domenica 12 febbraio 2017

Lion

Ho pianto per tutta la parte fnale della proiezione di Lion. Mi vergognavo, già.
Pensavo, durante l'intervallo, che una cosa bella dell'andare al cinema da solo è che alla fine puoi metabolizzare, puoi goderti la fase lirica, dopo il turbine emotivo, senza interrompere, senza dover parlare poi quelle domande che sono così che l'imbarazzo porta le persone a parlare.
Alla fine è apparsa una coppia due di gasisti dell'altro GAS e mi hanno salutato. Non ho potuto ignorarli. Ne è scaturito un nostro dibattito tutto originale, visto che lei - è la mia sensazione - era una dura della sinistra patavina e ancora sentivo la solita analisi marxista della società e anche un po' razzista alla fine perché la società indiana è ingiusta e ... E cosa? Vogliamo esportare loro il nostro modello?
Solo che io li spiazzo, passo da Terzani a quello che essi definiscono nazifascioleghista. Cosa vogliamo insegnare a loro!?!? Già l'internazionalismo.... Anche Andre Van Lysebeth, come tantrista, accusava gli induisti vedici di essere... peggio dei nazisti.
Colonna sonora perfetta per la storia, ho adorato lo sciogliersi dell'anima con quelle note di piano e forte.
Passano gli anni e alcune donne indiane hanno una bellezza che mi dà alla testa, che reggo a fatica.
E' una storia vera, quella di Saroo Brierley Munshi Khan (Sheru significa, in hindi, leone). Ritrovare le origini, cercando un piccolo villaggio indiano ricordandosi qualcosa di una stazione, più facile trovare un ago in un pagliaio.
Il legame dell'anima con la madre, un filo che non non dovrebbe MAI essere spezzato.


73 commenti:

  1. A me la "scoperta" di Google Earth ha fatto morire dalle risate... e se non avesse mangiato più indiano?.. il "legame dell'anima con la madre" se lo sarebbe bello che scordato... bah!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho sentito piu' volte storie estreme nella ricerca dei genitori biologici.
      UNa tanghera di origine basca si era confidata con me sulla ricerca di suo padre (che ingravido' sua madre e poi spari'). Forse ne avevo accennato qui (dovrei cercare).
      Nell'umanita' non ci sono regole ferre.
      Infine, anche quella storia, come tutto, puo' ottenere la tua fiducia o meno.

      Elimina
    2. La MISERIA DI QUESTI COMMENTI FA VOMITARE. Ogni persona si illude di essere meglio degli altri senza chiedersi se fosse nato nella stessa situazione cosa avrebbe fatto. Solo stupide critiche

      Elimina
    3. Cosa vi urta, signor Unknown?
      L'essere meglio o peggio e' irrilevante visto che ogni persona ha un ego e un punto di vista e di vita dei quali essa e' il centro, cambiando persona cambiano i giudizi.

      Elimina
  2. non andrei mai a vedere un film così. cioè, sapendo la storia. poi magari una volta dentro cambierei idea. che vuoi, son fatto così

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cosa non ti attira di quella storia?

      Elimina
    2. Il curry (può essere che venga indicato con masala in hindi, se ricordo bene) non viene né citato né appare in tutta la storia.

      Elimina
  3. Da quel poco che conosco la società indiana è molto più complessa della nostra e non mi piace.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In India c'e' una societa' che si e' formata in millenni.
      Buona? cattiva? bella? brutta?
      Mi pare che sia un disquisizione sterile: gli indiani si autodeterminino senza supervisioni "occidentali".

      Elimina
  4. Anche a me piace andare al cinema da sola così posso emozionarmi come cavolo voglio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando sono apparsi _ico e la sua tipa ho avuto un momento di disapppunto. Non avevo alcuna voglia di parlare.
      Splendido avere il tempo di metabolizzare senza blablabla.

      Elimina
  5. l'India per certi versi andrebbe presa come es. come la ricerca di se stessi e di forme superiori di pensiero tipo quelle che si ritrovano nei concetti spirituali, per le casta e per qualcosa'altro andrebbe mandata a cagare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, devo ammettere che l'India ridotta al curry... sì, è meglio dimenticarla.
      Ahah!

