Del mio bipede, felice di alzarsi alle seieunquarto a portare settanta giovenche di rendena su al pascolo (vuole fermarsi su una settimana l'anno prossimo - scusarte se è poco, sono così felice che gli sia piaciuto questo fine settimana in malga).
Dell'esserci ritrovati, lui ed io, a capirci al volo, a muovere la capa su e giù per la musica che ha scelto e messo a manetta, in autostrada.
Dei suoi primi giochetti sessuali, con i regaz, ieri sera e sabato sera (non volevano che andassimo in branda "presto') e del suo confidarsi mentre scendevamo veloci per il sentiero, stamani.
Del senso di gioia, sabato sera e anche stasera, gioia pura.
Del senso della vita di _iam, la matriarca malghesa, dei suoi sorrisi e della gioia di vivere.
Della madre mia, trovata un po' giù e pallida, la clessidra si sta svuotando, penso.
Riscritta così, questa pagina.
Col senso della vita e della morte, della malinconia e della gioia.
(via anare)
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