Finito questo parossismo creativo/lavorativo (la settimana scorsa quasi 29h extra) tornerò a te, caro diario.
Intanto sono in questo vortice, con un misto di angoscia ed eccitazione.
Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
Dio mio.
RispondiEliminaSei ancora capace di drogarti di lavoro ?
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In alcuni momenti ho pensato al termine "drogato". Temo che non fosse troppo sbagliato o fuori luogo.
Eliminabisogna lavorare, ci sono un sacco di poveri in giro che aspettano un pezzo di pane
RispondiEliminaIl lavoro è solo una metafora dell'accesso alle risorse.
EliminaLe risorse sono limitate, il lavoro lo è.
Mors tua, vita mea.
Ciao Uomo, ci leggiamo presto?
RispondiEliminaDopo tre settimane, rieccomi.
EliminaPenso che il senso d'angoscia dopo quello che sta succedendo ti sia sicuramente aumentato. Cari saluti.
RispondiEliminaAngela
A proposito ho scritto la pagina odierna.
EliminaBuonasera
Uomo mi sono sbagliata e ho cancellato il tuo commento sul mio blog, l'ultimo, lo puoi riscrivere? Ti chiedo scusa!🙏
RispondiEliminaL'ho riscritto in Asterisco come
Elimina"Ci fu un periodo che usai pure io l'asterisco. Poi sono guarito.
Io non ero affatto mosso da intenzioni di uguaglianze, anzi... Diciamo che avevo una sorta di tensione matematica a introdurre astrazioni: in italiano non esistono il neutro o alcuni vocaboli (ad esempio un vocabolo per indicare fratelli e sorelle).
Ora trovo orribile questo ciarpame ideologico arcobalengo che si manifesta in forma di asterisco."
Più o meno il senso era quello.