi che si metta un vestito cucito a corda e si accontenti di mangiare da te in campagna ?

    Ma dai, su...Inizia a installare la vasca idromassaggio...

    Sciure...l'è arrivà l'ecologico...

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    1. Ahahah

      Sebbene mi alletti io non pagherò mai una donna per farla stare bene.
      Ho un ego troppo sviluppato è lei che deve volere me come io voglio lei.
      Eppoi, sono favorevole alla decrescita anche in ambito sessuale.
      Perché pagare una donna per farci del sesso oltre? Molto meglio con la propria compagna!
      Filiera diretta, scambio d'uso, via il prezzo, etc.
      :)

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    2. Quando a Bologna vedo delle ragazze bellissime sui viali, mi chiedo sempre perché esse si abbassino ad esercitare in quel modo, dove arriva il Vito Catuozzo di turno, peloso, con canotta e marsupio, con i peli nel naso e con il sudore vecchio coperto di deodorante dozzinale.
      Per la mia esperienza in milonga, devo dire che alcune cose sgradevoli non scompaiono in ambienti "più fini" meno volgari/ruspanti anche se, oggettivamente, diventano più rari.
      Non so e quanto possano scegliere le prostitute, comprese quelle che lavorano a tariffe elevate e con clienti di un certo censo.

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  2. a voler essere precisi, visto che mi citi, prima fanno le escort e poi fanno le pornostar proprio per specializzarsi nel genere "escort pornostar". ho avuto la possibilità di conoscerne una di Milano (non come utente, che io non sono abituato a questa prassi) e questa cosa le permetteva di avere tariffe più che doppie rispetto alle altre a parità di bellezza. ma mi pare anche giusto, vuoi mettere poter trombare un tuo "mito" ?

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    1. Lucie Theodorova ha prima iniziato con il cinema porno, poi ha chiuso con esso ed è passata alla prostituzione.
      In effetti, i suoi video sono mezzi pubblicitari molto efficaci. Scopare un mito del sesso... è allettante, in effetti, intriga.
      Maestria nell'eros... sexy, no!?

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    2. seeee.... dicono che hanno iniziato col porno.....nella migliore delle ipotesi le due attività nascono insieme.....

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    3. Cosa cambia?
      Si tratta di due professioni sessuali.
      Non capisco e, per me, conta veramente poco.

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    4. ...ambè.. senza COF non caccio un euro... ah no...

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    5. x Francesco:
      Dici che fa più marketing, più di moda, meglio (non saprei cosa usare qui) affermare di avere iniziato a lavora prima col corpo nel cinema e poi fuori da esso?
      Ah, non escludo.
      Viene percepità come di maggior valore / è più ambita una donna che prima fa il porno e poi la prostituta?
      Può essere.

      x franco battaglia:
      COF?

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    6. si, perchè c'è un alone di maggiore esclusività.....

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    7. Leggi il listino.. praticamente sesso equilibrato come da manuale Cencelli e nessuna "irrequietezza"... a quei prezzi!?! Mapeffavore!...

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  3. Io, a volte, le invidio quelle donne che riescono a fare del sesso una professione dignitosa perché, concorderai, il confine è sottile. Le invidio perché sono così professionali dal riuscire ad andare oltre cattivi odori, mancanza di estetica e assenza di cervello.

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    1. Mareva, io rilancio con una provocazione.
      Fare dignitosamente una professione dignitosa è una questione generale.
      I cattivi odori, la mancanza di estetica, l'assenza di cervello... sono problemi comuni a tutte le professioni che prevedono una interazione più o meno stretta con altre professioni che hanno attinenza col corpo.
      Pensa, ad esempio, ad una istruttrice di palestra, ad un ginecologo o a un infermiere.
      (8/
      Certo, un infermiere non devi infilare il suo cazzo in una sgradevole, neppure una istruttrice di palestra deve spompinare il cazzo di un palestrante sporco....
      Però... se tiri via il condizionamento sessuale... le condizioni sono oggettivamente le stesse di un(a) professionista del sesso.

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  4. In Svezia eh...? ogni società sceglie il meglio per se stesa...penso

    Ma? il post pone due problemi di sempre nelle società in decadenza, altro che progresso, altro che democrazia, altro che libertà culturale.

    Fare del sesso il proprio lavoro è una scelta, ma anche annegare nelle prorpie disperazioni intime...come d'altronde le stesse disperazioni vivono in quei individui che abusano dei più deboli, indifesi ecc. Va detto inoltre, che la solitudine è una componente della società della comunicazione sia virtuale che propinata da professionisti del marketing della parola e della immagine ecc.

    Ci sarebbe da scrivere un TIR di cose e non per essere contro questi miserabili,unicamente un risultato della società dello sfruttamento dei corpi siano essi di femmina o di maschio.

    Cosa penso in definitiva?
    Dipende dal grado di educazione e istruzione che si è ricevuta nell' età della criticità; dall'ambiente economico in cui si vive, dal modello di societa in cui vivere, di come ci informiamo, dal rapporto interiore e materiale che consumiamo col partner, nonchè il rapporto con la prole che generiamo.

    Il sesso non è altro che il completamento intimo,spontaneo, di piacere capace di completare l'assioma "Vivere e amare; Vivi e Ama" tutto quà.

    Diversamente detto: Siamo ciò che pensiamo

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    1. > ogni società sceglie il meglio per se stesa...penso
      In La Regina Rossa di Ridley leggevo che... nei kibbutz, uno degli esperimenti più avanzati e nobili di vita comunitaria si è passati dall'egualitarismo parossistico tra i generi, alla discriminazione massima tra i generi (in stile religioso).
      In qualche modo anche la Svezia è passata da una positiva apertura sulle tematiche sessuali al moralismo bigotto-sinistrista più becero.

      > Fare del sesso il proprio lavoro è una scelta, ma anche annegare nelle prorpie disperazioni intime...

      Insomma, il mondo è questo: esistono molti uomini (alcune donne) che vogliono fare del sesso una questione sportiva / ludica / amorale con coinvolgimenti assenti o ridotti al minimo.
      E' così da sempre e sarà sempre così.
      Volerlo vietare è insano, è il tentativo proibizionista di voler raddrizzare la società co i divieti.Oddio, forse può anche funzionare al breve ma a medio e lungo termine distorcerà solo la società, inquinando e peggiorando i contesti nei qual le attività considerate immorali si svolgono.
      Governare invece che vietare.
      Io stesso non concepisco sesso a pagamento con una donna ma non per questo mi passa anche solo per l'anticamera della crapa che ciò debba essere vietato.

      Da questo punto sono tantrico: cercare di com-prendere, senza giudizio, tutto.
      Specie in materia sessuale.
      Ricordo sempre le parole meravigliose di Osho sul grande tradimento che alimenta e rende sporca la sfera sessuale.

      In nome della madre e del padre - 1
      In nome della madre e del padre - 2

      Se pensiamo "sporco" otteniamo lo "sporco".

