mercoledì 21 agosto 2024

Tre simpatiche pecore

(unomoincammino)

Nell'escursione di ieri, in vetta, abbiamo trovato un "gregge" di capre e pecore. Su un poggio di una decina di metri più  in basso, pure il pastore che di tanto in tanto le richiamava con una sorta di grido. Date la distesa di bagole, direi che quelle capre e pecore rimangono in quota. Mi chiedo come facciano con i lupi, che ormai sono anche qui. Nell'erta cresta rocciosa che si dirama verso sud-sud-est, invece neppure un camoscio, in genere numerosi su di essa.

Quando abbiamo aperto lo zaino per qualche boccone di pane di segale con qualche pomodoro, le tre pecore bianche si sono avvicinate e una di esse è venuta tra le mie gambe, dava dei colpi di musetto, voleva sbaffare qualcosa. Rosa Canina ed io l'abbiamo accarezzata un po', ma niente cibo. Non si dà MAI cibo agli animali, neppure a quelli di allevamento.
Il contatto con il pelo, morbido e caldo, con lo sguardo vispo (sembra strano eppure.. anche le pecore possono avere uno sguardo vispo) e la chiara richiesta da parte di una di esse è stata una nota simpatica della bella giornata.

Scendendo abbiamo incrociato un vecchio signore i cui genitori veneti arrivarono in Alto Adige col fascismo (stava salendo colla moglie sudtirolese), che da quando è in pensione fa il pastore, d'estate. Stava salendo a controllare le vitelle e le giovenche (qui le chiamano manzette, immagine sotto, uno delle due piccole mandrie) al pascolo, sotto il passo e il versante sud della vetta. Ama la montagna e quel lavoro che ha imparato in questi anni. Ci ha raccontato qualcosa. Mi piace discorrere con questi montanari ed ascoltare i loro racconti, la loro esperienza.

Gli erbivori riescono a rendere fruttiferi (in forma di lipidi e proteine, di lana, alla fine anche in forma di materiali come il cuoio, le corna colle quali si facevano i bottoni e i porta cote) terreni marginali inutilizzabili come campi. La necessità aguzzò molto l'ingegno.

Ora esco con Rosa Canina, andiamo su per il sentiero a piantare le ultime (piante di) quercine che son rimaste.

68 commenti:

  1. Questo si che è un miracolo UUiC, perché solitamente le pecore ,le capre ,il gregge insomma ,assume un significato negativo per tanti umani

    Mi chiedo speriamo che non entra qualche lupo anche qui ,a sbranare quel piacevole contatto con le tre pecorelle.

    ...e poi non parliamo di quante volte ho sentito dire in tono di disprezzo "sei proprio un montanaro".

    Qui invece UUiC ci parla volentieri con i montanari,attratto dai loro racconti.

    Oggi il gregge e quindi le pecore,le capre ,i lupi,il pastore e i montanari assumono una visione assai differente dagli slogan quotidiani :))

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    1. La ragione d'essere della pecora è essere tosata per la lana, munta per il latte o scannata per la carne. Il pastore non è il babbo della pecora e nemmeno amico della pecora, è quello che conduce la pecora a farsi tosare, mungere o scannare.

      L'inganno letterario che continuiamo a ripetere da duemila anni è quello per cui il pastore con l'agnello sulle spalle è "semplice" quindi "buono", "vicino a Dio" e lo mettiamo nel presepio. A segnare l'assenza di tutti gli altri, del magistrato romano, del rabbino del tempio, del mercante, l'oste che rifiuta la stanza alla Sacra Famiglia, eccetera. Guarda caso il Figlio di Dio nasce nella stalla. Tutti gli eroi e i semidei sono sempre pastorelli fino a che non vengono portati dal destino a manifestare la loro natura di predestinati.

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    2. La narrazione del buon pastore è vera e falsa.
      Vera per la parte che dice che esistono pastori che hanno molto a cuore i loro animali: trattarli bene e aver cura di loro significa anche un aumento di qualità e resa.
      Falsa se si nota che la narrazione omette accuratamente di menzionare mungitura, tosatura e macellazione che sono FONDAMENTALI in OGNI attività di pastorizia.

      I montanari sono disprezzati dai vari artificializzati urbani che si bloccano con varie cazzate e trastullii per ebeti waltdisneyzzati.
      I montanari affrontano la realtà, le leggi fisiche e biologiche, i limiti, i cicli stagionali, giorno per giorno.
      Sono così calati nel risolvere i problemi che in caso di catastrofi, un tempo, interveniamo gli Alpini, gente ingegnosa che sapeva fare: erano artigiani di montagna che sapevano organizzare una fonte, costruire un forno da campo, accudire il bestiame, realizzare la carpenteria e poi copertura di un tetto, etc. .
      Immaginate ora un battaglione di maranza con le ciabatte da piscina ai piedi, e le app sul furbofono che intervengono dopo un alluvione.
      Ecco, spero che abbiate compreso.

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    3. Non è vero che al pastore stanno a cuore gli animali.
      Al pastore sta a cuore il massimo profitto col minimo sforzo. Se tagliare le orecchie alle pecore o cavargli un occhio ne aumentasse il rendimento in termini di lana, latte o carne, non ci penserebbe un secondo.

      Non so se non riesci a vedere il mondo per come è o se giochi ad assumere delle pose pensando di acquisire dei meriti, fatto sta che non ci siamo.

      Gli Alpini in origine avevano due caratteristiche connaturate e collegate. Erano avvezzi alla fatica e alle privazioni, erano avvezzi a operare di concerto tra loro in una qualche struttura gerarchica, di solito fondata sulla anzianità, quindi esperienza e/o l'istruzione. In generale erano caratteristiche comuni a tutti i contadini, negli Alpini erano solo più esacerbate dalla maggior durezza della vita in montagna, in epoche in cui mancava qualsiasi "servizio".

      Due cose che i maranza non hanno, non conoscono la durezza della sopravvivenza in un ambiente ostile, con pochi strumenti e semplici, non conoscono la conseguente necessità di cooperare con altri in una struttura gerarchica, non hanno "anziani", non hanno "dotti", uno vale uno.

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    4. Detto questo, un troglodita non ha alcuna "saggezza" ne alcuna "santità" per il solo fatto di essere troglodita, anzi, la cultura contiene tanti freni inibitori che l'incolto non ha, quindi è ovviamente più facile che ci scappi il morto all'osteria che in una riunione del consiglio di amministrazione.

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  2. Quando si fa spesso riferimento alle pecore, agli agnelli, in senso religioso slmeno, s'intende riferirsi a persone semplici, che hanno una specie d' ingenuo istinto che le fa pure andare persino lá dove stanno i lupi. Ma credo che nella nostra civile civiltá odierna questo tipo di persone forse non esistono più. Oalmeno se esistono son molto poche.
    Io ho provato a piantare invece delle noci germogliate ma non è cresciuta la pianta, come mai? Ogni tanto le trovo ma non riesco mai a tirar fuori la pianta che cresca poi giusta. 😥

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    1. Non sono mai esistite quelle persone. L'idea che "semplice" sia equivalente a "buono" è una menzogna e probabilmente deriva dal fatto che i primi cristiani erano prevalentemente negli strati inferiori della società, per cui "gli ultimi saranno i primi" che era la versione originale de "tutto per la classe operaia".

      Nella precedente antichità il figlio di re o il figlio di una divinità che si trovava per un capriccio del destino a crescere tra i pastori serviva a marcare l'esatto opposto e cioè la differenza tra la persona normale e il superuomo, tipo achille che è la versione originaria di superman, con tanto di kriptonite nel tallone. Il principe si stacca dagli altri pastorelli per il destino che ha ereditato alla nascita o anche prima.

