giovedì 29 dicembre 2016

Gusto cento volte

E' quasi finita l'oretta che avevo a disposizione dopo pranzo. Tra poco UnBipede e io torneremo a far legna, prima nel bosco, poi nella piccola legnaia. Questa della legna è una delle poche cose nelle quali vivo un senso di autonomia quasi completa: la raccolgo (*), la trasporto e la taglio a mano e mi dà una soddisfazione incredibile. La considero come una piacevole uscita nel bosco, a sentire profumo di terra e humus, a respirtare aria buona, poi un bel po' di lavoro e impegno fisico preludio per il piacere del fuoco vispo nel caminetto. Farmi portare a casa un tot di quintali di legna non avrebbe neppure un centesimo del gusto.
Stasera un bel fuoco allegro farà compagnia a _zzz, _zzzino e noi (andremo in montagna, a farci una ferrata sulla Rupe di Bismantova, domani), davanti ad una bella polenta col maiale che è un animale molto buono e la verza. Arrivano ore oscure e liete!


35 commenti:

  1. Non ho mai abbattuto alcun albero vivente.
    Nei boschi qui intorno ci sono migliaia di tonnellate di legna non sufficientemente massiccia perche' possa essere conomicamente redditizia che aspetta solo di essere utilizzata. Il meglio sono alberi abbattutri dal vento o neve che penzolano appoggiati agli alberi: sono "stagionati" (gia' asciutti) molto bene. Diametri fino fino a una quindicina di cm, non destano l'attenzione dei taglialegna. FDorse perche' la raccolta e preparazione richiede troppo lavoro per quei diametri.
    In teoria avremmo solo l'imbarazzo della scelta,in pratica di dobbiamo limitare all'area nella quale la possiamo trasportare a mano (con una tecnica scout che appresi da _uda).

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  2. È da un pezzo che te lo volevo chiedere: il bosco in cui tu raccogli è demaniale o privato? E in tutti e due i casi lo hai il permesso?

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    1. Privato, acquistato vari lustri fa da una società di tre speculatori immobiliari.

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    2. Bene. Lo hai il loro consenso?

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    3. Ottimo. Ridistribuzione dei beni altrui alla Robin Hood?

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    4. Il rispetto delle regole non garantisce sempre i migliori risultati. Del resto non sono rari gli esempi anche molto peggiori. Tipo, per dirne una recente, la vicenda MPS.

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    5. È irrilevante.
      In questo caso specifico è pure furto.

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    6. x Alahambra:
      Può essere che la mia spigolatura di legname di scarto possa violare qualche regolamento amministrativo o il codice penale.
      Del resto io stesso violo regole esplicitamente irrispettabili (come i 40 all'ora sugli svincoli, il divieto di attraversare i binari in stazioni deserte e col primo treno che arriva a mezzora, i semafori rossi sadici per il nulla delle due e trenta di notte etc. ).

      Nella fattispecie, dovrei parlare di quello che hanno combinato i tre "faccendieri edilizi".
      La prima nota per cui non ho alcun senso di colpa è che questi speculatori sono talmente lontano dai loro appezzamenti, bosco compreso, che probabilmente non ci sono MAI stati. Certamente essi non mi pagano quando io tengo in ordine le loro pseudo scoline che altrimenti, ad ogni nubifragio ci riempiamo di detriti fino alle autorimesse, come già successo, già avvisati, mai provvedutoaduncazztantofatecipurecausa.

      Secondo, la società dei tre è responsabile di una devastazione edilizia della frazione. Essi hanno ottimi rapporti con le giunte PD del comune e son riusciti perfino nell'intento di far spostare certi confini per ottenere l'edificabilità per le loro speculazioni su terreni ex agricoli.
      Quindi il danno che mi hanno causato con la loro merdosa villettopoli, danno che subisco quotidianamente per il paesaggio perennemente rovinato e tutto quanto segue (traffico, strade, merdosa illuminazione pubblica etc.) è di molti ordini di grandezza.

