Prima smielatura, ieri.
Rosa Canina era raggiante: finalmente, dopo tre anni!
Il primo anno, estate 2021, causa siccità, fu la peggior annata apistica a memoria d'uomo, lasciò tutto il poco miele alle due famiglie affinché si irrobustissero crescendo numericamente.
L'anno scorso prima fece un errore d'inesperienza, temette la sciamatura di una delle due famiglie (già in parte avvenuta) e soppresse la regina rimasta: quella famiglia morì. A seguire l'episodio di violenta reazione allergica, attività apistica ridotta al minimo indispensabile da parte _mozzi, assai solidale, apicoltore amico e mentore.
Quest'anno primo raccolto di miele mille fiori (dopo tre anni una primavera piovosa ha fatto ritornare i fiori!) dall'unica famiglia rimasta., per il momento una dozzina di chili.
Abbiamo lavorato felicemente in due.
Nella disopercolatura profumo e sensi: dopo decenni, ho rimasticato quel misto di cera e miele, c'era l'apicoltore Norino, vicino a casa della nonna, in montagna che lo faceva, ero piccolo e mi dava un cucchiano di quel misto da ciucciare, masticare!
Le attività prima, durante e poi sono onerose: non ha senso tutto quello sbattimento per una sola famiglia. Quindi passeremo da una a tre e poi aggiungeremo una quarta. Ho deciso di imparare e la seguirò in tutte le fasi (dobbiamo ordinare la tuta-scafandro per me).
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6 ore fa
Deve essere molto bello (e buono)!
RispondiEliminaIo, più prosaicamente, da qualche anno sono tentato dall'idea di tenere un pollaio ma già questo, temo, sia troppo complicato per me! :-)
(KGB) anch'io oggi ho problemi con l'autenticazione di Google... :-/
EliminaDirei proprio un millefiori con qualche prevalenza di castagno.
EliminaIl pollaio è più impegnativo in quanto richiede alimentazione, allevamento con frequenza decisamente più elevata di quelli apistici.
Immagino che le galline debbano essere accudite praticamente quotidianamente.
... mi hai fatto tornare indietro di qualche decennio, quando anche noi avevamo le api e anch'io masticavo miele e cera e spesso ingoiavo anche quella...
RispondiEliminaSì sì, io la cera la mando giù, pure.
EliminaNon corro rischi in quanto non essendo incline al dolce, tendo ad evitare anche lo scarto miele-cera dovuto alla disopercalazione. Ne ho assaggiato una punta di cucchiaino, tanto per rendere l'idea.
Come faremmo senza questi nonni e il loro lascito emozionale? sensuale? Anche solo per questo dobbiamo voler bene loro (io li penso, di tanto in tanto e dico una preghiera improvvisata, per le loro anime, anche ora).
Sempre affascinante il mondo delle api,sarebbe piaciuto anche a me avere due o tre arnie,ma non si può avere tutto,bravissimi!
RispondiEliminaSe i nostri piani di aumento delle famiglie (dalla singola attuale fino a tre, poi, vedremo, se passare a quattro) si realizzeranno, dovremo fare come quest'anno, eseguire la smielatura durante le ferie, per avere tempo a sufficienza.
EliminaTutto non si può fare, grazie a Dio siamo costretti a scegliere, a discriminare.
Nn mollare da noi quasi scomparse. Un amico le ha fate venire dagli USA
RispondiEliminaDice che sono più produttive.
X le mie attività boschive nn mi rimane molto tempo x i diversivo.
Ci vuole passione che io nn ho
Buon lavoro
Le importazioni di insetti "più produttivi" da altri continenti sono una formidabile fonte di castastrofi ecologiche.
EliminaAd esempio, quel tumore che è l'ailanto è la conseguenza del tentativo, nel Lariano, di aumentare la produzione serica: si tentò di cambiare bachi da seta importando quella malefica pianta. Il risultato? seta scadente di qualità, ora l';ailanto che è un cancro invasivo che non conosce limiti.
Le api richiedono tempo, forse meno rispetto ad altri allevamenti ma comunque lo richiedono.
Devo passare da Voi, Paccandrea, a vedere che combinate!
purtroppo da piccino vissi 2 anni a casa dei nonni e col nonno contadino il miele non mancava però io non lo mangiavo perchè pensavo fosse la cacca di quelle bestioline
RispondiEliminaIn tal caso bene evitare pure yoghurt, e birra.
Elimina;)
Che bella soddisfazione! Certo è un'attività delicata!
RispondiEliminaIn effetti, Rosa Canina, ha già commesso un errore grave.
EliminaDel resto, sbagliando si impara!
Allevare questi insetti dalla intelligenza collettiva, specie con le patologie "recenti" (in primis la varroa) è più difficile di un tempo.
Da' soddisfazioni!
I frati sublimavano l'impossibilità del piacere dell'eros con altre sensi e quello del gusto e del cibo buono che è vettore di quei piaceri di gola è ricorrente: frati birrai, norcini, apicoltori, vignaioli, casari.
RispondiEliminaEra capaci di grandi cose, anche in quanto attinente la produzione del cibo e la gastronomia.
Questi sensi ci permettono di apprezzare il valore del cibo che nutre il corpo ma anche l'anima.
Una delle cose che vorrei fare nella mia vita.
RispondiElimina===
Diciamo che è un'aspirazione che si può realizzare.
EliminaRosa Canina, un tempo, ci provò pur vivendo in città, a 75' di strada dalle arnie, in montagna.
Sarebbe meglio evitare quelle difficoltà logistiche che stroncano.
Capisco.
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