      Elimina
    2. Lorenzo smettila di scrivere che le mie sono stupidaggini, sono cose alle quali tu non credi, e va mi va bene, ma altri magari ci credono e vi danno anche un senso nella loro ricerca interiore e di senso della vita.
      ....e tollera per una volta un'idea diversa dalla tua. Non ti succede nulla sai?

      Elimina
    3. Continui....la filosofia orientale esiste e funziona e ne ho avuto pure le prove di quanto possono migliorare la vita. Ovviamente non tutto ciò che si dice sull'India e l'Oriente ha un senso, ma altre cose si.
      Sei troppo materialista Lorenzo, non esiste solo ciò che tocchi e non esiste solo ciò che l'Occidente da per scontato.

      Elimina
    4. Infatti io so solo quello che ho sperimentato sulla mia pelle con le metodologie e la medicina loro.

      Elimina
    5. Quindi neanche gli italici spaghetti sarebbero cinesi?

      Elimina
    6. > gli italici spaghetti sarebbero cinesi?

      Ihihih

      Elimina
    7. Nell'esterofilia cretina che è piuttosto diffusa ci saranno anche innamoramenti pregiudiziali per culture esotiche.
      Bisogna stare attenti nel non passare dall apadella del sì senza se e senza ma al buuttare via tutto senza se e senza ma.
      Essere antagonisti è un buon modo per farsi menare per il naso da altri.

      Elimina
    8. C'è da dire che ci sono anche TANTI Indiani che sono decisamente straricchi, quindi che almeno la si smettesse di raccontarci la frottola secondo la quale l'India sarebbe un Paese povero. Diciamo che ci sono tanti Indiani, e che tra loro una certa percentuale è costituita da Indiani poveri. Diciamo anche che sanare la situazione deprimente degli Indiani poveri è un dovere degli Indiani ricchi assai prima e assai più di quanto possa essere qualcosa che tocca qualsivoglia Italiano.

      Stesso discorso per la Libia, il Ghana, il Cile, la Birmania, l'Antartide e così via.

      Invece, fateci caso... "Dona 9 euro"...

      Elimina
    9. Vero, ma ha a che fare con quel che ho scritto?

      Ah, anche da noi ci sono quartieri o financo singoli isolati lussuosi "barricati" in città mediamente pessime (direi anzi che è la realtà di fatto di ogni città italiana).

      Elimina
    10. Certo gli esempi che fai in merito all'India (che comunque non conosco per esperienza diretta) sono pessimi. Occorre però dire che se in Italia non si bruciano i cadaveri a cielo aperto con due legnetti è prassi seppellire rifiuti tossici nella stessa area ove pochi mesi dopo si sa che verrà costruita una scuola. Non si buttano (solitamente) i cadaveri in un fiume dove la gente va a purificarsi, però nel fiume ci si buttano tranquillamente scarichi fognari a più non posso, tanto che alla gente non viene neppure più in mente di farci il bagno, in quell' "acqua" (altro che purificarsi!). Il tutto nel contesto di una pletora di menzogne circa i "tangibili passi avanti compiuti negli ultimi cinquant'anni nel campo della tutela ambientale", menzogne che affermano che oggi la qualità dell'aria, dell'acqua, degli alimenti e via blaterando è molto migliore a quella di cinquant'anni fa. Nel frattempo, una marmotta incarta la cioccolata dopo averla frullata sulla cima d'un palo, mentre Banderas si intratteneva variamente con la sua Rosita.

      Elimina
    11. Cioè tu davvero credi in quello che dici? No, perché è grave sul serio in caso.

      Elimina
    12. Tra parentesi, posso affermare che la qualità dell'ambiente è drasticamente peggiorata negli ultimi cinquant'anni non perché l'ho letto su un libro, ma perché ricordo benissimo che nei primi anni '70, laddove l'acqua del Po digradava verso il "ghiaione" riducendosi a pochi millimetri di profondità, mi era impossibile non imbattermi in nugoli di avannotti; negli stessi anni, in una Lomellina nella quale le risaie erano letteralmente "infestate" dai girini e da rane di qualsiasi taglia, mi capitava abitualmente d'imbattermi, durante le prime giornate umide autunnali, in numerose raganelle che s'arrampicavano sui rami degli arbusti in riva alle "rogge" (in un paio di occasioni trovai perfino qualche tritone!), Valli a cercare oggi.

