domenica 16 febbraio 2020

Ore felici

Rispondo qui ad un commento di Francesco. Ieri in milonga c'era una concentrazione sbalorditiva di giovani e splendide tanghere. Io non ho tempo, energia e testosterone per infilarmi sotto le sottane di altre donne. Essere tecnicamente una bella femmina non significa molto, visto che i vari pettegolezzi in rete riportano di veneri e adoni cornificati, che si separano, etc. . La bellezza-novità vale alcune settimane (sul numero di trombate fate voi) poi non ha alcun potere di unire rispetto ad altre caratteristiche. Il nuovo mi fa tirare il cazzo; la conoscenza più è consolidata, lunga più me le rende sorelle. Ieri ho visto _ica la mora del profumo. Andavo fuori di melone, le prime volte per lei, ora è una cara amica, non so neppure se spenderei le ore di una sera seduttiva per lei.
Comunque l'accordo con Rosa Canina è che io possa uscire dalla coppia purché ella non ne venga a sapere nulla. Per me ella è libera, faccia quel che vole purché continui così, ruraricola, di poche parole, di grandi sensi, che non mi voglia trascinare in città che se non ho voglia non ci vado e venerdì lo ha capito.
Venerdì si è arrabbiata: nessun segno per San Valentino da parte mia (ormai sono lustri che è così, non esiste per me), ho lavorato come un pazzo, saltata la milonga di venerdì sera me ne sono andato a casa distrutto; ella voleva che io andassi a casa sua, non avevo voglia di città, di tot km in bici, di rumore, di traffico, volevo stare nel posto migliore del mondo che è casa mia, silenzio, la mia tana e andare a dormire presto.
E' arrivata sabato pomeriggio, dopo pranzo, io ero a letto a dormire. Abbiamo fatto l'amore furiosamente, a lungo. Il resto sono suo desideri/capricci (ella non è mosso il culo per stare con me e io non avevo alcuna rimostranza, ma io sono un semplice, semplificato e rozzo maschio). Io quando sono esausto devo avere riposo e ristoro. Poi si parla e si fa di tutto.
Sono state ore così felici con lei, poi. Anche stamattina nel suo campo su per i monti.
E così felici pure nel tango, nella Milonga Sì del mio cuore, quel covo di tango superlativo, di parquet velluto nero, di poetesse del corpo, di dolce vita, di fighe pazzesche.
Ecco, un fine settimana di felicità, dopo lavoro matto e forsennatissimo.
Comunque il cazzo è non ideologico, va dalle femmine belle a prescindere da tutto. Solo che poi c'è tutto il resto. Un conto è una trombata, una storia di alcune settimane, un conto è una donna con la quale stare bene. Certo che ci sarebbero femmine che chiaverei, anche non italiane. Questo lo dico anche a lei. Ma non succede. Certamente non ora.
Stare bene. E oltre, stare da Dio. Sto da Dio con Rosa Canina. Cambiare in meglio è molto difficile. Chi me lo fa fare? Per qualche chiavata?

36 commenti:

  1. Questo post per me è demenziale.

    Si vede che quello sbagliato sono io, visto che non mi capacito del fatto che ci siano milioni di italiani come Francesco o peggio. Sentivo alla radio che, considerata l'evidenza che gli immigrati non sono ne "profughi" ne "rifugiati", conviene dargli il "permesso umanitario", modificando la legge (legge???) in modo da "estenderlo". Cosa è questo "permesso umanitario"? E' una specie di "cittadinanza agevolata" che non ha alcun "requisito minimo", si fonda solo sul fatto che la persona in questione ci faccia pena. Mi fai pena, dai su, ti do la cittadinanza italiana. Chiunque faccia pena ha il "diritto" alla cittadinanza.

    Veniamo alle cose meno serie, cioè alla tragicommedia su scala locale:

    1.
    "Comunque l'accordo con Rosa Canina è che io possa uscire dalla coppia purché ella non ne venga a sapere nulla. Per me ella è libera, faccia quel che vole purché continui così."

    2.
    "Comunque il cazzo è non ideologico, va dalle femmine belle a prescindere da tutto. Solo che poi c'è tutto il resto."

    I due aforismi sopra citati indicano sono paradossi. Il primo nega l'esistenza della "coppia" che afferma. Lo scrivente non si rende nemmeno conto che se Tizia non sa che lui "esce dalla coppia", il "permesso" non gli serve, quindi lo "accordo" è una dichiarazione di intenti, un manifesto. Lo stesso si può dire nella direzione contraria, cioè "faccia quello che vuole purché" che è ancora una dichiarazione di intenti, riassunta nel "purché", che consiste principalmente nel chiavare e magari nel non essere d'impiccio negli interludi. La cosa tragicomica è che stiamo parlando dell'esatto contrario di quello che pensa Coso, lui convinto che questo significhi essere "onesti" nel mettere le cose in chiaro quando invece significa stabilire per statuto che sull'ingresso c'è scritto "teatro da Coso" e che quello che si svolge all'interno è una recita, una commedia.