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    2. Scusate ma nel mio primo commento per gregge e pecore non facevo nessun riferimento religioso ,anche se apprezzo la riflessione di Dasha.

      Io mi riferisco a chi per contraddistinguersi ha la necessità di paragonare gli altri al gregge ,quegli altri che hanno un opinione differente e sbagliata secondo il proprio metro valutativo.

      Qualcuno mi sa dire perché le persone vengono recintate tra il gregge in tono dispregiativo dal momento che UUiC è riuscito a dimostrarci il contrario?

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    3. UUiC non "ci" ha dimostrato niente oltre la sua propensione ad usare dei luoghi comuni decadenti come se fossero chissà quali riflessioni esistenziali/poetiche.

      Gli occhietti vispi della pecorella dal vello soffice - dietro questa siepe, che copre alla mia vista una buona parte dell'orizzonte più lontano - (cit Leopardi per chi ha la solita scolarità insufficiente).

      Il "tono dispregiativo" in cui si usa l'idea del "gregge" deriva dal fatto che l'essere umano è libero quando ha la facoltà di auto-determinarsi, cioè decidere per se stesso. Facoltà a cui corrisponde in modo speculare la necessità di rispondere delle proprie decisioni e azioni. Viceversa la persona che si muove di concerto con altri, seguendo il culo di quello che ha davanti, come fanno le pecore, da una parte non è responsabile e dall'altra non decide, quindi non è libero ma è un automa (quando inconsapevole) o uno schiavo (quando consapevole).

      Non entro nel merito di giri retorici come "opinione" e "metro valutativo", non ho voglia di fare il solito pippotto sugli Anni Settanta e conseguenze. Io non ho rispetto per gli scemi e compiango i pazzi, in entrambi i casi non li vorrei in mezzo ai piedi.

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    4. Giungo alle mie conclusioni anche in merito a ciò che riportano i singoli commenti.Illuminante il commento di Anonimo ore 10:32:)))

      Il mio era un modo per cercare di capire il perché è diventato così popolare etichettare le persone da altre persone con il termine gregge ,lo stesso che usa UUiC trovandosi a diretto contatto con questi animali.

      A prescindere dal fatto che nel comportamento del gregge rientrano ormai molti comportamenti collettivi e ne potrei citare anche uno solo di esempio quale le " mentalità di branco" ove altro non si fa
      che allontanarsi dalla causa scatenante di certe forme comportamentali con il rischio di estensioni di fenomeni violenti.Come a voler minimizzare un problema reale ed esistente.Da qui la domanda è d'obbligo,siamo sicuri
      che il paragone comportamentale di una "folla" di persone sia azzeccato quale gregge" oppure è un modo per distrarci dalla nostra responsabilità quali persone?...che poi se vogliamo anche con le pecore siamo responsabili, sulla loro alimentazione non sempre allo stato brado, ma qui si aprirebbe un altro dibattito interessante

      Orwell senza farne il nome qui c'entra quanto la verità di Gesù,e tutto a mio parere si va ad incastrare perfettamente o perfettibilmente:))

      Signori ...è stato un piacere!

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    5. La responsabilità non ce l'hai in quanto persona ma in quanto individuo libero, che ha onori e oneri. Lo stato di "libero" non è di tutte le persone, per esempio quando in Italia si cominciò a votare, solo le persone che dichiaravano un certo censo avevano il diritto di voto e l'idea era fondamentalmente che solo quel censo o superiore consentiva all'individuo la "libertà" e la partecipazione alla politica.

      In un altro commento scrivevo che San Pietroburgo fu fondata a partire da una fortezza costruita nelle paludi usando la manodopera forzata. La manodopera forzata implica l'esistenza di larga parte della popolazione di non-liberi, servi se non schiavi.

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    6. "Orwell senza farne il nome qui c'entra quanto la verità di Gesù,e tutto a mio parere si va ad incastrare perfettamente o perfettibilmente:))"

      Questo paragrafo prima ci dice che la scuola è passata invano e poi ci dice che lo scrivente avrebbe bisogno di supporto medico perché non è padrone di se stesso, ovvero farnetica.

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  3. A proposito: cosa ne dice di questo?
    https://www.gazzettadireggio.it/reggio/cronaca/2024/08/20/news/campane-troppo-rumorose-lite-tra-turisti-reggiani-e-la-sindaca-trentina-1.100571142?fbclid=IwY2xjawEz3KlleHRuA2FlbQIxMQABHeDSuaO902eWJ-npKdBx8lmTl3tumd7fqUFnjEhrwzT9AU7MdaWTrxEPCQ_aem_f06ECfD3mkNxI1rnFH4USA

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    1. Con fatica da furbofono sono riuscito a leggere l'articolo.
      Direi che ci sarebbe da scrivere un po' su questi idioti.
      Arrivi in un paese, non ti piace questo o quello, vuoi imporre le tue decisioni di ospitato (ospite è ambiguo in italiano).
      Astraggo un po' e noto subito moltitudini di sinistroni accoglioni che tolgono il maiale dalla mensa, censurano i termini del vocabolario, che pigliano barbarie degli invasori e le elevano a "nuovi valori".
      Proprio quel filone ideologico.

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    2. Coso, l'editoria è una fabbrica di menzogne.
      Fabbrica menzogne in conseguenza del fatto che ci sono committenti che pagano e prestatori d'opera che in cambio di soldi rappresentano gli interessi del committente.

      Le menzogne possono avere una ragione "diretta", per esempio il "giornalista" descrive una azienda in termini entusiastici cosi gli investitori compreranno le azioni.

      Oppure possono avere una ragione "indiretta", per esempio il "giornalista" crea "scandalo" in modo da attirare attenzione e questa attenzione viene poi dirottata sui temi utili al committente, la cosa più banale è la "audience" che si collega alla "pubblicità" (a sua volta diretta o indiretta).

      La persona istruita dovrebbe ricordarsi la lezione degli antichi sofisti, maestri di retorica che appunto si prestavano dietro compenso a rappresentare gli interessi del committente ed erano usi a provare la propria abilità convincendo gli astanti di una tesi e subito dopo della tesi contraria.

      Da cui l'importanza di prendere tutto "cum grano salis", cioè con scetticismo. Mi viene raccontata una storia, non ho modo di sapere quanto sia realistica, quanto sia artefatta, quale sia la ragione per cui mi viene raccontata quella storia invece di un'altra.

      In questo caso è abbastanza irrilevante, cosa ci importa dei turisti che si lamentano del suono delle campane? A parte prendere una parte o l'altra, cosi, tanto per fare.

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    3. La vera morale che tutti si sforzano di ignorare è che il turismo non è solo un fenomeno proprio di una massa di scemi, è anche un meccanismo controproducente. Si induce la gente a ritenere che bisogni spendere soldi per il "viaggio" o "la vacanza", come per ogni altro aspetto del vivere consumistico, senza preoccuparsi del beneficio che ne deriva a chi spende i soldi e delle conseguenze generali.

      Quindi se facciamo l'inevitabile equazione "turista = scemo" ne consegue non solo che chi vive di turismo in realtà sfrutta la scemenza della gente ma che è anche inevitabile che la scemenza del turista e la grettezza, ingordigia, malignità di chi provvede la "vacanza" al tusista, si manifestino in maniera deteriore.

      L'esempio che faccio sempre sono i turisti che vogliono arrivare in elicottero sul belvedere in cima alla montagna e mangiare le orate o i gamberoni. Non solo sono scemi quelli che ci vanno ma sono ovviamente amorali quelli che provvedono l'elicottero, il belvedere, orate e gamberoni agli scemi.

      Quindi eviterei discorsi da bambino.