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    2. Sembrerebbe che con parole differenti i contenuti ideologici nonchè pratici tendono a risolversi...certo estendendo il concetto anche in ambito tantrico.
      Aggiungo un concetto che estende "Vivi e Ama" + "L'unione tra l'uomo e la donna è come l'acqua che penetra la terra e germoglia ne arricchisce la natura"

      Buona giornata

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  5. In Svezia la guerra contro la prostituzione è fomentata proprio da quelle femministe integraliste che hanno paura delle meretrici, della serie "la fica ce l'ho io e fai quello che voglio io".
    Purtroppo le sfruttate di strada vanno con i Vito Catozzo di turno proprio perchè sono obbligate, certe loft d'appartamento o peggio le escort la selezione la fanno eccome, altro che presentarsi puzzolenti e fare i maleducati, finisci in black list e non le rivedi più.

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    1. Derappher, benvenuto.
      Penso che in passato passai da te ma... non serbo memoria delle tue parole e così sono andato a leggere qualcosa a casa tua.

      Mi permetto di citare un passaggio di una tua pagina.

      "I soldi vicino al televisore, sempre qualcosa di più del pattuito. Io non sono ricco, però mi andava così.

      Poi lei arrivava, senza nulla addosso. La guardavo avvicinarsi al letto come si guarda una dea, una regina. La ragazza della porta accanto, qualche chilo di troppo distribuiti magnificamente un po’ ovunque, una pelle che sembrava burro. Quanto mi piaceva.

      E poi finalmente mi infilavo tra le sue cosce, tra le sue braccia, dimenticando tutto. Mi ha fatto sentire la vita scorrere nelle vene, non poteva esistere un antidepressivo più potente di lei.

      Ero innamorato come un bambino."

      Poi prosegui e tutto è evocativo e coinvolge di questi amori da 10 minuti (nel tango è verticale e durano solo tre minuti... :)
      Io penso che sia molto intenso, testimonianza irriverente di quello che può succedere che può essere anche molto bello.

      Grazie per il tuo contributo.
      Io dovrei trasgredire alcune me stesso e andare una volta con una prostituta. Penso sarebbe una lezione di vita, di ecologia.

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    2. @Derappher

      Epperchè, pensi che in certi giri d'alto borgo, tra coca, ricatti, dollari e diamanti non ci sia altrettanta violenza ?

      Certo che si seleziona: sul reddito. Forse, forse, il borgataro peloso alla fine è anche più simpatico, dai...

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    3. nottebuia

      Ciascuno si merita gli ambienti in cui vive e questo vale anche per le prostitute che non sono dee plutoniane o venusiane ma persone come le altre.

      Giustamente ci sono persone borgatare pelose che possono essere simpatiche e/o e/o colte e/o pulite.
      Ma esse non dispongono di reddito sufficiente per le tariffe elevate di quelle prostitute (per 12 ore Lucie Theodorova chiede 1200€, intorno a 22 volte (stimo mesi da 22 giorni lavorativi) quello che guadagna di netto un dipendente a 1200€/mese.
      Ma anche su questo le prostitute non sono diverse da... un liutaio o da un notaio.
      Non mi risulta che liutai e notai lavorino con popolazione di censo basso ovvero le facciano sconti particolari.
      Se non hai quelle palanche, il violino fatto a mano per tuo figlio o per te lo scordi.
      Non è affatto una caratteristica propria della prostituzione.

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    4. @Uomo
      Ma infatti il mio giudizio non è affatto sulle prostitute e sulla prostituzione.
      Come sempre, il discorso verte su quello che ci gira intorno. Non a caso la legge italiana, che è una delle più avanzate al mondo, non credo vieti la cosa in sé (ma magari sbaglio), quanto punisca lo sfruttamento.

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    5. Il diritto italiano è alquanto storto in quanto... il principio di sfruttamento dovrebbe vale solo per la prostituzione e non per la ludopatia o per lo sfuttamento dei padri separati.

      Leggevo che c'era un gruppo di lavoratrici del sesso che non si possono mettere in cooperativa perché ci dovrebbe essere una qualche figura istituzionale tipo presidente che firma i contratti di affitto etc. e ciò configurerebbe immediatamente il reato di sfruttamento.
      La legge italiana più che avanzata è moralista, direi.

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    6. Eh, e te pareva che gli italiani non facessero sempre skifo...

      Questa è una legge che hanno fatto i nostri nonni, dopo duemila anni di esperienza sul campo.

      Ma non vi basta la finanza, dobbiamo proprio tornare all'Ottocento in tutto e per tutto?



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    7. nottebuia, questa pagina ha esordito con due esempi decisamente peggiori di idiozie polticamente corrette, ovvero il tentativo legislativo francese e la deriva moralista fondamentalista svedese.
      In chiaro, proprio secchi nella pagina.

      I nostri nonni hanno scritto una costituzione nel dopoguerra, in un contesto in cui il moralismo sessuofobico comunista era superato solo da quello cattolico.

      Dobbiamo tornare alla realtà, nottebuia.
      Governare la realtà, non volerla distorcere con la morale.
      La prostituzione esiste ed esisterà sempre nonostante i ridicoli e perniciosi tentativi di eliminarla.
      Ecco, volessi parlare in linguaggio sinistrese, per farmi capire, esiste un diritto di usufruire di sesso a pagamento, esiste il diritto di utilizzare il proprio corpo sessualmente come impresa economica.
      Si capisce così, lì a sinistra? :)
      Al che aggiungo, esiste il postulato che l'economia sessuale non può essere repressa e/o deprecata: deve essere regolata come le altre economie. Anzi, essendo ecologica, dovrebbe essere sostenuta.
      Troppo libertario, eh?!

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    8. ma ancora con queste baggianate del moralismo, dell'influenza cattocomunista, la religione e il bigottismo?

      Ma tu pensi di arrivare oggi e scoprire quello che in duemila anni di romani, comuni, ducati, feudi, imperi e regni hanno visto, rivisto, provato e riprovato?

      Ma ti pare che i nostri nonni fossero dei pirla?

      ma qual è il problema? Vuoi poter scrivere spompi-spompi invece che incontro-e-relax?




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    9. Non è che i nostri nonni fossero dei pirla.
      Avevano un piccolo, piccolo problemino: Di fatto, per il 99.9% della popolazione NON esistevano contraccettivi (efficaci) e quanto di supporto al controllo della riproduzione.
      Ora, questa disponibilità ha liberato la sessualità delle donne dalla riproduzione.
      La deprecazione morale del sesso era un tentativo sensato di non riempirsi di bocche da sfamare. Quale era l'unico contraccettivo disponibile? la cast(r)ità.

      nottebuia, ti devo spiegare anche che dopo la a c'è la b e quindi la c?
      Solo che ora è arrivata tecnicamente la libertà sessuale per le donne ma è rimasto una morale assurda.
      Esattamente come il pattern cattolico nefasto che io descrivo sinteticamente "antibiotici sì, pillola no".

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    10. In quanto alla storia e alla sociologia del sesso
      (dopo l'abc, viene la di, quindi la e, poi la effe)
      son noti anche ai sassi della strada alcuni concetti come
      o - sublimazione
      o - rapporto tra sessualità e sfruttamento
      o - controllo della sessualità e delle menti
      o - ...

      Ad esempio, il patriziato romano praticava regolarmente il sesso di gruppo, a volte le orge, ma le bandiva ferocemente al popolo.
      Immagina come tu possa sfruttarlo se questi son felici e appagati e si divertono col sesso creativo.
      Invece di portarti il cinghiale allo spiedo se lo sbaffano loro...

      Così, eh, per ricordare un paio di cosine irrilevanti che stanno lì a cavallo tra morale, potere, sesso. :)

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    11. No. Semplicemente, hanno fatto una legge che desse alla donna la possibilità di potersi rivolgere a un giudice in caso di sfruttamento. Punto.

