martedì 13 agosto 2024

Quattro stagioni

Ieri sera, su invito di UnFiglio, un suo compagno di studi universitari era il contrabbassista, ce ne siamo andati qui, per un concerto di beneficenza (Vivaldi, Le Quattro Stagioni).
Pensavo all'opera per archi scritta dal Prete Rosso, per descrivere in musica la fantasmagoria dell'avvicendarsi delle stagioni, del loro manifestarsi in natura e nelle vicende umane. Johan Sebastian Bach, così caro al papà della mamma di mio figlio - RIP! - ammiratore del musicista veneziano, ne trascrisse alcune opere per organo. Era un segno dell'Europa, bella, colta, che sposava differenze e peculiarità ottenendo il meglio.
Ieri, in quel salone, di straordinario pregio austro-ungarico, che ogni volta mi stupisce, mi commuove, mi rende molle come un caki, pensavo a quanta bellezza ci fu.
Il passo della Mendola è un luogo che perse fascino, la nobiltà mitteleuropea smise di frequentarlo quando passò all'Italia. Così, accanto a Villa Imperiale, negli anni del turismo di massa, sorsero degli orrori - insuperabile il ciarpame lineare degli anni settanta/ottant a - ormai vuoti e ora a rischio di ammaloramento. Fosse per me demolizione e rimettere querce, prati, pecci.

Ascoltavo i movimenti del Vivaldi, chiudendo gli occhi, per escludere la bellezza del salone del Grand Hotel Penegal e fare tutta me stesso la musica
Dopo l'ubriacatura felice per il valzer, di quegli anni di Belle Epoque, quello "assenzio" fu rimpiazzato dal tango, ora sarebbe uno splendido posto per una milonga o per danze di corte e dell'ottocento, come qui.

42 commenti:

  1. C'è solo il problemino che la "belle epoque" fu l'introduzione alla Grande Guerra che fu la introduzione alla Ultima Guerra.
    Perché le fighette non si rendono conto di niente, concentrate come sono a fissare il proprio ombelico.

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    1. Perché quelli con la clava in mano ignorano che la Prima Guerra fu una guerra di sovrappopolazione e la Seconda pure, visto che Germsnia, Italia, Giappone e le loro nuove industrie necessitavano di petrolio e materie prime che erano preclusi dal blocco dovuto a RU e SUA.
      Colla clava potete continuare a proclamare che il diabete è dovuto al colore della carta delle caramelle. Bravo!

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    2. Quindi fammi capire, la Belle Epoque non risentiva della "sovrappopolazione"?

      A parte l'ovvia incoerenza, le cose che scrivi sono false.

      Il petrolio non aveva alcuna funzione nel contesto della Grande Guerra dato che le macchine col motore endotermico erano state appena inventate e tutto andava a carbone. La Grande Guerra notoriamente fu una guerra di posizione e l'ultima delle guerre medievali tra grandi monarchie con le rispettive aristocrazie di vassalli.

      La Ultima Guerra cominciava come completamento di quella precedente agli occhi dei Tedeschi e degli Italiani ai quali si era venduta la "vittoria tradita". I Tedeschi davano la colpa del tradimento alla propria aristocrazia e gli Italiani agli Alleati.

      L'Ultima Guerra si doveva concludere nel perimetro della guerra precedente, nel caso di Hitler si era immaginato che finisse con la marcia trionfale della Wehrmacht lungo i viali di Parigi. La resa della Francia avrebbe dovuto portare ai negoziati di pace che riscrivessero i trattati precedenti coi Tedeschi vincitori invece di perdenti.

      L'elemento che sparigliava le carte era il "fronte orientale" che nella Grande Guerra si era congelato con la Rivoluzione d'Ottobre, consentendo ai Tedeschi si spostare divisioni ad Ovest. Ancora, Hitler si era immaginato di finire il lavoro della guerra precedente in qualche settimana per il collasso dei Comunisti. Il Petrolio non era un problema se non da un punto di vista strategico, cioè se avessero calcolato una guerra di anni su tre fronti, che era comunque insostenibile. In quella logica non era solo il Petrolio che mancava, sarebbe mancato tutto, dalla gomma per fare le suole delle scarpe e le ruote agli elementi chimici per comporre le leghe metalliche, passando per la lana dei vestiti.

