giovedì 17 ottobre 2013

L'Aquila, 1956

  • Ogni universalismo tende all'ignoranza o alla cancellazione delle differenze.
    Alain De Benoist

Posso dire che io detesto con razionalità, scienza e conoscenza il modernismo, sicuramente il tardo modernismo, quello associato al consumismo di massa, iniziato con la jattura del boom post bellico e che poi ha avuto incoronazione dal berlusconismo e relativo sistema di teleinquinamenti. Ma io detesto il modernismo anche dal punto di vista emotivo, estetico.
Una delle conseguenze del modernismo è la distruzione estetica e paesaggistica (e di molti altri tipi ma non voglio allargare il focus ora) del Belpaese, che ha avuto l'edilizia e la rendita parassitaria ad essa associata e l'auto come cause principali.
Hai mai pensato a come fosse quella zona del paese o della città prima della crescita edilizia? Cosa c'era? Campi? Uno spazio verde con una pieve? Una fattoria con le rogge e le risaie? Una capella votiva ed una villa di campagna?
Così mi trovo spesso a pensare alla fantasmagoria di bellezza alla quale assistettero i grandi letterati del nord Europa nei loro viaggi nel Belpaese, peraltro noti in letteratura. Ma senza andare così indietro, ritengo che molta parte del paese abbia mantenuta intatta la propria bellezza, più o meno, fino alla fine degli anni sessanta,diciamo così, prima nelle aree urbane, poi in quelle rurali. Rimando sempre al pensiero di Pierpaolo Pasolini  sulla distruzione omologante del consumismo di massa al confronto della quale i tentativi fascisti furono del tutto velleitari.
Ho una cartolina della parte di valle sulla quale mi affaccio che rende conto di come essa era un giardino coltivato, una distesa di campi, prati, boschi senza i tumoretti edilizi che la caratterizzano ora. Era bellezza, (e fertilità ed economia) a quel tempo, bellezza del tutto ordinaria e che adesso spicca come straordinaria: questo dovrebbe far riflettere sul degrado cui ci siamo abituati.
Oggi arrivandoci da un sito di meteorologia, sono incappato in queste immagini del 1956 de L'Aquila.
Osservo emozionato la bellezza di quella città ancora integra in quell'epoca e mi chiedo a quale abbruttimento e degrado potrà portare questo progressismo modernista, consumista accrescitivo di massa oltre ai danni irreparabili che esso ha già causato.


21 commenti:

  1. Grande romantico, il P.P.P. ... e ci vedeva bene, altroché.
    Ma ...
    qual'é il problema, UUIC ?
    Distruggiamo interi quartieri e costruiamo reti metropolitane ovunque, costruiamo poi in verticale, giardini pensili e tanto terreno liberato attorno.
    La Ricostruzione funzionerà, ci lavorerà un sacco di gente, l'economia ripartirà ...

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    1. "Questo contenuto non è al momento disponibile".
      Di cosa si trattava?

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  3. Per quale imperscrutabile motivo l'antiurbanistica pilotata da palazzinari, sindaci alla betoniera e privati magnaccia delle terre che hanno venduto dovrebbero improvvisamente lasciare il passo ad una qualche politica urbanistica?

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  4. L'edilizia è l'economia degli straccioni che ha rovinato i settotri primario e secondario e pure il turismo del paese.
    Ora Lupi di Costruzione e Liberazione avvoca, come te, di rilanciare il paese con l'edilizia.
    Quale? Quella degli ultimi 50 anni? Stiamo freschi.
    Curare la malattia aumentandola.

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  5. ..Apri citando De Benoist...roba grossa...

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  6. ..cmq sembra un quadro di bruegel

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  7. Quando la vedo la insorgente skyline di Milano in zona Garibaldi penso che sia una cosa bellissima

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  8. x Francesco:
    Ogni tanto cerco di leggere qualcosa dell'intellettuale francese. Ci sono arrivato via Massimo Fini. Mi trovo allineato su molte cose.
    Ad esempio la morale dell'onore.

    x Francesco:
    Lo dici spesso. Non ho capito se il tuo filomodernismo sia sincero o per spirito polemico, anche se propendo piu' per la prima ipotesi.
    Guarda, due persone con estetica e gusti quasi antitetici. A me, di Milano, piacciono pochi posti, quelli in cui c'e' ancora qualche scampolo verde e di antico.
    Il resto lo trovo anonimamente internazionale se non brutto.