      Per cui, se oggi una donna si trova in difficoltà, può andare dai caramba e qualcuno può provare ad aiutarla.
      Senza questa legge, non potrebbe più farlo.

      Vuoi provare tu a dimostrare che l'impresa per cui lavori lede la tua dignità?
      (occhio che si sta parlando di fare cose per cui i confini non sono proprio ben definiti. E' un attimo superare un confine, traumatizzare una persona e distruggerrla interiormente)

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    12. Scusa la legge vale per la donna, ma anche all'uomo. Qui si parla di esseri umani e di dignità.

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    13. Lo sfruttamento è una delle cose peggiori che esista e questo da vita ad altri problemi ancora più grandi come l'assistenzialismo, la corruzione del senso comunitario, del valore di libertà / responsabilità, il globalismo, etc.
      Ma la prostituzione non è diverso da altro.
      Insomma, quasi tutti hanno materiale elettronico di consumo che sfrutta il lavoro schiavile cinese ma non si sognano neppure di non usufruirne. Invece quando lo sfruttamento (presunto, visto che esistono ed esisterebbero libere iniziative di economia sessuale) riguarda il sesso, diventa pruriginoso, pericoloso, destabilizzante.
      Certo, il sesso amorale destabilizza e questo è noto.
      Ma il fatto che destabilizzi è quasi sempre un tuo (impersonale) presunto problema (o forse un'opportunità) e non necessariamente del presunto sfruttato, in questo caso donne.
      Non si può bandire in toto lo sfruttamento della prostituzione: se Anna, Simona e Gessica si mettono d'accordo per aprire una cooperativa di prostitute, non c'entra un cazzo di minchia di nulla che sia Anna la presidente della cooperativa e che finisca in carcere per "sfruttamento" il signor Mario Rossi che affitta loro la casa sede della cooperativa.
      Sono leggi assurde, come il proibizionismo per gli stupefacenti: puoi devastarti di alcol e crepare di cirrosi ma non puoi coltivare della canapa e offrirla o venderla.
      Sono cose assurde, un diritto che è così storto da rasentare il ridicolo, la stessa ridicolaggine della morale che lo ha prodotto.
      Insomma tutti i peggiori sfruttamenti sono utili eccetto il lavoro presunto sfruttamento per il terziario sessuale.

      Mi chiedo poi come il giudice possa dimostrare lo sfruttamento che il Rossi Mario compie nell'affittare o implementare il sito ad un gruppo di cortigiane (escort).
      Sono stupidaggini moraliste e proibizioniste del tutto anacronistiche e incoerenti.

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    14. Sotto sotto c'è l'idea che sia immorale fare soldi col sesso.
      Solo che questo si applica... solo al sesso.
      Ihihih

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    15. Ripeto. Non mi pare che la legge italiana proibisca la prostituzione in sé. Proibisce lo sfruttamento.

      Ti è chiara la sottigliezza e tutto ciò che ne consegue (e che ti spiega perché i nostri nonni non erano degli sprovveduti) ?

      Ma lassà sta, dai...che c'è ancora chiaro e fai in tempo a zappare, che è una nobile attività. Aiuta a riflettere e a comprendere. Anzi, adesso ti saluto e vado ad aiutare un mio vecchiio zio a raccogliere le verze... ;-)



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    16. Attenzione che poi oltre all'enunciazione di principio c'è la pratica della giustizia e tra le due cose c'è il mare.
      Come si può dire che ci sia sfruttamento ad uno che affitta una casa ad una cooperativa di prostitute?
      C'è solamente se l'idea che c'è sotto è che sia immorale fare soldi con la prostituzione e, indirettamente, anche fornendo beni e/o servizi per la prostituzione.
      E se le prostitute fossero incapaci di gestire i loro affari?
      Se nominassero un manager?
      Allora questo è ammesso per un cantante (si prostituisce con l'ugola) o un musicista (si prostituisce con le mani) squinternati ma non per operatrici anali o vaginali?
      No, perché tu non puoi avere un manager se lavori col sesso.
      Perché è vero che frequentemente sono parassiti sfruttatori, ma anche quando non fosse così, proprio in nuovi scenari, comunque non si potrebbe.

      Non sta in piedi neppure e principalmente dal punto di vista logico.

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    17. @Uomo: ti ringrazio per quello che hai scritto, però non vorrei essere la causa di un certo spirito di emulazione :-D, anzi, precisiamo subito che sconsiglio vivamente la cosa :-D
      @nottebuia: ma parli con cognizione di causa?
      Se una decide di turarsi il naso e accompagnare certi elementi perchè accecata da guadagni a cinque zeri, queste sono scelte sue...

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    18. Giocare con l'eros è un gioco che scatena energie e Balrog inaspettati.
      Non so sia più l'eros o il potere ad avere capacità catalitiche maggiori.

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  6. Ho risposto al tuo commento (le tre versioni di unastoria)...ho aggiunto qualche spunto che penso sia utile.
    Da ex del meztiere possodire che se lo fai con una certa cognizione di causa è un lavoro come gli altri...il problema è che non puoi rlo tanto a lungo e snon trovi il pollo che ti mantiene e/o sperperi i guadagni..,ti ritrovi vecchia e sola in mezzo ad una strada.

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    1. Grazie per la tua testimonianza con... cognizione di causa.
      Anche se ho compreso che... tu non sei mai riuscita a vivere la prostituzione separandola nettamente dal resto, con fare imprenditoriale, quasi esclusivamente lucrativo.

      Ti ritrovi vecchia e sola...
      Temo che succede per tutte le professioni che sono molto caratterizzate da vigore e/o aspetto giovanile.
      C'è anche di peggio ovvero... gli/le sportiv* professionisti che a 30 anni sono già a fine carriera.

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    2. ora, rispettando quello che dice spirito libero, io io ho conosciuto tante tante puttane. la maggior parte troppo giovani per figurarsi in quale pasticcio, si mettevano. con alcune ho rifiutato di scopare, perchè erano persone con storie allucinanti alle spalle, diocane, ancora ho i brividi. e allora meglio fare una chiacchierata.
      però ho anche conosciuto qualche regazzetta con la testa sulle spalle che si faceva 10.000 euro al mese, e che in pochi anni si è fatta un paio di appartamenti, ed è felicamente passata a business di differente stampo. o che addirittura ha in corso dei business e intanto arrotonda...
      Il tema pornostar: molto spesso non valgono niente come puttane, hanno troppa voglia di esibirsi ma non sanno darsi, mentre il mestiere della puttana (che abbia a che fare con un uomo equilibrato) è quello di ascoltare un poco e darsi un poco, così da mandar a casa il cliente più leggero (di testa, coglioni, e di portafogli).
      quando esco da una sessione di sesso a pagamento, mi chiedo sempre come fanno quando trovano un panzone brutto e scortese, e sa dio quanti ce ne sono!
      ma io ho smesso di pensare che le puttane siano felici quando mi vedono. anzi, nella maggior parte dei casi rimangono spiazzate e sono preoccupate: - un giovane dall'apparenza piacevole, sembra normale, viene elegante...c'è qualcosa sotto, strano!
      all'inizio non si fidano, ma non è che io riceva un trattamento speciale rispetto ad altri. non è che mi diano il culo a gratis, per intenderci, ricevo un servizio come un altro, anzi a volte inferiore, giacchè sono molto umano e comprensivo.
      ma, come mi diceva una giovane puttana qualche anno fa: - mi fa un po' schifo, ma poi penso al denaro, e allora mi sento meglio.
      sta ragazzina, mossa dalla necessità di denaro, a distanza di anni, si è comprata la casetta, si è pagata l'università, insomma, qualcosa lo ha messo in cassetta. e quindi ci sono storie felici, ma in buona parte dei casi ho visto storie complesse.