      Ovviamente tu non hai la stoffa di un Alessandro perché altrimenti capiresti che se anche conquisti della terra coltivabile, prima di raccogliere le messi, posto che il nemico non dia fuoco ai campi e ai granai, ci vuole un anno. Stessa roba se conquisti dei campi petroliferi, prima di costruire i pozzi e le pompe di estrazione, il trasporto del crudo, la raffineria e il trasporto del raffinato, ci vogliono anni.

      Quindi se tu non hai petrolio e fai la guerra ad un avversario che invece ce l'ha, la guerra è persa prima di cominciare se la vittoria dipende dal petrolio. Cosi come se dipende dalle altre cose, come ho detto, dalla gomma, dagli elementi delle leghe metalliche, dalla lana (che anche le pecore le devi allevare, tosare, cardare, filare, tessere).

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    3. Riassumendo, non è che Mussolini, Hitler e i rispettivi Stati Maggiori fossero scemi o pazzi, è che avevano scommesso su una guerra che sarebbe durata il tempo di costringere gli Alleati (quelli della Grande Guerra) ad un altro trattato di pace. Quindi settimane o mesi.

      Ti ricorda niente che si può mettere in relazione con la condizione contemporanea?

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    4. Nella seconda metà dell'Ottocento ci fu una grave crescita demografica . In Italia portò ad antropizzare terreni, poveri, marginali, inadatti (in provincia abbiamo poderi di quel periodo che hanno nomi come Ca' Fame, Ca' Sete, Ca' Inferno).
      La Belle Epoque fu dei vertici della piramide sociale, per il resto fu fame e miseria (Nessuno, guardate quel Capolavoro di Olmi che è L'albero degli zoccoli).
      Iniziò la grande emigrazione verso gli SUA.
      Qui in Europa hai moltitudini di secondi, terzi, quarti, quinti, etc. figli maschi senza alcuna prospettiva per potersi fare una vita e famiglia decenti.
      Proprio un gioco a somma zero su ettari/terreni.
      Chiaro che le tensioni diventano contro gli altri che ci portano via lingua, terre, beni, sovranità etc. .
      La Belle Epoque vede la nascita delle prime industrie che necessitano di energia, materie prime.
      Altro carburante a fiotti sulle tensioni pro-belliche.

      Mussolini aveva una certa simpatia per gli Inglesi ed un certo sospetto per i Crucchi e ai alleò coi Nazi perché credeva che il Regno Unito, già a corto colle proprie miniere di carbone esauritesi, negasse il carbone per ostracismo /spirito bellico.

      C'è una pagina, "Bubbone demografico" che rimanda a vari studi di Gunnar Heinsohn sul problema ricorrente.

      È quello che è in preparazione in vari tumori demografici, Egitto, Corno d'Africa, Pachistan, Nigeria, Tunisia, etc. , schizzi del tumore che arrivano fin qui con giovani maschi disposti a tutto pur di ottenere quel che vogliono.
      Nessuno, ve ne siete forse accorto?

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    5. Le industrie prendevano le risorse e portavano i prodotti dalle/nelle colonie. La Belle Epoque era l'epoca dei grandi imperi coloniali.

      No no, Mussolini non credeva che il Regno Unito avesse esaurito il carbone, sarebbe stato da scemi visto che il Regno Unito era una potenza fondata su un impero coloniale oceanico, quindi poteva attingere praticamente ovunque nel mondo mentre l'Italietta era confinata nel Mediterraneo dal Cinquecento. Mussolini credeva che dopo poche settimane gli Inglesi avrebbero trovato più conveniente un trattato di pace che contenesse delle CONCESSIONI relativamente al famoso "posto al sole", che consentissero cioè all'Italia di farsi il suo imperetto coloniale con le rimanenze.

      Sul "tumore demografico" siamo nell'ambito della religione, è il tuo satana con cui spieghi qualsiasi cosa, piove, tumore demografico, fa caldo, tumore demografico, non lievita la torta, tumore demografico, la tipa non te la smolla, tumore demografico, ecc.

      Sul resto, i "nuovi italiani" vengono qui perché al paese sono sottoposti ad una campagna promozionale che li convince che qui si sta bene senza lavorare e che le bionde sono tutte zoccole ben disposte verso il nero (che onestamente è abbastanza vero). Che siano dieci o dieci miliardi non fa differenza, verrebbero ugualmente.

      Se vai su Youtube e cerchi "italy" trovi tot mila video di "nuovi italiani" che indottrinano i compaesani su come venire in Italia, come chiedere/ottenere permessi, come trovare alloggio, eccetera, fino alla guida turistica delle bellezze dei luoghi e delle succitate zoccole.

