mercoledì 14 agosto 2024

Scronf

(unuomoincammino)

I porcelli a me_mi piacciono sempre. Trovo simpatico persino il loro grugnire.
Qui nella filiera alimentare  del cibo, che i contadini ottimizzano da sempre in modo eccellente, si nutrono del (pastone preparato col) siero dopo che è stata fatta la ri-cotta dopo che è stata fatta la cagliata. Anche prima del maiale non si buttava via nulla.
:)

68 commenti:

  1. Spigolature

    "Che nessuno creda più a niente. Un popolo che non sa più distinguere tra verità e menzogna non può distinguere tra giusto e sbagliato. E un popolo del genere, privato del potere di pensare, è, senza saperlo e volerlo, completamente sottoposto alla norma. Con un popolo così puoi fare tutto quello che vuoi”. (Hannah Arendt).

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    1. Buondì Sergio.
      La sostituzione del dritto collo storto, di bene col male, del giusto collo sbagliato, è in atto dal sessantotto.
      Prima poteva essere considerato come antagonismo e allergia, ora persiste.
      Come scritto mille mila volte, l'antagonismo è una delle cose più stupide che una persona possa scegliere, una strategia di vita completamente fallimentare. Ciò peggiora solo se da individuare diventa moto collettivo.
      La norma viene ritenuta comoda per sé e violata orgoglionamente quando comodo. È un dualismo, un pendolare schizofrenico, demenziale.
      Ad un popolo così sussurri quanto sia buona la farina di blatte e poi tu sbaffi la costata di cervo con composta di mirtillo rossi.
      Sopra installano nelle poveri menti sotto qualsiasi assurdità; sotto hai i talebani dei quali leggo i commenti allucinati, psicotici, ogni giorno in quel caravan serraglio dei forum, commentari, del Fatto Quotidiano in cui c'è una gara a chi è più fanatico, più frocio col culo altrui.

      Sopra pensano di dirigere il gioco ma è pericoloso, i roghi non li controlli bene, specie quando c'è vento.

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    2. Per ricondurmi a questa pagina, i contadini hanno avuto sempre a che fare coi limiti della natura, colla biologia, colla fisiologia. I porcelli o le mucche mon hanno le demenze ideologiche in testa, funzionano ancora in maniera "dritta", sana.
      Per questo i contadini stanno sui coglioni agli ammalati del mondo al contrario.

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    3. Sergio, però devi capire una conseguenza, se si afferma una "morale", cioè la differenza tra "giusto" e "sbagliato", si afferma anche il giudizio e di conseguenza il premio e la punizione.

      Il motivo per cui "popolo" (minuscolo) è ben contento di non avere "morale" o addirittura di avere una "anti-morale" è che in questo modo nessuno è sottoposto a giudizio, fino a che rimane nel seminato e nessuno viene premiato o punito, uno vale uno, è tutto uguale, lo scemo, il genio, il santo, il peccatore, il nano, lo spilungone, insomma è tutta una diarrea dove si sta al calduccio.

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    4. La "base" di qualsiasi "ismo" è necessariamente composta di scemi. Scemi che sanno bene di essere disprezzati dagli psicopatici "dirigenti" ma sono soddisfatti di mettersi a pecora in cambio della scodella di pappone. Non solo non avere preoccupazioni e di avere il copione da seguire per ogni cosa ma, come sopra, non essere sottoposti a giudizio perché non si risponde di nulla. Assenza di responsabilità è l'esatto contrario di libertà. Automi col bonus monopattino.

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    5. In questo contesto, vedi sotto, si parla dello "anti-specismo" introdotto negli Anni Settanta ad affermare non solo la equivalenza tra bestia e uomo ma la "superiorità morale" della bestia sull'uomo. La conseguenza è che se il maiale mangia la persona non soltanto è nel suo pieno diritto, perché è "la natura" ma è un atto di "giustizia sociale", abbastanza contiguo all'esproprio proletario.

      Lo "animalista" che dentro di se gode quando il maiale mangia la persona è uno psicopatico criminale dissimulato.

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    6. Ammetto viceversa di essere un criminale nell'immaginario degli "animalisti" perché io non avrei nessun problema ad estinguere la specie dei maiali se servisse a salvare la vita di una sola persona. Che è la logica che seguivano gli avi i quali appunto estinguevano tutte le specie dannose e se avevano tempo e modo estinguevano anche quelle inutili. Chiaro, mostro io e mostri gli avi.

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    7. Lo anti specismo, come tutti gli anti e/o tutti gli -ismi è una cazzata completa..
      Nella fattispecie il tentativo - tipico della sinistra - di ugualizzare ciò che è distinto.
      Molti artificializzati urbani tendono a fare una delle più grandi violenze alla natura ovvero di antropizzare gli animali, di esserumanizzarli. Non è un caso che sinistra e artificializzazione urbana coincidano.

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    8. > Lo "animalista" che dentro di se gode quando il maiale mangia la persona

      Sembra una battuta ma non lo è. In quel caravanserraglio di sinistroglioni che son i commentari de Il Fatto Quotidiano, in tutti gli articoli sugli orsi in Trentino, i commenti tipo "Nessun dubbio che tra un orso e un trentino salverei l'orso", "Facciamo sloggiare i locali perché è terra e spazio degli orsi" etc. sono molto numerosi.
      A La Zanzara il Cruciani passava spesso telefonate nelle quali gli animalisti esprimevano chiaramente il loro desiderio di morte per cacciatori, "carnisti", ristoratori, etc. .

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    9. Chiariamo una cosa. La caccia è un male necessario. In origine era necessario per mangiare, poi è diventato necessario come succedaneo della guerra, si dava prova di abilità e coraggio uccidendo le fiere al posto delle persone.