      Forse i cadaveri carbonizzati sarebbero una botta di salute, in confronto...

      Col che non intendo dire che l'India sia chissà quale bellezza ma, forse forse, prima di donare 9 euro per guarire i bimbi malati di Chissàdove converrebbe mettere a posto le cose che abbiamo sotto al naso e che fanno ammalare tutti noi. E che all'India ci pensino gli Indiani, che sono tanti, anzi troppi.

      Elimina
    13. Alahambra, non è che ci credo, son cose che chiunque abbia più d'un minimo d'anni può constatare in prima persona confrontando l'esperienza d'allora con quella d'adesso. Altre appartengono al mondo dei ricordi di qualche altrui un po' più anziano o addirittura già deceduto, ammesso che si voglia dar fiducia a quelle persone e alle loro testimonianze (e, ammetto, non è sempre il caso).

      Poi... credimi, non credermi, fai come preferisci. Non è che cambi un gran che.

      Elimina
    14. Non hai mica letto bene. Son più che consapevole che l'India ha la sua dose di schifezze. Quelle loro schifezze se le pippino gli Indiani e ci pensino in proprio; io so quel che devo pipparmi qui in Italia, ed è già fin troppo.

      Lo schifo ambientale che ricordi con buona memoria esisteva, lo so, ma era assai più confinato di quello attuale. Il tuo "ghetto" è assai meno esteso della Lomellina, così come il laghetto nel parco "risanato". Negli anni della nostra gioventù esistevano ampie zone (relativamente) sane e più ridotte aree devastate. Oggi la devastazione è diffusa, capillare. Per far credere il contrario si è inventato il meccanismo della "tutela localizzata" -- il territorio è mediamente un disastro, ma il parco xyz è un'oasi perfetta, dove puoi andare a passare in un angolo di paradiso una quantità di giornate direttamente proporzionale al tuo reddito. Quand'ero infante, per converso, potevo passare le mie giornate a mollo in una qualsiasi delle molteplici rogge a pochi passi da casa (ci andavo in bicicletta) senza spendere un centesimo. Potrei andarci anche oggi. A prendermi, a scelta, un tumore o il colera. Non prima di avere attraversato amene sequenze di capannoni paesaggisticamente assai caratteristici, adagiati su morbide distese di rumenta varia e capaci di donare quel senso di spaziosità, pace e libertà che solo il paesaggio attuale può offrire.

      Il nebbione era caratteristica peculiare del clima "nostrano" prima che iniziasse a prendere piede la strana situazione climatica che ci affligge. Anche quel nebbione era saturo di veleni in alcune zone, portatore di "umida ricchezza" in altre.

      Non mi stupisco dell'incredulità di Alahambra, che immagino non sia grande frequentatrice di ambienti naturali (non è un obbligo esserlo, anche se non guasta, e comunque potrei sbagliarmi sul suo conto), ma da te mi sarei aspettato un po' più concretezza, visto che se non ho capito male sei stato un discreto girovago e sei più o meno mio coetaneo.

      Comunque sia, lo ribadisco, credete e pensate quel che preferite. Nei fatti, non cambia molto.

      Elimina
    15. Eh va beh... servono i sottotitoli.
      Non è pensabile che tu dica che l'India non è un Paese povero o che tu paragoni i nostri ai loro problemi.
      A QUESTO non puoi credere. E la concretezza una volta di più sei tu che non la dimostri neanche per sbaglio.

      Elimina
    16. Sarebbe un buon punto di partenza se ciascuno pensasse a "mettere a posto" quel che cade sotto al proprio sguardo. I Brasiliani "mettano a posto" il Brasile. I Calabresi "mettano a posto" la Calabria. I Marchigiani "mettano a posto" le Marche. A noi competa "mettere a posto" il luogo ove stiamo.

      In Italia s'è visto di tutto. Compresi i bambini che grattano lo zolfo. A meno che Pirandello sia stato un mitomane senza attendibilità.