      Terzo
      Semplicemente, se io non lo avessi scritto qui, nessuno se ne sarebbe accorto: ci sono migliaia di tonnellate di legame totalmente trascurato, ignorato, snobbbato. Il fatto che io ne prenda tre o quattro quintali all'anno è, semplicemente, non osservabile.

      Se avessi i mezzi, il tempo, io li citerei per danni e per tutti i danno che hanno causato a paesaggio, economia, residenti, per le loro azioni di pressione indebita sulle giunte dalle quali hanno ottenuto la possibilità di procedere con le loro speculazioni.

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    7. x MrKeySmashwer:
      Io rischio lo stesso quando raccolgo i rifiuti "donati° all'ambiente dalle merde nostrane e sempre più dai "doni" stranieri.
      Il fatto che hai riportato (Sardegna, pulisce la spiaggia dai rifiuti e viene multata) è uno dei segni preoccupanti di una sistema normativo localmente inoppugnabile che diventa ingiustizia ovvia e, peggio, una repressione di atti virtuosi oppure il viveversa, apologia e sostegno di attività criminose e criminogene.
      Un tornante, ad esempio, se ne prendi un tratto relativamente piccolo, può apparire come diritto.

      E' la famiglia rom che fa causa all'azienda proprietaria del contenitore chiusosi su un ladro della famiglia durante un furto, è l'ammenda per guida senza patente agli invasori, una norma penale lievista utile solo per cazziare i cittadini italiani, il massimo per gli invasori apparentemente senza dimora, senza reddito (lecito).

      Ieri, nella discarica de-facto creata sul binario di servizio di quella stazioncina maremmana, convenivo con _ura e _zzz che se ci fosse la volontà politica di diminuire prima e azzerare poi l'USA&getta dei contenitori a perdere, con delle cauzioni pesanti, sostanziose, si passerebbe dal problema alla soluzione: quel luogo sarebbe già stato ripulito da cacciatori di bottiglie di plastica e di lattine.
      Qui, invece di premariare le due donne, le si è multate. Un po' come mettere in galera e far passare mille grane a coloro che sparano a ladri/rapinatori in casa o bottega propria e altre chicche del genere.
      La giustizia tecnicamente perfetta diventa ingiusta, diventa una farsa a sostegno dei problema, del crimine.

      Spero che non capiti a me, durante le mie escursioni, quando raccolgo sempre rifiuti, a volte a sportate intere.

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    8. Come scrivevo, Lorenzo, non è certo l'aspetto economico ciò che sostiene la mia attività.
      Quel legname è snobbato proprio perché ininfluente dal punto di vista economico: il mercato non remunererebbe il lavoro di recupero neppure a copertura dei costi .

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    9. Le regole. Può essere attintente ricordare questo caso demenziale, non certo unico in quanto un altro anziano è stato multato nel mio Comune, anzi comune (la maiuscola è impropria), perché raccoglieva ramaglie secche cadute lungo la pista ciclabile dopo un temporale.

      Mai dimenticare che per ogni regola, magari anche indiscutibilmente nobile, esiste un burocrate incaricato di applicarla che a volte è a sua volta nobile, altre volte non lo è per nulla. Attaccarsi alla lettera delle regole ignorandone lo spirito è tipico dei burocrati ignobili.

      Mi è capitato d'affrontare discussioni nelle quali il mio interlocutore lamentava un qualche vuoto normativo. La mia replica consisteva essenzialmente nel sostituire l'espressione vuoto normativo con spazio di libertà.

      Il rigore dovrebbe essere direttamente proporzionale alla gravità delle violazioni. Di solito accade il contrario, con curiose coincidenze tra l'accanimento sanzionatorio e la "possibilità d'incidere" del sanzionato -- accanimento e "incidenza" legate da un rapporto di proporzionalità inversa... come potrà mai accadere con tanta regolarità?

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    10. Monte dei Paschi di Siena:

      Come i vertici del PD e i loro amici dirigenti piazzati in quel posto sia riusciti a distruggere la banca più antica, e tra le più solide e prospere d'Europa.