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    6. Per capirci, gli Inglesi nel loro impero coloniale trattavano i "nativi" come inferiori facendogli chiaramente capire che non potevano convivere allo stesso livello, nello stesso luogo.

      Nessun "nativo" avrebbe pensato di andare a Londra a vivere di sussidi e copulare con bionde ben disposte, poteva immaginarlo ma se l'avesse detto a voce alta sarebbe finito impiccato.

      La divisione della società in caste era la premessa necessaria del colonialismo. La faccenda della "razza" non l'ha inventata il Nazismo o il Fascismo, esisteva da lunga pezza. E' uno dei tanti inganni della diseducazione di massa contemporanea.

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  2. la musica colta travalica i confini, Bach trascriveva Vivaldi, Mozart suonava in mezza Europa, Handel era più amato in Inghilterra che in Germania, Haydn ha dato il la all'inno austriaco, tedesco e inglese.
    massimolegnani

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    1. L'arte ha tre forme.

      Il termine originariamente significava "mestiere" quindi lo "artista" era un "artigiano". Gli artigiani imbiancavano le case e qualcuno faceva gli affreschi per i riccastri.

      Con la sofisticazione della società si crea una classe di committenti che a sua volta crea e sostiene una classe di "fornitori". Pochi sanno che Leonardo non faceva lo scienziato di mestiere, faceva il "creativo", cioè intratteneva le corti con musica, poesia, barzellette e organizzava feste ed eventi, dove ovviamente c'era ampio uso di scenografie e macchinari. Il suo lavoro "tecnico" era un passatempo e confinava col diabolico, quindi non andava a spiattellarlo in giro (tanto che notoriamente scriveva alla rovescia come una specie di codice). Il committente che dava più lavoro e lo dava di continuo era la Chiesa. Gli "artisti" più rinomati e quindi più ricchi lavoravano per il Papa, vedi Michelangelo.

      La terza forma dell'arte è quella moderna per cui qualsiasi cosa è "arte" e chiunque è "artista" quando a vario titolo presenta un dato oggetto o una data azione come "espressivo". La stessa cacata che io faccio ogni mattina al gabinetto diventa "arte" se la faccio nel contesto di una esibizione "artistica". Cosa che porta ad una conseguenza, sei "artista" se hai gli amici giusti e/o se ti vendi alla gente giusta. Una volta lo decideva il Papa e non era difficile, metteva in fila dieci "artisti" gli diceva "fammi il ritratto" e vedeva cosa facevano. Adesso lo decide il Corriere o lo decide Tictoc.

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    2. Voglio dire, nessuno mette in fila dieci ragazzotti dei palazzi popolari e gli dice "cantami un motivetto" per decidere chi di loro sarà Fedez.

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    3. Circa un mese fa, Rosa Canina ed io andammo ad un concerto nell'ambito di un festival di musica colta.

      Prima parte della serata, assolo di un eccellente pianista jazz.
      Seconda parte, una piccola orchestra, un ottenuto, in cui i quattro archi erano colombiani, musica presentata anche con "influenze e connotazioni colombiane".
      Direi... zero!
      Il mio pensiero fu " i quattro archi, dalla Colombia, costano, per il capo/direttore italiano clarinettista, MOLTO meno".

      La musica colta/cosmopolita, ora, è come l'architettura vetro e cemento, stessi palazzi (orribili, invivibili) a Dubai, Roma, Dresda, Singapore, Toronto, la stessa orribile robaccia.
      Eppure piace così tanto.
      Io, non capisco.

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  3. Delle Quattro stagioni amo soltanto L'Estate perchè fa uscire le viscere di quel violino tormentato dal caldo torrido delle forti emozioni marine. 😁
    Per il resto, se dico Rachmaninov mi prendete per Putiniana? 😂

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    1. Il presto de La Estate rende egregiamente lo scatenarsi della natura nei temporali e tempeste estivi.
      Devo dire... geniale.

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    2. I Russi e la loro cultura sono parte dell'Europa, signora Dasha.
      Io non sono russofobo, anzi, ho in grande simpatia i Russi per il loro resistere alla corruzione e liquefazione del progresso al peggio di moda di qua.

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    3. Assolutamente FALSO.
      La Russia e i Russi NON sono Europa.
      Per altro sono loro i primi a dichiararlo e a rivendicarlo.