    Il secondo aforisma sul "cazzo" consiste in una ovvia conseguenza dei soliti Anni Settanta e cioè l'idea che l'essenza del vivere sia soddisfare le pulsioni, ovvero che tutto il resto è subordinato al "cazzo". Perché POI c'è "tutto il resto". Non è una idea nuova, è antichissima. Purtroppo è l'idea che storicamente va per la maggiore subito prima che una civiltà collassi su se stessa. E' il modo di pensare, anzi dovrei dire il "modo di non-pensare", degli "adulti-bambini". Del resto Coso qui è uno che afferma senza problemi che qualsiasi cosa lui dica o faccia è il mezzo che è giustificato dal fine del godere. Cioè lo "stare bene" giustifica i mezzi. Chiudiamo il cerchio col Francesco di turno, perché alla fine Coso e Francesco sono OMOLOGHI.

    Dato che lo orologio rotto ogni tanto segna l'ora giusta, Francesco scrive una cosa giusta quando dice che Coso fare e direbbe qualsiasi cosa per soddisfare il cazzo e Coso qui scrive una cosa giusta, cioè che ha tutto il senso del mondo per lui preservare il "rapporto" con Tizia. Per quanto le donne siano mediamente sceme, non è facile trovarne una che si incastri perfettamente in un meccanismo che ha come solo scopo il godimento di Coso.

    Chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza. Anzi, c'è la certezza che il doman sarà peggio dell'oggi.

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    1. L'anagrafe per i richiedenti asilo
      Fatta a pezzi dai tribunali civili e amministrativi di mezza Italia, è una norma che decine di sindaci a gran voce richiedono da mesi di cancellare. E che, per la verità, molte amministrazioni ( come disubbidienza civile) hanno deciso di non applicare confortate anche dalle tante sentenze che hanno accolto i ricorsi presentati dai richiedenti asilo a cui è stata negata l'iscrizione alle anagrafi comunali. Quello che Luciana Lamorgese proporrà oggi alla maggioranza di governo è tornare a riconoscere il permesso di soggiorno per richiedente asilo come titolo sufficiente per l'iscrizione all'anagrafe e dunque il diritto a godere di tutti i servizi legati alla residenza, dalle prestazioni sanitarie alla possibilità di aprire un conto in banca

      La cittadinanza
      Accantonato lo ius soli e ancora lontano da una convergenza il dibattito sullo ius culturae, il figlio di cittadini stranieri in Italia deve attendere il compimento del diciottesimo anno di età per poter presentare richiesta di cittadinanza. Ma il decreto sicurezza ha raddoppiato fino a quattro anni il termine per la conclusione dell'iter burocratico che dunque, di fatto, costringe questi ragazzi nati e cresciuti in Italia ad attendere fino a 22 anni per poter diventare cittadini italiani. La proposta di Lamorgese è di tornare alla vecchia norma che prevedeva in 24 mesi e con il silenzio assenso il termine per ultimare tutti gli atti.

      L'oltraggio a pubblico ufficiale
      Il richiamo del presidente della Repubblica dovrebbe essere accolto senza difficoltà tornando a prevedere l'esimente della particolare tenuità del fatto per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Insieme alla necessità di limitare e caratterizzare le diverse tipologie di pubblico ufficiale. Insomma una cosa è aggredire le forze dell'ordine durante una manifestazione pubblica, una cosa è rivolgersi in modo poco garbato a un impiegato di un ufficio pubblico.

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    2. Dato che lo orologio rotto ogni tanto segna l'ora giusta
      mi ha fatto sorridere, è vero!
      È una bella metafora azzeccatissima al caso in questione :D

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    3. Ci sarebbe un corollario surreale: in questo mondo ci sono milioni e milioni di orologi che sono stati rotti apposta.

      Ovvero lo "stato" di orologio rotto è "normale".

      Questa è la ragione per cui Francesco scrive le cose che scrive e Coso uguale. Altrimenti non si spiegherebbe come fa un individuo "normale" a affermare e negare uno stesso concetto nella stessa frase. Tipo il solito ritornello del "vietato vietare" che è come la "coppia aperta", cioè un insieme di due elementi (coppia) che ha come proprietà quella di includere un numero qualsiasi di elementi (aperta).

      Il guaio è che gli orologi rotti la maggior parte delle volte segnano l'ora sbagliata e ognuno segna un'ora diversa. Lo scopo di produrre orologi rotti è quello di creare il caos. Ancora, c'è gente qui convinta che il caos sia lo scopo, l'ideale. Se gli chiedi la ragione, applicando il rasoio di occam, la ragione consiste nel fatto che il caos produce la illusione di potere soddisfare le proprie voglie senza alcun filtro, limite, vincolo. Facciamoci quindi una risata quando nello stesso momento i figli del caos sostengono anche un potere assoluto e invasivo che metta tutti in catene cosi che non possano nuocere, perché il figlio del caos aborrisce i vincoli per se stesso/a e nello stesso momento teme i gradi di libertà degli altri.