      Elimina
    17. Sui tre punti che hai elencato in merito alla nostra interpretazione della cultura indiana mi trovi d'accordo.

      Elimina
    18. Alahambra, in India ci sono i poveri e ci sono i ricchi. Giustamente Lorenzo osserva che ci sono aree povere e aree ricche, anche da un punto di vista territoriale/fisico.

      Fintanto che in India ci sarà anche un solo Indiano ricco (peggio se schifosamente ricco), continuerò a ritenere che ai problemi dei poveri Indiani dovranno provvedere gli Indiani stessi, perché io devo per prima cosa occuparmi di me stesso e, se ha bisogno e se a mio insindacabile giudizio ritengo se lo meriti, del mio dirimpettaio.

      Elimina
    19. Bophal è stato un dono della multinazionale Union Carbide (la nazionalità è quella dello Stato Canaglia) agli indiani.

      Warren Anderson, ex amministratore delegato della Union Carbide all’epoca dell’incidente, accusato di essere uno dei principali responsabili di quanto accaduto e condannato a una pena quasi ridicola per la sua mitezza, non venne mai estradato dagli Stati Uniti.

      Elimina
    20. Incenerire dei cadaveri...
      Direi che le nostre discariche aree (altrimenti noti come inceneritori che i vari furbastri hanno pensato di ridenominare come termovalorizzatori, la cretinite non ha limiti) che trasformano in aereosol centinaia di migliaia di materiali diversi, per quantità di milioni di tonnellate, non sono certo meglio, direi.

      Considerato la popolazione indiana del 2016, circa 1.3G persone, considerato che ne muoia, diciamo un settantesimo all'anno, per diciamo 60 kg di peso corporeo di media sono circa 1.1M di tonnellate di cadaveri inceneriti all'anno.

      Solo l'inceneritore di Brescia brucia 0,75M tonnellate (la popolazione della provincia di Brescia è un millesimo di quella indiana, circa).

      Nota a margine.
      Incenerire cadaveri è certamente meno inquinante che incenerire milioni di materiali diversi.

      Elimina
    21. Sì, MKS, ciascun territorio e ciascuna popolazione si deve gestire le proprie grane.

      Il livello ambientale si deteriora e il deterioramento procede lustro dopo lustro.
      Bisognerebbe risalire all'ultimo anno di non deficit ecologico (a naso potrei dire seconda metà del XIX secolo).
      Non solo l'incapacità di biodegradare i rifiuti dell'attività antropica perché eccessivi in quantità rispetto alla capacità di assorbimento.
      Ma anche che col modernismo e la chimica industriale abbiamo prodotti milioni di nuove sostanze non biodegradabili.

      Ad esempio, sempre rimanendo nel campo delle discariche aeree (inceneritori) esse producono ogni giorno una piccola ma non così piccola quantità di diossine e furani.
      Giorno dopo giorno, ventiquattro ore al giorno.
      E' noto che, sostanzialmente, quei composti del cloro, non sono biodegradabili: si accumulano con una quantità che ha una funzione.

      (direi che è un processo chimico corrispondente a quello fisico della degradazione della plastica: gli oggetti si rompono in parti più piccole e particelle ma i polimeri complessi rimangono invariati e continuano ad accumularsi, disperndosi nell'ambiente, per poi tornare agli homo, ad esempio, che si cibano di cibi del mare di aninali i cui tessuti sono facriti, appunto, di tali particelle).

      Poi potremmo parlare, ad esempio, del degrado dei boschi (cresciuti in superficie ma, molto spesso, degradati in qualità).
      Gli stessi ambienti-parco sono così frammentati che questo è un problema in sé.
      Poi potremmo parlare del degrado delle superfici agricole (salinizzazione, perdita di fertilità, perdita di terreno organico/humus, accumulo di inquinanti etc.).

      La "superiorità" che Lorenzo avvoca è diventato un deficit ecologico che si accumula di anno in anno.

      Elimina
    22. L'abnorme uso della plastica (per dirla alla Greenpeace la plastica è un problema senza soluzione) è arrivato in India relativamente di recente, non in ultimo con l'apertura di catene straniere di GDO.
      Prima, di fatto, l'India era un paese a rifiuti non biodegradabili quasi zero o molto basso.