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    4. Nessuno, avete vi perdete in preamboli, centramboli e postamboli che, per quanto ragionevoli, sensati, allontanano dal nocciolo del problema.
      Lasciamo perdere la questione della veridicita' della notizia sulla quale, ahime', ho pochi dubbi (vorrei fosse inventata, sarebbe il male di gran lunga minore).
      La questione e' che se sei in casa di altri ti adegui, ne rispetti norme, usi, costumi e, se non ti piace, in silenzio e garbo, torni da dove sei venuto.
      Si capisce?!
      Sulla piaga del turismo di massa dovrei scrivere qualcosa.
      Ci sono molteplici motivi per cui moltitudini di persone scappano dalle distopie metropolitane che hanno creato e che contribuiscono a peggiorare, settimana dopo settimana. In ogni autostrada che si diparte dal "tumore meneghino" potete osservare ogni venerdi' sera e domenica sera le sterrminate transumanze di massa, fuggitivi e "rientrativi".
      Non ultimo quello delle temperature estive infernali che, da inizio anni 2000, si ripetono quasi ogni anno, con temperature minime cosi' alte che rendono molto penoso il viverci: ieri, h 23 passate, nella pianura veronese, oltre 27 gradi!!
      In questi casi e' sensato pensare che si cerchi anche il solo refrigerio e qualche temperatura piu' mite se non fresca e la montagna ha discrete possibilita' di soddisfare questo desiderio di fresco.
      La pessima notizia e' che nella frazioncina dove mamma ha la sua casa, per la prima volta nella mia vita, sono stato punto da una zanzara: ancora, il problema grave delle temperature minime troppo alte.

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    5. No non si capisce ma ci vuole una testa che tu non hai.

      Mettiamo che io ti venda la mia automobile. Ci sali e scopri che la marmitta scarica dentro l'abitacolo. Allora vieni da me e dici "mi hai venduto l'auto che scarica nell'abitacolo" e tu mi dici "sei in casa d'altri e ti adegui".

      Non funziona proprio cosi.
      Se tu affitti le case ai turisti, tanto come padrone di casa che in quanto Amministrazione Locale, hai il dovere di mettere i turisti a loro agio. Se non lo fai, ti trovi ad oscillare tra lo stronzo e l'imbroglione, perché avresti dovuto premettere nel contratto di affitto "ci sono le campane fuori dalla finestra che suonano ogni mezz'ora anche di notte".

      Il turismo di massa non è tanto e solo un problema per la quantità, tipo che gli aeroporti non riescono a gestire il traffico aereo in continuo aumento, mentre la gente compra la caraffa col filtrino perché le microplastiche inquinano. E' un problema perché manifesta il comportamento condizionato, robotico, per cui la gente fa i "viaggi" come se fosse una "necessità", tutte le loro vite sono una catena di queste "necessità" che sono sottese a consumo ed industria. Il problema è generale, sono tutte le abitudini e ogni singola abitudine.

      Le zanzare sono notoriamente un flagello nell'estremo nord. In alcune zone, io conosco l'Alaska ma penso sia lo stesso in tutti i posti affini, le zanzare sono gli unici insetti che possono impollinare le piante. Dubito che da tua mamma faccia più freddo che in Alaska.

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    6. Precisazione: il rapporto tra "locali" e turisti è un argomento psichiatrico. Se vendi tua moglie ai passanti ti trovi in due condizioni, sei costretto dalla fame oppure apprezzi la fonte di reddito. In entrambi i casi non sei nella condizione di rivalerti sui "clienti" perché fanno la loro parte, cioè adempiono ai termini del contratto. E' da pazzi atteggiarsi come se il cliente che tu cerchi e attiri verso il servizio fosse un invasore che si impossessa illecitamente e con violenza di quello che è tuo.

      In parole povere, se ti da fastidio avere attorno i "foresti" non devi vendergli tua moglie.

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    7. In ogni contratto esistono una serie di clausole implicite che si assumono come dati di fatto: non e' scritto che in quel posto in Trentino la guida e' a destra oppure che la corrente elettrica e' alternata con frequenza di 50Hz e tensione di 220-230 volt.
      Nelle compravendite si assume che il tubo sia di scappamento e non di trasporto dei gasi combusti nell'abitacolo.

      I turisti hanno il dovere di adeguarsi agli usi e costumi dei posti nei quali vanno.
      Se il signore avesse avuto una grave patologia, ad esempio una allergia al lattosio (si assume implicitamente che le persone NON abbiano gravi allergie al lattosio) e prenota la stanza in agriturismo che in fattoria e' sopra la sala di caseificazione, allora cosa facciamo? Imponiamo la chiusura delle attivita' casearie!?

      Quindi il signore , supposto che avesse sonni patologicamente fragile, avrebbe dovuto chiedere informazioni su possibili fonti di rumore.
      Con due secondi in rete valuti indirizzo e vicinanza di questo e quello. Non sopporti le campane? con due secondi di ricerca guardi se sei vicino ad una chiesa, con mezzo secondo di telefonata chiedi se c'e' una chiesa e non affitti vicino ad una chiesa.

      Affitta un appartamento nei pressi della ferrovia, arriva il signore dei coglioni e fa cessare il traffico ferroviario per il suo agio.

      Non funziona proprio cosi.
      Anche se la sinistra mentalita' al contrario padroni in casa altrui lo vorrebbe imporre.

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    8. "Quindi il signore , supposto che avesse sonni patologicamente fragile, avrebbe dovuto chiedere informazioni su possibili fonti di rumore."

      Qui andiamo nello psichiatrico. Ma come cazzo fai a scrivere una scempiaggine del genere. Chiedere informazioni A CHI, a quello che sa benissimo che c'è il campanile ma NON TE LO DICE perché vuole venderti la fregatura? Alla Pro Loco locale che è fatta dagli amici e dai cugini di quello che affitta l'appartamento? Nel tuo modo assurdo di presentare la faccenda sembra che i "locali" facciano un favore ai "turisti" affittando le case o che siano costretti da una forza occupante che le requisisce. Invece di essere una attività economica che stipa quanta più gente possibile in tutti i buchi al prezzo più alto possibile per guadagnare e, come in tutti i casi, su un tot di transazioni ci sono un tot di fregature.

      Io abito accanto ad una chiesa. Ci abitano molte altre persone. Il parroco fa suonare le campane il meno possibile per non dare fastidio, certo non batte i quarti d'ora, perché, citando Abatantuono in "Supergiovane" di Elio e ST.

      "Ma ragazzi, io lavoro tutto il giorno, tiro il carrello, scarico la frutta dentro nel verziere, mi arriva il primo fesso con la moto a scureggietta e mi sveglia!"

      Bimbo Coso, la differenza tra la ferrovia e la chiesa è che la ferrovia non puoi decidere se farla suonare oppure no, la chiesa di solito ha un orologio con un timer, tipo la sveglia che hai sul comodino e basterebbe cambiare le impostazioni per non fare suonare la campana durante la notte, specie durante il pieno della stagione turistica.

      Una cosa senza senso, posto che sia vero, quelli ti pagano e tu invece di fare il possibile, gli pisci in testa per punto preso.

      Ripeto, siamo nella psichiatria.

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    9. > A CHI, a quello che sa benissimo che c'è il campanile ma NON TE LO DICE perché vuole venderti la fregatura?

      Nessuno, queste sono illazioni.
      Allora, se iniziamo a pensare a tutte le casistiche piu' o meno fantasiose, io posso pure risponderti con "quello non voleva pagare i giorni di soggiorno e ha inventato il rumore delle campane".
      Non si va da nessuna parte.
      Le campane, nei luoghi rurali, suonano tutto il giorno. Ancuhe in Cilento, nel piccolo borgho marinaro, dove risiedetti (in quel luogo molto di piu', ad ogni quarto d'ora i tocchi dell'ora della campana maggiore, i tocchi del quarto e.g tre ai 45') della campana minore.

