Ho visto lunedì, con amici, questa bel lavoro franco-palestinese-israeliano. Ritengo che i paradossi siano estremamente ecologici in quanto stimolano riflessioni e favoriscono il pensiero laterale e questa opera, Il Figlio dell'Altra, è maestra nel sollevarli in continuazione.
L'identità è parte fondamentale dell'esistenza e contribuisce essa stessa alle diversità. Ma quale identità? Le convenzioni etniche e religiose (due neonati di una coppia israeliana e di una coppia palestinese che vengono erroneamente scambiati nella concitazione dovuto ad un attacco di missili Scud nella prima guerra del golfo) vengono messe in crisi quando lo scambio, dopo lustri, viene scoperto ed annunciato. Il paradosso mette in crisi il pensare e il credere che sono "normalmente" utilizzati. Joseph, ragazzo di sangue palestinese, non riesce a capire, dopo avergli ricordato di aver seguito con devozione e in modo partecipe tutte le cerimonie e i riti dell'ebraismo, come il rabbino gli risponda che debba compiere un processo ed un rito di "conversione".
Il fratello di Yacine, scopre di aver in casa una persona dell'odiato sangue ebraico e va in crisi.
Ciò che emerge dalla pellicola, che rimane eccellentemente sobria (la realtà cruda del conflitto israelo-palestinese non viene ne occultata né enfatizzata, non c'è alcuna concessione da eccessi risultanti da obiettivi di speculazione ideologica) è l'umanità che torna a fluire una volta che il faticoso processo di elaborazione mentale ed intellettuale inizia a lasciar spazio al corpo e all'arte. E' la prima stretta di mani al termine del primo incontro tra le due madri che celebra l'umanità, la stretta di mani tra Bilal, il fratello palestinese di Yacine e Joseph quando va a trovarlo in ospedale. E' il cibo ("ti offro il cibo migliore perché tengo a che tu viva bene" è potente riconciliatore), è la musica (il canto di ringraziamento a inizio pasto, le vicinanze in aspirazioni e attitudini del figlio/fratello ritrovato), è la comunanza negli intenti (vendere insieme gelati sulla spiaggia) che testimoniano un'umanità ritrovata con l'elaborazione dello sconvolgente e sovversivo paradosso. E' una possibile foresta che cresce in silenzio.
A margine mi concedo un'osservazione finale. Il conflitto (in primis demografico, 10k palestinesi e 10k ebrei potrebbero convivere felicemente in pace, in abbondanza e in un giardino di bellezza talvolta stupefacente) è il risultato di questo innesto coercitivo sionista e quindi della reazione palestinese (prima causa poi effetto). L'occupazione è violenta perché le migrazioni di massa sono sempre violente. La violenza è SEMPRE prima di tutto una violenza alla Terra Madre, come ho osservato più volte qui dentro alla quale si adoperano israeliani alimentando e sostenendo l'immigrazione "di ritorno" dalla diaspora, distruggendo fisicamente i campi dei palestinesi, i loro ulivi, con il tumore edilizio delle colonie e i palestinesi con un tasso scellerato di crescita demografica ancora una volta arma bellica che si ritorce in primis contro loro stessi.
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1 ora fa
Non voglio entrare nel rapporto con la terra madre non degli israeliani ma della nazione Giudaica, volevo solo segnalare che Israele da 5 anni si sta inabissando come l'occidente welfarista in una crisi sociale senza via di sbocco senza un cambiamento di
RispondiEliminasenso dei valori sociali : non più di 2 anni fà l piazza davanti al parlamento era diventata una accampamento di tende di giovani e giovani ma non giovanissimi israeliani speso neolaureati disoccupati esclusi dal welfare pro-baby boomers...A questo aggiungiamo che il cambiamento climatico è imprevedibile ma difficilmente favorirà le aree ai margini dei deserti, e l'agricoltura israeliana è già ben oltre il limite di sostenibilità, altro che giardini nel deserto....Come disse un archeologo ed antropologo francese della seconda metà dell'800, il monoteismo è una religione dai deserti..(Quindi noi faremmo bene a ributtare a a mare la peste decadente importata da 2000 anni)
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RispondiEliminaErnest Renan,filosofo e storico delle religioni...( E dicendo questo non si rese conto che stimolò la critica dei decenni successivi a mostrare la totale alterità del cristianesimo all'Europa )
RispondiEliminaFrancesco, ehi, appari ora nel tuo avatar!
RispondiElimina'azz che brutti musi mi tocca di vedere, ahahha.
