mercoledì 23 ottobre 2013

La metà mancante

Ho letto alcune pagine del diario di Laura e Karol segnalato da Spirita Libera. E' la storia di un amore platonico di due anime che prima e dopo la morte di Karol si sono trovate in risonanza via via più intensa.
Sono combattuto tra un forte scetticismo e le emozioni che alcune pagine di quel diario mi hanno risvegliato.
È come se Laura fosse riuscita a descrivere, comunicare e condividere un misticismo relazionale, ciò che potrebbe apparire come infatuazione spinta così all'eccesso da sublimarla. L'eccesso ha questo effetto di elevazione su ogni espressione della vita, senza distinzioni, l'arte dei rifiuti dei Mutoids che io adoro è una di queste.
Io ho sviluppato ormai  un buon sistema immunitario che ora previene che io mi imbarchi in infatuazioni stilnovistiche campate per aria e relativi  anticorpi autoironici. Le infatuazioni, in non pochi casi, sono segni di anime e vissuti con problemi, disarmonici, a volte patologici. Fondamentali alcuni amiici che mi hanno riportato con i piedi per terra e il (neo)tantra: hanno radicato in me la convinzione della sacralità del corpo e dell'amore carnale imprescindibile duale di quello dell'anima. Lo zio Osho ricordava che una volta che l'amore si è radicato, saziato e reso forte nel corpo, ti sospinge in alto nel tuo cammino personale, come fanno radici e tronco con la chioma dell'albero, poi vai oltre al corpo (beh, 'spettiamo ancora un po', eh!? ;). È l'esperienza mistica dell'androgino (Ardhanarisvara), della (re)unione del maschile e del femminile, delle due metà dell'universo, dell'anima gemella.

Non sono insensibile e osservo l'intensità e la capacità evocativa del (non)rapporto tra Laura e Karol. Sono stato fortunato nella vita, sono stato in amore anima e corpo con due donne, il mio essere agnostico, scettico viene smentito da quelle esperienze.
Lo tengo lì, lo guardo un po' la risonanza tra Laura e Karol. Ecco uno spunto di meditazione sull'insondabile mistero dell'amore, delle forme in cui si manifesta e sulla ricerca della tua metà mancante.

15 commenti:

  1. Concordo con te totalmente. La pienezza di un rapporto si realizza con la complicità di testa, di anima, di sensi, ma anche con l'incontro dei corpi, con il desiderio della carne, della pelle. Poi l'amore "platonico" (nelle sue più varie accezioni) esiste, certo. Ma, dal mio personale punto di vista, resta qualcosa di..incompiuto.

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  2. Grazie per questo post e per le riflessioni Uomo...come ho scritto in risposta a un tuo commento da me, questa storie pone molti interrogativi, sul senso profondo dell'amore che puo' andare oltre la nostra stessa fisicita' e la fine di essa. Ma come te, e come anche John, io sono per le storie vissute nel reale, fatte di sentimento e pelle (la pelle ci vuole, e' importante!). Nella mia storia attuale, per fortuna internet e' stata solo una breve parentesi. Dico per fortuna perché non so se sarei mai riuscita a venirne fuori mentalmente sana da una vicenda come quella di Laura e Karol.

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  3. x John Barish:
    Ho letto anche oggi qualche pagina del diario tenuto da Laura Brustenga che ora continua postumo.
    Solleva molti questi, dubbi, emozioni.
    Un misto incredibile di dolcezza al limite del nauseante, di tensione irrisolta, di incompletezza che diventa fine, di nobilta' minimale e di gingillerie pucci pucci.
    Ma e' tutto cosi' eccessivo che sublima.
    Rimango perplesso e stupefatto di quella platonicita' esasperata, al limite dell'assurdo.
    Pero' non posso essere caustico (c'era un momento, quando scrivevo A-Woman A-Man) che mi divertivo a essere pesantemente sarcastico con certi diari pucci pucci. Ma questo mi induce ad osservare, con un po' di distacco e di rispetto.
    L'incompiutezza diventa un dispositivo per sollevare in me molti quesiti.