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    3. Max, amo la tua sincerità e la tua franchezza. Parlare chiaro e preciso è segno di una mente ecologica! Io penso che il tuo pensiero e il tuo agire siano anche molto puliti.
      Certamente è un lavoro complesso, anima e corpo non sono separate e dietro ci sono storie pazzesche, da quanto intuisco.
      Guarda, ancora: non è solo questione di prostitute. Talvolta ho letto alcune interviste a chirurghi estetici e i profili delle persone che si rivolgono a loro sono spesso fragili, instabili, problematici e anche più gravi.
      Stessa cosa per la forme aberranti di uteri in affitto, di incroci ovulo - spermatici, di compulsioni riproduttive che sono indici di fragilità e patologie esistenziali, tutti fatti a spese del nascituro, che un giorno avrebbe diritto a citare per danni quelli che si sono soddisfatti a spese dei problemi suoi.

      Io ho smesso di pensare che le persone siano felici quando mi vedono come cliente.
      Ma da moltissimo.
      Cazzo mi stai dicendo, pirla, con quella vocina dolciastra che ti interessa fare solo i bajocchi stasera? Se mi dici che vuoi fare palanche con me,guarda, lo apprezzo molto di più.
      Non so se era Osho che ricordava, in Con te e senza di te, che tutti i salamelecchi che ti fanno i commercianti o chi è interessato al tuo portafogli sono adulazioni il cui scopo è di farti sentire importante. Solleticano l'ego per spolparti il conto.
      In Il Capitale Umano Paolo Virzì delinea magistralmente i rapporti utilitaristici di borghesi e intellettuali e anche i voltagabbana quando gli interlocutori hanno problemi economici o di altro tipo.
      La finzione cessa!

      Tanto vale essere sinceri, no!?
      Anche nel mondo della prostituzione c'è qualcuna donna che ne trae giovamento, la governa, la indirizza e altre donne, la maggioranza, che in qualche modo la subiscono.

      Grazie per la testimonianza.

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    4. Penso che un'altra questione è che le donne giovani che iniziano a prostituirsi capiscano immediatamente il potere che hanno sugli uomini.
      E quando indossi, sull'indice, l'anello, quando lo hai sotto gli occhi, quasi tutti vanno fuori di melone.
      Beh, basta vedere le cazzate che combinano i ragazzi che diventano importanti nella pedata: prendi dei regaz e riempili di milioni, di potere, di fama, anche se usano i piedi invece che bocca, ano, zizze o fica, i risultati destabilizzanti sono simili.

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    5. A mio parere bisogna fare una distinzione tra la prostituzione indotta e lo sfruttamento, che sono sempre e comunque da condannare, e la prostituzione come libera scelta di vita.
      Io non lho vissuta bene perché l'ho fatto per pura necessita' economica, non e' stata una scelta libera e consapevole ma dettata da un mio difficile momento di vita.
      Ho conosciuto invece donne e ragazze che lo facevano con convinzione e una certa soddisfazione...anche se devo dire che tutte, nessuna esclusa, dopo al massimo un paio d'anni erano stanche di quella vita, e se continuavano era solo ed esclusivamente per i soldi.
      Io ho imparato a non giudicare né condannare nessuno: sia le prostitute che i clienti hanno i loro motivi per farlo, l'unica cosa che non ho mai sopportato e' la mancanza di rispetto di alcuni di loro e i luoghi comuni di chi spesso parla senza minimanente sapere di cosa si tratta.
      Per il resto, laddove nessuno uccide o fa male a nessuno e tra adulti consenzioente, ognuno, secondo me, e' libero di fare quel che vuole.
      Diverso il discorso delle minorenni. Anche se alcune di loro dicono di farlo consapevolmente, non e' ammissibile che vi siano uomini adulti che ne usufruiscono con la scusa che le ragazze ci stanno. Un minore va sempre e comunque tutelato. Se poi queste sono delle cretine patentate che lo fanno per comprarsi la borsa e l'I-cazz, non e' sufficiente a giustificare quegli uomini che le cercano le pagano. probabilmente alcuni non saranno d'accordo con quanto dico, ma e' la mia opinione e uindi..."opinabile".

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    6. spiritolibero, concordo in tutto, e la tua ricalca la esperienza mia e delle mie conoscenze.
      aggiungo anche una cosa: nel paese dove vivo la prostituzione è legale. è anche vero che questo non impedisce che vi sia grande spazio per il traffico di schiavi/e bianche e nere.
      aggiungo anche che mai ha sognato di praticare ne praticato in nessuna maniera sesso con persone di meno di 18 anni, e in ogni caso le mie visite si fanno a donne che lavorano in indipendenza. non ho mai nemmeno usato agenzie, e ho sempre approfondito il contatto fino ad accertarmi che non ci fosse nulla di strano dietro a un mio incontro.

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    7. x Spirita Libera:
      Grazie ancora per la tua testimonianza.

      > tutte, nessuna esclusa, dopo al massimo un paio d'anni erano stanche di quella vita,
      > e se continuavano era solo ed esclusivamente per i soldi

      Eheh, penso che riguardi non poche persone. Si chiama... lavoro. ;)
      Anche da questo punto di vista le dinamiche con altre professioni sono del tutto simili.

      x ulrico capellano:
      Un approccio etico al sesso a pagamento.
      Filiera corta, libera scelta, età.
      C'è un approccio etico e uno disetico anche nei servizi sessuali a pagamento.

      Ho sempre ammirato il modo in cui tu vivi il sesso.

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  7. mamma mia quanti luoghi comuni...
    dovrei argomentare lo so...ma ho la giustifica, mal di testa,
    vi leggo, faccio no no con la testa e poi vi dirò aulin permettendo.

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    1. Le dinamiche del sesso sarebbero la cosa più comune che il così detto buondio ha inserito in ogni persona e pure una delle cose in cui ci sono le storture più evidenti della morale.
      Con le sue nuove stupidaggini come quella di voler eliminare la professione più antica del mondo.
      Pensa un po'!
      Da questo punto di vista l'eros è una delle cose più egalitarie, non fa distinzioni di censo, cultura, status, professione...

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  8. Sarebbe stata la carriera ideale per me :)

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    1. LOL

      Alla fine, è la carriera di tutti :)

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    2. Wannabe, come ogni professione anche quella ha contro, presenta stress, etc.
      Inoltre, essendo alquanto specializzata su questioni di corpo, esclude un sacco di persone.
      Sarebbe come se io abbastanza longilineo volessi diventare campione di lotta greco romana o di judo.
      Impossibile.
      Insomma, devi essere molto bella, disinibita e, se eserciti ad alto livello, come accompagnatricec, devi anche saper sostenere conversazioni, avere una discreta cultura, etc.
      Leggevo di Lucie che ella ha alcuni limiti: non fa sesso anale (perde punti qui, per il Walker!!). Infatti non le piace e... si vede chiaramente nei pochi video in cui si fa inculare.
      Ecco, Lucie non è certo un tipo di cortigiana che va bene per un amante della sodomia. Anche ella ha dei limiti.

      nottebuia, Silvano Agosti è come Paulo Coelho che dice che le mogli sono delle prostitute con pagamenti dilazionati e protratti nel tempo.
      E' proprio la carriera di molte e quindi interessa molti.