      Rimando ad un commento in cui viene spiegato, molto bene, che dovranno esistere 360.000 schiavi a vita del fiscoglebastato solo per questo crimine (di stato).
      Prego notare che sono i post-comunisti (i post difensori degli interessi del proletariato) a metterlo nel culo al proletariato ancora una volta.

      Nota.
      La signora Boschi, figlia di uno dei dirigenti responsabili del tracollo di Banca Etruria è ancora ministra.

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    11. Anche questi due casi sono significativi. Prego confrontare l'entità delle pene ipotizzate/proposte (non so se poi effettivamente comminate) con quelle del noto Kabobo, indi soffermarsi nuovamente sulla questione della proporzionalità.

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    12. Ecco che arrivano i koglioni pentastellati, i più puri dei puri e la loro ortodossia iperlegalista.

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    13. Qualcuno ricorda il fantomatico duo De Lorenzo-Poggiolini? Quelli che hanno sottratto al sistema sanitario non ricordo quanta ricchezza (soffermarsi un attimo a pensare cosa significa sottrarre mezzi a un'istituzione mirata a salvare la vita o comunque a ridurre la sofferenza dei malati). Qual è stata effettivamente l'entità della punizione? E' stata proporzionata all'entità dei crimini commessi? Ora qual è la condizione/lo status di quei due? Eh, però c'è chi invoca il diritto all'oblio. Diventerà una regola anche quello? Chi e come la applicherà? Sempre secondo la solita logica dell'inversamente proporzionale? A pensar male si fa peccato, però...

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    2. Spesso e volentieri sì, anche per la spigolatura. A seconda delle regioni ci sono normative specifiche differenti sulle assegnazioni, i quantitativi e i costi. Questo se si tratta di beni demaniali. Se il fondo è privato invece senza permesso è naturalmente e giustamente furto.
      Mi pare sacrosanto in effetti.

      Solo che prevengo. Non si tratta di rigorismo ma di appartenenza ala società.

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  4. Se si tratta di tronchi all'interno dell'alveo di un fiume, basta una comunicazione al Comune.
    Se parliamo di un bosco demaniale, è necessaria richiesta scritta alla Stazione Forestale di competenza.

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  5. ...un fuoco ed una porzione di polenta...
    che belle immagini invernali queste

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    1. Quasi un kg di farina biondi mais , polenta spazzolata quasi tutta in quattro.
      L'inverno ha molri lati piacevoli.
      Buon 2017, Patalice.

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  6. Potresti fare opera meritoria bruciando ailanti... No, non alianti, proprio ailanti.

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  7. Non credo, perchè puzzano, piuttosto vanno capitozzati senza pietà. L'ailanto, ovvero un ecomostro!

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    1. x MKS:
      x Sara:
      L'ailanto è come gli islamici o i cinesi: una volta arrivati in un luogo iniziano a moltiplicarsi riproducendo fino a far fuori ogni altra cosa.

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    2. Appunto. Dunque, potendo scegliere cosa tagliare e cosa no dovrebbe essere facile indirizzare al meglio la propria sega. Se invece, per le più varie ragioni, non si può scegliere, allora il discorso cade.

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    3. Qui ancora nessun ailanto, per il momento.
      Copme scrivevo, comunque, spigolo legname di scarto o proprio non considerato in alcun modo. Non abbatto mai degli alberi vivi.

      Sull'ailanto, se avessi una bacchetta magica, li incenerirei con uno sguardo, a partire dal loro mefistofelico apparato radicale.

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    4. L'ailanto è come i topi, come gli scarafaggi, come le cornacchie, come i gabbiani, come i gamberi rossi nordafricani, come un sacco di altre specie invasive (compresa la nostra): non si può non ammirarli per la loro forza e incredibile vitalità, per la loro capacità di adattamento all'impossibile; non si può non odiarli per la loro invasività distruttiva di tutto ciò che è altro da loro.

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  8. Spaccare legna è un'attività grandiosa !

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    1. 98% taglio (sono "scarti" di legna alias diametro piccoli) 2% spacco.
      Quel rilascio di forza può avvicinarsi al brutale (non può esserlo) ed è liberatorio. Adrenalinico! Bello sì! :)

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