      Mi è capitato di vedere degli scemi col fucile da caccia automatico che sparavano agli uccellini, bum bum bum, capirai, non ci vuole nemmeno mira perché i pallini si aprono a nuvola e basta puntare il fucile nella direzione del bersaglio che lo predi comunque. Quelli sono dei mentecatti che non danno prova di nulla se non di scemenza e fosse per me non gli darei il permesso.

      Viceversa, bisognerebbe re-introdurre la caccia al cinghiale o all'orso con i vecchi sistemi, cioè a piedi o al massimo a cavallo e coi cani e la lancia. Quando devi ficcare la lancia dentro il corpaccione dell'orso col rischio che ti prenda e ti storpi, le cose assumono tutta un'altra piega e valore.

      Cruento, crudele, sangue budella sofferenza e anche gente storpiata e morta. Però cosi poi non vedi i pupazzi in TV che parlano di aspetti della vita di cui non hanno alcuna cognizione. Tipo cosa ci vuole per la guerra di trincea che combattono gli Ucraini.

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    10. Che poi, avrebbe anche senso creare una mega riserva naturale dove non entra nessuno e ripristinare per quanto possibile una approssimazione dell'ecosistema europeo.
      La parola "riserva" dice la utilità della operazione.
      Quello che non ha senso è pretendere di fare convivere le persone e gli animali che sono stati eliminati in origine perché non potevano convivere con le persone.
      Meno ancora può avere senso immaginare un mondo senza persone, perché, qui torniamo al solito discorso del "teratoma umano", se sei teratoma il tuo dovere è farti mangiare da un orso, cosi salvi il pianeta. Epperò non vedo "animalisti" che corrono a buttarsi nelle fauci della fiera o che si seppelliscono per fungere da concime.

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  2. A me i porcellini stanno molto simpatici, hai ragione tu :D


    Buon Ferragosto!

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  3. Esseri viventi con destino triste. Questo vedo in loro. Lieta di non contribuire a tutto ciò da molto tempo.

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    1. Tutti gli esseri viventi hanno un destino triste.

      Questa è una delle ragioni della non-esistenza-di-Dio a cui si rimedia col trucco del "si ma c'è lo aldilà", che però non risolve il problema della mancanza di senso dello "aldiquà".

      Ed è la ragione per volere bene ai bambini, loro si, poverini.

      Detto questo, io quando guardo un maiale vedo un coso enorme che a parte essere brutto e sporco e puzzolente, se gliene dessi l'occasione, mi farebbe a pezzi e mi ingoierebbe.

      Dentro di me ci sono infinite generazioni di scimmie che si ingegnavano per sopravvivere in un ambiente estremamente ostile.

      Quindi per prima cosa mi accerto che tra me e il porco ci sia un qualche ostacolo che gli impedisca di saltarmi addosso.

      Poi nella mia testa scorrono tutte le possibilità che ho per ammazzare il porco prima che lui ammazzi me, si comincia con il bastone di tre metri appuntito, poi magari si mette una punta di una pietra vetrosa, poi magari lo stecco lo posso scagliare con un propulsore e stabilizzarlo con delle alette, poi magari posso costruire un arco con le budella del maiale precedente. Eccetera.

      Se io non fossi sicuro che gli avi avessero fatto tabula rasa di ogni pericolo residente nel bosco, nelle escursioni andrei come i "mountain men" americani, armato fino ai denti e col colpo in canna. Quando i nostri simpatici "animalisti" reintroducono lupi, orsi e altri loro amichetti necessariamente introducono la necessità di andare in giro armati oppure di stare dentro le mura e sprangare il portone a sera.

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    2. Questa notte, al ritorno da una milonga, ho sperato che tra il parcheggio alla chiesa e l'uscio di casa di mamma, non ci fosse un orso.

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    3. Surfista, quei porcelli, quando vedono il contadino alle prese col duro lavoro, ogni giorno, penseranno :- Povero, che mazzo così si fa quello. Poi si girano e continuano la digestione della lauta mangiata, stando al sole sull'altro lato.

      La vita degli animali addomesticati è molto più semplice, sicura (e lunga?) di quella dei corrispondenti selvatici, nella fattispecie i cinghiali.
      In ogni caso io non sono razzista e considero entrambi molto buoni. :)

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    4. Dipende coso, il "selvatico" ha vita dura quando è inserito in un ecosistema completo di tutti i passaggi preda-predatore, altrimenti ha gli stessi vantaggi del "domestico" senza gli svantaggi.

      Nel caso del cinghiale pensa se la vita dei tuoi familiari dipendesse dal raccolto del campo zappato con fatica, ripulito dai sassi, eccetera e sul più bello venissero i cighiali a tirare su tutto. Tu non aspetteresti di vedere morire i tuoi di fame per ammazzare tutti i cinghiali che vedi.

      Il fatto che oggi si metta sullo stesso piano persona e animale è una distorsione del pensiero, una malattia mentale, che è come le malattie professionali, c'è chi è esposto all'amianto e gli viene il mesotelioma e chi vive nell'ovatta senza una preoccupazione che sia una e senza conoscere fame, freddo, eccetera, gli si riempe la testa di scemenze "ambientaliste".

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  4. Domanda per il titolare. Ma UIC e Anonimo sono la stessa persona? Senza polemica, solo per capire con chi mi sto confrontando e togliermi il dubbio. Grazie

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    1. Non siamo la stessa persona.
      Le volte nelle quali blogger non mi riconosce, sottoscrivo i miei commento con UUiC.

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    2. Forse Anonimo ti imita o ti conosce talmente bene da esprimersi con il tuo stesso linguaggio facendo dell'ironia?