      I tratti "europei" sono stati introdotti forzatamente dagli Zar come sono stati introdotti nel Giappone Meji dagli imperatori con l'idea che fosse necessario copiare il modello vincente per poi diventare egemoni nella propria parte di mondo, per la Russia l'Asia continentale e per il Giappone l'Estremo Oriente.

      Andare in giro con la bombetta come un inglese non ti rende uguale ad un inglese ne colloca la tua baracca nella palude nelle isole britanniche. Anzi, ad uno sguardo protratto la imitazione diventa parodia.

      Tu hai simpatia per la tua immaginazione e siccome sei fighetta narcisista, non ti premuri di verificare. Non serve, perché se tu dici "sia la luce" nella tua immaginazione "luce fu". Fino a che non hai nessuno attorno che ti contraddice va sempre bene.

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    4. Paragonare Stoccolma e San Pietroburgo e Stoccolma e Sapporo.
      Paragonare un paese/famiglia/casa contadina del Tirolo (anni 50_60) e una di in paesino contadino della Russia al di qua degli Urali, etc. oppure con un villaggio ad esempio del Karakorum.

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    5. Coso, al solito non sai di cosa parli/scrivi e non ti prendi nemmeno la briga di approfondire il minimo.

      San Pietroburgo, cito:
      "Data di fondazione della città è considerato il 27 maggio 1703 (16 maggio nel calendario giuliano allora in vigore in Russia), allorché Pietro il Grande fece iniziare gli scavi della fortezza dei Santi Pietro e Paolo sull'isola delle Lepri, al centro della Neva, in una zona paludosa e selvaggia, praticamente disabitata.

      L'enorme quantità di manodopera necessaria arrivava da tutta la Russia. Con editti, i cosiddetti ukaz, si obbligavano lavoratori specializzati, come carpentieri e muratori, a prestare servizio per sei mesi ai lavori. La manodopera non specializzata era costituita da servi della gleba. La durezza delle condizioni climatiche e di lavoro mieté migliaia di vittime. Già all'epoca di Pietro si diceva che la città fosse stata costruita sugli scheletri e che durante i lavori fossero morte centomila persone. Stime successive più realistiche parlano di 25-30.000 morti."

      Detto questo, che non è niente di "europeo" ma è una cosa palesemente asiatica, è una cosa da "300" dove mettiamo a confronto Elleni e Persiani, Si tratta della seconda città della Russia. Una "Russia" che in realtà è fatta di lande sterminate e disabitate punteggiate da villaggi di baracche e centri minerari e industriali risalenti al periodo stalinista spesso abbandonati perché non esiste convenienza economica a tenerli in vita.

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    6. Per capirci, Milano fu fondata, pare, attorno al 590 AC, cinquecento anni dopo era il centro amministrativo della Gallia Cisalpina, nel 286 DC divenne capitale dell'Impero.

      Millecinquecento anni prima che il re-dio dei "Russi" facesse edificare San Pietroburgo sugli scheletri (per vantarsene).

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    7. I servi della gleba e delle muratura. Insomma, come in Europa, diciamo un paio di secoli prima.
      San Pietroburgo fu voluto dall'aristocrazia russa (peraltro con il vezzo gia' globalistico, visto la progettazione e "direzione lavori" affidati ad architetti italiani. Pure l'aristocrazia russa era... come quella europea.
      Piu' in basso nella piramide sociale, ripeto, vedo alcuni video di famiglie contadine russe e rivedo volti, usanze, tavolate, architetture rurali, attrezzi, mani nodose, visi rugosi, fisarmoniche, addobbi interni, modi di cucinare dei miei parenti trentini di quando ero piccolo, oltre mezzo secolo fa.

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    8. Come in Europa un paio di cazzi.
      A questo punto si ripropone il solito discorso, non so se ci sei o ci fai. Più probabilmente ci sei.
      Nell'Anno di Grazia 1176 le milizie comunali di Milano uscirono dalla città per andare incontro all'esercito imperiale. Seguì la famosa Battaglia di Legnano e la meno famosa ma più importante Pace di Costanza, che tocca citare ancora perché "aristocrazia russa".

      "In nome della Santa Trinità, noi Federico, per grazia di Dio imperatore dei Romani, pur dovendo e potendo punire severamente i vostri delitti, tuttavia preferiamo governare nella pace. Perciò concediamo a voi, città della Lega, i diritti regali (diritto di imporre tasse, battere moneta, amministrare la giustizia) e i vostri statuti per sempre; cioè restino immutati tutti i diritti che fin qui avete esercitato ed esercitate [...] Nelle città potete continuare ogni cosa come avete fatto finora, senza nostro divieto."