    x Spirita Libera:
    A proposito di maschile e femminile, ho deciso che ti chiami Spirita Liibera, affibbio una vulkvetta al tuo nome di rete, invece che il pisello che aveva fino ad ora. :)
    Solo Laura e Karol hanno la comprensione su ciò che è accaduto loro, noi possiamo essere solo osservatori, a volte scettici a volte che entrano in empatia con la loro risonanza.
    E' molto piu' facile entrare in sintonia nel virtuale, sei solo idea e idealizzazione. E' quando esiste il corpo vero e l'ego che viene con esso che puoi misurarti. E' il problemo dei mistici, penso. Portano la loro esperienza solipsistica al limite estatico, ma evitano la realta' (o come diceva Sartre, l'inferno dell'altro).
    Insomma un gioco che puo' essere come una indigestione di saccarosio o di aspartame, poi, come scrivi, si puo' aumentare i propri problemi, uscirne meno sani. Poi ci sono gli estremisti, coloro che osano e vanno oltre i limiti e allora la loro esperienza si nobilita' dello extra-ordinario, dell oltre-umano.
    Grazie per la segnalazione, Spiritessa.

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  4. Ho cominciato a leggere qualcosa di quel blog, ma faccio francamente fatica per il bianco sul nero che mi fa incrociare gli occhi. E anche per l'incipit, la mail, la canzone, i cuori glitterati... non fanno molto per me.
    Quello che penso (non del blog che ho lo letto a sufficienza, ma della questione in generale) è che è molto molto facile credersi innamorati a distanza. Assume tutto una patina romantica, turbata solo dai presunti strazi ottocenteschi per la lontananza che priva, oh aihmè che dolore, anche di quel semplice bacio che tanto si desidera. E me le immagino, le donnine appese alle tende con il dorso di una mano sulla fronte, come le attrici di un film muto. In più lì c'è pure la malattia con ineluttabile finale, e io sarò pure cinica, ma che a certe donne piaccia vedersi come infermiere salvapopoli è un dato di fatto.
    Penso che non sia una questione di pelle su pelle, o di sesso, o di contatto fisico però. Penso che sia necessario vivere la quotidianità, perchè senza di quella è assai facile fare gli amanti wannabe puccipucciosi.

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  5. Alahambraccia,. ahahah, sei terribile.
    :)
    Io ero partito assai prevenuto con un... inizio di diabete.
    Poi ho assunto un atteggiamento piu' rispettoso.
    La stessa autrice, Laura Brustenga, in una pagina, si definisce "mentale" e so, per esperienza diretta, come in questo genere di cose si passi assai in fretta dal mentale al mentaloide.
    Paradossalmente siamo stati abituati a leggere anche in letteratura di un certo livello, non solo roba sdolcinata per settimanali o collezioni femminili, di amori impossibili e di tutte le contorsioni e strazi relativi.
    Certo, si arriva ad un punto in cui la sublimazione diventa via via piu' estrema fino a sfociare in una sorta di rara eccellenza. Del resto se leggiamo Leopardi ancor'oggi qualche ragione ci sara'.
    Pero', come tu osservi - come zei ztraordinarimente tantrica! :) - c'e' la pelle e gli abbracci e il quotidiano.
    Gl Zadra dei quali ho letto un bel po' di roba, erano molto chiari nel rivalutare il ruolo del corpo. Addirittura sottolinenano come molte contorsioni tensioni voli pindarici e relativi problemi pindarici in molte coppie siano proprio dovute ad aver spezzato quella linea verticale tra spirito e corpo, aver interrotto quel canale.
    In ogni caso io dico che se Laura e Karolo sono stati felici ed hann trovato un senso della vita, una dimensione spirituale, e' solo un bene per loro.
    Tutto sommato in un mondo in cui gli aspetti fini, a-materiali, spirituali sono in sofferenza, qualche testimonianza positiva del genere non puo' che essere ecologica.