      E chi lo sa ?La verità la conosciamo solo noi diretti interessati,poi per carità è anche una questione di fiducia.
      Bisogna crederti UUiC quando commenti senza loggarti , esattamente come Surfinia che fa lo stesso.

      L'importante è essere onesti con sé stessi:)

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    3. Io non ho alcun problema a distinguere "anonimo" da "anonimo" e sopratutto trovo incredibile che Uomo si confonda con me, abbiamo una sintassi e un lessico del tutto diversi. Magari scriviamo entrambi delle scemenze ma ognuno a suo modo. No, non penso davvero di scrivere delle scemenze o meglio, dipende dal metro di giudizio, a confronto con altri da queste parti non c'è gara.

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    4. Mi hai strappato un sorriso ,ma perché rispondi pochi minuti dopo i commenti di Uomo?Ahh casualità,pura casualità e che fai gli reggi il blog in sua assenza?

      A me non convinci,ti piace il ruolo del saccente o del s'accende?

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    5. Possibile che io e Coso abbiamo dei ritmi simili. Se Coso vivesse in Nuova Zelanda ci sarebbero dodici ore di differenza, se vivesse a New York ce ne sarebbero sei. Siccome vive sul mio stesso fuso orario, più o meno facciamo la cacca alla stessa ora.

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    6. Veniamo al rapporto tra me e Coso. Qui ci sono due aspetti che mi inducono a scrivere, anzi tre.

      Il primo è che Coso mi da il la coi suoi post. Introduce degli argomenti che possono essere discussi. Se scrivesse di vestiti, di trucchi, di automobili, di trapani, di esche, non potrei aggiungere nulla.

      Il secondo è che Coso non si incazza quando lo maltratto o maltratto altri frequentatori del SUO blog. Bisogna dare a Coso quel che è di Coso e riconoscergli che pur essendo fighetta non ha quella "sensibilità offesa" da melodramma che invece è un tratto comune nell'Internet contemporaneo (non era certo cosi ai primordi).

      Il terzo è che Coso mi fa incazzare perché non sarebbe scemo ma è come Pinocchio con Lucignolo, cattive frequentazioni. Ancora di più mi fanno incazzare le sue frequentazioni di scemi e pazzi. Non li vorrei eliminare ma non sopporto che uno scemo, a parte ritenersi fenomeno, pretenda il famoso "rispetto" a prescindere. Ognuno deve essere giudicato, valutato, considerato per i suoi meriti e demeriti.

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    7. Quando rispondo, a volte nelle insonnie notturne, da furbofono, capita spesso che blogger NON mi riconosca: in tali casi il commento è privo di stampino (il mio nome di rete è, anch'esso, anonimo, UnUomo.InCammino dice tutto e nulla, lo indico apposta come stampino e non come identità).
      Ora scrivo da piccio e non c'è questo problema.

      Anonimo16 agosto 2024 alle ore 15:14, il modo di scrivere è diverso: da qualche tempo mi esercito, in questo diario, ad usare il voi. Se avrete tempo noterete che questo, da esempio, ci distingue.
      Per il resto, in questi ormai quasi diciannove anni di diariosfera (qui la prima pagina, in data martedì 18 ottobre 2005) sottolineerò ancora una volta che il gioco della identità non porta da nessuna parte. Viceversa, col tempo, si imparano a riconoscere le persone dal modo nel quale ciascuno scrive, anche in forma "prettamente anonima".

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    8. Abbiamo detto "scemi", no?
      Gente che a fatica riesce a contarsi le dita, chiaro che fatica a riconoscere gli "anonimi".
      Torniamo alla ragione per cui gestisci una specie di lazzaretto.

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  5. Gli estremi"ismi" non vanno bene e non sono di aiuto a nessuno se non ad esaltare se stessi e a mostrare i propri ego"ismi",umanizzando gli animali .

    Però è anche vero che bisognerebbe recarsi personalmente al macello e vedere la paura negli occhi di una bestia che sente urlare un suo simile,vi assicuro che ci penserete tre volte prima di mangiare quella salsiccia ,visto che parliamo di maiali.

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    1. Pensare a stomaco pieno fa un effetto diverso che pensare a stomaco vuoto. Mio nonno buonanima aveva il pollaio illegale in mezzo alle case della periferia e riteneva che io da bambino dovessi imparare ad ammazzare e spiumare la gallina. Che non sai mai quando ti capita una guerra, una pestilenza, una carestia. Li ho capito che non era una buona idea dare un nome alla gallina perché se gli dai un nome diventa una "quasi-persona". Il nome lo puoi dare al cane, certo non "Cristal" o "Dudu", perché appunto è una "quasi-persona" che non devi mangiare.

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    2. Poi, come ho già scritto, se io coltivassi con fatica un pezzo di terra e da quello dipendesse la vita dei miei, ammazzerei senza pensarci qualsiasi cosa provasse a danneggiarlo. La "paura negli occhi" non la noterei nel momento in cui sto prendendo la mira, invece starei pensando come fare più danno possibile con l'arma che ho in mano. Penso che mirerei al collo.

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    3. E con questi altri commenti cosa vorresti dimostrare?

      Ha sfatato il mito del saccente e del s'accende:))

      Anche te vai di estrem"ismi:)
      ..che poi servirsi di un blog per avvalorare le proprie tesi fa un po sorridere.


      Buona vita

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    4. Se vuoi e puoi confutare, confuta.
      Il resto non mi interessa.

      Postilla, c'è sempre il fenomeno che pensa di scriver chissà quale frase ad effetto. Scrivere la Teoria della Relatività qui, sul muro del cesso della stazione, sulla facciata del mausoleo di Lenin o sul culo di Topolino non "avvalora" la tesi e non la "disvalora", per chi sa leggere.
      Sono gli analfabeti che hanno necessità di guardare le figure, ragione per cui la cattedrale deve essere tutta decorata.