      Altra citazione:
      "Rientrato sconfitto dalla Francia, re Giovanni scoprì che i baroni ribelli nel nord e nell'est dell'Inghilterra si erano coalizzati contro di lui. Al fine di cercare di alleggerire la situazione, Giovanni tenne un consiglio a Londra nel gennaio 1215 per discutere di possibili riforme, mentre in primavera, a Oxford, si confrontarono i suoi delegati con i ribelli. Entrambe le parti fecero appello al papa Innocenzo III perché potesse fare da arbitro nella disputa. Durante i negoziati, i baroni insorti redassero un primo documento, chiamato dagli storici "Ignota Carta delle libertà", in cui vennero messe per iscritto, in 12 clausole, le richieste da sottoporre a Giovanni gran parte delle quali già presenti nello statuto delle libertà concesso da Enrico I d'Inghilterra nel 1100. Tale documento, successivamente riproposto nella carta dei Baroni, rappresentò un prototipo di quella che sarà la Magna Carta."

      "Con la stessa si garantivano la tutela dei diritti della Chiesa, la protezione dalla detenzione illegale, l'obbligo a un equo e rapido processo e, soprattutto, si introducevano delle limitazioni in materia di tassazione e altre gabelle feudali verso la Corona, prevedendo che la promulgazione di alcune imposte fiscali necessitasse del consenso dei baroni. La Carta sanciva anche la promozione di alcuni diritti della persona per tutti, in particolare per i baroni ma anche i diritti dei servi della gleba vennero presi in considerazione nelle clausole 16, 20 e 28. Il suo stile e il suo contenuto riflettevano lo Statuto delle libertà concesso da Enrico I, così come un più ampio corpo di tradizioni giuridiche.

      Nella "clausola 61", o "clausola di sicurezza", si stabilì di istituire un consiglio di venticinque baroni per monitorare e garantire la futura adesione del re alle disposizioni della Carta. Se il monarca non le avesse rispettate, entro quaranta giorni dalla notifica di una trasgressione da parte del Consiglio dei venticinque baroni, essi sarebbero stati autorizzati a impossessarsi dei suoi castelli e delle sue terre fino a che, a loro giudizio, non avesse ottemperato all'inadempienza."

      Niente, questo blog come tutto Internet è estremamente deprimente perché quando non si ha a che fare con uno scemo o un pazzo, ci si trova con un ignorante programmato per non sapere fare due più due ma per l'automatismo.

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    9. E l'insopportabile retorica da due palle un soldo "mani nodose, visi rugosi, fisarmoniche, addobbi interni". Le mani nodose e i visi rugosi ce li hanno anche gli scimpanzè. Non sono mani nodose e visi rugosi a fare l'uomo, ciccio.

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    10. Nessuno, sebbene le forme di gestione del potere facciano parte della cultura, non sono "la cultura".
      La vostra tesi e' "sanguinari che hanno edificato sugli scheletri, quindi non sono Europei".
      Andiamo a sbirciare altre storie: ad esempio questa

      "Tutti i libri in latino, fossero pure i “Colloqui” di Erasmo da Rotterdam, finirono nel fuoco. I preti nella trappola di Rochefort furono più di quattrocento. Nelle loro ciotole di legno la Rivoluzione versò solo carne putrida, merluzzo andato a male, malsane fave di palude. L’acqua era infetta. A chi ne chiedeva di più, i fidati seguaci della Dea Ragione rispondevano di servirsi pure, mostrando a dito l’oceano. Vi furono presto casi di delirium tremens, di follia. In poche settimane fu un’ecatombe di sacerdoti. I guardiani abbandonarono la nave. I morti venivano scaraventati in mare o seppelliti nella palude. Per non sbagliare qualcuno venne sepolto mentre ancora respirava.
      In Vandea la guerra non ebbe un centro, ma era dappertutto, perché ovunque vi fosse un vandeano, fanciullo o adulto, uomo o donna che fosse, là per la Repubblica si trovava un “soldato nemico”. Nessuna delle regole dell’antica arte militare fu rispettata in quella guerra, perché fu la “prima guerra moderna”, in cui dei civili si fece carne da macello."

      Col vostro ragionamento, allora, visti i massacri in Vandea, allora neppure la Francia sarebbe Europa.

      Se non fosse sufficiente, allora potremmo andare a leggere alcune cosucce successe durante la Guerra dei Trentanni, iniziamo ad escludere dall'Europa pure la Germania, la Croazia, etc. .

