giovedì 21 giugno 2018

Se fosse riuscita

Fallire un suicidio è il peggio che possa capitare a coloro che hanno deciso di porre fine alla propria sofferenza.
La vicina di casa (la signora che tirò una ciabatta allo zio Osho e che dava da bere alle mie piante quando ero in vacanza), si è lanciata dalla finestra da un secondo piano ma... è atterrata su una siepe. Io vedevo che si era ingrigita, erano mesi che non la frequentavo più, un po' perché nella mia vita, oltre ad aver avuto carichi di lavoro da stakanovista, in questi due anni, si è infilata da un anno pure _civa e quindi il tempo è diventato ancora più scarso e feroce, un po' perché sentivo il suo degrado,  ero impotente a fare alcunché per lei e l'impotenza è dolore, anche per me e questo mi teneva lontano da lei.
Precarietà, povertà, malanni di salute e proprio abrutimento (l'acqua e sapone non costano  e neppure tenere il proprio luogo in situazione dignitosa e non il ribrezzo sudicio e disordinato, caotico - sono eufemismi - a cui era arrivata, rendendosi sgradevole).
Penso che sia un esempio personale dei guasti del sessantotto e del suo aver instillato nelle masse già tendenti al vivere cialtrone l'inquinamento peggiore, il più tossico quello per l'insofferenza, il disprezzo per  la disciplina della vita, per le leggi della realtà, per il corpo, la mente, per aver elevato contaminazione, sudiciume , artificiale, mediocrità, lassismo, sciatteria a "valori".
Si ritrova con decine di fratture in ospedale, in una stato esistenziale ulteriormente peggiorato, con più problemi di prima.
Io penso che sia stata sfortunata anche in questo, dovrà continuare a soffrire e ad essere un problema anche per gli altri, speriamo che nessuno abbia bisogno di quel posto letto in medicina intensiva.
Con pietà penso che se ella fosse riuscita nel suo intento, avrebbe raggiunto la serenità, l'ordine che le mancavano.

15 commenti:

  1. Forse in ospedale avrà quelle attenzioni che fuori le mancavano.

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    1. E' in rianimazione, ora.
      Non troverà soluzioni fuori di sé al male che è dentro di lei.

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  2. Io non so quello "dovrebbe" essere. Certo è che ella ha condizioni di vita ulteriormente peggiorate e la sua sofferenza è solo aumentata.

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  3. Il mio fastidio per le sue condizioni di vita è poca cosa, irrilevante rispetto alla sua sofferenza.
    Preferisci "mi fa pena"?

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  4. Come ho scritto anche sul mio blog, io credo che qs stato di malessere mentale non dipenda da situazioni oggettive o da periodi storici culturali come il sessantotto.
    Le prime coinvolgono in qualche misura tutti quanti nello stesso modo ma alcuni riescono a trovare soluzioni differenti, i secondi avrebbero dovuto stimolare maggiormente questi gesti estremi che invece accadono e sono sempre accaduti in ogni tempo credo con la stessa frequenza.
    Cmq qs tipo di malessere puo' davvero diventare insostenibile e penso che ognuno abbia il diritto di scelta (senza essere giudicato).
    Concordo sul fatto che il fallimento in qs caso e' veramente il peggio del peggio.. e se inconsciamente fosse stato l'ennesima disperata richiesta di aiuto? (Il secondo piano non e' granche' come altezza, qlche dubbio dovrebbe venirti no?)

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    1. I grandi problemi sono sempre il risultato di una sequenza di scelte sbagliate e di più cofattori.
      Il sessantotto (con la esse iniziale minuscola) ha messo nella testa delle persone una serie ciclopica di cazzate a partire dai presunti disvalore della disciplina, dell'autodisciplina, della salubrità, pulizia e ordine, anche nella propria vita.
      Una persona che soffre di depressione, come la vicina, DEVE avere PIU' disciplina delle altre altrimenti si avvita nella propria implosione più facilmente.
      Questa sciatteria nella propria vita non sarà stata LA causa ma sicuramente non ha favorito un miglioramento delle proprie condizioni esistenziali.
      Io non do alcun giudizio morale sulla scelta della vicina: umanamente dico che quando il dolore è insopportabile la scelta del suicidio è la più intelligente, non ho il masochismo nonché sadismo dei cattolici.