I mie metri di giudizio veloce, sommario, di una cultura/nazione sono
1 - essa è (bio)sostenibile localmente?
2 - la donna come viene trattata?
3 - è una cultura ecologica?
4 - quanto è l'inquinamento religioso di quella cultura?
Da questo punto di vita il giudizio anche su Israele è pessimo. L'impronta ecologica del paese rispetto alla biocapacità locale è pessimisssssima (qui i dati sommari).
La condizione della donna è, nella società israeliana secolarizzata decisamente migliore che in quella religiosa. Si può affermare che per molti aspetti la condizione della donna nella società ebraica religiosa ortodossa sia molto peggio che in Palestina, paese tra i più laici, colti e cosmopoliti del mondo arabo fino all'aggravarsi anche islamico del conflitto. Sospetto che gli ebrei ortodossi possano, su alcune questioni, superare in nefandezza anche i fondamentalisti islamici.
Israele è un paese ultraconsumista e in crescita insostenibile e ciò è il problema n° 1 in ecologia.
Il welfare israeliano crollerà anch'esso a mano mano che i vari picchi dell'acqua, del terreno coltivabile, dell'uranio, etc. proseguiranno nella loro curva discendente.
Già ora essi sottraggono l'acqua ai palestinesi. Sì che la geniale ed ecologica invenzione dell'irrigazione a goccia è israeliana, ma è anche vero che questo brillante metodo è stato completamente divorato, distrutto dall'aumento della popolazione e dei suoi consumi anche idrici.
Sono due paesi che prima di altri dovranno affrontare un collasso cruento: qui in Italia abbiamo il collasso dell'area casertana-partenopea - peraltro già ampiamente in corso - che secondo me si avvicina molto alla crisi totale dell'area palestinese-israeliana.
Il problema n° 1 del monoteismo è la sua violenza intrinseca.
RispondiEliminaRidurre la deità ad uno ed un solo dio maschile è la prima e più assoluta forma di violenza.
Il monoteismo è deicida e strutturalmente, geneticamente ostile alle diversità.
Da questi assiomi teologici cosa può derivare?
Non voglio essere colorito nelle espressioni, ometto.
UIC, è davvero notevole la quantità di opinioni in comune tra noi due : di solito, io non vado d'accordo con nessuno.
EliminaQuindi è preoccupante ... PER TE !
Ah ah ah !
Marco, mi fa piacere che tu abbia trovato qui una certa comunanza di idee. Da ciò che ho capito io c'è almeno una cosa che ci distingue. Io ritengo che il tecnoteismo sia uno tra i cinque fattori più gravi di questo modello. La tecnologia che giustifica se stessa e che tenta di risolvere i problemi introdotti dalle tecnologie precedenti, aumentando consumismo, distruggendo i sistemi biotici, causando gravi regressioni cognitive, fisiche nelle masse di homo. Non so neppure se sarà possibile confrontarsi su questo, in genere i (neo)religiosi sono fedeli acritici.
EliminaC'è anche da dire che la differenza di potenziale permette l'esistenza di un campo e di tensione. :)
Buondì
Ben detto ... ma.
EliminaUna delle valenze della tecnologia informatica, è la circolazione delle informazioni.
Abbiamo accesso a una massa d'informazioni impensabile dai nostri progenitori.
Essa è neutra, non ha cioè segno, positivo o negativo.
E' l'uso che ne fanno gli homo, a darle un valore e un segno.
Il consumismo ha afflitto TUTTE le attività umane, informatica inclusa. Ma ancòra si focalizza un comportamento di massa, volontario e/o indotto da altri homo abili nella comunicazione commerciale.
Non personalizziamo le tecnologie, esse sono strumenti.
In una fase ibrida di trasformazione, certo.
Sempre più intelligenti, sempre più somiglianti agli esseri umani, ma ancòra necessitano dell'Avvio e dei comandi degli homo per funzionare.
Ancòra.
La circolazione delle informazioni...
EliminaQuali informazioni?
Il 90% della banda viene utilizzato per ciarpame pubblicitari pesantissimo invasivo che cerca di convincerti a comprare cose dannose di cui non hai alcun bisogno.
> Essa è neutra
In teoria sì in pratica e nella realta' no.
Tu non puoi dare un bulldozer ad un pazzo, un kalashnikow ad uno che ha problemi di aggressivita' incontrollata, non puoi dare la tecnologia ad una massa che la usa per fare cose ignobili, costose, nefaste e che ha effetti, di massa appunto, che stanno devastando l'unico naviella abitabile e vivibile che abbiamo.