      Faccio un esempio a cazzo: l'aborto è palesemente un omicidio ma viene contrabbandato come l'asportazione di un neo perché serve da anticoncenzionale postumo e quindi è strumento del famoso "amore libero". Nello stesso momento, la personcina che non ha alcun problema morale con l'aborto, si imbizzarrisce se qualcuno mette i piedi sul sedile del treno. Non so se è chiaro quanto sia assurda la "normalità".

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    4. Ho letto a spizzichi e bocconi e quindi rischio di aver perso alcune cose.

      Allora, ad aver tempo dovrei riaprire la questione dei "patti chiari amicizia lunga" che vale anche nella coppia. Ma non ho tempo.


      > Lo scrivente non si rende nemmeno conto che se Tizia non sa che lui "esce dalla coppia",
      > il "permesso" non gli serve, quindi lo "accordo" è una dichiarazione di intenti, un manifesto.

      No.
      E' stabilire un patto chiaro.
      Che avrebbe potuto essere:
      o - non ammettiamo uscite dalla coppia
      o - lo posso fare io ma tu no
      o - lo facciamo insieme
      o - fallo tu ma non farmelo sapere (*)
      o - fallo tu e fammelo sapere
      o - ...

      Io sono sempre stato fedele nella mia vita:
      No, troppo impegnativo
      Io non ho mai avuto amanti o mi sono fatto chiavate fuori dalla coppia.
      Quindi il patto e' un dispositivo piu' che altro concettuale, probabilmente puo' allentare e smorzare delle tensioni.
      Per come sono fatto, se una mi acchiappa e NON riesco a non avere un rapporto con lei, probabilmente mi prenderebbe per un insieme di cose che non sono il solo livello genitale.
      Quindi, si', potrebbe essere un patto solo teoricoe potrebbe essere che la situazione "mi trombo quella" non sia gestibile in quanto non estemporanea, emotivamente troppo coinvolgente per tenerla celata, etc. .

      Ci sono alcune osservazioni sensate, Connor, ma le conclusioni sono iperboliche.
      Io rimarrei su un piano molto piu' pratico ovvero come gestire la relazione, con una persona amata, nel medio e lungo periodo.
      Io posso rinunciare al sesso anche per anni, ma questa sorta di sublimazione, autocastrazione, non e' indirizzabile. La libido non segue delle regole morali.
      Vi ricordo che gli avi che citate spesso, giustamente, misero Chaos come padre di Eros. Potete illudervi che si possa fare diversamente, nel 2020. Beh, buon viaggio!

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    5. Connor, in ogni caso, io sono sempre curioso e ho voglia di migliorare.
      Se avete suggerimenti su come gestire 'sto gran casino che e' una relazione uomo - donna, scrivere pure. Sapete che in varie occasioni ho tenuto a mente le vs. osservazioni.

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    6. Mettiamo il bue davanti al carro: se io fossi Tizia ti riderei in faccia se tu mi facessi questi ragionamenti. A questo punto due sono le ipotesi, è effettivamente la tua metà, espressione che viene dalla favola greca che l'uomo e la donna fossero in origine un solo animalone con quattro gambe e quattro braccia, oppure fa buon viso a cattivo gioco, anteponendo le cose positive che hai da offrire (assumiamo che tu ne abbia) a quelle negative. Ognuno è fatto a suo modo, io non durerei cinque minuti con un tuo equivalente femminile.

      D'altra parte, mi sembra strano che tu non ci arrivi. Qualsiasi cosa tu dica o scriva non ha nessuna importanza rispetto alla condizione "purché". Nel caso tuo, la condizione è che lei non lo sappia, nel caso suo la condizione è che non cambi niente nella vostra routine attuale. Il "patto chiaro" è una finzione, una commedia, che rimane in scena per la ragione che e fino al momento in cui, conviene alle parti in causa.

      A me non importa nulla se chiavi o no, con chi chiavi, quando, come, eccetera.
      Non ho titolo ne motivo di insegnarti a stare al mondo.

      Sto osservando che scrivi cose prive di senso logico e che queste cose che scrivi NON SONO FARINA DEL TUO SACCO ma sono stereotipi. Questi stereotipi danno forma al nostro mondo, sia a livello del singolo individuo, sia a livello della società come sommatoria degli individui.