      Richiesta di aiuto?
      Non è escluso. Ella era una (blanda) gasista e questo hanno pensato altri gasisti.
      In più occasioni io cercai di aiutarla: cerco sempre dio aiutare le persone vicine, una o due volte, fornendo anche indicazioni su come prevenire certi problemi.
      Se vedo che non c'è miglioramento né volontà di migliorare poi io lascio perdere (sono un pessimo crocerossino).

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    2. Sì, direi che quewsta volta Ugo Bardi ha scritto delle cose che non stanno né in cielo né in terra.
      Mah, io osservo questo jato tra queste persone e la realtà da incubo che è stata creata, in pochi anni. Il fatto che alcune persone abbiano alzato le mani e abbiano detto "Della musica dell'orchestrina continuate ad occuparvene voi, qui abbiamo capito che stiamo colando a picco" e si siano messi a pensare, ragionare e ad agire per una soluzione, spiega anche il successo del consenso. Non è che le persone, paesani e cittadini, vogliano diventare carne da macello a beneficio altrui!

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    3. Di là ho scritto questo commento, vedremo se verà pubblicato o verrà censurato.
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      Osserviamo la storia: ad esempio cosa iniziò a succedere ad Adrianopoli nel 378 d.C..
      Ora, nel 2018, noi sappiamo queste cose, conosciamo i cinque fattori di collasso delle culture, come evidenziati da Jared Diamond.
      La deflagrazione sociale (la società a scoppio, come osservava Tiziano Terzani nella sua visione disincantata delle polveriera multitutto statunitense, motore a uso e beneficio dei vertici ultracapitalistici) è stata implementata e favorita dalle elite mondialiste, in decenni di sinistri anni di supporto ideologico, illegale, antidemocratico alle deportazione/importazione di sette milioni di stranieri (sei/sette milioni, in pochi anni!! ma quale organismo non entrerebbe in crisi di rigetto rispetto a operazioni di aggressione e innesto coercitivo così estese!?), in parte rilevante millenariamente ostili (il gergo, al nostra cultura è ricca di espressioni, motti e proverbi che ricordano razzie e violenze saracene, turche, etc. si può risalire a Cartagine e ad Annibale, ignoriamo la storia?).
      Incolpare Salvini del principio di resistenza che ha iniziato a realizzare è come incolpare il termometro per i 40° di una infiammazione progettata in tutti i modi possibili (si veda
      qui, qui, etc. e centinaia e centinaia di altre "politiche" di sostegno alle immigrazioni di massa, la signora Bonino non solo lo ammette ma rivendica la violazione sistematica di norme e leggi).

      Se avrà occasione di rischiare la vita salendo, dopo cena, su un treno incubo o su un autobus da 1997 fuga da New York, se avrà occasione di passare dopo le 21 in una delle nuove Bronx, delle nuove banlieue innestate nelle città e periferie italiane, rischiando l'incolumità della sua vita, potrà capire la gravità di quanto realizzato e capire perché sempre più ampie parti della società abbiano capito la gravità della frantumazione sociale realizzata da certe castalie mondialiste e gli esperimenti di geoingegeria sociale attuate sulla loro pelle, sulle loro vite, a loro dileggio e con le loro tasse.
      Solo dei pazzi masochisti potrebbero pensare di non opporre una qualche resistenza alla propria annichilazione (ritorno al lessico della fisica e alla società a scoppio).

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    4. Il commento sopra è stato pubblicato.
      L'ho tradotto in inglese, vedremo se apparirà in Cassandra's Legacy.