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    5. Non so, la storiella degli occhi pieni di paura, ce li avranno avuti anche i primogeniti degli Egizi quando passava l'arcangelo ad ammazzarli tutti, risparmiando le porte degli Ebrei col magico segno?
      Come succede che tutti i contadini hanno scannato tutti i maiali per millenni e a nessuno è mai venuto in mente degli occhi pieni di paura?
      Saremmo rinsaviti, migliorati, più vicini al Signore?
      Lo stesso Signore che manda l'arcangelo e il cerchio si chiude.

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    6. Eccolo là, lo Anonimo che s'accende!:)

      Che devo confutare la probabilità di averti riconosciuto,specie quando tiri in ballo il Signore , argomento a te caro .

      Visto che ci siamo e che argomentiamo sui porci,mai versetto fu più azzeccato:)

      “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi”

      E adesso non ti accendere troppo:))

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    7. Ecco in cosa sbaglio, continuo a dare cose sante ai cani.

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    8. @Anonimo
      Credo che lo sbagliare sia un tantino diverso.
      Non noti che stai sempre sul sentiero di guerra?.. lo fai per testare il mio grado di ragionare o di analfabetismo:)?

      Guai nel dire che sei sensibile sull'uccisione di un animale...

      Devi seguire una procedura che diagnostica un estrem"ismo" anche se inesistente.Questo perché si percepisce sempre più l'anomalia e non la veduta differente.

      Una volta entrai in un blog animalista, sbucò fuori il Signore ,come qui, estrapolando gli scritti più adattabili al contesto,questo Signore che ha messo su un livello superiore l'uomo e di sottomissione l'animale doveva invertire i soggetti.Cercavo di capire come era considerato un semplice intervento,un oggettività trasformata nella idealizzazione di un soggetto uomo o animale e che comunque era lì per mordere non per interloquire.Facciamo quindi una distinzione più per ideologia che per sensibilità,dal momento che persona o animale si veniva ugualmente attaccati,mah..

      Sei risentito e questo può essere un bene,proviamo ancora emozioni non disperiamo..

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    9. "Cercavo di capire come era considerato un semplice intervento,un oggettività trasformata nella idealizzazione di un soggetto uomo o animale e che comunque era lì per mordere non per interloquire.Facciamo quindi una distinzione più per ideologia che per sensibilità,dal momento che persona o animale si veniva ugualmente attaccati,mah.."

      Questo paragrafo non ha nessun senso, lasciamo perdere la sintassi che avrebbe dovuto essere corretta a scuola ma sappiamo che la scuola serve a garantire lavoretti e pensioncine ai disoccupati. Il guaio non è nella forma, è che lo scritto è del tutto incomprensibile.

      La lingua ha una sola funzione, serve per comunicare.

      Quindi quando scrivi in maniera incomprensibile stai vivendo una ovvia contraddizione. Non stai solo compiendo un gesto privo di senso, stai creando e affermando un paradosso.

      Il fatto che tu non ne sia consapevole, cioè che tu scriva e pensi di essere compreso e magari plaudito, dimostra che c'è qualcosa che non ti funziona.

      Magari tu penserai che davanti alla constatazione che c'è qualcosa che non ti funziona io senta la necessità di correrti in soccorso. Invece sento la necessità di spegnerti come spegnerei una TV accesa che passa la pubblicità delle pentole a tutto volume.

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    10. Ah, bella la battuta sgrammaticata "lo fai per testare il mio grado di ragionare o di analfabetismo:)?".
      Non c'è bisogno di test, sei auto-evidente.

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    11. Comunque, non posso che ripetere il concetto. La percezione delle cose cambia non solo in funzione della "educazione" ma anche dello stato in cui ci si trova. Una persona satolla, ben coperta, che si sta svagando, a prescindere dalla scemenze che gli sono state inculcate, comunque non vedrà la ragione di sgozzare il maiale. Viceversa, una persona affamata, coperta di stracci, che cerca qualsiasi modo per garantire la vita propria e dei familiari, non solo sgozzerà il maiale alla prima occasione ma sgozzerà anche le persone.

      Quindi fare della retorica sugli "occhi-paura" è chiaramente un esercizio di stile di maniera, di repertorio, visto e rivisto, un automatismo ma la cosa grave è, ancora, che a monte non c'è il dubbio che la frase fatta si collochi nella metafisica piuttosto che nel mondo materiale.

      Incidentalmente, si diceva degli "ismi", ognuno ha una parte materiale e una parte metafisica. A parte gli analfabeti, quelli che considerano la metafisica sono scemi. Affermazione, la mia, che ha tante simpatiche conseguenze.

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    12. @Anonimo
      Hai dato una nuova definizione al “Dasein” di Heideggers.

      L'uomo costruisce il suo mondo dando significato alle cose ,e l'esistenza dell'uomo sta nel suo rapporto con il mondo,avviando un processo dinamico.In questo processo rientra anche un interpretazione che riesce a permettere di trascendere i propri limiti.

      Tutto questo avrebbe senso come metafisica o ha senso parlare di esistenza come esperienza di vita che dà significato alle cose e alla propria esistenza?

      Saluti

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    13. Martin Heidegger volevi dire, uno dei filosofi che mi stava più sulle scatole e che mi obbligavano a ripetere agli esami senza una ragione.

      Io rimango dell'idea che quando hai qualcosa da dire cerchi di farlo nel modo più semplice ed essenziale possibile.

      Invece quando non hai niente da dire lo strumento prende il posto del fine, lo strumento diventa fine in se stesso, da cui un linguaggio involuto ed ambiguo.

