lunedì 26 agosto 2013

Papà e l'amante

Cosa vuoi che ti dica? Così almeno mi sento vivo, sento le emozioni. Prima era come se fossi stato morto.

Io l'avevo capito, ho una spiccata capacità di intuizione che tengo in sordina (non puoi fare il gradasso con le intuizioni, non sono dimostrabili, argomentabili, ma esistono e ci sono). Sono gli ultimi anni di una vita di papà e c'è questo terribile, velenosa, ubriacante e dolce innamorarsi per l'idea dell'amore, il sentirsi desiderato e desiderare, vivo, le ultime volte.
Sono alcuni mesi ormai che mio padre è infatuato di una antica compagna di università, 154 anni in due e si trovano a scriversi lettere d'amore nascoste sotto la camicia - ah, il sapore della clandestinità! - e a provare patimenti come fossero due innamoratini adolescenti. Sebbene sia tutto e solo mentale, questa è una frattura nello status quo vivendi della famiglia. Mia madre ci sta male, ma è questione di testa: le dico che mio padre non è più scorbutico di prima, le rompe ed è è da lei rotto quanto prima, prima o poi passerà, mamma, Nihil violentum durat!
In una mia telefonata recente a mia sorella, ella ha avuto quasi una crisi isterica  gli ha dato del bastardo, che non vuole più parlare con lui, per come tratta la mamma, ha iniziato a parlare e poi a gridare sempre più forte fino allo strepitare in singhiozzi (la mia intuizione è che abbia avuto un trascorso del genere con mio cognato, questa faccenda è stato sale su una ferita che ancora non è chiusa): c'è la solidarietà di genere.
Mio padre sente l'attrazione per il nuovo, a ottant'anni non ha la forza di fare una scelta ma anche mia madre che si arrabbia e parla di separarsi si troverebbe in un vuoto esistenziale, perché la sua educazione e la sua vita sono stati - purtroppo!!! - solo per la famiglia e per il marito, completamente centrata su marito e famiglia, felicità e infelicità altrove, fuori di sé, in mano e dipendente aleatoriamente da destini altrui. Mamma - le ho detto - prima di pensare di separarti,fai una cosa, prova. Vai due o tre mesi da _men (sua sorella) e lascia papà ad arrangiarsi. Ma mia mamma sa che questa prospettiva è inquietante, le porta il terrore del vuoto.

La dimensione caotica e sovversiva dell'amore si ripresenta, anche avanti nell'età. Non puoi pensare di affrontare, né di reprimere con la morale borghese: vuoi neutralizzare una pentola a pressione sul fuoco saldandone la valvola? L'amore - o innamore? non so neppure cosa scrivere, il nostro italiano ha vocabolario povero, misero sulle questioni dei sentimenti, dell'amore, per secoli non stava bene parlare, esprimere, avere simboli per questioni così, il tentativo di rimozione si compiva ad iniziare dal verbo -  allora arriva e scompiglia tutto, spacca la tranquillità e la sicurezza, fenditure e cretti nelle anime.
Come maschio osservo, un po' disilluso, questo dramma degli ego e il cozzare di genere determinato dalla biologia - Esther Perel diceva che l'amore esclusivo ed imperituro è un battello che fa acqua da tutte le parti e più sbanda e affonda e più sono le persone che non desiderano altro che imbarcarsi su di esso.
La comprensione umana per papà e mamma mi lascia un po' pensieroso: non c'è una soluzione o che la soluzione del paradosso, con te e senza di te, proprio perché unica e soluzione è una via che non viene seguita.


24 commenti:

  1. Quando mio padre ha cercato altrove quelle attenzioni che sosteneva non ricevere più, l'ho convocato a pranzo per discuterne insieme.
    Tranquillamente mi ha spiegato che l'antagonista di mia madre, l'aveva "salvato" dalle sue incertezze riguardo una virilità che pensava perduta.
    Quando gli chiesi perchè non si separava, lui mi rispose serenamente "e perchè mai? Io voglio bene a tua madre"
    Sono 14 anni che vivono in posti diversi, pur essendo ancora e per sempre, sposati!