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  9. Basta una sola giornata nella quale ti alzi malvolentieri per andare a svolgere una qualsiasi attività a pagamento della quale faresti volentieri a meno e che ti procura grane in proporzioni variabili (dunque, ti fa violenza) per trasformarti in prostituta, anche se sei un uomo e anche se il tuo mestiere non ha nulla a che spartire col sesso.

    In altre parole, in un modo o nell'altro, più o meno spesso, siamo tutti prostitute.

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    1. Sopra ho usato l'iperbole di cantanti che si prostituiscono con la gola, di musicisti con le mani, di calciatori che si prostituiscono con i piedi, la lista sarebbe abbastanza lunga.
      Io ritengo che il lavoro sia un dovere e anche un mezzo per vivere.
      Ricordi il "In natura non si mangia gratis"?
      Siamo lì.
      Se uno mangia gratis, qualcuno deve lavorare per lui.
      In tutto questo sottolineo che esistono lavori massimamente ecologici: insegnare la musica è uno di questi.
      Anche le prostitute sono massimamente ecologiche.
      Cosa dice Ulrico?
      "Il mestiere della puttana (che abbia a che fare con un uomo equilibrato) è quello di ascoltare un poco e darsi un poco, così da mandar a casa il cliente più leggero (di testa, coglioni, e di portafogli)."
      Se penso quanto sia importante l'ascolto.
      Anche nel tango.

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  10. Chiaro.
    Dopo la pietra filosofale, la fica.
    Ne faranno una versione Harrypottiana.

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    1. In alcune zone d'Italia il termine pota/potta indica proprio la pietra filosofale sulla quale siete sedute.
      :)

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    2. occorre ASSOLUTAMENTE farlo sapere alla Rowling!!!!!!! Salta che Harry (fica)otter ha un messaggio subliminale!!!!!

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  11. E' ben vero che non esistono pasti gratis e che lavorare serve per vivere, però occorre anche ricordare che (come per la prostituzione "ufficiale") quel che si considera inaccettabile è lo sfruttamento. E' un buon esercizio, per quanto doloroso, notare e ricordare quali e quante occasioni di sfruttamento siamo costretti a subire. Non hai fatto male, anche, a ricordare quante occasioni di sfruttamento più o meno occulto alimentiamo in modo più o meno consapevole anche noi sfruttati.

    E' un intero mondo che gira intorno agli sfruttamenti più variegati, dunque è un intero mondo che gira intorno alla prostituzione anche quando il sesso non c'entra. Scollegherei al più presto il concetto di prostituzione dall'ambito esclusivo del sesso. Ne gioveremmo tutti quanti.

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  12. @KeySmasher

    Raga, calma però. Va bene rompere il muro dell'ipocrisia e del 'bbuonismo, però non si può fare d'ogni erbe un fascio.

    Il ragionamento è: siccome c'è sfruttamento in tante situazioni, allora inutile distinguere la prostituzione.

    Si dovrebbe ragionare al contrario. Così come è vietato lo sfruttamento della prostituzione, allora è bene evolversi e cercare di eliminare anche tutte le altre forme di sfruttamento.

    Ma è fiato sprecato. Sotto un sottile velo ecologico, in certi ragionamenti c'è un grande substrato di Liberismo&Deregulation.


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    1. Poi, per dirla tutta, non è che si possa equiparare il sesso a tutti gli altri lavori.
      E' un problema culturale? Forse...
      Io però non vedo gente passeggiare completamente nuda per la strada. Sarà bacchettonaggine? Mah...sarà anche che esistera una cazzo di intimità, no?

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    2. nottebuia, regolare o deregolare presentano, ciascuno, pro e contro.

      Io voglio ragionare su un piano di filosofia.
      I servizi sessuali non sono diversi da altri tipi di servizi, anche se il moralismo da sempre li tratta in un modo tanto ipocrita quanto pregiudizialmente negativo.

      Non c'è alcun dispositivo umano che possa eliminare lo sfruttamento, visto che esso è una connotazione biologica, scientifica: come macchine termodinamiche tendiamo alla massimizzazione dei risultati con la minimizzazione dell'energia impiegata.

      Quindi una teoria che si dà come obiettivo l'eliminazione dello sfruttamento è assurda, antiscientifica, irrealistica quindi, non solo destinata al fallimento ma anche inquinatrice sul livello ideologico.

      Come antiproibizionista (quindi deregolatore con discernimento) ritengo sensato invece porsi la questione: come governo e cerco di minimizzare lo sfruttamento, conoscendo le caratteristiche di specie?
      La specie ha un comportamento antagonista e distruttivo per cui, sulle proibizioni, crea mostruose economie i cui danni sono quasi sempre maggiori dei benefici.

      Inoltre c'è una questione di diritto: le affermazioni di principio che non sono misurabili, applicabili, implementabili sono un problema, inquinanti.
      Non c'è infatti peggior effetto di leggi astruse e inapplicabili o inapplicate: è RUMORE normativo, quindi, sostanzialmente, inquinamento.
      Come ho esemplificato il moralismo della lotta alla prostituzione (ricordo le orribili carfagnateabbastanza recenti) ha, dal punto di vista etico, la corruzione di voler combattere ed eliminare ciò che non è eliminabile e questo crea notevoli distorsioni e problemi in cascata.
      Insomma, una tensione moralista che crea molti più danni di quanti non ne risolva.
      Si arriva così al fatto che un manager, un proprietario di immobili, una presidente di società di servizi sessuali, un gestore di siti, etc. vengono perseguito per un ipotetico sfruttamento di prostituzione quando invece beni e servizi sono stati forniti su richiesta delle lavoratrici del settore.
      Siamo all'assurdità di una legge che vieti la vendita di salame, coppe, ciccioli nei ristoranti per combattere l'ipercolesterolemia e che poi persegue anche i ristoratori che forniscono delizie norcine a chi non ha alcun problema del genere o addirittura ne abbisogna.
      Se si cambia leggermente il punto di osservazione gli anacronismi e le assurdità di queste battaglie contro i mulini a vento emergono subito.

      E' del tutto ovvio che sia necessario depenalizzare e legalizzare quanto più possibile inerente i servizi sessuali.

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    3. Qui in regione avevamo un sindaco cattopidino bigottomoralista ravennate che si è accanito con ogni mezzo contro il campo naturista di Lido di Dante.

      E' del tutto ovvio che esiste un diritto, regolato, di andare in giro come il_lor_buon_dio ci ha fatti, ovvero senza vestiti.
      (detto questo ritengo i luoghi naturisti uno dei più efficaci smantellatori, per bruttezza, delle morbosità e dei pruriti).

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    4. Ma cosa c'entra tutto ciò, scusa? Cosa c'entrano il cattopiddinismo e il moralismo con il discorso che ti sto facendo io?

      Purtroppo, nella vita tutto non si può avere. Per ogni scelta, ci sono esclusioni.

