mercoledì 10 agosto 2011

Ego tango

All'inizio è una doccia scozzese. Vai su e giù, ti esalti per un vals riuscito bene una sera, la volta dopo ti senti come uno zampone goffo. Da alla testa, lo senti nel cuore e nella pancia, c'è il patimento e l'insicurezza del movimento nascente, sì, un movimento nascente. Lunedì sera lezione di portamento e camminata. Sentire come se tu avessi quattro piedi diceva il maestro. E per la prima volta li ho sentiti, quei quattro piedi, essere uno, ho sentito tre minuti d'amore, come dice Celia Blanco.
 _ara rimane sempre la donna che mi ha fatto battereilcuore, due volte. Penso che non dimenticherò mai quei tango e quelle milonga con lei, è in vacanza ora, riprenderemo tra una decina di giorni.
A pranzo ho preparatop una pasta alla norma che... spaccava di brutto. Mbeh?! A Catania ora c'è  il tango festival, forse il più famoso d'Italia. Chissà se un giorno saremo là ad esibirci tangando - le ho scritto. Eh, di tanto in tanto scappo un po' in avanti.
Domani andrò a prendere _via per un giro, scoperchiati, su per i crinali, passiamo dalla milonga allo spettacolo di Terra Madre. Era bella, come uscita da un quadro di Klimt e ha l'arte - mi girava un po' la testa quando sbirciavo sotto i suoi adorno - è bella, con due gambe così e un culo pomì (eh, lo yoga) ed è fine. Sì, mi rallegro ma.... non sono emozionato, no. C'è del distacco. Non ho voglia di mettermi con nessuna. Solo dell'arte di danzare cogli occhi, dell'avvicinarsi e dell'allontanarsi. Del desiderare ed essere desiderati. Tango d'ego.
Lunedì in milonga ho capito, finalmente qual'è. E' Hugo Diaz, Milonga para una armonica, quel pezzo che mi scioglie il cuore di burro.
E quando li vedo ballare cosi' (Diego Riemer e Mariana Dragone), ecco, sento che è del tango che mi sto innamorando ora.


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