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  2. La seduzione e la tensione per il nuovo è animata da mille cause tra le quali, anche la conferma del proprio valore, del proprio essere.
    Mio padre che si sentiva un morto (sessuale) vivente, tuo padre che ha trovato conferma alla propria maschilità.
    Io penso che poi, le coppie, trovano una qualche soluzione. Ma in genere è una soluzione a livello più basso, non ad un meta livello, ad energia minore, non a potenziale maggiore.
    Una sorta di acquiescenza, le cose sono così, pazienza, ci adattiamo.
    Ma invece
    1 - ideologicamente eliminare l'utopia distopica dell'esclusivistà monogamica perpetua e far parte del proprio scenario ideale l'idea della monogamia con qualche grado di apertura
    2 - lavorare per distinguere amore dall'ego che son due cose proprio diverse
    3 - comprendere che l'ego esiste e che non può essere né demonizzato né tarpato
    4 - passare dall'antagonismo alla complicità

    potrebbe essere una strategia dagli effetti miracolosi. Questa era la realtà di alcune coppie scambiste che avevo conosciuto nel paio di anni che frequentai l'ambiente con A-Woman.
    Ovviamente sottolineo che lo scambismo è solo una dei molti modi in cui si può aprire la coppia e abbracciare in qualche modo, la dimensione caotica e sovversiva dell'eros.

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  3. Solo per sdrammatizzare il post ed il primo giorno di lavoro dopo le vacanze, nel libro "l'osteria della fola" quando viene chiesto all'oste perchè non faccia nulla nei confronti della bella moglie decisamente generosa nei confronti dei clienti dell'osteria lui risponde con una saggezza infinita "È meglio mangiare una torta in tanti che una merda da soli"

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  4. Oh, baffus, quel libro che proprio tu mi consigliasti e che lessi con molto piacere, è testimone di una qualche saggezza che qui e là emerge anche in ambienti ruspanti, non intellettuali.
    Però non è banale arrivare a quella saggezza, c'è da lavorare un bel po'. Forse anche per questo motivo quella saggezza è uno spauracchio: richiede impegno personale.

    Ben tornato, Baffus. :)

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  5. Mi permetto una considerazione, anche se si tratta di vicende strettamente familiari con dinamiche che solo tu puoi conoscere a fondo: se e' vero che tuo padre e' sempre stato cosi' frustrato da tua madre, come mai non si e' mai separato da lei?
    Posso capire quando i figli sono piccoli e allora non e' molto semplice lasciarsi, ma nel vostro caso...tu e tua sorella siete due adulti...quindi perché continuare un logorante rapporto a oltranza?
    Non so...io credo che se si sta tanto male in coppia le cose da fare suono due: o tentare di risolvere la crisi o sperarsi civilmente.
    In caso contrario, si fa solo soffrire l'altra persona ...e anche sé stessi...

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  6. Perché i mei genitori, entrambi, hanno avuto uan eccellente (?) e completa "educazione" italico-cattolica per la quale la separazione è(ra) un tabù. Ma non voglio porre l'enfasi più di tanto sull'educazione formale - tipo catechesi, prediche dei genitori etc. - ma su quella attuale, reale, quotidiana di quello che si può fare ed è bene fare e quello che non si deve fare ed è male (peccato) fare.
    Insomma, le questioni dell'eros e dei sentimenti tanto destabilizzanti quanto tenute accuratamente nell'angolino.
    Pensa che mia madre abbandonò il lavoro (che era si pesante ma che anche era fonte di grande soddisfazione, era molto apprezzata per il suo lavoro!) per stare a casa ad allevare i figli.
    Questa fu una mazzata pazzesca sulla sua vita di donna oltre a quella di madre.
    Mio padre stimava mia madre (e le stima e a a suo modo le vuole bene) proprio perché eccellente e morigerata moglie. Ma il suo lato maschile - come ogni maschio eterosessuale sano e vivo - desiderava una femmina sensuale, uso il termine forte ma preciso, desiderava una Troia (T maiuscola) che non era assolutamente concepibile per una brava moglie.