      Perché quando non hai niente da dire non importa essere compresi, non importa comunicare, l'importante è l'esibizione di una specie di "arte", che poi arte nel senso etimologico non può essere perché è ancora una contraddizione. Infatti arte significa mestiere, non significa metafisica.

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    14. Non so cosa significhi l'espressione "l'uomo costruisce il suo mondo".

      Storicamente l'esistenza è stata interpretata lungo due direzioni. Lo ordine razionale e il caos irrazionale. Ovvero da sempre si propongono due ricette opposte per la "saggezza", una propone di censurare tramite la "ragione" tutte le "sensazioni" e l'altra propone il contrario, cioè di vivere solo di "sensazioni" escludendo la "ragione".

      A seconda del momento storico e dello stato delle persone, la bilancia pendeva più da una parte o dall'altra. Anche se lo "animalista" che postula il "caos naturale" non sopravviverebbe tre giorni lasciato ai suoi "sentimenti" e qui torno a dire che le stesse idee a stomaco pieno assumono tutto un altro significato a stomaco vuoto.

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    15. Inoltre, la faccenda delle "sensazioni" è ovviamente utilissima quando si vuole fare della demagogia, perché se pochi sanno di matematica, tutti hanno gli sfinteri. Quindi le "sensazioni" sono molto ma molto più vicine al "popolo" o "popolari" della "ragione". Tanto che in questi giorni si vede bene come gli scemi siano convinti che "sensazione" e "ragione" siano la stessa cosa, oppure che siano come una strada che puoi percorrere in entrambi i sensi.

      D'altra parte ho imparato che è solo un gioco provare a discutere con degli adulti scemi e/o mai cresciuti. Ormai il danno è fatto ed è irreversibile. Il momento critico sono gli anni della formazione scolastica, se si viene storpiati li, poi è impossibile rimediare, si rimane storpi.

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    16. Anonimo17 agosto 2024 alle ore 18:59

      *Martin Heidegger volevi dire, uno dei filosofi che mi stava più sulle scatole e che mi obbligavano a ripetere agli esami senza una ragione.

      Mah perdona non so da dove sia uscita quella s,forse un errato pluralizzare tecnologico:)
      Peccato che ti obbligavano senza spiegargli la tua di ragione.


      *Io rimango dell'idea che quando hai qualcosa da dire cerchi di farlo nel modo più semplice ed essenziale possibile.

      Qui avrei da ridire , perché sei il primo a girare in lungo e in largo su tutti gli argomenti,pare a volte che te la canti e te la suoni da solo,rivedendo in altri quello che è il tuo stesso specchio,o no?

      *Invece quando non hai niente da dire lo strumento prende il posto del fine, lo strumento diventa fine in se stesso, da cui un linguaggio involuto ed ambiguo.

      Come il paradosso dei paradossi.

      *Perché quando non hai niente da dire non importa essere compresi, non importa comunicare, l'importante è l'esibizione di una specie di "arte", che poi arte nel senso etimologico non può essere perché è ancora una contraddizione. Infatti arte significa mestiere, non significa metafisica.

      Direi che si riesce bene a far prendere i fusti per fiaschi.
      ........

      *D'altra parte ho imparato che è solo un gioco provare a discutere con degli adulti scemi e/o mai cresciuti. Ormai il danno è fatto ed è irreversibile. Il momento critico sono gli anni della formazione scolastica, se si viene storpiati li, poi è impossibile rimediare, si rimane storpi.

      Salvi almeno qualche riuscito ingegnere?


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    17. Direi che si riesce bene a far prendere i fusti per fiaschi.

      I fischi,scusa ...come posso evitare errori tecnologici,magari qualcuno che conosce il sistema:)

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    18. Me la canto e me la suono da solo perché sono il guercio in un paese di ciechi.

      Non solo per la scolarità insufficiente della stragrande maggioranza della popolazione ma perché oltre ad essere ignoranti sono anche condizionati a rispondere allo stimolo con reazioni predeterminate, sono automi. Quindi qualsiasi cosa non rientri nel "feedback" (vedi la tua idea confusa dello "specchio") o viene ignorata oppure provoca una reazione isterica.

      Piccola digressione sullo specchio: è una superficie che riflette con un dato angolo di incidenza, non solo quello che si trova "davanti", diciamo perpendicolare. Il periscopio è un tubo con due specchi, uno sopra e uno sotto, orientati a quarantacinque gradi (in teoria potrebbero anche ruotare), altro esempio ovvio sono gli specchi che si mettono alla fine dei vicoli o delle rampe delle autorimesse per consentire ai guidatori di vedere dietro l'angolo.

      Il "feedback" che ci arriva dalle altre persone è più simile all'eco di ritorno dei suoni emessi dai pipistrelli o dai cetacei, ci orientiamo in base alle sue caratteristiche e variazioni. In altre parole, sulla base della reazione delle persone attorno adeguiamo il nostro comportamento.

      Ancora, gli scemi cercheranno conferma e rassicurazione quindi andranno verso altri scemi, perché sono condizionati come scritto sopra e qualsiasi cosa gli risulti imprevista, ignota, diventa una offesa e una minaccia. Considerato che sono scemi, è abbastanza facile che si sentano offesi e minacciati.

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    19. A questo punto faremo un esempio ovvio: il famoso "blog di Beppe Grillo". Le prime volte che ne sentii parlare andai a vedere di cosa si trattava. C'era questa persona che recitava un monologo col fare di un invasato o un profeta e facendo attenzione al contenuto, si andava dal pettegolezzo della sciampista alla fantasia di un bambino delle elementari, il tutto però coperto da una decorazione di "principi genericamente filantropici", cioè la rassicurazione diretta allo scemo. Non ti preoccupare se non sai e non capisci un cavolo, tanto "uno vale uno", quindi il tuo "voto" nel "sondaggio" sulla "piattaforma" vale tanto quanto quello di chiunque altro e poi ci organizzeremo per dare a tutti il "reddito di cittadinanza" che ancora sarà "universalmente uguale". Come si fa? Non facciamoci queste domande oziose, l'idrogeno, la ecologia, eccetera.