    Certo e' che uno stile grafico piu' sobrio avrebbe potuto solo far bene alla causa di Laura.

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    1. Hai ragione, probabilmente dovrei portare più rispetto. E hai nuovamente ragione, se la cosa ha fatto star bene loro può solamente essere positivo.
      E' che diffido di quel "bene", ecco.

      Anche ieri mi han detto che sono terribile, seguito da una grassa risata. Suppongo che dipenda dal fatto che tendo a dire quello che penso, ecco.

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    2. Ieri a La Zanzara sentivo Parenzo sclerare istericamente (penso che sia uno dei migliori/peggiorj campioni del politicamente corretto) perché un tale della destra milanese aveva elencato alcune cose positive del nazionalsocialismo.
      In fisica ed in ingegneria è noto che un sistema che a fronte di piccole perturbazioni in input manifesta differenze in ordinata, in funzione con modulo molto ampio è un sistema instabile, in fase critica.
      Cazzo c'entra?
      Il politicamente corretto è segno di fragilità. Io diffido delle persone che si comportano modertatamente, sempre in modo politicamente corretto. Sono false, violente, pericolose. Penso che se Parenzo dovesse prendere il potere sarebbe molto pericoloso.
      Io ritengo che non possa esserci, non debba esserci un comportamento formale imposto da convenzioni o standard.
      Il rispetto o arriva da una qualche convinzione o altrimenti è addirittura meglio che non ci sia.
      Nulla c'è di peggio di una cosa esibita per convenzione o per pressione sociale.
      Io apprezzo la tua franchezza e il tuo essere disadeguante, Alahambra.

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  6. Più donne conosco meno ne sento la mancanza...Più ho la possibilità di approfondire la conoscenza anche emotiva del mondo naturale e dei suoi rappresentanti più complessi come gli animali totemici per l'uomo boreale orso e lupo, più sento compenetrazione con la volta verde od ex tale...Più invecchio più mi piace giocare, nel senso di prendere un pò in giro, in maniera quasi femminile,le donne che manifestano interesse per me visto che le donne che mi ingrifano difficilmente posso incontrarle e quelle valide e mediamente ingrifanti sono ridotte ai livelli del povero orso marsicano...Gai mi è testimone: se mi fa vincere al superenalotto userò metà della vincita per indire taglie sugli avvelenatori di orsi e lupi italici.

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  7. senza affettività o surrogato di essa non si vive

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  8. x Francesco:
    Ahahah
    Che ti hanno fatto, le portatrici_di_vagina, Francesco?
    Non è una questione di genere. Maschi e femmine sono molto simili, sono molto più rilevanti le differenze individuali che quelle di genere, direi.
    Andràé Van Lysebeth osservava che le Donne (Shakti nel gergo del tantra) semplicemente si sono maschilizzate (nel senso peggiore del maschile), hanno da tempo rinunciato ad essere rappresentanti della Natura Madre, ad essere attuatrici dell'azione naturale, dell'ecologia, del femminile che genera la vita, la custodisce, la protegge, la abbraccia.
    Probabilmente cerchi una bella lupa, una bella orsa, ma come i corrispondenti maschili non sono certo gli animali, anzi, le animalesse :) più comuni.
    Io avevo trovato la mia orsa in A-Woman ma altre cose ci separarono. In realtà, molto probabilmente, dovevo e devo ancora trovare una parte di me, orsone.