      Non ti va bene? Torni in citta' dove le hanno spente.
      Fine del problema.

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    10. Non sono illazioni, è la realtà del commercio.
      La pubblicità è l'anima del commercio e la pubblicità consiste nel presentare un prodotto o servizio in modo da invogliare e convincere l'acquirente.
      Come ho detto, nella pubblicità è necessariamente implicito un certo livello di menzogna e su tot transazioni inevitabilmente ci sono un tot di truffe.

      Esiste il motto "il cliente ha sempre ragione". Questo motto maschera per i succitati scemi e pazzi una realtà diametralmente opposta, ovvero "il cliente lo prende sempre in culo". Se non fosse cosi, non ci sarebbe guadagno, le transazioni sarebbero tutte a somma zero, cioè tu mi dai tre polli e io ti do venti chili di patate, facendo il calcolo che il valore delle merci scambiate sia pari.

      Le campane nei "luoghi rurali". Ancora, Coso che balle racconti. Se tu vuoi gestire una località turistica NON ti trovi nella condizione del "luogo rurale". Ti trovi nella condizione di un certo numero di aziende che vendono servizi di ospitalità, quindi alloggio, vitto, trasporti, intrattenimento, sanità, eccetera.

      Non ti va bene? Coltivi i campi e allevi animali.

      C'è una parte ovvia nel ragionamento, che ometti perché al solito fai un ragionamento metafisico.

      Il "turista" PAGA, non è ospite.
      Se paga, tu gli devi dare qualcosa in cambio.
      Questo qualcosa non è la "esperienza" del contadino o del pescatore del "borghetto", altrimenti lo dovresti buttare giù dal letto e metterlo a zappare o a tirare le reti.

      Non ci sono "casistiche fantasiose", il servizio che da una località turistica è necessariamente definito dalla media di tutte le condizioni analoghe, quindi un po' albergo, un po' resort, un po' las vegas, un po' disneyland, eccetera.

      Il "non-turista", cioè quello che volesse fare l'esperienza del contadino o del pescatore, NON affitta l'appartamento in alta stagione sotto il campanile. Ovvio no?

      Alla fine ha ragione Briatore, ci sono strati e strati di idee confuse, preconcette e distorte che rendono l'Italia un cesso malcagato. Il guaio è che non siamo nemmeno consapevoli che il "turisti" stranieri vengono a cercare proprio quello, cioè il disastro da terzo mondo.

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    11. Ricordami di non farti gestire niente che abbia a che fare con i clienti.

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  4. io quando vado in campagna alla capretta ultimamente davo le more di rovo e lei apprezzava

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    1. Agli animali dai da mangiare quando vuoi farteli amici. Vedi "balla coi lupi". La pecorella avrà pensato "bell'amico". Come darle torto.

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    2. Capre e asini sono erbivori MOLTO più efficienti nel poter utilizzare pascoli magri ovvero non-pascoli come fonte di cellulosa.
      Ad esempio rovi, vitalba, cardi, etc. .
      L'azione distruttiva è "desertificativa" delle capre nelle isole è nota.
      Nel GAS alcuni li indicavano (capre e asini) scherzosamente come "decespugliatori a quattro zampe".

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    3. Coso, il problema della capra sull'isola è che sull'isola non ci sono predatori di capre. Quindi le capre si moltiplicano al massimo, fino al limite che la vegetazione (e l'acqua) può sostenere. In antico si mettevano animali sulle isole perché le isole erano basi di rifornimento per le navi che all'epoca potevano portare solo cibo salato o disseccato, quindi faceva comodo arrivare, fare scorta di acqua e ammazzare qualche capra per mangiare carne fresca. Poi c'era anche il caso di qualche stanziamento stabile in cui le capre venivano portate per essere allevate e poi per vari motivi finivano per inselvatichirsi.

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    4. Nel caso nostro, non è mai esistito il problema delle capre che fanno il deserto perché la gente aveva fame e si rubavano le capre l'un l'altro, non c'era la capra che andava in giro beata a brucare senza temere niente e nessuno. In Valtellina, per inciso, fanno il prosciutto di capra, prodotto tipico.

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    5. Nessuno, io non ero entrato nel merito del perche' e mi ero limato al come: le capre hanno desertificato gran parte delle isole nelle quali furono introdotte da esploratori, marinerie, capitanti di ventura europee.
      Evidentemente non se le rubavano e mangiavano a sufficienza se queste son riuscite a crescere di numero fino alla insostenibilita' ovvero alla desertificazione di quelle isole.

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    6. Non è che gli antichi marinai non sapessero delle capre che mangiano tutto, solo che non gli importava. L'isola non aveva alcun valore se era inabitabile. Al massimo ci potevi mettere un eremo o una galera. Metterci le capre aumentava il valore-utilità dell'isola, non lo diminuiva. L'altro giorno leggevo del disboscamento della Lombardia che in origine era coperta da una foresta. Ancora, oggi facciamo la spesa al super e ci piace camminare nel bosco ma in passato col bosco si mangiava poco e quindi si preferiva usare la legna come combustibile o al posto della plastica, fare spazio per campi e pascoli. Fare il "deserto" aumentava il valore-utilità della terra, non lo diminuiva. Se oggi facciamo una "riserva naturale" che utilità pratica può avere? E' una specie di investimento, diciamo una "banca della bio-diversità" metti che ci serva evitare l'estinzione di qualche specie. In termini concreti però è solo un costo, non un guadagno. Se tornassimo in una situazione tipo l'Ultima Guerra, toccherebbe coltivare il grano negli spartitraffico e quindi ciao riserva naturale.

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  5. Certo che a volte hanno lo sguardo vispo e bene hai fatto a dirlo. Le pecore, bistrattate da secoli, non sono meno intelligenti di tanti altri animali.
    massimolegnani

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    1. "Tanti altri animali", quali altri animali?

      Stante il fatto che le pecore esistono solo per essere tosate, munte e macellate, la loro intelligenza sarebbe solo d'impaccio, quindi oltre ad essere state selezionate per il vello, il latte e la carne, sono state selezionate per essere relativamente e quindi facili da allevare. Se le pecore fossero intelligenti calpesterebbero il pastore e scapperebbero in tutte le direzioni, come farebbero tutti gli erbivori selvatici.

      In generale le prede non devono essere intelligenti perché l'unica cosa che devono fare, oltre mangiare i vegetali, è scappare e quella è una reazione automatica che non passa nemmeno dal cervello.

      Gli animali più intelligenti sono sempre i predatori perché devono analizzare la situazione ed inventarsi delle tattiche (nel nostro caso delle strategie) per ottimizzare lo sforzo della caccia, altrimenti le prede scapperebbero e i predatori morirebbero di fame.

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    2. "relativamente stupide" ndr

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    3. Signor MassimoLegnani, chiunque può osservare le differenze tra capre e pecore.
      Una volta mi trovai in mezzo ad un gregge disperso lungo una strada: rimasi molto colpito dai moti caotici gregari, ondivaghi. Una di quelle pecore andava due metri verso il fiume metà del gregge la seguiva immediatamente.
      Una in coda si girava e iniziava a muoversi lungo la strada, ecco di nuovo che gran parte delle pecore a seguirla.
      Ecco, il termine preciso è gregarietà caotica.
      Non riesco a trovare al volo nessuna spiegazione ecologica, biologica.
      Forse ciò che fanno anche alcuni banchi di alcune specie di pesci, per stordire i predatori.
      Le capre hanno una reazione molto diversa, fuggono a razzo in direzioni radiali centrifughe.