      Riguardo gli Antichi, almeno non sei del tutto all'oscuro, però non hai capito o non ti hanno detto il vero succo del discorso. Gli antichi vivevano in un mondo senza religione, perché più che altro c'erano delle superstizioni, più o meno radicate e vivevano in un mondo dove l'individuo era molto più "libero" da vincoli sociali di oggi, al netto degli obblighi interni al "clan familiare". L'unico limite era la posizione, quindi censo e/o rango nobiliare. Avendo una posizione sufficientemente altolocata, potevi praticamente fare qualsiasi cosa, letteralmente qualsiasi, potevi disporre della vita altrui come se si trattasse di bestie o cose.

      Di conseguenza gli Antichi definivano due strade che potevi percorrere nella vita. Una era la strada dell'edonismo, letteralmente il fine dell'esistenza è il piacere e l'altra era la strada opposta, del dominio della volontà sugli istinti e le pulsioni. Inevitabilmente si addiveniva alla conclusione che è immensamente più facile inseguire il godimento che reprimerlo in funzione di un fine superiore, arrivando agli estremi del sacrificio personale. Gli eroi non sono tali quando godono, in quel momento sono come bambini capricciosi. Gli eroi sono tali, sono super-uomini, quando si privano del godimento. Questo era il modello di "virtù", cioè il modello della forza dell'Uomo che sopporta la privazione per raggiungere uno scopo che va oltre lui stesso e il contesto immediato.

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    7. Ora, prego notare che se tu vuoi essere edonista, io ti compiango e ti depenno come "causa persa" ma alla fine sei libero di fare come preferisci.
      Il problema non sei tu, non è Mario, il problema è che questo non è il risultato della tua libertà, cioè della facoltà di scegliere e pagare il prezzo della scelta. Invece si tratta di un comportamento condizionato, indotto, per le ragioni che continuo a ripetere. Il cambiamento dal modello dello "eroe" che si misura dalla sua "virtù" al modello dello "anti-eroe" che si misura da quanto "gode", è una cosa disegnata a tavolino allo scopo di ridurre gli individui al Minimo Comune Denominatore e causare il collasso della "società occidentale" per rimpiazzarla con il Mondo Nuovo del "meticciato".

      Infatti, tu tieni una rubrica su Internet nella quale ci racconti di quanto godi e penso che tu lo faccia perché da una parte è una piccola perversione esibizionistica e dall'altra sei convinto che ti faccia ottenere dei "meriti". Per me, che per qualche ragione sono abituato al modello "eroico" descritto sopra, sarebbe l'esatto contrario, a raccontare che mi sono chiuso nel cesso per scopare mi sentirei sminuito. Chiaro che tutti scoreggiamo e ci scaccoliamo, iesus nazarenus rex iudeorum sul patibolo ma io preferirei essere visto in altri momenti, tipo mentre salvo la principessa dal drago.

      Chiudo con una considerazione accessoria: gli uomini non fanno tanta fatica a dire cosa vogliono. Le donne invece non lo sanno. Un comportamento tipico è che se fanno una cosa poi cercano una scusa per dimostrare che si, l'hanno fatta ma sono state imbrogliate o costrette a farla.

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  2. Dato che è nella parte a pagamento di Repubblica, per venire incontro al Proletariato lo riporto qui. Prossime modifiche che il Governo introdurrà per decreto e che saranno convertite in legge dal Parlamento:

    Le multe alle Ong
    Le prime ad essere spazzate via sono le megasanzioni contro le navi delle Ong che dovessero violare i divieti di ingresso in acque territoriali italiane. Divieti che, da quando è al Viminale, Luciana Lamorgese non ha mai firmato, limitandosi dunque a non applicare la norma introdotta dal primo decreto sicurezza con cui Salvini ha sbarrato il passo alle navi umanitarie con a bordo immigrati soccorsi in zone di ricerca e soccorso libica o maltese. Via, dunque, l'esorbitante multa fino a un milione di euro che Mattarella ha definito spropositata rispetto ai comportamenti, si torna alle sanzioni originarie da 10 a 50.000 euro.

    La confisca delle navi
    Via anche la norma, anche questa introdotta dal decreto sicurezza-bis, che consente la confisca delle navi alla prima violazione del divieto di ingresso in acque italiane e non più dopo la reiterazione del comportamento sanzionato, come era nella prima versione del testo. Così come dovrà essere definita la tipologia delle imbarcazioni a cui potranno essere applicate le sanzioni, che al momento possono colpire una nave così come una tavola a vela.

    La protezione speciale
    Non è il ritorno al permesso umanitario, tanto demonizzato da Salvini e abolito dal primo decreto sicurezza. Ma l'enorme numero di irregolari figlio di un anno e mezzo di decreto sicurezza e il numero irrilevante ( seppure in crescita) di rimpatri, con le conseguenti ricadute sul sistema di accoglienza e sulla sicurezza, ha portato la ministra dell'Interno ad elaborare una proposta che possa incidere su quella che rischia di diventare una vera emergenza: ampliare le cosiddette protezioni speciali, al momento limitate a condizioni di salute gravi, atti di particolare valore civile, vittime di violenza o sfruttamento, calamità naturali. Ne usufruirebbero le persone con disagio psichico, condizioni di vulnerabilità, vittime di tratta, nuclei familiari.