Non puoi separare la tecnologia (ed ogni altro mezzo) dall'ambiente e dai modi in cui è utilizzata.
Per non parlare poi degli effetti di rincoglionimento di massa che 'ste tecnologie hanno (che sono fini solo al BAU, e che invece di risolvere problemi ne introducoo di peggiori.
Siamo sciocchi perche' tra le tecnologie accessibili alle masse che possono avere effetti molto gravi, abbiam previsto una patente e relativa solo per quella dell'automobile (e cio' nonostante non e' stato sufficiente per limitare i danni dell'... autoteismo ;)
> e relativa solo per quella
Elimina-> e relativa formazione (superficiale) solo per quella
mazza che post lungo e che commenti lunghi....
RispondiEliminaHo preferito non condensare una storia di 1h 50' in poche righe, come avevo inizialmente pensato di fare con qualcosa tipo
RispondiElimina"ho visto Il figlio dell'altra", una pellicola (recensione ad esempio qui oppure là) sui paradossi identitari nel contesto del conflitto israelo palestinese. Il paradosso scardina tutto il pensare convenzionale e lascia spazio affinché emerga un'umanità ritrovata."
Ma non mi soddisfaceva.
è che con i post lunghi a meno che non riguardi tratti di vita comune (cioè nostra) io mi perdo alla decima riga
EliminaCapisco, capita anche a me.
EliminaIo uso una strategia.
Se la pagina è lunga e mi interessa ma non ho tempo, ritorno a leggerla quando ho tempo o la leggo a "tappe".
Se la pagina è lunga e da titolo e dalle righe iniziali o da lettura veloce capisco che non mi interessa lascio perdere.
Non ci sono due qualità entrambe apprezzabili e più incompatibili che concisione & sintesi e approfondimento/completezza & analisi.
Un'altra strategia potrebbe essere quella di un sommario iniziale breve a cui far seguire una trattazione più completa. Solo che il rischio è quello di avere un sapore o saporaccio ;) da documentazione tecnica.
R " I mie metri di giudizio veloce, sommario, di una cultura/nazione sono
RispondiElimina1 - essa è (bio)sostenibile localmente?
2 - la donna come viene trattata?
3 - è una cultura ecologica?
4 - quanto è l'inquinamento religioso di quella cultura? "
Solo il punto 1 conta : gli altri sono tutti corollari più o meno nascosti; quanto al punto 4 una forma di neopaganesimo anche polimorfo incentrato su Gaia con spunti dall'evidenza scientifica mi sembrerebbe non negativo. Ernst Haeckel disse che l'ontogenesi ricapitola la filogenesi; in realtà in questa frase si condensa scienza, filosofia, e forse anche religione intesa non come religere, cioè affidarsi a qualcosa d'altro, cioè cmq di irriducibilmente altro, ma come senso del sacro. Credo che assieme alla seconda legge della termodinamica sia tutto ciò che c'è da sapere per educare l' uomo; chiaramente la scuola pubblica italiota si guarda bene da sviluppare questi temi come incentrare lo studio dei classici greci e latini anzitutto come studio della loro morale; un altro dei motivi per cui oltre ad una spesa pubblica fortemente ridotta e fortemente cambiata di segno reputo impossibile che possa continuare ad esistere una spesa pubblica senza cambiare anche una parte rilevante degli erogatori del servizio; quindi più probabilmente io speriamo che me la cavo e ci si riorganizzerà su base locale non avendo la forza anzitutto morale di proporre questo tsunami morale e positivamente rivitalizzatore dal centro...Un po di bellezza: http://www.youtube.com/watch?v=KeezhAItiY4
e qui http://www.youtube.com/watch?v=0H6-kKtieRQ
Rispondo velocemente dal furbofono che è faticoso e mi obbliga alla sintesi.
RispondiEliminaStudio dei latini e greci: mi piace un sacco, concordo. Anche delle radici animiste d'Italia ed Europa (etruschi, goti, vichinghi...) loro morale e politica comprese.
Il "Più tutto per tutti!" è la rovina demagogica che permea il_bobbolo e i suoi eletti. Io abolirei una parte molto rilevante della falsa gratuità nei servizi e non solo. Purtroppo la massa non ha alcuna percezione del valore delle cose e dei servizi e considera solo il loro prezzo.
Il punto 1 e 3 sono ortogonali. Spiegherò il perché.
RispondiEliminadal furbofono si scrive veramente di merda.
RispondiEliminaI punti 1 e 3 sono ortogonali...