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    4. Come riportato da Vapore Sodo in

      http://parole-sante.blogspot.com/2024/08/lomo-novo.html

      e pure da Nessuno nei suoi commenti, docilità, minor intelligenza sono caratteristiche ottenute per selezione dagli allevatori.

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    5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    6. Avevo fatto una battuta che però poi, rileggendola, mi è parsa ambigua e ho quindi preferito eliminarla.

      Comunque volevo precisare che gli allevatori non cercano di ottenere minor intelligenza: questo è il risultato di minor iniziativa e maggior docilità.

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    7. Certo come no. Adesso tocca spiegare la differenza tra "intelligenza" e "iniziativa" e "docilità".

      Gli allevatori cercano eccome di selezionare animali stupidi, ci sono millemila esempi, uno dei più ovvi sono i cavalli da guerra, che nella antichità classica non esistevano ed era la ragione per cui la cavalleria era poco usata in guerra e con scarsi effetti, perché i cavalli avevano l'intelligenza di capire che quella gente urlante con dei cosi appuntiti in mano era meglio evitarla invece di corrergli contro. Poi furono selezionate "razze" apposta dotate di maggiore aggressività, che non è tipica dell'animale che in natura è una preda e cosi stupide da fare cose palesemente suicide senza ribellarsi al conduttore. Se correre contro cose che ti possono ammazzare per te è "docilità" invece che "stupidità" allora boh.

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    8. Detto in altre parole, gli animali da stalla e da cortile sono tutti incredibilmente stupidi, altrimenti non starebbero nella stalla e nel cortile. Fa eccezione il gatto, che ci trova il mangiare senza fatica e il cane, che vede nella gente un branco dove si sta più comodi. Comunque mi sa che anche il cane è più scemo del lupo.

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    9. E qui hai fatto un bel salto orwelliano,siamo arrivati alla fattoria degli animali,ci stanno pure le pecore.
      Adesso come ne usciamo?

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    10. Non so te, io esco aprendo la porta.
      Quello che hai scritto non ha alcun senso, il Comunismo descritto da Orwell non c'entra niente.

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    11. il Comunismo descritto da Orwell non c'entra niente

      Beh sei incappato esattamente nelle sue spiegazioni ignorando i fatti e dando la tua interpretazione !
      Ma la tua è un interpretazione di comodo per non sminuirti dottor House e non è certo un mio problema,ma credo che con un po di impegno puoi riuscirci ,magari provando a rompere un certo circolo vizioso in cui sempre ricadi con tutti pare.

      Edalie o eldalie poi che libertà non l'hai raggiunta ancora sig. uno ,Nessuno centomila.




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    12. Dicevamo altrove che uno dei problemi della contemporaneità è che mancano meccanismi che diagnostichino i problemi psicologici/psichiatrici e se ne prendano cura.

      Internet ha l'effetto perverso dell'esatto contrario, cioè fa da amplificatore e catalizzatore per tutto il peggio vomitato da questa povera umanità storpia e sofferente.

      Sito gestito da Uomo bla bla, la scelta e la responsabilità sono le sue.

      Ad edificazione dell'eventuale lettore incolto ma capace di mettere in fila le idee, cito il bigino che tutti dovrebbero consultare:

      "La fattoria degli animali (Animal Farm) è un romanzo allegorico di George Orwell pubblicato per la prima volta il 17 agosto 1945. Secondo Orwell, il libro riflette sugli eventi che portarono alla Rivoluzione russa e successivamente all'era staliniana dell'Unione Sovietica."

      Romanzo allegorico? Significa raccontare una storia che ha un doppio significato, uno proprio e uno secondario. Nel caso nostro il significato proprio sono le vicende degli "animali" nel mondo fantastico della "fattoria" e il significato secondario sono le vicende storiche dell'Unione Sovietica e del Partito Comunista.

      Tutto questo non ha niente a che fare con la storia dell'addomesticamento degli animali, che è una questione meramente pratica, cioè il fatto che è più facile ammazzare un animale stupido chiuso in un recinto piuttosto che ammazzare un animale furbo e libero, altrimenti detto "selvaggio".

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    13. Dicevamo altrove che uno dei problemi della contemporaneità è che mancano meccanismi che diagnostichino i problemi psicologici/psichiatrici e se ne prendano cura.

      Abbiamo sempre dottor House,per qualche verso :))

      Ho capito ti piace andare di virgolettato.


      «... Ho visto un ragazzino, forse di dieci anni, che guidava un enorme cavallo da tiro lungo uno stretto sentiero, frustandolo ogni volta che cercava di girare. Mi ha colpito il fatto che se solo questi animali prendessero coscienza della loro forza non dovremmo avere alcun potere su di loro e che gli uomini sfruttano gli animali più o meno allo stesso modo in cui i ricchi sfruttano il proletariato.»

      I suoi libri più famosi, “La fattoria degli animali” e “1984”, sono considerati due dei maggiori romanzi
      satirici di tutti i tempi contro **ogni forma **di totalitarismo.


      Oltre ai "pazzi e agli scemi" che una sorta di manipolatore vede in modo del tutto ossessivo ,ben guardarsi da costui e lo si riconosce da alcune caratteristiche:" denigra l'altro utilizzando le sue insicurezze (?)per abbassare la sua autostima e controllarlo più facilmente"

      Perché dovrei argomentare in maniera seria senza darti la possibilità di tirare le tue solite conclusioni paranoiche in cui tanto ci sguazzi.Un po mi dispiace per te ,ma solo un po perché sei la "pecorella smarrita" della situazione anche se vesti il ruolo del lupo,lo dicevo "da un'altra parte"....Lupo che perde il pelo ma non il vizio:)))


      Purtroppo devo solo ammettere che in qualcosa mi somigli,l'anonimato ,anzi l'omonimato...salutiamo

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    14. Altra farneticazione sgrammaticata, con la punteggiatura a caso.

      Perché dovresti argomentare?
      Perché dovrebbe essere quello che fa una persona normale.

      Una persona normale che a scuola scriveva i pensierini tipo "le mie vacanze" e la maestra correggeva gli errori. Una persona normale che riesce a mettere in fila le idee, se questo, allora quest'altro oppure quello.

      Libero di scrivere deliri sgrammaticati, perché il titolare di questo sito a quanto pare ci si diverte. Fosse per me, sarebbero cancellati.

      Veniamo alla citazione.
      Il ragazzino porta in giro il cavallo da tiro perché il cavallo è stato selezionato dagli avi del ragazzino partendo dai cavalli selvatici proprio per ottenere un animale grosso e stupido da usare come macchina animata.

      Che sia "forte", il cavallo, è irrilevante. Un metro cubo d'acqua a dieci metri da terra è "forte".

      Quello che fa la differenza è la coscienza.

      La coscienza e le mani. Se anche il cavallo avesse abbastanza consapevolezza, il massimo che potrebbe fare è scappare. Magari calpestare il ragazzino. Proviamo ad immaginare che tecnologia potrebbe mettere assieme il Partito Comunista dei Cavalli usando solo i denti.

      Venendo al Comunismo, è una religione del male che può attecchire solo tra i minorati. Infatti è evidente che una volta collettivizzato tutto, bisogna prendere delle decisioni. Siccome non si può fare una assemblea, bisogna delegare ai "funzionari" e i "funzionari" diventano i nuovi padroni degli schiavi. Solo dei minorati possono accettare l'inganno della schiavitù col pretesto della "giustizia sociale" o della "uguaglianza", una cosa simile a "mal comune mezzo gaudio", che è il detto più scemo mai inventato.

      Il che spiega perché il Comunismo è esistito ed esiste solo nelle fogne del mondo popolate di trogloditi sdentati e produce distopie fantascientifiche come "1984" che ancora sono popolate di trogloditi sdentati.