      A chi vende "contenuti" il signor Travaglio?

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    20. Lascia stare per un attimo la scolarità che tiri fuori contraddittoriamente , la scuola quella che ha fatto tanti danni ad altri diventati storpiatura tranne che a te...non ti offendere eh,non ho usato il tuo stesso aggettivo identificativo perché lo reputo corretto.

      Perché continui a rispondere a qualcuno se non capisci cosa scrive?

      Hai avuto la possibilità di esercitare la tua s'accenderia e saccenteria e datti na calmata no!

      Gli specchi hanno anche un significato psicologico,mica tutto è ingegneristico.

      Oh ma i porcellini dove li abbiamo lasciati per arrivare a nulla?

      Mi fai scadere la comunicazione così,andati completamente fuori posto.

      Dacci un taglio ,riesci?

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    21. Gli specchi NON hanno alcun significato "psicologico" perché lo "specchio" non esiste in natura, è una macchina.

      Ho anche spiegato che l'esempio dello "specchio" è improprio quando si vuole descrivere il meccanismo per cui ci si adegua alla approvazione o disapprovazione degli altri. Se vuoi un altro esempio, consideriamo la secrezione di elementi chimici con cui si regolano tra di loro le api.

      Quella che chiami "saccenteria" è la differenza tra te e me. Chiamala come vuoi, la differenza esiste.

      Mi faresti ridere se non fosse che sei uno dei tanti, molti, infiniti che non dovrebbero essere qui, dovrebbero essere nel bosco a fare legna.

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    22. *A chi vende "contenuti" il signor Travaglio?

      Mi fai una domanda troisiana:))
      Chi ha preso i soldi del Belice?
      L'aviss pigliat tu?

      Fammi una sintesi di questo commento per favore Anonimo(?),fatti capire cosa vuoi dirmi esattamente


      *Io rimango dell'idea che quando hai qualcosa da dire cerchi di farlo nel modo più semplice ed essenziale possibile.
      *Perché quando non hai niente da dire non importa essere compresi, non importa comunicare, l'importante è l'esibizione di una specie di "arte", che poi arte nel senso etimologico non può essere perché è ancora una contraddizione. Infatti arte significa mestiere, non significa metafisica.

      Una curiosità ma fai teatro?

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    23. No no, la domanda è strettamente pratica.
      Per esempio le "comparsate" nei "talk show" mi risulta siano il risultato della richiesta che la "redazione" inoltra ad una "agenzia" per avere un "personaggio" (!!!) che vada a riempire un dato spazio nel contesto dello "spettacolo" (v. show). Ergo, come nei gialli "follow the money", andiamo a vedere chi paga chi, come e perché. Quali agenzie piazzano quali personaggi in quali contesti.

      La stessa cosa vale per tutto, per esempio la casa editrice XTZ pubblica un certo libro, cosa c'è scritto, come viene promosso, verso quale "mercato", per quali ragioni.

      Oggi sentivo alla radio una signora, pare fosse "filosofo del linguaggio" (???) che diceva "la libertà di sbagliare il congiuntivo deve essere assoluta". Non ho dato seguito ma la premessa era la supremazia della "lingua parlata". Se avessi potuto interloquire con la signora le avrei fatto presente che il comportamento della massa, quindi anche la "parlata", è condizionato dalla diseducazione che comincia nell'infanzia e poi prosegue per tutta la vita per via degli appositi strumenti. Se i "media" imponessero la lingua di Dante, dopo qualche decennio in Italia si parlerebbe come nel Trecento e non è affatto una faccenda di "libertà", tutto il contrario.

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    24. Il fatto che la Scuola abbia fabbricato generazioni di automi semi-analfabeti e che il processo sia ancora in funzione a beneficio dei "nuovi italiani", è conseguenza della idea che tutto dovesse essere "popolo - popolare" e che il "popolo" dovesse essere la versione moderna/comunista del famoso "buon selvaggio", cioè l'operaio o il proletario.
      Al proletario serve sapere leggere e scrivere per accudire le macchine ma per tutto il resto è sottoposto a tutela da parte dei funzionari del Partito, quindi non solo non gli serve la filosofia, è controproducente, rischia di confonderlo, di mettergli strane idee in testa.
      Se proprio si deve, la filosofia ammissibile è la filosofia del nulla, dell'ambiguo, del contraddittorio e ovviamente del narcisismo. Cosi da indurre comunque alla paralisi e alla passività.

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    25. > la libertà di sbagliare il congiuntivo deve essere assoluta

      Questo è ovvio, visto che non esiste nessun dispositivo che possa controllare il modo in cui le persone parlano in italiano e quindi, rilevare ed eventualmente sanzionarne il mancato uso.
      Quello che si guarda bene dal far notare la filosofessa demagoga è che esistono diversi registri che indicano anche la cultura del "parlante" / scrivente.
      Quando sento l'inglesano de Il milanese abbruttito, capisco che ho un culturalmente povero / ignorante dissimulato.
      E' ciò che dico a mio figlio (che ovviamente si incazza, ha un discreto, fisiologico antagonismo nei miei confronti dovuto all'età): se vuoi distinguerti dalla massa, dai cialtroni, usa un buon, ricco, preciso, linguaggio e i registri migliori (non mi ricordo se scrissi della lavata di capo che gli diedi quando si rivolse col tu ad una signora, la gelataia).

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    26. Anonimo18 agosto 2024 alle ore 18:42
      *Gli specchi NON hanno alcun significato "psicologico" perché lo "specchio" non esiste in natura, è una macchina.