      La nostra gestione dei cadaveri è una delle cose peggiori che possano esistere.
      Riusciamo ad essere ecocidi anche da morti.
      La tanatroprassi (alla quale segue il problema della tumulazione) farcisce i cadaveri di sostanze altamente inquinanti. Ritengo improbabile che sia peggio di un incenerimento, per quanto parziale.

      Le aree ad alta concentrazione antropica sono un problema anche da questo punto di vista.

      La tumulazione impedisce il processo ecologico di putrefazione e biodegradazione a sostanze concimanti per il terreno, etc. .

      Poi c'è la speculazione pure di edilizia funeraria.

      Elimina
    23. La putrefazione (e il parziale incenerimento) sono
      o - un problema dal punto di vista della salute immediata in caso di luoghi che non siano isolati;
      o - sono una fase del tutto ecologica della biodegradazione dei cadaveri (terra siete e terra ritornerete).

      Ancora, un processo che sarebbe del tutto ecologico se la dimensione, la scala, i numeri fossero SOSTENIBILI, diventa un problema che... viene trasformato creando un problema di gravità e ordine superiore (tanatoprassi + tumulazione).

      Non puoi non affrontare la questione della decomposizione dei cadaveri.
      La scelta quindi è se
      o - gestire e come la putrefazione (inquinamento "organico" o batterico) (anzi, bisognerebbe adottare pratiche affinché essa sai più veloce e possibile, si pensi ad un "compostaggio" di cadaveri, invece di ostacolarla);
      o - evitare la putrefazione (sostituirla con un inquinamento "chimico").

      Si ripropone il noto problema della "igiene" domestica.
      Si è sostituito un possibile inquinamento "organico" (batterico) con
      o - un vasto insieme di veleni e sostanza tossiche utilizzate per la "pulizia" (di fatto una sostituzione di inquinamento organico con quello chimico);
      o - la destabilizzazione del sistema immunitario dovuta al crescere in ambienti organicamanete "asettici" o quasi.

      Qui e qui due documenti introduttivi che parlano del problema di ordine superiore nella nostra gestione dei cadaveri.

      Elimina
    24. Resti di una pira, direi mal riuscita, suppongo di un rito funebre, un bambino che osserva, un bicchiere e una bottiglia di plastica in acqua, fiori, forse il resto di un torso, bambù. C'è altro ma non capisco cosa sia.
      E' stata bruciata o è rimasta plastica? Se no il resto non è un problema dal punto di vista ecologico ma di possibile inquinamento "organico". Ecco milioni di questi riti pesano ma il problema è che 1.3G dovrebbe essere la popolazione umana dal pianeta e non dell'India.
      Ci sarebbe posto per tumulazioni o roghi sostenibili in qualità e quantità.
      O forse mi è sfuggito qualcosa dell'immagine?

      Elimina
  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  7. Ho visto il film e anch'io ho trovato splendida la colonna sonora e ho avuto dei momenti di commozione. L'India in tutta la sua cruda realta'e bellezza, le sue contraddizioni, i suoi tempi cosi' diversi. Tanti temi affrontati, la sopravviveza, la famiglia, l'amore, il richiamo della terra d'origine. Un film molto bello. Il fatto che la storia sia vera, pur nella sua incredibile assurdita', lo rende ancora piu' toccante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, direi una pellicola sobria e per questo ancora piu' toccante.
      Uno spaccato su una societa' che sono mille mondi. Molto piu'estremizzata della nostra, direi.
      Dalla ricchezza e dal consumismo piu' beceri, pacchiani (ricordate la famiglia indiana che organizzo' un matrimonio da milionate di euro in Puglia, di recente?), alla miseria dell'avere un metro quadrato di cartone sul quale dormire.

      Direi una pellicola che potrei rivedere per assaporarmi i dettagli persi nella tensione, nel turbine emotivo.

      Elimina
    2. Vero..la scrna del pezzo di cartone regalato e conservato come fosse la cosa piu' preziosa e' davvero incredibile.