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  3. In realtà poi le cosiddette "chiavate" non sono mai fine a sè stesse...quasi impossibile che una donna (a meno che non sia ninfomane, ma lì si va sul patologico) faccia sesso solo per il gusto del sesso in sè (so che questa cosa l'uomo fatica a capirla, ma è così), è nella natura femminile desiderare la relazione, il rapporto, quindi dopo uno o due trombate felici una donna si aspetta che il maschio mostri interesse, voglia di relazionarsi ecc...quindi poi tutto diventa complesso e oltremodo faticoso. Se poi tu hai accanto una donna che ti soddisfa caratterialmente e sessualmente...direi prorio che il gioco non vale la candela. Anche le donne sono attratte da maschi giovani e belli, ciò non significa che buttino all'aria una relazione solida. La natura, l'istinto riproduttivo, ci rende sessualmente interessati alla varietà, ma poi è con una persona in particolare che costruisci qualcosa di concreto.

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    1. Se vivessimo con le regole dello "stato di natura" pochi dei qui presenti sopravviverebbero una settimana.

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    2. > le cosiddette "chiavate" non sono mai fine a sè stesse

      Questo vale anche per me: io devo avere un certo coinvolgimento con una femmina per accoppiarmi con lei.
      Devo dire che ho sempre idealizzato coloro che riescono a farsi delle trombates sportive (anche se penso che rischino di avere meno/poco pathos) proprio perche' io non ci riesco.
      E' un po' quello che ho tentato di comunicare nel commento sopra "17 febbraio 2020 15:30".

      Per ora tutto a gonfie vele.
      Bisognera' vedere come andra' tra
      o - due
      o - quattro
      o - sei
      o - dieci
      o - ...
      anni.

      Rosa Canina mi ha gia' detto che ella e' esigente e che io dovro' trombarla bene e non di rado.
      Vedremo.

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    3. Ecco Uomo...direi che non ha senso fasciarsi la testa da qui ai prossimi due, quattro, dieci anni...se ci stai bene, se lei con te sta bene continuate se no pazienza...il mondo è vario e stare male con qualcuno o sentirsi obbligati a starci insieme non ha senso.
      Sulle "esigenze"...direi che la cosa deve avvenire con desiderio reciproco e senza obblighi di trombate da cartellino aziendale.

      Anonimo, una volta tanto sono d'accordo con te. Se lasciassimo fare alla natura e agli istinti ci sarebbe un casino infernale là fuori. Le impalcature sociali e culturali frenano (non sempre) la più parte delle persone a fare quello che davvero vorrebbero.

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    4. Questo è il modo di pensare tipico della "persona di sinistra" che ha paura del prossimo e che vuole essere tutelata e protetta dalla "mamma-partito-stato" che deve mettere tutti in catene cosi che nessuno possa fare male ad un altro.

      Quello che invece volevo dire io, che grazie a Dio non sono affatto "sinistro", è che NESSUNO QUI HA LA CAPACITA fisica e morale di vivere nello "stato di natura" perché sono tutti mezze seghe. E' facile pensare che lo scopo della vita sia godere quando vivi dentro una bolla da cui è rimosso qualsiasi disagio tranne quelli che ti vai a cercare di proposito, lamentandoti poi che per sentire il bramito notturno del cervo ti tocca prendere il treno locale che non funziona come uno shinkanzen. L'unico inconveniente che bisogna accettare ma non pesa alla maggior parte dei miei contemporanei, è firmare il patto col demonio e rinunciare ad essere Uomo per passare a vivere come, che ne so, un protozoo, uno sfintere davanti, uno sfintere di dietro e niente anima.

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    5. Ah già, ho dato per scontato che intendiamo tutti la stessa cosa con "stato di natura".

      Dimenticavo che la "persona di sinistra" è stata condizionata a vedere la "natura" attraverso le lenti deformanti e colorate del famoso "mito del buon selvaggio", una perversione inventata all'epoca del famoso "illuminismo" per creare uno dei tanti paradossi che poi hanno composto il nostro presente. Ovvero, il fighetta mezza sega che vive negli agi e nel lusso resi possibili dalla tecnologia più estrema (relativamente all'epoca) idealizza il modo di vivere di qualcuno che va in giro nudo e mangia raccogliendo le cose da terra e mettendosele in bocca, con l'idea che facilmente soddisfatti i bisogni primari di mangiare le cose raccolte da terra, bere dal ruscello e dormire sotto le stelle, il "selvaggio" passi il resto del suo tempo a ballare, cantare e fare l'amore, senza conoscere la maledizione divina conseguente il Peccato Originale.