      Iniziamo a chiarire che qui il discorso non è pro o contro la prostituzione. La prostituzione c'è dall'alba del mondo (e il legislatore lo sa e, infatti, non persegue la prostituzione in sè e per sè). Il legislatore si accanisce contro lo sfruttamento, che è cosa ben diversa.

      Nella tua ottica di liberalizzazione, mi spieghi invece come faremmo a dare a una prostituta la possibilità di stabilire quale cazzo sia il suo confine (e sottolineo: il SUO, perché i confini dell'intimità NON sono OGGETTIVI) di dignità, ribellarsi e farsi tutelare da un carabiniere?

      Riesci a spiegarmelo ?

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    5. Nella tua ottica di proibizione mi spieghi invece come faremmo a dare a un giudice la possibilità di stabilire quale cazzo sia il suo confine (e sottolineo: il SUO della lavoratrice sessuale, degli addetti del settore , perché i confini dell'intimità e quindi qui della legalità NON sono OGGETTIVI) di autodeterminarsi, di vendersi, di lavorare sessualmente senza che ci siano tutele repressive pelose e moraliste da parte di carabinieri e giudici zelanti?

      Riesci a spiegarmelo ?

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    6. La questione è interessante.
      nottebuia, tu citi spesso il valore della democrazia.
      Allora, in queste società democratiche, non possiamo ipotizzare che le persone non abbiano discernimento e arbitrio.
      (il che, è in spesso, una pia illusione).
      Se esiste la supervisione di qualcuno di presuntemente moralmente superiore, significa che tali persone non sono degne di autodeterminarsi. Mi chiedo a quale titolo esse poi abbiano, ad esempio, diritto al voto.

      Insomma, è un bel casino.
      Solito approccio etico (incompatibile con approcci morali): come vanno le cose? come è cambiato il sistema?
      La legge Merlin ora è una stupidata moralista, cambiamola.
      Decrescita normativa, togliamo la maggior parte del ciarpame proibizionista, regoliamo i servizi sessuali.
      Vediamo come va.
      Il mio presupposto è la "riduzione del danno" ovvero la regolazione del fenomeno quando non solo non è danno ma è ecologia..
      Mi pare che tu aneli "a rimuovere il danno".
      E' per questo che non ci capiamo e non potremmo capirci.

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    7. Quindi la domanda è: viene prima la dignità del singolo o quella dell'impresa?

      Tuteliamo il più debole o il più forte?

      La risposta stata di tutelare il più debole, quello che si può trovare nell'impossibilità di difendersi e dover essere schiacciato nella sua dignità.

      Infatti, ti dicevo: ogni scelta comporta un'esclusione. Al momento, puoi esercitare tra le pareti di casa tua, tra adulti consenzienti. Puoi mettere un annuncio di massaggi e relax e, se una donna si trovasse in difficoltà, si presenta dai carabinieri e qualcuno l'aiuta.

      Ti ripeto: nella tua ottica, invece, avresti la massima libertà di impresa a scapito però della salvaguardia della sensibilità (SOGGETTIVA) dell'individuo.

      Da italiani, siamo riusciti a tenere il piede in due scarpe. Ora, io dico: ma tra tutte le imprese che puoi fare, dobbiamo proprio imprimere la massima speculazione possibile anche sul sesso? Vogliamo ottimizzare proprio tutti i margini di profitto in questa cazzo di vita?

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    8. > viene prima la dignità del singolo o quella dell'impresa?

      Trovo la questione un falso dilemma.
      Nel senso che una interessa l'altra, è ad essa correlata, c'è un'interazione tra esse.
      Osserviamo quali conflitti ci sono e vediamo come governarli.

      > Tuteliamo il più debole o il più forte?
      Questa è una domanda "morale".
      "debole" e "forte": cosa significano? in quale contesto? per quali scopi e obiettivi?
      Nessuna persona sana di mente si metterebbe a tutelare dei "deboli" affidando loro lavori fisicamente o psicologicamente emotivi.
      Puoi immaginare un chirurgo debole che sviene ad ogni vista di sangue? Puoi immaginare i disastri pazzeschi che una tutela del "debole" causerebbe?

      La risposta è stata una risposta morale: tutelo le presunte o realmente deboli e discrimino quelle presunte o realmente "forti" impedendo loro di lavorare nella quasi totalità dei modi ordinari, organizzati, nel terziario sessuale.
      Tenti di far uscire una ingiustizia dalla porta e ne rientra un'altra dalla finestra.
      Non solo, questo proibizionismo poi alimenta tutto il nero e la criminilità e lo sfruttamento in nero. Bilancio incredibilmente negativo, fallimentare.

      > si presenta dai carabinieri e qualcuno l'aiuta
      C'è un ampia casistica di reati che sono generali, reati di plagio, violenza privata, etc. che possono essere configurati.
      Non c'è alcuna necessità di aggiungere "della prostituzione".
      E' una categoria morale.
      Se una donna viene picchiata dal fidanzato o viene picchiata dallo magnaccia, cosa cambia? E' una violenza.
      (a parte che Agosti e molti altri equiparano, provocatoriamente ma non troppo magnaccia e fidanzato, prostituta e mogli).

      > dobbiamo proprio imprimere la massima speculazione possibile anche sul sesso

      Dobbiamo depenalizzare, "deproibizionare" la prostituzione. Sì.
      Ma non per una fregola (anti)moralista, ma per una necessità etica: governare ciò che è, che è sempre stato.

      Dobbiamo un po' decrescere l'ipertrofia normativa. Dobbiamo arrivare un po' alla crescita del "Vietato vietare".

      Non è questione di profitto.
      E' una questione molto più importante: il discernimento e l'autodeterminazione delle persone, la loro responsabilizzazione: penso, decido, scelgo, mi assumo le conseguenze delle mie scelte.

      Lucie Theodorova e molte altre sono casi lampanti di donne che si autodeterminano: il corpo è mio e me lo gestisco io. Sempre. Ad iniziare dalla sessualità, dalla sua commercializzazione.

      Il profitto è solo uno degli aspetti di questa vicenda, non certo il più importante.

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    9. Certo che "trovi la questione un falso dilemma", perché sei al calduccio dietro a una tastiera.

      Comunque, a parte ciò, ne è uscito il manifesto del Libbberismo. Questo spiega perché, dopotutto, siamo nel casino odierno.

      Dobbiamo un po' decrescere l'ipertrofia normativa. Dobbiamo arrivare un po' alla crescita del "Vietato vietare"

      Non è questione di profitto.
      E' una questione molto più importante: il discernimento e l'autodeterminazione delle persone, la loro responsabilizzazione: penso, decido, scelgo, mi assumo le conseguenze delle mie scelte.


      Hanno scassato la minkia per 30 anni con la finanza allo stesso modo, deregolamentando ogni cosa. E' finita che adesso siamo sommersi di carta straccia.

      Applausi. Ci meritiamo tutto, signori. Ma ora volete di più: volete anche la dignità delle persone. No, Mister. Non con la mia firma.

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    10. blogspot mi ha "mangiato" un commento.

      > sei al calduccio dietro a una tastiera
      Avevo scritto che il mio intento politico è che le donne non siano più sulla strada al freddo.