      Sul patetico tentativo di confutare i fatti di realta' rurali del tutto simili, per usi, costumi, vite, seppure con alcuni decenni di ritardo, non voglio dilungarmi spiegando che l'acqua e' bagnata.
      Pendolate, per le vostre esigenze retoriche, dal fatto che le oligarchie non sono la cultura al suo opposto, neppure altre parti della societa', ad esempio quelle rurali (fino agli anni cinquanta del secolo scorso la maggioranza della popolazione italiana ed europea era contadina, rurale) sono cultura.
      A proposito di scemi e pazzi, sarei piu' cauto nello strepitare per le pagliuzze negli occhi altrui.

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    11. Ma cosa c'entra, Coso, tu cerchi ogni scusa per sostenere una tesi paradossale e contraddetta dai fatti e cioè che la "Russia" sia in Europa.

      A parte la questione geografica, a parte la questione etnica, per cui buona parte della "Russia" non è fisicamente ed etnicamente parte dell'Europa, gli stessi "Russi" dichiarano di non essere "Europei" e anzi, si mettono in posizione antagonista, proponendo per l'Europa il ruolo paradossale di provincia o di colonia della "Nuova Roma", che sarebbe Mosca.

      Io non posso capire questa tua posa del tutto letteraria e neoromantica fondata per l'ennesima volta sul delirio onirico e mistico, non capisco che gusto ci provi in questa palese xenofilia che scambia la merda per cioccolata.

      Detto questo, i massacri, gli ammazzamenti, sono una conseguenza della differenza di potenziale e quindi sono inevitabili per via del fatto che le cose si muovono.

      La differenza è nelle premesse e nelle conseguenze. Gli ammazzamenti della Rivoluzione Francese, premesse e conseguenze, hanno dato forma all'Europa moderna o meglio, alla Europa degli Stati Nazionali, cosi come gli ammazzamenti delle guerre tra le monarchie medievali, facciamo il caso della Guerra dei Cent'anni tra inglesi e francesi, determinarono la "identità nazionale" su cui si svilupparono eventi successivi.

      In "Russia" gli ammazzamenti non hanno prodotto nulla, le paludi sono rimaste paludi, i trogloditi sono rimasti trogloditi, l'unica differenza è che nelle paludi sono state costruite fortezze e attorno le città dei "notabili" e dei loro tirapiedi. La "Russia" contemporanea parla e pensa esattamente come la "Russia" del Medioevo e non è un caso che si apparenti con altri contesti che parlano e pensano come nel medioevo e che, guarda caso, sono quasi tutti in Asia.

      Coso, il guaio peggiore non è che tu farnetichi, il problema è che farnetichi in maniera robotica, perché le cose che scrivi sono assunte dalla predicazione anti-americana e anti-occidentale che per te sarà magari una cosa nuova, perché mi sa che ogni tanto ti resetti e riparti da zero ma io ci sono nato dentro.

      Il trattore di Peppone, ciccio. Il "patetico tentativo", le "realtà rurali del tutto simili" e i "decenni di ritardo". Certo, la merda è simile alla cioccolata, stesso colore e consistenza, basterebbe lavorare un attimo sul profumo.

      Non è che non sono d'accordo, non ti capisco. Non riesco a capire come tu possa esistere, non tu Coso, tu come le migliaia che vanno dietro i pifferai tipo Santoro, Orsini, Vauro, eccetera.

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    12. Vorrei avere la capacità di comprendere come faccia una persona prossima alla "normalità" a esaltarsi facendo il confronto tra l'Italia rurale del 1904 e la "Russia" rurale del 2024.

      Anche ammesso che il paragone abbia senso, cazzo che bello sarebbe tornare a cent'anni fa e morire di polmonite, farsi strappare i denti dal fabbro, rimanere storpi se ci si rompeva un braccio, i ricchi morire di sifilide curata col mercurio e i poveri morire e basta. Oh come vorrei avere anche io le mani nodose e la faccia rugosa. A trent'anni. Come vorrei inchiappettarmi gli animali da cortile. Oh signore.

      Tutto questo come vorrei spippolando lo scemofono, non cantando accompagnandosi con la balalaika auto-costruita o lo zufolo di canna.