      Elimina
  8. io non sono andata al cinema appositamente per non piangere come una fontana... però in tv me lo recupererò

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, al cinema, nello scuro, nessuno se ne accorge.
      Alla fine basta che tu stai seduta a vedere i titoli di coda (che la stragrande maggioranza delle persone schifa) e li lasci andare via...

      Elimina
  9. Io mi annoio al cinema. In linea di massima mi annoio a star seduta senza interazioni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando qualcuno interagisse con me oltre un certo limite (basso) al cinema, mi innervosisco (molto).

      Elimina
  10. L'unica conoscenza che ho dell'India è quella che ricavo da questa testimonianza.

    RispondiElimina
  11. Uno spettro avanza nel tuo blog UUIC...l'individuo che sa tutto lui. Ma che mangia costui? fogli di rancore, frustrazione,intolleranza sparsa a piene mani, aridità intellettuale e morale...ma il vicino della porta accanto quando lo incontra, lo saluta almeno? che brutta persona !

    Buona settimana UUIC...Piangere lava anche l'anima. E adesso via con le offese, insulti e mediocrità.

    insulti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Daoist, Lorenzo utilizza la sua ruvida spazzola. E' un trattamento piuttosto brusco ma... ha del valore.
      Ritengo che sia sempre possibile, in questi spazi, ribattere con argomentazioni. Anche duramente.
      Supposto, appunto, di apprezzare un confronto rude e di avere il tempo per partecipare... alla pugna delle idee, delle argomentazioni.

      Elimina
    2. Uomo sono daccordo sull'esprimere le proprie opinioni anche duramente, ma quando si offende deliberatamente l'interlocutore con nomignoli o si cerca di sminuire la sua opinione arrogandosi unilaeralmente il il diritto alla verita'(tipo:tu non cpaisci un cazzo e ho ragione io, so tutto io) non e'piu' uno scambio di opinioni ma una cosa dell'asilo. Il risoetto dell'altro, che possa piacere o meno, e' la prima regola del confronto. Poi ognuno e' libero di esprimere cio'che pensa, e soprattutto che sia almeno farina del suo sacco e non scopiazzato altrove, che la cultura del copia incolla siamo tutti capaci di farla. Rispetto, opinioni personali supportate da coniscenze vere e non presunte, accettare che anche l'opinione altrui, benche'diversa o anche opposta, ha un suo valore.

      Elimina
    3. Qui Daoist ha espresso un suo tagliente giudizio su Lorenzo il quale ha risposto con gli interessi.

      Lorenzo, non di rado, ti comporti come se fossi una
      sorta di crociato che mena dei fendenti con la sua spada agli "infedeli".
      Le persone prima pazientano poi, come Daoist, esprimono le loro dure opinioni. Tu poi, come qui sopra, torni a usare la spada ancora più forte.
      La tua insofferenza per ciò che è esotico ti dà ai nervi, hai reazioni oltre le righe talvolta.
      Chi non è abituato al combattimento si indispettisce poi e reagisce con giudizi duri.

      Elimina
  12. Devo andare a vederlo.
    Ma poi interrompo il mio nonpiangerealcinema che dura dal 2002...uhm...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non piangi dal 2002 e vorresti riprendere con Lion?! Maddaiiiii

      Elimina
    2. Beh, pare che io non sia l'unico, dunque.

      Elimina
  13. Uomo ho visto anche io quel film, all'inizio ero titubante, sapevo mi avrebbe provocato forti emozioni, ed e' stato proprio cosi'. Non mi aspettavo di sentire frasi in lingua indiana. Interessante e' stato anche il rapporto tra lui e il fratello da piccoli. Dopo qualche giorno mi e' capitato di parlarne al telefono con mio padre, un po' mi sono meravigliata, lui era arrabbiato per la miseria, il pericolo, il degrado e il modo in cui hanno rappresentato l'India nel film. Strano, come si possa avere versioni completamente diverse del modo di vedere un film. Per lui offensivo, per me toccante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pensavo di segnalarti quella storia a casa tua oppure in privato.
      Sì, il rapporto con Guddu. Sono i fratelli papà o i fratelli zio. Dalla storia non si capisce se Saroo e Guddu fossero orfani o altro: in ogni caso il padre non appare.
      L'India è geograficamente un subcontinente e, dal punto di vista umano, è più popoloso dell'intera europa. E' una nazione in cui sono parlate molte lingue diversi (nella storia, l'hindi e il bengali sono citate espressamente).
      C'è di tutto e non potrebbe che essere così.
      Tuo padre forse avrà forse un ricordo romantico o idealizzato della sua patria?