      Temo che ci stiamo facendo prendere dalla vis polemica.
      La mia idea è di legalizzazione, non di deregolamentazione selvaggia.
      Ad esempio, una vola che i servizi sessuali e la libertà di impresa, di società anche nel campo del terziario sessuale sia ripristinata, si potrebbe usare una mano pesante sulle violazioni, anche nei confronti dei clienti, ad esempio.
      Tu sai che da sempre io avvoco l'ecologia della repressione, anche.

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  13. Viste alcune affermazioni che ho letto nei commenti precedenti, mi sentirei di buttare nel calderone anche la questione stupro. Ai miei occhi risulta incomprensibile/inconcepibile che esista il reato di stupro, in quanto esistono già intere categorie di norme (in larga parte inapplicate, ma questo è un altro discorso) mirate alla repressione della violenza sulle persone. Il cosiddetto stupro non è altro che una tra le tante forme di violenza, e tra esse dovrebbe essere incluso senza ulteriori specificazioni. Lo stesso si dica per la stupidissima categoria delle molestie sessuali -- una molestia è una molestia, sessuale o no è (dovrebbe essere) irrilevante.

    Nottebuia, il punto del mio discorso non era "sdoganare" lo sfruttamento. Al contrario, era equiparare gli sfruttamenti, per cui chi sfrutta in qualsiasi ambito (compreso il lavoro cosiddetto regolare) dovrebbe essere trattato alla pari di chi sfrutta la prostituzione. Ad esempio, vedrei di buon occhio l'estensione delle tutele previste per chi denuncia uno sfruttamento a base sessuale anche a chi denuncia uno sfruttamento lavorativo comune. Oppure l'eliminazione di entrambe le tutele (meglio di no, credo). Diversamente, si creano figli e figliastri.

    Prego altresì di analizzare le recenti "conquiste" normative (Jobs Act, disgraziatamente e inopinatamente in inglese) alla luce della discussione in corso, avendo cura di rimuovere prima dalla propria mente gli eventuali "ingessamenti" dovuti al condizionamento subito fin dalla tenera età in tema di sessualità. Non è facile, lo so, ma vale la pena provarci.

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    1. Interessante provocazione.
      Non so.
      Nel senso che, la letteratura è chiara, gli stupratori tendono a iterare il reato, sono quasi tutti seriali.
      Più volte ho affermato che sarebbe necessario la castrazione chirurgica per tutti gli stupri in flagranza, come efficace strumento preventivo e questa pena particolare non può essere applicata in caso di altri tipi di violenze.

      > "ingessamenti" dovuti al condizionamento subito fin dalla tenera età in tema di sessualità

      Anche questa è una distorsione della morale: si depreca, si demonizza l'eros (e aveva un senso come metodo contraccettivo di massa quando non c'erano i contraccettivi) ma è impossibile ingessarlo.
      Non è intelligente saldare la valvola della pentola a pressione perché il sibilo ti infastidisce.

      Qui ho sottolineato che molte persone che si scandalizzano per eventuali sfruttamenti sessuali (ci sono, ma ci sono anche le libere imprese economiche sessuali) sono spesso completamente acritiche su altri tipi di sfruttamento: quello della Madre Terra, quello del lavoro schiavile, etc.
      Però, quando ci son di mezzo alcune parti del corpo (genitali del terziario sessuale caccadiavolo, piedi della droga pedatoria per masse celebrati e adorati, propagandati), ecco che la logica soccombe.
      La prima cosa, comunque, ancora più importante di una visione irrazionale basata sul razionale, è prendere atto della realtà e della sua irrazionalità.

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    2. @Uomo

      E va be', dai, derubrichiamo tutto alla voce immaturità e fobie genitali.

      Per quello che riguarda me, io non mi scandalizzo di fronte allo "sfruttamento sessuale".
      Io mi INDIGNO di fronte alla violenza fisica o psicologica, perché di questo si tratta. Il sesso è bello quando si gode in due, non quando uno si diverte e l'altro soffre e s'offre per denaro.

      E se tu consenti la libera impresa possa arricchirsi sulle lacrime solcate nell'animo di una donna, tu non sei un Uomo, tu sei un verme.

      Scusami, ma io da Uomo, non transigo. E mi spiace che tante donne qui, stiano in silenzio di fronte a certe affermazioni.

      Per quanto riguarda tutte le altre forme di sfruttamento, sfondi una porta aperta. Personalmente, anche a casa mia, non faccio che parlare di questo e delle condizioni in cui siamo costretti da una assurda crisi protratta per costringere l'arretramento dei diritti civili e costituzionali.



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    3. Spiace constatare che non venga compreso il punto, che non è contro la prostituzione in sè, come stai provando a banalizzare.

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    4. > violenza fisica o psicologica, perché di questo si tratta.
      > Il sesso è bello quando si gode in due, non quando uno si diverte e l'altro soffre e s'offre per denaro

      Il fatto, nottebuia, è che questo è solo uno dei possibili scenari di come le persone vivono le professioni sessuali.
      Non ho mai scritto che tutte le prostitute sono felici di lavorare col proprio corpo, che non esiste lo sfruttamento.
      Ma è del tutto ovvio che ci sono moltissime donne che vivono bene e molto bene di terziario sessuale tant'è che molte di esse non hanno alcuna intenzione di smettere.
      Anche qui c'è un'ampia variabilità, dalle schiave nigeriane alle cortigiane libere professioniste, ridurre alla categoria "donne piangenti sfruttate° è un dispositivo retorico banalmente moralista che nega la realtà.
      Certamente servirebbero dati, altrimenti si parla campati in congetture per aria.


      Io conobbi questo tentativo di speculazione moralista quando, per qualche anno, frequentai gli ambienti scambisti, del sesso di gruppo.
      Leggevo un sacco di corbellerie "donne costrette", sofferenza, squallore, violenza maschile, indegnità, colpa dei maschi e altre sciocchezze del genere che non avevano alcun riscontro con la realtà, non di rado sentenziate da persone che non avevano alcuna cognizione di causa: la colonna society nel diario della ex-coppia ne serba un po', altre discussioni da parte di provocazioni sconclusionate di moralisti erano in Scambio di coppia il gran ritorno.

      Inoltre, ancora eticamente, io ritorno alla misurazione complessiva.
      Poiché certamente esistono donne che hanno problemi nel lavorare nel terziario sessuale, anche gravi, io cerco di valutare quali problemi avrebbero nel lavorare nell'economia non sessuale.
      Una prostituta Maddalena, di quelle di "basso livello", che guadagna diciamo 1.5K€ o 2k€ al mese, problemi compresi, vive complessivamente meglio o peggio di una risponditrice Caia che lavora per 0.9€ al mese?
      Le frustrazioni e i problemi di Caia sono meglio o peggio di quelli di Maddalena?

      Come dice Agosti, siamo schiavi del lavoro.
      Se Pina lavora tre ore al giorno e Maddalena 8+2.5 viaggio +1h pausa pranzo, questo che impatto ha sulle loro vite?
      Se Maddalena si paga l'univesrità e poi riesce ad arrivare ad una professione non sessuale di successo per lei? Quale è la valutazione a medio e lungo termine del periodo di lavoro sessuale?
      Ridurre l'economia complessiva delle professioni sessuali al solo discorso presunte o reali "violenza/sfruttamento/indegnità/lacrime/indegnità" etc. è, per lo meno, banale, nottebuia.