      La somiglianza. La gente si divertiva ad andare al circo per vedere la scimmia vestita come una persona, che beve e fuma, oppure l'uomo elefante, la donna con due teste, eccetera, proprio per l'effetto tra la parodia e l'orrido che deriva dal contrasto tra la somiglianza e la diversità.

      Non sono psicologo o psichiatra ma posso supporre che sia una specie di "rivalsa", cioè trovare qualcosa o qualcuno a cui sentirsi superiore in un modo in cui ci si sente inferiori. La scimmia mi somiglia ma non è una vera persona, rimane una scimmia. Ah che soddisfazione.

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    15. Come ho scritto, fosse per me la scimmia che beve e fuma sarebbe semplicemente rimossa.

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    16. Ritorno a L'omo novo e in particolare la sezione "Il terzo elemento è quello della diminuzione dell’intelligenza".

      "diminuzione della capacità cranica nell’uomo. Questo fenomeno è comune agli animali da allevamento ed è associato a una maggiore docilità, mancanza di iniziativa e minore intelligenza"

      Beh, appena tornato dalla montagna e felice di Rosa Canina camminatrice e alpinista ritrovata dico che... Nessuno e Vapore Sodo stanno arrivando alla stessa vetta da sentieri diversi.
      :)

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    17. Coso, non è un "fenomeno", cioè non segue per caso. Gli animali allevati sono selezionati, cioè si fanno riprodurre tra di loro quelli che portano caratteristiche "positive" e si sopprimono gli altri.

      Ergo, il fatto che il cavallo da tiro sia grosso e scemo è il risultato di un lungo processo di selezione, un effetto non solo voluto ma ottenuto con fatica.

      Veniamo all'essere umano.
      Idem.

      Gli scemi e i pazzi sono selezionati, favorendone la riproduzione e ostacolando o rimuovendo gli altri.

      Il Partito Comunista tra le primissime cose che fa quando assume il controllo è eliminare chiunque manifesti pensiero critico. Milioni di persone sterminate.

      Con effetti comici quando ogni anno si celebra l'assassinio di Matteotti come il crimine dei Fascisti. Lasciando perdere l'ovvia considerazione che il Fascismo sia affine al Comunismo e che insista sullo stesso "mercato" con gli stessi metodi. E' un problema di distorsione percettiva che guarda il dito invece della luna dietro. Immaginiamoci cosa avrebbero detto se Mussolini avesse fatto costruire ferrovie nell'Artico dai detenuti politici ammazzandone milioni o se avesse deportato altri milioni di persone da un posto all'altro o ancora se avesse ammazzato milioni di persone facendole morire di fame.

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  6. Ho la polenta sul fuoco: risponderò ai molti commenti.

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  7. Si fanno begli incontri in montagna e non mi riferisco solo alle pecore. Molto bella anche la foto. Rasserenante.

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  8. Anonimo25 agosto 2024 alle ore 17:54

    [Altra farneticazione sgrammaticata, con la punteggiatura a caso.

    Poi mi spieghi se vorrai perché rispondi alle farneticazioni :)


    [Perché dovresti argomentare?
    Perché dovrebbe essere quello che fa una persona normale.

    Poi mi spieghi su quali basi consuetudinarie una persona è o non è normale:)
    Pardon più giù leggo alcuni esempi:))

    [Una persona normale che a scuola scriveva i pensierini tipo "le mie vacanze" e la maestra correggeva gli errori. Una persona normale che riesce a mettere in fila le idee, se questo, allora quest'altro oppure quello.

    Sei assai "elementare":)

    [Libero di scrivere deliri sgrammaticati, perché il titolare di questo sito a quanto pare ci si diverte. Fosse per me, sarebbero cancellati.

    Mah conosci troppe cose di UUiC,manco foste la stessa persona:)

    [Veniamo alla citazione.
    Il ragazzino porta in giro il cavallo da tiro perché il cavallo è stato selezionato dagli avi del ragazzino partendo dai cavalli selvatici proprio per ottenere un animale grosso e stupido da usare come macchina animata.

    Bla bla bla...ti ho riportato il virgolettato per rimanere in tema e a quanto pare riemerge la saccenteria e ci fai pure l'allegoria.:))Mah mi sa che sei un po invidioso di Orwell ,volevi imitarlo e ti sei reso solo ridicolo,pazienza ..

    [Che sia "forte", il cavallo, è irrilevante. Un metro cubo d'acqua a dieci metri da terra è "forte".

    Ti sei perso dietro al cavallo ,e le pecore dove le hai lasciate.?vabbè se la pecora si è smarrita,deve ritrovare giustamente prima se stessa:)

    [Quello che fa la differenza è la coscienza.

    Ed io speravo in un risveglio e invece mi caschi proprio sulla coscienza

    Continua_____quandi ho tempo)))
    ti anticipo solo che deduco dal resto del tuo commento,che ci dovresti fare una rilettura al post di questo blog " Lettera a mio figlio sul sessantotto"...un aiutino per ritrovare la strada "pecora smarrita"

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    1. Uh, ecco la pagina
      Lettera a mio figlio sul sessantotto
      che sono andato a rileggermi ora.

      Nessuno legge da molto tempo. Direi all'incirca da quel periodo ovvero una decina di anni circa.

      La norma: si tratta, ovviamente, di un concetto statistico.
      Una persona normale ha dieci dita (al mondo esistono persone a-normali, che hanno alcune estremita' con sei dita, altre che hanno perse una o piu' dita per incidenti, ad esempio).
      La normalita' e' odiata, detestata dalle varie minoranze anormali e dalla loro schizofrenia "sono diverso E sono uguale" (il vizio, il peccato originale inizia collo far strame della logica).
      Il pendolare patologico, compulsivo tra il voler essere a-normali e il voler essere normali da' origine alle varie patologie che l'arcobalenghismo e gli intersezionalismi "piu' bacato e storto sono piu' voglio impormi" vorrebbe elevare a valori e obiettivi.

      Devo dire che, e limiti di tempo e accessibilita' (in montagna avevo molte difficolta' con la rete) non ho seguito tutto il vostro dibattito. Nessuno e' un maestro nel materialismo dialettico, molto meglio di gran parte dei compagni. Solo che questi ultimi hanno la testa farcita di oppio marxista (la loro religione scadente) mentre Nessuno martella sulle basi elementari, oggettive, della vita.
      Solo che... come il mio babbo osservava, non siamo marxisti, ovvero "solo tubi digerenti": esistono molti piani fini che sfuggono al materialismo dialettico.
      Beh, uno per cui scrissi un intero diario, A-Woman, A-Man e' l'innamoramento, la lussuria, la passione erotica, la loro parabola ed e' solo uno di milion mila casi.

      Elimina
    2. La normalità è un fatto statistico per i medici, che per vedere l'effetto di una certa procedura devono avere un termine di confronto.

      Negli altri casi la "norma" non è "lo stato dell'arte" ma è "la regola", cioè la Legge.

      Nella forma più semplice, è il modo in cui si educano i bambini. L'educazione si fonda sulla distinzione tra bene e male, giusto e sbagliato.

      Gli Americani si meravigliano che gli Italiani siano educati in famiglia con norme estremamente rigide sul mangiare e si vantano di avere la "libertà" di non avere regole. Il solito "vietato vietare" del Sessantotto, perché tutta la massoneria apolide alla fine converge nello stesso punto.

      Torniamo a noi, se uno non sa parlare, non sa scrivere, non sa nemmeno pensare.

      In un mondo ideale non dovrebbero esistere analfabeti e quelli che manifestano dei problemi psicologici/psichiatrici dovrebbero essere aiutati ove possibile e messi in condizione di non nuocere ove necessario.