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    13. Nessuno, il 1904 da che parte esce? Quando ero piccolo, mezzo secolo fa, non centoventanni fa!
      Vorrei segnalarvi che la cultura NON e' solo la tecnica, il tenore di vita / grado di consumi materiali, a meno che non vogliate fare il marxista.
      La fisarmonica, i canti e i balli a fine pasto non e' cosa che interessa i marxisti dei tubi digerenti. Eppure esistono la' ed esistevano qui. Qui siamo alla ggente che ascolta (a volume alto) in trattoria la sua serie a grande volume, dal furbofono.
      Forse meglio la fisarmonica dei trogloditi a fine pasto che il furbofono dei geek inetti e coglioni.

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    14. I numeri erano a caso. Non fa differenza. Non c'è nessuna ragione sana per la nostalgia di un passato in cui la gente era nodosa e rugosa, ergo non ha nessun senso "ammirare" gente che si trova ancora in quella condizione.

      D'altra parte, puoi facilmente diventare nodoso e rugoso vivendo anche tu come una bestia, niente te lo vieta se non la premura di amici e parenti che ti porterebbero da "uno bravo".

      La "cultura" è SOLO un fatto tecnico.
      La ragione è ovvia, le idee conoscibili ed esprimibili sono SOLO idee razionali.
      Puoi insegnare a costruire e suonare la fisarmonica.
      Che è solo un fatto tecnico.
      La "poesia", lo "irrazionale" che tu incolli alla idea della "fisarmonica" è qualcosa che appartiene solo a te e che appena lo metti per iscritto diventa una idea astratta, formale, e razionale, come dire "triangolo", un poligono con tre lati.

      Certo, assumiamo il triangolo come "innato", cosi come non sappiamo perché ci piacciono certi suoni. Tutto quello che discende però è SOLO un fatto tecnico. Per dare vita ad un Mozart serve una infinita filiera di "fatti tecnici", non è che ti svegli una mattina e fai un peto e quindi sei Mozart.

      Veniamo al "forse".
      Non voglio entrare nel merito della solita osservazione che tu ti poni sempre come il Marchese del Grillo che osserva e idealizza la mite pastorella, perché tu non sei mite pastorella.

      Invece andiamo nel concreto. NO, non è meglio la fisarmonica dei trogloditi. La prova provata è chiedere cosa ne pensa al troglodita. Ti risponderà che stare nelle sue mutande cacate può sembrare "bello" per chi non ha mai provato e una volta che ti metti le mutande pulite ogni giorno e hai il cesso in casa e la doccia con l'acqua calda, di certo non torni a cacare nel secchio e a stare con le stesse mutande per un mese o un anno.

      Sul rapporto tra "materiale" e "marxismo", dai Coso, non fare discorsetti da sedicenne. Se una cosa non c'entra, omettila. Altrimenti tocca approfondire a sufficienza per avere almeno un po' di attinenza tra una cosa e l'altra. Sempre perché fatti non fummo a viver come bruti e ne te ne io siamo operai davanti al compagno Tony Negri.

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    15. Forse non sono stato chiaro. Non c'è niente di "materiale" nel "marxismo" perché è tutta e solo questione di fede.

      Non solo fede nel fatto che plusvalore, lotta di classe, dittatura del proletariato, bla bla ma fede che un giorno si realizzerà il Paradiso in Terra, il paradiso degli "uguali" dove il lupo e l'agnello sono amichetti.

      Ironicamente per arrivare alla Terra Promessa bisogna attraversare l'Inferno e nessuno nota che c'è qualcosa che non va. Perché il dubbio manifesta mancanza di fede e la mancanza di fede spranga le porte del Paradiso.

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    16. Sono cresciuta con Fedor come mio caro amico, con lui ho fatto le notti bianche, a volte fino all'alba. Un artista è un cittadino del mondo.

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  4. Ma che piacevole serata.
    Sono contenta per te, per la musica e per la sua cornice.

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  5. Per quanto riguarda l'Arte io preferisco la cacata in mostra che il ritratto ordinato dal Papa. Lo dico da artista ( fui artista, di quelle uscite da college universitario inglese, una di quelle che fa cose incomprensibili, le cacate di cui qui sopra qualcuno giudica tali, senza offesa ovviamente) che ha appeso pennello e chiodi al muro.

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    1. Per forza lo preferisci, sei un automa e non conosci altro che la programmazione ricevuta. La differenza tra la cacata di artista e l'affresco della Sistina è quella che ho cercato di spiegare. Tutti hanno il buco del culo mentre per la Sistina il Papa metteva in fila i dieci migliori e gli diceva "fammi il ritratto", poi incaricava il più bravo. Il più bravo del mondo conosciuto dove per bravo si intende un genio che tirava fuori una "realtà virtuale" dall'albume d'uovo e pietre pestati in un mortaio, dipingendo su scala ciclopica stando a pancia all'aria su un ponteggio.