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  9. io non capisco la tua stima verso il Minimo Fini.
    Va beh, il problema non è l'edilizia, che potrebbe essere finalizzata in funzione della bellezza delle nostre città, la questione sono le costruzioni brutte e le speculazioni ambientali.

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  10. Qui riporto alcune cose che reputo molto precise nelle sue osservazioni. Ci sono alcune cose che non mi vanno del suo pensiero.
    Intuisco che non ti vasa a genio o che forse lo detesti pure. Cosa c'e' che non va, Sara?
    L'edilizia deve tornare ad essere uno dei settori dell'economia, piuttosto piccolo, sufficiente per la manutenzione e il recupero dell'esistente.
    No grandi opere, no edilizia speculativa, no capannonizzazione, no stradizzazioni, no lottizzazioni.
    Praticamente ... un'utopia.
    Con gentaglia come Lupi al governo c'e' solo da augurarsi che la crisi continui. Altrimenti appena ci sara' una minima ripresa, ripartiranno le betoniere e la cementificazione del paese.

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  11. Cmq nel febbraio 2012 di neve ne ha fatta parecchia anche dalle mie parti... http://www.youtube.com/watch?v=Qbg_PMoX9Hg

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  12. Non mi garbano i maschilisti tanto più quando sono ovviologi.

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  13. Il tuo commento (e non solo) mi ha stimolato alcune riflessioni che saranno la pagina di oggi.

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  14. "Ci sono arrivato via Massimo Fini. Mi trovo allineato su molte cose.
    Ad esempio la morale dell'onore".

    Ehm...che Fini possa parlare di "Morale dell'Onore" e' un po' un controsenso...
    Anni fa ho consociuto personalmente l'attuale compagna, da lui conosciuta a una festa in un salotto romano. Allora Fini era sposato ma non si e' fatto alcun problema a portarsi a letto la giovane avvocata. lei mi racconto' tutto. Per inciso, lei all'epoca frequentava ancora quel tizio anziano di cui non ricordo il nome. Ci perdemmo di vista. La ritrovai sui giornali qualche anno dopo come nuova ufficiale compagna di Fini, che dopo 20 anni, ha mollato senza problemi la moglie.
    Evviva la morale dell'onore. ^_^

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    1. Ah ecco...mi sovviene ora il nime del tipo che foraggiava Elisabetta: Gaucci. Conoscerla e' stato molto istruttivo su come i ricconi e i politici usavano le ragazze. Ovviamente, anche loro si facevano usare volentieri.

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  15. > Fini era sposato ma non si e' fatto alcun problema a portarsi a letto la giovane avvocata

    Ricordati che Massimo Fini e' un essere umano, non un dio.
    Inoltre non conosco i patti intercorrenti tra Massimo Fini e signora Fini.
    Il fatto di mollare la moglie per una femmina piu' giovane e' nella biologia: la morale puo' tentare di contrastare questa tendenza ma essa non avra' mai successo in questo al 100% proprio perche' cerca di modificare una dinamica biologica che e' frutto di mlioni di generazioni ed e' proprio nel DNA della vita e della lotta per la vita.

    Sei stata arguta e, in chiusura, hai aggiunto che anche le ragazze si facevano usare volentieri.
    Il fascino del maschio ricco/alfa e' anche esso nella biologi,da sempre e' cosi'.
    Attrazione verso la bellezza e la freschezza, attrazione verso il potere, la potenza.

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    1. Sicuramente non ne faccio una questione di morale...siamo tutti esseri umani fallaci. Tuttavia, proprio per questo, parlare di "Morale dell'onore" e' un po' pretenzioso. Meglio tacere, ci si fa una figura migliore.

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    2. La morale è la tensione verso un mondo "migliore".
      Ciò riguarda anche la morale dell'onore debenoistiana.
      La tensione può arrivare all'eccesso, divenire autoreferenziale e arrivare ad uno strappo che può essere una lacerazione dalla/della realtà. Anche questo sarà oggetto di riflessione della pagina odierna.

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