      Si può essere e dalle macchine , cioè noi come ci siamo evoluti ,non può esserci altro che generazioni di macchine tutto attorno .

      *Ho anche spiegato che l'esempio dello "specchio" è improprio quando si vuole descrivere il meccanismo per cui ci si adegua alla approvazione o disapprovazione degli altri. Se vuoi un altro esempio, consideriamo la secrezione di elementi chimici con cui si regolano tra di loro le api.

      Prof,mi scusi ma mi manca un pezzo della tua spiegazione o devo andare a deduzione?

      *Quella che chiami "saccenteria" è la differenza tra te e me. Chiamala come vuoi, la differenza esiste.

      E la s'accenderia mica l'hai presa in considerazione?:))



      *Mi faresti ridere se non fosse che sei uno dei tanti, molti, infiniti che non dovrebbero essere qui, dovrebbero essere nel bosco a fare legna.

      Guarda se un pochino ti ho conosciuto ho perfino la presunzione di credere che apprezzi i lavori umili,anche se non mi piace fare legna ma nei boschi ci sono nata/o (vai d' immaginazione sulla vocale giusta)...ed è questa la differenza del perché qualcuno (non tutti eh)impazzisce ed io no,dagli alberi lassù vedo tanta stupidità e "saccenteria"(te sei un saccente simpatico ,non ti montare la testa)che fa rimanere sempre al punto di partenza e credici non è una questione di studi e libri letti ma di ignoranza verso il genere di cultura ignorata.Vabbè io ho capito che vuole dire ,non pretendo mica nulla .

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    27. "Questo è ovvio, visto che non esiste nessun dispositivo che possa controllare il modo in cui le persone parlano in italiano e quindi, rilevare ed eventualmente sanzionarne il mancato uso."

      Eh no. Il dispositivo esiste eccome. L'italiano moderno è stato imposto dal Regno d'Italia tramite l'insegnamento scolastico, centinaia, migliaia di maestrine del Libro Cuore che con tutto lo zelo del mondo bacchettavano i ragazzini semi-selvaggi dell'epoca per sopprimere le lingue locali ed imporre la "lingua nazionale". Dopo il Regno ci si è messo il Fascio, devo avere da qualche parte la foto gialla di mio padre alle elementari con la sua divisa di balilla e il fucilino di legno. Tutti i ragazzini non solo bacchettati dalle maestre ma anche inquadrati e fatti marciare su e giù. Buongiorno babbo, vi saluto, a noi.

      Avanti veloce, quando parlo coi miei nipoti, che non sono "poveri", sono allibito da quanto risulti povero il loro lessico ed elementare la loro sintassi. Leggono un decimo di quello che leggevo io, a scuola gli fanno fare i compiti con le frecce e i test a risposta multipla. In compenso hanno in mano tutto il giorno lo scemofono e se non è quello, è l'aggeggio per i videogiochi. Ancora, conoscevo una famiglia americana, tornavano a casa, lui si metteva davanti alla consolle a giocare, lei in un'altra stanza, ognuno mangiava dal vassoio di roba pronta surgelata e buonanotte. Non c'è conversazione, quindi con due grugniti te la cavi.

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    28. Nessuno, avete uno spirito che, spesso, mi strappa delle sonore risate. Vi voglio bene!
      Poco da aggiungere, osservazioni precise.

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    29. Anzi, una cosa la aggiungo sì.
      Personalmente io soffro di una perdita cognitiva dovuta all'età: mi piaceva studiare ed eccellere.
      Ad esempio, in matematica, io ancora ricordo il mio fantastico "prof" (linguaggio gergale, diciamo insegnante) delle medie superiori. Arrivai all'università con una OTTIMA preparazione i 30 e lode fioccarono in algebra, analisi, etc. .
      Ecco, ora non mi ricordo più nulla.
      La cosa mi dà un fastidio terribile.
      La perdita di memoria riguarda la storia, la geografia, l'italiano, la geologia, etc. .
      Dovrei.. continuare a studiare e ripassare ma il tempo è quello che è, studio, e se non uso, non ripeto, non frequento quei concetti, dopo qualche giorno è come se non avessi studiato.
      Orribile.

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    30. "Si può essere e dalle macchine , cioè noi come ci siamo evoluti ,non può esserci altro che generazioni di macchine tutto attorno"

      Uffa, che noia avere a che fare con gente che non vede, non capisce quel poco che vede e non pensa a nulla.

      Noi ci siamo evoluti MOLTO PRIMA che esistessero le macchine.

      Le prime macchine risalgono alle civiltà urbane che non sono più vecchie di seimila anni.

      Gli specchi in antichità erano delle lastre di metallo lucidato. Quindi per avere lo specchio dovevi fondere e forgiare e lucidare il metallo.

      Il primo dispositivo meccanico (un calcolatore) di cui abbiamo un reperto è la famosa Macchina di Anticitera.
      https://it.wikipedia.org/wiki/Macchina_di_Anticitera
      Che risale al periodo ellenistico, circa duemila e rotti anni fa.

      La nostra specie pare si sia differenziata da altre specie del genere Homo circa trecentomila anni fa, quindi duecentonovantaquattromila anni prima che esistessero le macchine e gli specchi.

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    31. > nei boschi ci sono nata/o

      Direi, a sensazione, nata.
      Una morgana dei boschi. Beh, una fortuna che... rimane per la vita. Si mantengono certe sensibilità che gli artificializzati di nascita non hanno.

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    32. Ho superato la fase del "non ricordo più niente di matematica", adesso sono nella fase "mi addormento dopo pranzo" e "mi fanno male tutte le giunture".