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    2. La "arte moderna", nella sua forzatura del volere essere "popolare", non solo equipara un analfabeta del ghetto che parla nel microfono seguendo un ritmo di repertorio ad un compositore sinfonico ma equipara il gusto di un analfabeta del ghetto al gusto di un aristocratico. Il Papa non solo aveva i soldi, aveva anche l'istruzione, l'abitudine, la cosiddetta cultura, per distinguere la merda dalla cioccolata.

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    3. Sgnora Dasha, cosa volete che vi dica!?
      La cacata in scatola o la banana su parete sono provocazioni che van bene a coloro che si muovono per esse.
      Provocazioni a parte, direi che non hanno più arte di una pisciata di cane sul palo o di una sacchetto di Fonzies lasciato sul sedile del treno.
      Da disadattato sociale non riesco a considerarle arte ma provocazioni per i soli che "abboccano". Spero non ve la prendiate.

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    4. La "provocazione" non avrebbe valore economico.
      Viceversa, quando un "artista" vende, si innescano gli stessi identici meccanismi per cui Michelangelo aveva un committente, faceva la sua fattura e metteva in banca.
      Qui si sta dicendo che vendere una opera al Papa non va bene, mentre vendere una opera a Pincopalla si.
      Perché?
      Boh, forse perché il Papa commissiona il Giudizio Universale e invece Pincopalla commissiona un gran culone?
      Qui andiamo nel solito discorso della a-morale o anti-morale che mira a svilire e demolire il cosiddetto "Occidente".

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    5. L'importanza di un'opera non viene data da chi la approva o no, o da chi la commissiona ma dall'unicitá della stessa. Esiste un solo giudizio universale di Michelangelo ed esiste una sola merda d'artista di Manzoni.

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    6. Oh, pure io quando osservo le mie feci, la mattina, penso :- nessuno, in tutta la storia dell'umanita', le ha fatte qui, esattamente, qui, a quest'ora, con questo colore, consistenza e aroma.
      Sono un artista!

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  6. Se non fosse che il contesto è quello di un'accolita di tagliagole, si tratterebbe effettivamente di capolavori. Purtroppo non mi è possibile separare il prodotto dal produttore, il che mi rovina l'effetto.

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    1. No no. Questa descrizione manifesta la poca dimestichezza col quadro storico. Se è vero che la nobiltà europea di mestiere ammazzava la gente e di fatto non sapeva fare altro oppure diciamo che non avrebbe dovuto fare altro, di fatto all'epoca tutti andavano in giro col coltello alla cinta che serviva per mangiare, per lavorare e per ammazzare la gente durante le liti d'osteria. La ragione per cui non esiste una arte marziale europea a mani nude è che fino alla diffusione capillare di armi da fuoco ci si ammazzava con le armi bianche e tutti, dico tutti, le portavano addosso e le usavano in ogni occasione. In un'epoca in cui una ferita penetrante era fatale per via dell'infezione quasi sempre.

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    2. Se qualcuno se lo domanda, no, non esiste un modo che funziona davvero per prevalere a mani nude contro un avversario armato di coltello. Quello che si può fare è cercare di non incassare una ferita immediatamente fatale, prendendo tempo ma nella maggior parte dei casi finisce male. Il che rende superflua tutta la faccenda della "difesa personale". Incidentalmente è la ragione per cui i poliziotti americani tirano fuori subito la pistola, a prescindere. Non c'è modo di tirarla fuori in tempo se uno ti viene addosso col coltello. Partono dal presupposto che il criminale li voglia accoppare, mentre i nostri contano sul fatto che il criminale preferisca l'arresto.

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    3. Messer Pigiatasti, abbiamo mezzi pubblici e intere periferie popolate dai gioiosi fratelli dell'islam religione di pace e delle loro attenzioni atte a fendere gole, pance, polmoni, schiene per preoccuparmi di quelli Asburgici.
      Dei primi ho le pisciate sulla serranda del fornaio quando sono pieni di birra, i bus che mi fanno arrivare un'ora dopo, dei secondi ho Strauss, il catasto teresiano, la bellezza di quanto hanno lasciato.
      Preferisco i secondi.

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    4. Se non ti pesa essere servo allora certo, conviene scegliere il padrone migliore.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.