    x Francesco:
    L'affettività è come altre dimensioni del vivere umano. Quando ce l'hai la dai per scontata, quando non c'è ti manca. Parlavo l'altro ieri con _zzz che ha trovato una compagna di cammino (un po' più che trombamica, meno che fidanzata) e mi diceva che le prime volte (penso sia stato tre anni senza femmina) era bellissimo anche il solo addormentarsi abbracciati, ora gli da fastidio come si agita nel letto, la puzza di fumo (ella è fumatrice), ci sono volte che è più contento di fare le cose in autonomia, da solo che con lei.
    Io penso che se siamo sinceri ci rendiamo conto velocemente se col*i che abbiamo a fianco riesce a entrare in risonanza con la nostra anima, se apre Anahata il cuore, se ci porta all'affetto gratuito, generoso, che fluisce. O se sia un surrogato dell'amore che tocca solo alcuni tasti della nostra tastiera, non riuscendo a produrre una suonata decente.

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  10. alve.
    Non so come poco fa mi sia trovata davanti questo post, che ahimé mi chiama in causa, visto che quella Laura lì, quella di "Karol" sono io. Mi ha fatto piacere leggerlo, e ringrazio sia l'autore, sia chi ha commentato col proprio modo di pensare, che dipende esclusivamente dalla propria esperienza di vita.
    Effettivamente c'è tanto di strano sul mio vissuto con quel medico polacco che mi ha stravolto la vita.
    Ho scritto un libro sulla mia storia, ma poi l'ho lasciato lì, mi sono presa "quel tempo sabbatico" che ancora vige, proprio perché so molto bene quanto tutto possa apparire inverosimile, strano, a volte così addolcito che potrebbe far nauseare anche me, "se non lo avessi vissuto".
    Ma nel settembre 2007 successe qualcosa di veramente sconvolgente, che credetemi, avrebbe preso chiunque alla sprovvista, quella vera e sconcertante. Perché leggere un nome e sentire una botta allo stomaco e il cuore che inizia a battere forte, succede soltanto se si legge un nome che hai conosciuto, amato e perduto.
    Io non avevo mai visto quel nome. Ma ho avuto quell'impatto forte.
    Ci sono state poi innumerevoli situazioni, vere coincidenze che toglievano ogni dubbio, serie situazioni che non sto qui a dire, anche perché sono tutte collegate l'una all'altra e dovrei scrivere ancor di più. Ma come sappiamo, esistono persone superficiali e persone profonde. Questo è un dato di fatto. E la profondità porta sempre e comunque ad aspettare per capire il senso vero delle cose. Porta a studiare il dentro e il fuori delle cose, non solo la superficie. E' quello che ho fatto io, in presenza di una testimonianza viva che mi scorreva davanti e che io stessa stavo vivendo, ma che stupiva più me stessa che gli altri.
    Ho provato immediatamente sensazioni strane ma così armoniose che mai avrei immaginato esistessero. Non è stata infatuazione, è stato "il rendersi conto di avere di fronte un importante passo da realizzare". Ovviamente, da quel 2007 sono passati 14 anni, e in 14 anni ho potuto capire molte più cose, su un tempo in cui mi ero ritrovata dentro a un amore "assolutamente diverso". Nulla di sdolcinato, niente di sublimato. La dolcezza e il sublime ne facevano parte, così, naturalmente. La dolcezza di un uomo a cui accade qualcosa di veramente atroce, quel qualcosa che io avevo precedentemente avvertito in me in modo chiaro, netto. E come questo, molte altre cose sono accadute quando io "già sapevo".
    La storia è troppo piena di episodi stranissimi, è vero quant'è vero "ciò che è stato". Ma dopo la morte di Karol, sono avvenute altre situazioni che effettivamente puoi accogliere con distacco e razionalità capendone l'importanza, o caderci dentro e sragionare, perché davanti a certe cose si può impazzire.
    La vita è molto più di quanto vediamo, la spiritualità non è religione: è "noi". Le esperienze di vita sono, appunto, esperienze. Ognuno ha il proprio grado di profondità, chi vive in superficie non può far caso a certi segnali. Ma forse vive meglio. Chi invece è predisposto a non giudicare la vita ma a cercare di capirne i messaggi, tutto cambia.
    Quindi, la storia di "Laura e Karol", la stessa che mi ha cambiata totalmente per avermi mostrato la parte più importante della vita, cioè "la certezza che non si muore, ci si trasforma", e che l'amore vero non è concepito dall'umanità se non in brevi momenti, quelli in cui si hanno emozioni forti, la stessa che ha abbattuto dal mio essere la paura, altro non è che una realtà che quando ti arriva potresti essere indotto/a a fuggire per la sua incomprensibile straordinarietà, oppure a farti restare a guardare, fortemente stupito/a proprio perché ha caratteristiche che escono "fuori dal coro".
    Un saluto a tutti, anche se mai leggerete questo commento, arrivato davvero troppo tardi.
    Laura B.