      Non si fa ne una cosa ne l'altra perché la "classe dirigente" trova conveniente avere sotto una massa di idioti, di mai cresciuti e anche di psicopatici. Tanto peggio, tanto meglio. Quindi la "buona scuola" delle "riforme" serve a fabbricare gente che le aziende vogliono per i "posti di lavoro". Poi si fa il conto di quanti robot ci sono per quante migliaia di "lavoratori".

      Il "materialismo dialettico" e le "basi elementari".
      Quando Tony Negri si travestiva da operaio e andava agli scioperi per leggere passi del Capitale e commentarli tra gli operai non si aspettava certo che molti tra gli operai avessero sentito parlare, che ne so, di Platone per non dire di Anassagora o anche che ricordassero il catechismo della Comunione. Facile fare il ganassa quando vai a rubare le caramelle ai bambini. Il che ti spiega la ragione per cui ci troviamo in un mondo di gente che farnetica in maniera sgrammaticata oppure si ferma a "oh, bella zio".

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    3. "Poi mi spieghi se vorrai perché rispondi alle farneticazioni"

      Perché il titolare del sito non le cancella.
      Come ho detto, fosse per me non ci sarebbe nessuna farneticazione sgrammaticata.
      Un commento che non è comprensibile oppure, peggio, manifesti disturbi patologici della coscienza, dovrebbe essere rimosso.

      Comunque non di risposta di tratta ma di rettifica.
      Le cose storte devono essere raddrizzate, altrimenti la stortura diventa paradossalmente il "diritto".

      Forse un giorno capirò per quale ragione Coso trovi divertente circondarsi di persone che non sanno o non riescono. Una specie di Corte dei Miracoli.

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    4. Perché è palese che il problema dei problemi dei nostri giorni è il dogma dello "ugualismo", è tutto uguale, merda, cioccolata, alto, basso, donna, uomo, scemo, genio, dotto, analfabeta, eccetera. Il principio dello "ugualismo" nega ovviamente qualsiasi "merito", da cui tutta una serie di ricadute tragicomiche nelle faccende pratiche.

      Stringi stringi, ci troviamo davanti all'antico dilemma, è meglio essere primo tra i barbari o ultimo tra i romani? Anzi, più precisamente, è meglio essere "uguale" alla merda oppure rischiare di essere giudicato?

      Tornando alla "normalità", i giovani oggi sono diseducati allo "ugualismo", cioè al fatto che la vita consista nell'essere tutti merda uguale e che l'idea del giudicare o essere giudicati sia una aberrazione.

      Poi il giovane cerca di fuggire dallo "ugualismo" negli unici modi che gli vengono proposti, cioè attraverso il prive della discoteca, il resort di lusso, macchinone, orologi d'oro, eccetera. Insomma, il modello del calciatore, un troglodita che diventa ricco perché per capriccio del destino possiede una notevole coordinazione motoria. Se non è quello, è giocoforza un criminale, magari mascherato da magheggi societari.

      Tornando alla citazione soprastante, è veramente enorme la stupidità di non capire la differenza qualitativa tra il ragazzino e il cavallo da tiro e la follia di immaginare un mondo in cui ragazzino e cavallo siano in qualche modo "ugualizzati". Anche senza considerare che il cavallo da tiro è una creazione del ragazzino, metaforicamente parlando, perché non esiste "in natura" e quindi è già un paradosso nelle premesse.

      Torniamo a Tony Negri che catechizza gli operai.

      Un massacro, macelleria.
      Di cui si vedono gli effetti tramite i "media" e anche qui.

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    5. Da scolpire nel granito, Nessuno.
      Grazie.

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    6. Scolpire nel granito ha il senso di farlo vedere a tutti quelli che passano per generazioni. Invece qui è più importante il divenire, come lievita la torta, qui e ora, poi la mangiamo e non c'è più. Per tante ragioni, è tutto labile, temporaneo.

      Insisto, tra le tante cose che non capisco c'è la ragione per cui fai collezione di scemi e pazzi.

      Nel momento in cui gli dai "cittadinanza" ne confermi il comportamento e favorisci il meccanismo di "eco" per cui ad ogni rimbalzo gli scemi e i pazzi si aggregano e definiscono "the new normal".

      Che poi è la ragione d'essere dei famosi "social".
      Un ragionamento cinico per cui si offre lo sfogatoio agli scemi e ai pazzi e intanto li si manipola, li si condiziona, per ricavarne un guadagno.

      Non è un ragionamento selettivo, tipo buttare gli storpi dalla rupe, è il contrario. Il "palco virtuale" incentiva al massimo lo "storpio" come metro e misura delle cose. E' un reattore a scemo che si auto-alimenta.

      Poi boh, ci sono tante cose che non capisco del mondo e dell'esistenza, quindi amen. Aggiungo all'elenco questo gusto del peggio.

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    7. Continua_____

      Normalità.

      Mi fanno sorridere certi ragionamenti consuetudinari,che per definire il concetto di normalità debbono per forza fare riferimenti politici e scrivere pipponi come minestroni infarciti da più a/elementi possibili per tracciare esclusivamente il confine della loro normalità .

      Riuscireste a considerare la normalità come una delle misure della concentrazione del soluto in una soluzione?

      Certo, lo avete appena fatto ma con gli elementi di riferimento sbagliati,quelli che vi portano a disciogliervi dentro.Buon per voi che vi date una pacca sulla spalla:)


      Anonimo26 agosto 2024 alle ore 08:09
      "Poi mi spieghi se vorrai perché rispondi alle farneticazioni"

      Perché il titolare del sito non le cancella.
      Come ho detto, fosse per me non ci sarebbe nessuna farneticazione sgrammaticata.
      Un commento che non è comprensibile oppure, peggio, manifesti disturbi patologici della coscienza, dovrebbe essere rimosso.


      Se fossi io il titolare di questo blog non vorrei rimuoverti per nessuna ragione anche per una questione di empatia e solidarietà.

      Elimina
    8. La normalita' e' il fondamento di ogni tipo di politica.
      Ogni essere senziente usa ogni giorno la statistica per affrontare la maggior parte di problemi, situazioni, etc. .
      Immaginatevi un astore che invece di puntare la preda, dall'alto, iniziasse a congetturare se si tratta di ologramma, di una possibile allucinazione dovuta al saturnismo del piombo dei pallini nella lepre che ha sbaffato in parte due giorni fa, etc.: sarebbe gia' morto di fame.

      Potere anche decidere che la statistica e' orribile, come la storia, come la biologia, la fisica, e sostituirli coi dogmi al contrario della nuova religione arcobalenga.

      Elimina
    9. "Riuscireste a considerare la normalità come una delle misure della concentrazione del soluto in una soluzione?"

      In qualche punto della tua vita sei arrivato alla idea che ti puoi vantare di non sapere le cose o di non capire le cose. Per cui puoi scrivere o dire una cosa qualsiasi senza preoccuparti che abbia senso o meno e di come possano pensare gli altri.

      Nel caso in oggetto la "normalità" per definizione non può essere UNA delle misure ma sarà la media di tutte le misure, di quante più misure possibili.

      Per esempio, l'altezza "normale" degli Italiani sarà la media di tutte le altezze misurate. Questo valore può servire per dimensionare le porte o i sedili, considerando una tolleranza di +- un tot. Sapendo ovviamente che ci saranno valori esterni in più e meno che non saranno compresi dalla "norma".

      La "concentrazione del soluto nella soluzione" è una espressione ridondante, perché dicendo "soluto" stai dicendo che si tratta di una soluzione. Il passaggio del "elementi di riferimento sbagliati" e "vi portano a disciogliervi" è una farneticazione senza capo ne coda. "Disciogliervi dentro" è un'altra espressione ridondante.