      La verità è l'esatto contrario e cioè che l'Universo allo "stato di natura" in ogni momento cerca di ammazzarti e mangiarti, non necessariamente in questo ordine e se tu vuoi vivere, devi ammazzare e mangiare. Il Peccato Originale consiste nel fatto che la consapevolezza ti porta a pagare un prezzo morale dopo avere pagato un prezzo materiale, per ogni scelta che fai. Non si applica ai protozoi ai quali viene tolta la facoltà di scegliere quindi la responsabilità conseguente alla scelta.

      Cosa volevano scansare quei pensatori grandemente sopravvalutati in funzione ideologica col "mito del buon selvaggio"?
      Esattamente questo, la responsabilità che viene dalla libertà consapevole. Non credevano veramente che esistesse o fosse mai esistito lo "stato di natura" in cui il "salvaggio" canta, balla e fa l'amore, quello che in realtà si proponevano era creare una sorta di "utopia" nella loro contemporaneità che si ispirasse, più che altro nella forma del marketing, alle idee sopra esposte, cioè una società che togliesse a tutti la facoltà di scegliere, la responsabilità della scelta e, a monte, la consapevolezza.

      Che è esattamente la condizione in cui ci troviamo adesso dopo un paio di secoli. Condizione sostenuta e amplificata dall'ulteriore potenziamento tecnologico. Ci sono milioni di imbecilli che ambiscono a diventare "buoni selvaggi", rientrando nell'utero metaforico della metaforica "madre natura".

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    6. "... il consumatore dell’era di Greta vuole attenzione all’ambiente e ricerca. Alcune delle nuove idee più interessanti riguardano i giubbotti. Si cercano, per esempio, alternative alle imbottiture piume d’oca. Si trovano in mix di fiori selvatici e aria. Si sperimentano anche nuovi materiali e si cerca di transitare verso un abbigliamento sempre più smart: connesso e utile."

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    7. Connor, cose anche interessanti ma anche sparate e toni eccessivi.
      Esistono anche modi e moderazione!
      Ad esempio:
      > NESSUNO QUI HA LA CAPACITA fisica e morale di vivere nello "stato di natura"

      Ma non perché siano "mezze seghe" come strepitate ma perché, come voi avete rimarcato più volte, perché siamo comunitari, non possiamo vivere senza dentista ma non possiamo essere anche dentisti.
      Quindi... vi siete tirato la zappa retorica sui piedi: non abbiamo questa libertà.
      Quando vi cit(av)o dei fascisti che fanno decrescita radicale vivendo in modo assai spartano, ricordate la ns. dipendenza dalla tecnica e dal vivere in una comunità, l'esilio, etc. .

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    8. Il correttore distorsore del furbofono ha modificato gasisti in fascisti.
      'sto codice deve essere stato scritto da un rosso/arcobaleno... tutto ciö che "non va bene" è fassista! :)

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    9. Dunque Smart sarebbe utile e sarebbe essere "connessi".
      Ah sì!? Allora io ora mi disconnetto subito, lungi da me questa smartitudine per cretini!

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    10. Coso, non posso farci niente, sulla base di quello che scrivi concludo che per me sei una mezza sega, sia materialmente che sopratutto spiritualmente.
      Te l'ho detto tante volte che non ti prendo sul serio, che è un altro modo per dire la stessa cosa.

      Sei il mio opposto e infatti non comprendi che, a differenza di come fai tu, io faccio quello che dico e dico quello che faccio.
      Se dico A intendo esattamente A, non "un po' A e un po' Z e un po' tutto in mezzo".
      No, non ci sono le famose "sfumature", i "se" e i "ma", ci sono degli espedienti per non assumere la responsalità di quello che si dice e, sopratutto, si fa.
      Perché la gente si misura dalle azioni.

      Certo, se prendo per buoni i tuoi racconti, ti concedo che sei un molto migliore scopatore di quanto lo sia io.
      Anche perché, lo ammetto, non sono cosi tanto motivato dallo scopare, non è lo scopo della mia esistenza.
      E' bello quando fai un lavoro che ti appassiona, no? Ho sempre invidiato quelli che trovano il famoso "scopo della vita".

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    11. Connor, a volte vi montate la testa. Vogliate pure credere di poter dare voti di coerenza e fate come preferite.
      Nonostante non scrivete della vs. vita privata, sclerate dopo i vs. spostamenti in bici nella bolgia meneghina e date di matto contro la decrescita demografica, disprezzate i comunisti cinesi e poi ne acquistate le magliette, tirate per la giacchetta gli avi, vi tratteggiate a restauratore e poi scrivete pagine a favore della plastica con acqua dentro. Insomma tirate sul freno a mano, pigiare sull'acceleratore e poi date voti di coerenza.
      Prego, fate pure!

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    12. Il fatto è che tu non capisci quello che scrivo io e non capisci nemmeno quello che scrivi tu.