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      Let's look at the history: for example, what began to happen in Adrianople in 378 AD.
      Now, in 2018, we know these things, we know the five factors of cultural collapse, as highlighted by Jared Diamond.
      The social explosion (the combustion society, as observed by Tiziano Terzani in his disenchanted vision of the US multiethnic-multieverything powder keg, engine for use and benefit of ultracapitalistic elites) was implemented and favoured by the world elites, in decades of grom [sinister, left wingy in Italian] years of ideological, illegal, undemocratic support to deportation / importation of millions foreigners (six / seven million, in a few years !! but which organism would not enter into a rejection crisis with respect to a such extensive, deep aggression and coercive graft operation !?), partly significant millenarily hostile (the jargon, our Italian culture are rich of expressions, mottos and proverbs that recall raids and violence by Saracens, Turks, etc. we can go back to Carthage and Hannibal, do we ignore the history?).
      To blame Salvini for the principle of resistance that he has begun to realize is how to blame the thermometer for the 40 ° of an inflammation designed in all possible ways (see [in Italian] here, here, etc. and hundreds and hundreds of other "policies" of support for mass immigration, Mrs Bonino not only admits it but claims the systematic violation of rules and laws).

      If you have the chance to risk your life going up, after dinner, on a nightmare train or a bus a-la John Carpenter's Escape from NYC, if you have the opportunity to pass after 9 PM in one of the new (South) Bronx, the new banlieues grafted in the Italian cities and suburbs risking the safety of your life, you will be able to understand the gravity of what has been achieved and understand why more and more large parts of society have understood the gravity of the social fragmentation carried out by certain world castalias and the social geo-engineering experiments carried out on their (Italians') suffering, on their lives, in their mockery, fiscally exploiting them.
      Only crazy masochists could think not to oppose some resistance to their annihilation (return to the lexicon of physics and the combustion society).

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  5. Certamente, ho percepito il suo dolore e quello ancora maggiore non solo di non essersi liberata da esso ma di averlo ulteriormente acuito.
    Una cosa che mi ha emozionato e per la quale ho avuto una partecipazione emotiva.
    Non capisco cosa ci sia di sbagliato.

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  6. Non tutti hanno fortezza per sopravvivere all'imbruttimento quotidiano, che per quanto possa essere ipotizzato poiché siamo essere umani sotto un cielo e' sempre diverso viverlo.

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    1. La vita è anche stringere i denti, è anche sofferenza, è anche essere robusti alle intemperie.
      Ovvero gli antipodi rispetto alla waltdisneyzzazione dirittista, sessantottesca che hanno messo nelle crape della massa con "Il diritto alla felicità!" e altre tonnellate di cacca del genere.
      E' ovvio che se prendi uno lo rendi calice di crtistallo soffiato e poi lo schiaffi nella vita, tra i vasi di acciaio...

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  7. L'opocrisia è quella di megare che il suicidio diventa la soluzione ad un.male (di vivere) non più sostenibile.
    A volte diventi incapace di osservazioni semplici.
    Vedere una persona che si libera dal proprio male inostenibile è una liberazione anche per il prossimo.
    Non ho vene di sadismo.

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  8. Vedi osservazioni sopra in risposta a M. sulla waltdisneyzzazione della vita.

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  9. Io osservavo, da tempo, lo scollamento, lo jato via via più ampi, nei commenti (quando ammessi da Repubblica.it) e in IlFattoQuotidiano.it tra i militanti e i vertici che li usano.

    La massa di utili idioti, di carne da mecello per i disegno di ingegneria ed industrializzazione globalsociale, iniziano a destarsi.
    Se un giorni i mandanti, gli ideologi della realizzazione di questa nuova shoah europea (i Saviano, i Manconi, le Boldrini, i Prodi, i Vendola, i Toscani, i Lerner, le Bonino, i Bergoglio, i Fiano) saranno processati per i crimini e i disastri che hanno realizzato, per la preparazione della guerra civile, sarà troppo tardi.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.