      Sul darsi pacche sulle spalle, non fa differenza. Quello che conta è se una certa tesi è giusta o sbagliata. Da cui la necessità di argomentare.

      Scrivere parole a casaccio invece di esporre una tesi forse serve a qualche meccanismo psicologico che, non essendo il mio mestiere, non conosco e nemmeno voglio conoscere.

      Se tu fossi il titolare di questo blog.
      Ancora, illogico. Se tu fossi titolare di UN blog, sarebbe diverso da QUESTO blog e di sicuro io non leggerei quello che scriveresti nel blog, visto che non voglio leggere nemmeno i tuoi commenti.

      Adesso aspettiamo la ragione per cui ti viene data ospitalità. Forse sarà per empatia e solidarietà.

      Per quanto mi riguarda, spero che sia per la qualità del mio scrivere ed argomentare. Del resto non mi importa.

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    10. L'astore che punta la preda non fa nessun ragionamento, quello è un automatismo, come per noi la vista di un frutto rosso o di un sedere di donna che ci fa salivare.

      Il ragionamento subentra quando la preda corre e si infila sotto un ramo. L'astore potrebbe prevedere, in base all'esperienza, che a quella velocità la preda spunterà dall'altra parte entro un certo intervallo, quindi dirigersi verso quel punto per intercettarla.

      Per arrivare a questo ragionamento l'astore dovrà avere cacciato un tot di prede simili e quindi avere la memoria del modo in cui corrono. Dovrà sapere che quelle prede corrono in linea retta piuttosto che correre a zig zag, a velocità costante piuttosto che irregolare, che si nascondono nell'erba piuttosto che in un buco, eccetera.

      Non è "statistica" perché l'astore non si preoccupa del "campione", semplicemente vive e più vive più accumula esperienza. L'astore non cerca la conoscenza teorica, astratta, formale, perché non gli serve.

      Attenzione alla differenza tra "morale" e "normale".
      E' normale la tendenza a sopraffare gli altri. Siccome siamo animali gregari, abbiamo evoluto una serie di inibizioni che ci obbligano a comportarci CONTRO il nostro interesse individuale immediato.
      Allora se è "normale" la tendenza è anche "normale" la inibizione che mi impedisce di mettere in atto un comportamento eccessivamente egoistico, controproducente.

      Guardando la stessa cosa dalla direzione opposta, è chiaro che la mia inibizione che favorisce gli altri contro il mio interesse deve essere bilanciata da analoga inibizione negli altri verso di me.

      Qui si propone il problema. Quando mi imbatto in una persona che non ha le stesse inibizioni, perché gli mancano delle rotelle o perché non è stata educata, necessariamente subisco gli effetti di una situazione asimmetrica, sbilanciata, in cui divento una specie di "preda" o "vittima".

      In parole povere, io non rubo ma posso facilmente essere derubato.

      Si dice "l'occasione fa l'uomo ladro".
      Questo aforisma parte dal presupposto errato che tutti gli uomini siano ladri e quindi la differenza sia fatta solo dalla "occasione".
      Viceversa, si dovrebbe più correttamente dire "l'occasione fa il minorato ladro", dove per "minorato" si intende una persona affetta da deficit cognitivi oppure una persona non educata, tipo "ragazzo scimmia".

      Qui addiveniamo alla ragione per cui si va verso un mondo di ladri, quindi di minorati, piuttosto che il contrario.

      Elimina
  9. Anonimo26 agosto 2024 alle ore 11:06

    [In qualche punto della tua vita sei arrivato alla idea che ti puoi vantare di non sapere le cose o di non capire le cose. Per cui puoi scrivere o dire una cosa qualsiasi senza preoccuparti che abbia senso o meno e di come possano pensare gli altri.

    Beh d'altronde la mia è
    una consapevolezza della conoscenza socratica non definitiva e non rientro nelle tue conclusioni di conoscenza definitiva sulla mia persona, reputata incapace di preoccuparsi nel dire qualsiasi cosa senza capirne l'impatto con il pensiero altrui.

    Ma è paradossale sta cosa lo sai?Qui sei te il maestro che riconosce disturbi cognitivi vedendo ovunque pazzi e scemi o no,sbaglio?Bisogno di autoaffermazione o cosa?

    " Per cui puoi scrivere o dire una cosa qualsiasi senza preoccuparti che abbia senso o meno e di come possano pensare gli altri"

    Mi fai ben sperare che in te c'è di meglio ma potrebbe essere anche una mia debolezza,apparente debolezza che si trasforma in punto di forza.

    Ecco perché me ne sto nei boschi,non capisco più le vostre "farneticazioni"quelle che si curano della forma grammaticale corretta perdendosi la sostanza di una frase .Chi si aggiudicherà il premio del miglior scrittore ?Io non assisterò perché in questa moderna era il narcisismo vi ha fottuti un po tutti ,chi lo esplicita apertamente e chi se ne lascia sopraffare:))sorrido per non piangere.

    [Se tu fossi il titolare di questo blog.
    Ancora, illogico. Se tu fossi titolare di UN blog, sarebbe diverso da QUESTO blog e di sicuro io non leggerei quello che scriveresti nel blog, visto che non voglio leggere nemmeno i tuoi commenti.

    ...come volevasi dimostrare
    Finché rispondi ai miei commenti ammetti un evidenza,li leggi!Mo perché li leggi e rispondi ," perché preoccuparsi nel dire qualsiasi cosa senza capirne l'impatto con il pensiero altrui"?

    [Adesso aspettiamo la ragione per cui ti viene data ospitalità. Forse sarà per empatia e solidarietà.

    Che fai copi le battute di chi farnetica?:)

    [Per quanto mi riguarda, spero che sia per la qualità del mio scrivere ed argomentare. Del resto non mi importa

    Ti importa ,ti importa eccome ma sei caduto nel Matrix anche te non credere eh ,troppo connesso perché non la pianti...una roverella?

    Ti saluto ,vi saluto ,io non sono molto connessa tecnologicamente e questo mi rende maggiormente "storpio"...nessuna commiserazione,non serve ,siate dis-umani ,non uguali culturalmente, non uguali politicamente, non uguali moralmente ed eticamente ma disumani ugualmente.

    p.s.

    "Guardando la stessa cosa dalla direzione opposta, è chiaro che la mia inibizione che favorisce gli altri contro il mio interesse deve essere bilanciata da analoga inibizione negli altri verso di me."

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    1. Leggere i tuoi commenti è come guardare un cadavere sbudellato.

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  10. Sento sempre più gente dire che contano i fatti non le parole ,ragion per cui si parla a sproposito.

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    1. Non ti rendi conto che la frase che hai scritto è un esempio di logica circolare, quindi non ha senso.

      Spiego, perché ovviamente non ci arrivi.

      La gente dice che si parla a sproposito.
      Quindi la gente parla a sproposito, non si parla a sproposito.
      La gente non parla a sproposito, quindi si parla a sproposito.
      Quindi la gente parla a sproposito, non si parla a sproposito.
      La gente non parla a sproposito, quindi si parla a sproposito.
      All'infinito.

      Certo, mi rendo conto che rispetto alla media siamo nell'iperspazio ma sono cose da bambini di sei anni, i compitini di scuola con le frecce e colorare le figure.

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    2. Vale a dire una petitio principii in cui le premesse derivano dalle conseguenze e, a seguire, le seconde dalle prime

      Ma ha senso non ci arrivi ancora?

      A te il dono dell'ultima parola ,vedo che ci tieni talmente tanto perché non accontentarti?

      Ultima cosa se non riesci a prender sonno conta ste pecorelle,le hai lasciate li in prima battuta ,siamo fortemente fuori post:)))

      UUiC perdona,faccio anche mea culpa

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.