      Ti atteggi ma siccome inventarsi delle pose è un tantino difficile dopo secoli di gente che si atteggia, copi.

      Tutte le tue pose sono risapute.

      Comprese le tue contraddizioni, nemmeno quelle sono farina del tuo sacco, sono copiate anche loro.

      Non posso farci niente, è come svuotare il mare col cucchiaio.

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    13. Io diffidovdalle persone che vogliono "curare" gli altri perché sono talmente piene di problemi che non riescono a risolvere che non rimane loro altro che occuparsi degli altri.

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  4. A me pare che tu stia bene complessivamente con questa donna, hai stima della sua intelligenza, vi amate con passione, insomma state bene!essere adulti significa anche questo.

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    1. Quindi secondo te un uomo che ti dice che puoi andare con chiunque basta che ti presenti agli orari stabiliti per le "coccole", ti ama?

      Non è cosi, un uomo normale non può tollerare l'idea che tu vada con un altro. Qui non stiamo parlando di "ammore" ma di una situazione di contratto tra due parti ognuna delle quali ha la sua convenienza, un "do ut des", un investimento con un certo ritorno.

      Palesemente la "questione femminile" non riguarda le vessazioni, la violenza, eccetera, dipende dal fatto che avete tutte i pinoli in testa.

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    2. Connor, vivete nelle vs. teorie lontane dalla realtà.
      Non solo non c'è nulla di male nel "do ut des" ma esso è la sacrosanta base di ogni SANO rapporto.
      Coi che guardate gli avi (solo quando vi è utile >;) ricordate che l'uomo metteva le risorse la donna faceva i figli.
      A volte vi comportate come un irascibile pretendente maestro di sci che non ė mai stato sulla neve.

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    3. Sī, Sara.
      Il mare é tranquillo, il vento buono in poppa, navighiamo col sorriso.

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    4. Si, concordo, io ho quel tipo di "sano rapporto" col mio meccanico. Io vado li con la moto, lui me la mantiene e io lo pago. Conviene a me e conviene a lui.
      Se fossi più motivato, potrei avere il "sano rapporto" con qualche signorina che svolge la professione in quel di Lugano, io vado a fare la tessera di socio portandomi dietro il bigolo, lei lo mantiene e io la pago. Conviene a me e conviene a lei.

      Però non c'entra niente con il famoso "ammore".

      Vado a illustrarti la differenza: se tu sei in una casa in fiamme, io valuto se posso soccorrerti ma difficilmente penserei di buttarmi tra le fiamme per salvarti. Perché converrebbe a te, forse ma di sicuro non converrebbe a me. O, in termini più astratti, non penserei mai di uscire da una trincea perché me l'ha ordinato Renzi.

      Quella è una azione che fa una madre o un padre per i figli, a volte un fratello per un altro, cioè quando il legame è cosi forte che scavalca l'istinto di conservazione. Non a caso la letteratura ci tramanda la "falange degli amanti", intendendo che il rapporto omosessuale che legava i guerrieri in certi contesti faceva in modo che questi fossero disposti a gesti estremi pur di difendere il compagno e in quel caso era utile perché la falange aveva la sua ragione d'essere nella compattezza.

      Non c'è niente di male nel vivere il "rapporto" come un contratto.
      Se scrivo questo è perché non mi piace quando si vuole vendere una cosa per un'altra.

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    5. Ah, ti informo che il peperone ce l'ho anche io e durante l'esistenza ho avuto modo di maneggiare qualche patata. Io non produco uno show tipo "masterchef" e tu si.

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    6. Connor, sempre iperbolico. Qui scrissi di stare da Dio con Rosa Canina, di ore felici, ho anche *accennato* ad alcune volte di far l'amore intenso con lei. Direi nulla più.
      Io non so cosa sia 'sto Masterchef ma suppongo sarà un paragone del tutto iperbolico.

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    7. Allora te lo spiego.

      Nei Paesi della "anglosfera" la gente mangia la merda e non sa distinguere una patata da una melanzana, perché comprando e mangiando solo cose pronte, non conoscono la materia prima. Apriamo una parentesi: negli USA i poveri mangiano fuori e i ricchi mangiano a casa. Sembra impossibile ma gli ingredienti per cucinare (carne, pesce, verdura fresca) costano MOLTO di più dei piatti pronti o del "diner" o del "macdonalds". E' la ragione per cui i ricchi sono magri e in salute mentre i poveri sono tutti obesi e pieni di guai.

      Di conseguenza si sono inventati degli show televisivi che hanno come argomento il cucinare e il mangiare, un po' perché solleticano l'imperativo onnipresente del Mondo Nuovo "tu devi godere", un po' perché hanno anche la funzione divulgativa-scientifica per gente che fa colazione con i fagioli in umido tirati fuori da una scatola o con la carne secca della busta.