      Comunque, attenzione.
      La ragione per cui continuo ad essere pedante in questo blog e in ogni altro "luogo" è che non posso accettare la condizione in cui siamo obbligati.

      Quella che ho detto, cioè la "dittatura del proletariato" imposta non con le armi ma con il condizionamento.
      Il "proletariato" che non sono più i contadini strappati alla terra e inurbati nei falansteri accanto alle fabbriche, sono gli impiegati delle sterminate periferie.

      Il famoso "analfabetismo di ritorno".
      Che non è solo mancanza di cognizioni e di capacità di elaborazione, è disabilità, è mutilazione. Tanto più terrificante in un contesto dove l'intero scibile umano è accessibile con pochi tocchi di uno schermo che si porta in tasca.

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    33. La cosa ancora più terrificante è che lo scemo sia convinto di essere un fenomeno. Un mondo popolato di scemi ognuno convinto di essere un fenomeno incompreso. Con un pazzo qui e li pronto a scannare moglie e figli.

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    34. Ecco, dimenticavo l'addormentarsi dopo i pasti.
      Come dice mio papà, a diventar vecchi non si guadagna nulla.

      > la Scuola abbia fabbricato generazioni di automi semi-analfabeti

      Aggiungo una cosa, Nessuno, anzi due.
      Esiste la comodità della mediocrità che è come miele per gli orsi.
      Secondo, ignorate o fate finta di ignorare, che cultura, sapienza, intelligenza, a hanno, come la maggior parte dei fenomeni, una distribuzione gaussiana.
      Non è realistico pensare che tutti possano essere colti, intelligenti, arguti, analitici, sintetici, con ottima scienza e conoscenza. Non esiste l'ugualismo al peggio, che piace ai sinistranti che lo invocano e proclamano da mane a sera, non esiste neppure l'ugualismo al meglio che piacerebbe ad alcuni filosofi, idealisti.

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    35. Questa faccenda del "realismo" non la sopporto.
      Non siamo tutti belli, biondi, alti, ricchi ed intelligenti, grazie al cazzo. Però fatti non fummo a viver come bruti ma ad inseguir virtute e canoscenza.

      Citando il film Ultimo Samurai:
      - Katsumoto: You believe a man can change his destiny?
      - Nathan Algren: I think a man does what he can, until his destiny is revealed.

      Trad.
      Credi che un uomo possa cambiare il suo destino?
      Io penso che un uomo fa del suo meglio fino a che il suo destino si rivela.

      Quindi lo scopo dell'esistenza è PROVARE.
      Provare ad andare oltre, a raggiungere le stelle, poi il destino si rivela.

      Come dice Rocky a suo figlio:
      - The world ain't all sunshine and rainbows. It's a very mean and nasty place and I don't care how tough you are it will beat you to your knees and keep you there permanently if you let it. You, me, or nobody is gonna hit as hard as life. But it ain't about how hard ya hit. It's about how hard you can get hit and keep moving forward. How much you can take and keep moving forward.

      Trad.
      Il mondo non è tutto raggi di sole e arcobaleni. E' un posto molto brutto e cattivo e non importa quanto tu sia duro, ti metterà in ginocchio e ti terrà sotto per sempre se glielo permetti. Nessuno può farti male come la vita. Ma non è questione di quanto forte di colpiscono, è quanto tu riesci ad incassare e continuare ad andare avanti.

      L'ugualismo è un assurdo, perché l'universo è fatto di differenze. Ripeto, lo scopo dell'essere umano è tendere verso le stelle. Un insegnante ha lo scopo di insegnare il più possibile, poi la somma si tira alla fine.

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    36. Che è l'esatto contrario di fabbricare automi di proposito.

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    37. Facciamo un'altra citazione, la antica storiella del dare ai poveri il pesce contro insegnargli a pescare.
      Lo scemo-automa è ringalluzzito dal pesce-reddito di cittadinanza.

      Non capisce che se tu insegni a tutti a pescare, poi fallisci nella percentuale de X%, ottieni comunque un Y% di pescatori che possono provvedere a se stessi e anche a quel X% che per qualche ragione non vuole o non può pescare.

      Non capisce nemmeno che la ragione per cui qualcuno promette agli scemi il pesce invece di insegnare a pescare è cosi crea una DIPENDENZA.

      Perché lo scemo non è capace di vivere senza la regalia del pesce. Un mondo dove il "potere" fornisce a tutti un reddito alla nascita è anche in condizione di revocare questo reddito e quindi di decidere della vita e della morte di un popolo incapace di badare a se stesso. E' una idea non solo scema ma ovviamente infantile, regredita, della vita.

      Poi altrettanto ovviamente lo scemo non si pone il problema di come si materializzi il pesce da dare a tutti o il reddito di cittadinanza. Chi andrai ad espropriare se nessuno ha motivo e necessità di pescare perché tutti ricevono il beneficio.

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  6. Noto che i simpatici porcelli al sole, alla malga tirolese, han sollevato una lunga e articolata conversazione.

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    Risposte
    1. L'argomento è abbastanza secondario rispetto al fatto che questo blog sia frequentato da scemi e/o pazzi.
      Mi metto anche io nell'elenco però, ripeto, attendo la confutazione.

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    2. UUiC,
      lo anonimo su non è compiaciuto di somigliarti un po e se la prende di brutto con tutti,spesso anche con te ,ma che gli abbiamo fatto?

      Tutti pazzi e scemi siamo,ma lui ci parla e ci mette impegno pure:)



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    3. Abbè, tu esisti qui solo perché io non ho il bottone per cancellarti, altrimenti non ci saresti.

      Quanto il motivo per cui a Coso piace dare spazio al nulla e/o al delirio, boh, più che dirglielo e ridirglielo, che poi va anche a suo detrimento, non posso fare.

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