      La letteratura, i documenti, le testimonianze su donne che esercitano con soddisfazione è amplissima.
      Anche se non piace e scandalizza molti.
      Certamente ci sono donne che soffrono problemi anche gravi per il lavoro sessuale ma, ancora, è patetico osservarlo come "minus" in sé.
      Se andassimo a considerare le patologie, le sofferenze, e prevaricazioni e i problemi nei lavori non sessuali, dovremmo... abolire il lavoro.

      Legalizzare, certamente.
      Che NON significa deregolamentare selvaggiamente.
      Togliere l'asimmetria moralista, perché è di questo che si tratta.
      Portare alla luce diritti e doveri, normare (il giusto) le professioni e le imprese dell'economia sessuale, diminuire drasticamente i problemi indotti dalla quasi completa illegalità a cui è sottoposto questo mondo.

      Dai, nottebuia, non puoi scendere al livello delle lacrime della povera prostituta.
      Mi ricorda le cronache italiane sulle lacrime delle sacre famiglie nelle cronache dei tiggì, sentivo delle robe pazzesche stamani, da Ragusa, di lacrime e altri sdilinquimenti.
      E' il kitsch cronachistico così in voga.

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    5. Si, ma così stiamo facendo 2 discorsi diversi.

      Io qui adesso mi ripeto, perché in realtà avevo già detto nei precedenti interventi qual era il nocciolo della questione.

      La legge italiana intende offrire un salvagente a una donna per potersi proteggere da un eventuale travalico di un confine: il confine della sua sensibilità e della sua integrità psicologica che, come dicevo, è del tutto SOGGETTIVO (quindi non definibile per legge e per tutti).

      L'attuale legge italiana garantisce cioè a una donna di poter stabilire quale sia il LIMITE SOGGETTIVO che lede la SUA sua personalità.

      Dopodicchè, io capisco che questa cosa sia incompatibile con la piena realizzazione di una libera impresa che coinvolga più persone e possa anche sponsorizzarsi in un certo modo.
      Al momento, se dichiari di occuparti di relax, tutti fanno finta di crederci: se la donna però ritiene che venga sfruttata, l'autorità può intervenire a difenderla.

      Mi pare che la cosa funzioni, così, senza ipocrisie.
      Diversamente, avresti sì una libera impresa ma la donna non avrebbe più alcuno strumento per dire: BASTA, ora mi state rovinando l'integrità psicologica. Come faresti cioè a dimostrare che ci si è spinti troppo oltre e tu hai rovinato una persona?

      Tu hai idea di cosa possa significare subire una violenza?

      Io capisco che anche rispondere a un call center possa essere poco simpatico, o che ci siano molte altre situazioni di sfruttamento ma questa è una situazione LIMITE. Qui si può sfondare direttamente una persona nell'anima in 5 minuti. Capisci? Ci arrivi ? Non è una questione di rompere un tabù o di essere bacchettoni. Se fossimo bacchettoni avremmo proibito il fenomeno in toto, che è cosa ben diversa. Mi sono spiegato?

      Dai, che forse, a questo giro siamo più avanti degli svedesi (forse perchè in 2000 anni abbiamo fatto più esperienza e capito di più su come funzionano le cose della vita)

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    6. > se la donna però ritiene che venga sfruttata, l'autorità può intervenire a difenderla

      Ma è ovvio che le autorità giudiziaria possa venire in soccorso della donna.
      Sono stata sfruttata. Per fare questo il signor Sfruttatore DeMarcio mi ha
      o - minacciata => reato
      o - intimidita => reato
      o - picchiata => reato
      o - rapita => reato
      o – reclusa => reato
      o - ...

      Cosa diavolo c'entra questo con il fatto che il signor Mario Rossi venga incriminato per "sfruttamento" della prostituzione per aver affittato la propria villa alla società "Wet butterflies" che lavora nel terziario, o che gestisca il sito www.lemaddalene.xxx per la cooperativa "Le maddalene scrl" su richiesta, peraltro, di questi?

      L'ex articolo 534 del codice penale

      "Chiunque si fa mantenere, anche in parte, da una donna, sfruttando i guadagni che essa ricava dalla sua prostituzione, è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave delitto, con la reclusione da due a sei anni e con la multa da lire mille a diecimila."

      era MOLTO più etico e anche morale dell'articolo 3 della legge Merlin nel suo delirio moralista, proibizionista, in cui la sessuofobia trasuda in quasi ogni articolo.

      Il 534 aveva almeno una definizione di sfruttamento (tu vendi fica, tette bocca, ano, io campo come parassita su questo)

      La legge Merlin invece è tipica delle leggi che vorrebbero correggere la società e diventano solo implementazioni della hybris del moralismo peloso.

      Deve essere proprio possibile organizzare un locale da ballo e un bar in cui di là delle donne, mantenere un sito per cortigiane, chiedere affitto per l'agriturismo in cui c'è una festa di gang a pagamento una volta al mese etc.

      Se una di queste donne viene sfruttata, va dalla polizia, circostanzia come avvenuto (cinghiate, plagio, minacce alla figlia), si verifica se ciò è stato tale e si interviene.

      Cosa c'è che non va/andrebbe?

      La Svezia è ora messo ancora peggio dell'Italia. Certamente, Lo avevo sottolineato proprio.

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    7. Certo, ma

      O - violenza psicologica => come la dimostri?
      O - umiliazione => come la dimostri ?
      O - distruzione integrità e personalità => come la dimostri?

      Azz, ho sprecato bit e inchiostro a parlare di LIMITI SOGGETTIVI, che non sono fissabili per legge...

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    8. Appunto, come la dimostri?
      Vuoi abolire i boschi perché ci sono i funghi velenosi e qualcuno ci lascia le penne? Come facciamo a implementare i boschi senza pericoli?
      Il sillogismo é : i boschi possono essere, ehm, scusate sono pericolosi, ci sono persone poverine che ne subiscono le conseguenze quindi... eliminiamo i boschi.

      Come si può avvocare lo sfruttamento al gestore di bar che viene interpellato per gestire il bar della sede de "Le Maddalene scrl"? Cazzo, lo hanno chiamato loro, perché se lavorano non possono stare al bar oppure perché non sono in grado di farlo, non ne hanno voglia.

      Appunto: come si fa a dimostrarlo?
      Poiché non è facile, allora poiché non riteniamo immorale
      o - e l'uso del corpo
      o - e l'arbitrio nell'uso del proprio corpo
      o - e l'economia del sesso
      o - il piacere
      o - il lavoro redditizio e piacevole
      o - il sesso non finalizzato alla riproduzione tout court

      semplicemente io proibisco, rendo penalmente rilevante, l'80% o l'87% delle forme economiche, delle strutture economiche del terziario sessuale.

      Per eliminare le zanzare, distruggo il 98% degli insetti. Ci finiscono dentro anche le api? Non importa.
      Geniale, no!?

      Qui arriviamo alla Grande Impedenza.
      Tu hai una visione morale, "poverinistica" (salvarne cinque sacrificandone novantacinque)
      io ho una visione etica, "imprenditricisullalorofortunistica" (lasciarne libere novantacinque, con cinque che continueranno ad avere i problemi attuali). E' impossibile capirsi.

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  14. Inchiesta di repubblica sul terziario sessuale

    Il ritorno dellel lucciole italiane con vari dati.

    Ad esempio:
    3.6G€ di fatturato, ruolo del web, terziario sessuale ad Amsterdam, interviste, etc.

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