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    1. Laura, grazie per aver fatto capolino e per il Vs. commento.
      Vorrei rispondere nel miglior modo possibile, anche rileggendo alcune cose e non mi riesce nei pochi minuti di una pausa pranzo.. E' una pagina che ha oltre otto anni.
      Mi prendero' questo tempo, Vi chiedo di aspettare un poco.

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    2. Ancora questa pagina di questo diario sopravvive in qualche servente di Google in qualche angolo di mondo, Laura, ancora si può leggere e commentare, non è troppo tardi.
      C'è la dimensione del tempo che Voi avete scoperto e vissuto, forse con l'evento che più la caratterizza, la morte, nel Vs. caso di Karol Potocki, la Vostra metà del... del cielo.
      Oggi e ieri mi sono preso tempo per rileggere e questa mia pagina e molte ancora del Vostro diario. Sono passati oltre otto anni. Ero proprio curioso e ... ho proprio letto o frse riletto alcune pagine della Vs. storia, ero curioso che moti d'animo, quali emozioni avrebbero destato.
      Sono sostanzialmente ancora quelli, sospeso tra incredulità e scetticismo e una vicinanza empatica, tra pensare a quale groviglio mentale possa aver causato tutto ciò e l'osservazione, neutra, distaccata, che tutti può succedere tra anime. Non abbiamo strumenti per confermare, per rassicurare, non per smentire, per smontare.
      In questi otto anni per me e quattordici per Voi il tempo ci ha trasformati. Anche questo è interessante, da osservare, no!?
      Tecnicamente siete incappata in quello stallo che è l'amante immaginario la cui morte ha reso iperbolico il Vostro trasporto e lo ha congelato e voi con esso.
      Avete raggiunto una sorta di risonanza, di idealizzazione totale al costo della ... sua incompiutezza, dell'evitare l'uamnità e le ombre con essa dell'incontro fisico, dell'avere vissuto qualcosa non con Karol ideale, con quello reale. Ho (ri)letto solo una parte, poche pagine, del Vs. diario, ma, se ho capito bene, voi non aveste una storia fisica (vi incontraste? lessi che egli venne a Roma per un congresso ma Voi decideste di non incontrarlo).
      Esternamente, mi viene il dubbio che abbiate realizzato uno splendido fiore di seta, imperituro sì, ma imperfetto, senza profumo, che non appassisce ma senza radici, che dura a lungo ma non sboccia, non perde i petali.
      E' come se Voi aveste deciso di cristallizzare quella storia, non viverne le umane trasformazioni, debolezze, imperfezioni, morfosi per tentare di resistere al tempo.
      Sono pensieri del tutto soggettivi, di UnUomo e del suo perfettibile, personale, discutibile punto di osservazione della realtà.
      Come state Laura? Cosa succede della vostra vita, anche sentimentale, dopo quattordici anni?
      Spero che possiate vivere al meglio questa vita, la trasformazione del tutto scorre che riguarda anche voi, Laura, nonostante i Vs. tentativi di fermarlo questo tempo.

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