    Insomma, direi cose che dovrebbero stare insieme ma che l'educazione e la cultura non vogliono che stiano insieme. Il risultato? un sacco di tensioni, di fratture, di incongruenze, di divisioni, di frustrazioni.
    Avrebbero dovuto avere un paio di lustri di meno per godere in qualche modo della rottura e del cambiamento del Sessantotto.

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  7. Maddai :)
    La gelosia mica s'affievolisce.

    Ciao

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  8. Eh, la geelosia.
    Il male verde.
    Ma secondo te, 'sta gelosia, è bene' è male? è neutra? quando ha inizio? esiste una gelosia in biologia?

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    1. Io non saprei, Uomo. In natura più che la.gelosia credo esista il concetto di possesso.
      Anche nella.mia, di natura. E prevale di netto sulla gelosia.

      Non sono mai stata gelosa, ho sempre avuto gran fiducia nei miei partner. Lo trovavo un pò sciocco, non saprei. Star li, gonfi di sospetto... BAH. E tu? Che ne pensi?

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    2. ''Non sono mai stata gelosa, ho sempre avuto gran fiducia nei miei partner.''

      Allora, SEI gelosa.
      Perchè il vincolo di fiducia è possessivo, il possesso esclusivo è la base per lo sviluppo della gelosia.

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    3. x Astrolabia:
      Se ho capito bene tu proveresti senso di possesso per il tuo partner ma non gelosia? Mmh, devo pensarci.
      Il senso di possesso tende a reificare il partner; quando il possesso iene violato scatta una reazione emotiva e non solo. A chi è rivolta quell'emozione e le (re)azioni che provoca?
      Forse la differenza con la gelosia è qui.

      x Marco Poli:
      In realtà la faccenda è più articolata.
      IO ho un'idea abbastanza precisa della genesi della gelosia e di quali sono gli attori di questo processo emotivo, con quali ruoli.
      Ma non vorrei dire troppo per non influenzare le vs. risposte.

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    4. Marco, non saprei giudicare ciò che hai scritto. Credo sia tutto un discorso di significati attribuiti dalla propria mente ai distinti termini.
      Non mi ritengo gelosa perchè leggo nella gelosia una linea di sospetto, di sfiducia. Di base intendo la gelosia come una passione negativa ed il possesso come una propaggine intensa dell'eros.
      Se il partner è cosa mia, è mio e punto. Posso fidarmi ciecamente, ma deve cercarmi, guardarmi e possedermi di riflesso. Non m'interessa nulla di tutto quanto può far da contorno, delle varie "rivali" et similia. Probabilmente questo è il mio confine tra possesso e gelosia: il possesso è egoismo di coppia, la gelosia timore universale.

      N'pò ntricatello... ;)

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    5. La gelosia è sfiducia in se stessi.
      Il possesso? il potere sul partner. Il partner è come il giocattolo per un bimbo o l'auto per un autodipendente, una sorta di propaggine.
      Sono sentimenti che non mi appartengono se non quando le mie storie furono alla fine.
      Anzi, una delle mie fantasie preferite è quella di vedere la mia amora chiavare con godimento e lussuria anche con altri maschi.
      Ma son dettagli, non una teoria.
      Gelosia e possesso esistono in biologia in alcune specie: cercare di mantenere il partner come fonte esclusiva di risorse ed evitare di dover mettere energia, risorse, tempo nell'allevamento di cuccioli non propri.
      Scritto un po' di fretta in treno, ci sarebbero un tot di considerazioni qui.

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  9. A proposito di idee creative sull'argomento

    http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-08-24/intanto-pigneto-amore-plurimo-174627.shtml?uuid=AbNbi4PI

    _zzzz

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  10. Credo, in effetti, che per tua madre sia quasi un incubo dal quale spera di risvegliarsi. Ma in fondo capisco anche tuo padre.
    E' che tutto è sempre così difficile...anche ad 80 anni!