      Tra questi show televisivi, c'è una specie di concorso chiamato "Masterchef" dove dei cuochi amatoriali si sfidano lungo un percorso con delle prove di cucina, ci sono dei "gudici" e alla fine c'è un premio. Le prove di cucina devono essere spettacolari mettendo insieme piatti improbabili, i giudici insultano i concorrenti, i concorrenti litigano, eccetera.

      Per venire incontro alle evidente ridotte capacità mentali degli astanti, devo spiegare la metafora tra lo show televisivo e questo blog?

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    8. Connor, sembrate appassionato di tutto ciò.

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  5. Ma io lo dico sempre che dobbiamo trovare una fidanzata per Lorenzo!

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    1. Ma lui, una fidanzata, la vuole?

      Magari sì, ma se la sceglierà pure lui :)

      Secondo me ha più pretendenti di quanto non sembra :)

      Proprio perché non va a mettere in piazza le sue "gesta" in campo sentimentale. Un gentleman di altri tempi, da questo punto di vista.

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    2. Il termine "fidanzato" viene da "fidanza", stessa radice di "fiducia" o "fidarsi" o "fede".

      Ignoriamo per il momento perché non pertinente il fatto che la natura del "fidanzamento" storicamente è quella della promessa reciproca che precede il "matrimonio". Sia il "fidanzamento" che il "matrimonio" non sono legati al "rapporto" tra due persone ma sono la manifestazione pubblica delle promesse scambiate e in entrambi i casi prevedono il coinvolgimento dei due clan familiari. In sostanza la "fidanzata" è la "promessa sposa", promessa davanti a tutti.

      Vi chiederei nella logica del contratto UCosico tipo "io vado con chi voglio e non te lo faccio sapere, tu vai con chi vuoi e ti presenti quando ci diamo appuntamento" DI COSA CI SI FIDA ? Un contratto del genere ha esattamente lo scopo di eliminare la NECESSITA di fidarsi di qualcuno, quindi elimina il concetto di "fidanzato". Il contratto prevede diritti e doveri sotto forma di baratto di prestazione d'opera e sussiste fino a quando entrambe le parti hanno una convenienza. Al posto del "fidanzato" siamo in presenza del concetto di "socio", parola che significa "compagno", nel senso di qualcuno che percorre la stessa strada oppure, notate bene, che segue qualcun altro.

      Mi sono trovato varie volte davanti al fatto che i miei interlocutori fanno finta di non capire la differenza tra "fidanzato" e "socio".
      Prego notare che questo concetto, cioè la sostituzione della "promessa" e del "matrimonio" con lo stato di "accompagnarsi" quindi "compagno" non è ne accidentale ne questione di sfumature, è il risultato della necessità di demolire la "civiltà occidentale" partendo dai riferimenti basilari dell'individuo e quindi partendo dal suo ruolo in collegamento con la FAMIGLIA. Oggi la "famiglia" è una nuvola probabilistica che include un numero "n" qualsiasi di enti di natura qualsiasi. La "famiglia allargata o arcobaleno", che, ANCORA, replica e istituzionalizza quelle che erano le utopie delle "comuni hippie" degli Anni Settanta, dove tutti erano compagni di tutti e padre madre figlio di tutti. Cosa che deriva necessariamente dallo scopo, che è quello del sesso fine a se stesso, qualsiasi cosa che sta attorno è inutile orpello.

      Apriamo un'altra parentesi.
      Se una persona vive per scopare, l'unica cosa che gli serve è almeno un'altra persona che gli risulti gradevole nell'aspetto e che sia disponibile. Il "pool" è molto ampio. Appena ai due requisiti di gradevolezza e di disponibilità si aggiungono altri requisiti, la dimensione del "pool" si riduce drasticamente e tende a zero. Le donne risolvono questo problema fantasticando oppure con l'idea ridicola di intervenire in un secondo tempo a modificare il "partner" per adattarlo ai propri requisiti. Invece gli uomini in genere adottano la strategia di mettere insieme i requisiti di diverse donne, una per volta.

      Riassumendo, è abbastanza facile trovare una donna qualsiasi che sia gradevole e disponibile. Alla peggio, basta pagare, in un modo o nell'altro, una cosa che fanno anche i milionari perché amplifica ulteriormente il pool di cui sopra. Invece trovare la "fidanzata" richiede prima che esistano le condizioni del "fidanzamento" e poi di trovare una donna che abbia tutta una serie di requisiti aggiuntivi, il famoso ago nel pagliaio.

      Il dubbio che ho è che le donne mentre si pongono come "socio" in realtà abbiano l'ambizione di cambiare lo stato in "fidanzata" prima o poi, per i due motivi sopra citati, cioè che fantasticano oppure confidano di cambiare l'altro "socio" in "fidanzato". Questa ipotesi aggiungerebbe un altro livello di ipocrisia al "contratto", perché la "convenienza" diventa asimmetrica.

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