martedì 9 luglio 2024

San Severino di Centola

Castelli, fortezze (e borghi contigui) mi attirano come il miele per l'orso!
Eccoci, domenica, caldo afoso che "ci sudava pure la lingua in bocca", al borgo abbandonato di San Severino di Centola.
Ha resistito per secoli e, in pochi lustri, nel dopoguerra, si è spopolato, è morto. Considerate le condizioni comprensibile che nessuno abbia voluto proseguire con fatiche, sacrifici, stenti che ora non possiamo neppure concepire. Incappati quasi per caso. La Gola del Diavolo che esso domina(va) è una meraviglia in sé.
Visto che, di tanto in tanto, riporto in questo diario qualcosa delle mie visite ai borghi abbandonati, apro la colonna (categoria) relativa.




I palazzi baronali si distinguevano da quelli plebei anche per l'uso dell'arco invece che dell'architrave. La chave di volta ha una ricerca di bellezza, pietra rosa locale (c'è una vena che attraversa il borgo).



Qui e sopra i resti della chiesa di Santa Maria degli Angeli.
(unuomoincammino)

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