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  11. x anonimodel72:
    E intanto al Pigneto: Amore plurimo
    Ahahah, hai visto come gli ecologisti ti ecologizzano pure l'eros. Ecologico, a km 0, piacevole, romantico. Cosa vuoi di più?
    Cosa ti dicevo ieri mentre scarpinavamo: ecologia, buono, bello, edonistico, sostenibile vanno sempre insieme! :)

    x La Rossa:
    Non l'ha presa affatto bene, in effetti. Ma è anche sufficientemente sveglia per rendersi conto della complessità della cosa e che a quell'età cambiare (radicalmente) è ancora più difficile. Qui c'è anche un apparente cozzo di generi, una certa tensione al nuovo apparentemente più maschile (le femmine ora la raggiungono più avanti, verso i 40, quando si sono liberate da pannolini, biberon, dal peso dell'allevamento dei figli etc., cosa che mia madre e molte sue coetanee non hanno compiuto).
    Anche mio padre si è lasciato un po' andare ai capricci e alle voglie dell'ego. Posso forse condannarlo?
    Sì, l'eros è difficile perché si intreccia con mille cose che quasi sempre hanno poco o nulla a che fare con esso.

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  12. La pillola blu e derivati senza una revisione contributiva delle vecchie pensioni ha fatto disastri in Italia; per fortuna che i segni di cedimento dell'attuale gabbia generazionale per crollo della fondamenta socioeconomiche sono inequivocabili.L' Itaglia è in rianimazione (costosissima e sena possibilità di recupero) da almeno 5 anni...Ben venga una interruzione della fornitura di energia elettrica per qualche ora al giorno...

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  13. "la mia intuizione è che abbia avuto un trascorso del genere con mio cognato, questa faccenda è stato sale su una ferita che ancora non è chiusa".

    Ci scommetterei 5 €, pure io.

    Bel post, oè.

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  14. x Francesco:
    La pillola blu... intendi Cialis, Viagra e similari, suppongo.
    Ecco, a parte che ho citato i miei che sono anziani, mi sfugge il nesso tra questa pagina e le tue osservazioni. Quella della fornitura elettrica proprio non l'ho capita.

    x Marco Poli:
    Pure io. Mi sa che vinceremmo la scommessa.
    Anche mia sorella ha subito l'imprinting da parte dei miei. Mi sembra una donna asessuata. Deve essere terribile una relazione in cui solo uno dei due è asessuato. Da incubo.

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  15. un uomo vive una donna in svariati modi.la vive reale(un corpo di cui sa tutto,che puo'scrutare e toccare quando vuole).la vive nel ricordo di un solo sguardo oppure nella percezione di un profumo che rimane nell'angolo piu'remoto della mente e a tratti torna x far riaffiorare l'immagine.la vive nelle parole scritte solo tramite lettere o nei movimenti di un video,nelle sinuose curve che vengono percepite tramite l'immagine che ella da di se,ma di quest'ultima nn si è mai percepito l'odore e neppure scrutato o toccato realmente il corpo......intanto il desiderio di una donna percepita così la si può sentire piu' vero del vero.......ecco cosa è nn una donna,ma il desiderio di una donna dentro se stesso.

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  16. ma a 80 anni come potranno venir questi pensieri?

    boh, quando ci arriviamo vedremo! :-)

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  17. x almamlavera:
    Io fui affetto da eccessi mental(oid)i e relative infatuazioni. Poi, _rio, mio carissimo compagno di università che veniva dagli antipodi dell'eros, mi aiutò (ed io aiutai io) a cercare l'armonia tra corpo e mente (la medicina che mi regalò fu "prima trombare poi innamorare").
    Se mio padre si fosse aggrovigliato con la sua compagna di università e se avessero vissuto una settimana insieme, con tutte quelle cose umanissime quotidiane, la cosa si sarebbe sgonfiata nel giro di un paio di mesi.
    Adesso è solo lì, ad agapè, solo a quello. Una cosa a metà, che non va avanti né indietro, solo nella testa. Considero non positive queste alienazioni, specie se si protraggono nel tempo.
    Comunque mi spaventa questa cosa, perché io so che ho subito quella formazione (imprinting) e in qualche modo il mio eros ne è condizionato.

    x Francesco:
    Io ho - come maschio E umanamente - comprensione anche per mio padre. Che cazzo di diritto avrei di giudicarlo!?
    Egli ha sentito la scintilla vitale e si è innamorato di essa; probabilmente pensa di essere innamorata della sua vecchia compagna di università, in realtà è innamorato di un po' di innamoramento ritrovato.
    Vedremo!

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