      Elimina
    2. Mio padre, il quale e' molto legato alle sue tradizioni, non gradisce tutti i film o documentari nei quali l'India viene vista da punto di vista della poverta'. Perche' questo non si associa alla sua mentalita'.
      Per lui che l'apparenza e' tutto, non e' accettabile. Idealmente per mio padre di fronte alle persone bisogna sempre fare "bella figura",significa che il matrimonio deve essere sontuoso e costoso, la casa deve essere grande e che si tratti del suo paese, o di lui,
      l' importante e' che il lato negativo non si veda mai. Questo riguarda anche i parenti.
      Anche se lui sa bene che esiste questo lato dell'India, secondo lui e' un lato che bisogna nascondere.

      Elimina
    3. Avere un pensiero critico e oggettivo è difficile quando le questioni riguardano i propri affetti.
      Mi pare che "l'apparenza è tutto" sia un problema generale, non solo indiano. Ecco, anche in Italia abbiamo persone che mangiano cibo tossico, di merda per risparmiare e comprarsi il ferro (auto) fico (cito una sola categoria di beni posizionali per cretini).

      Elimina
    4. l' importante e' che il lato negativo non si veda mai.

      L'abiura della elaborazione del lato oscuro genera mostri.

      ===

      Elimina
  14. Anch'io piango guardando film, certo non Lion.. ;)

    RispondiElimina
  15. Sanremo è tutto attaccato, come la città, non come il santo... minchia ho corretto un tuttologo!!

    RispondiElimina
  16. I musical statunitensi mi hanno fatto SEMPRE cagare il cazzo, Hair compreso per il quale andava (e forse va ancora) pazza la madre di mio figlio.

    San Remo mi garba poco, sono troppo barbaro e snob per quella manifestazione canora.

    RispondiElimina
  17. > quelli che guardano i "film de paura" per cagarsi addosso

    Io sono andato a vedere quella pellicola senza saperne nulla come succede quasi sempre.
    Quindi non ho scelto quella pellicola per una presunta voglia di piangere.

    Sono andato in alcuni ospedali negli ultimi tempi, uscendone scosso, anche.

    RispondiElimina
  18. Non è questione di essere tonti.
    Lorenzo, tu non riesci ad accettare che esistono persone che hanno canali cognitivi e schemi psicologici diversi dai tuoi. Tu stesso riportasti, in un commento, una classificazione di alcuni schemi esistenziali caratteriali (uso questo termine quasi certamente improprio).

    RispondiElimina
  19. Lorenzo, c'è ancora gente che piange confrontandosi con Leopardi, alcuni perfino con Petrarca. Su di me, specie in certe giornate, certe pagine di Chopin riescono ad avere un effetto travolgente a oltre centocinquant'anni dalla morte dell'autore. "2002, seconda odissea" mi coinvolge ogni volta che lo rivedo anche se so che è solo un'opera di fantasia. Non c'è davvero nulla di male, l'arte serve anche a quello.

    RispondiElimina
  20. Anche questo e questo sono prodotti progettati a tavolino e finanziati all'interno di piani, realizzati con determinate tecnologie e impiego di abbondante manodopera (anche se non distribuiti, per la loro natura intrinseca).

    Un moto di commozione suscitato da pensieri, quand'anche indotti, non credo si possa definire "emozione soverchiante".

    Sui rapporti tra arte e artigianato avrei parecchio da dire, ma sarei troppo fuori tema. Tralascio.

    RispondiElimina
  21. Lorenzo, da quanto ho capito tu non ti sei mai innamorato e quindi neghi l'innamoramento.
    Ritieni risibile il fatto di abbandonarsi alle emozioni.
    Insomma, se volessi usare un'iperbole, neghi la parte emotiva dell'essere umano.
    Sarebbe come negare l'esistenza della Luna perché tu non ci sei mai andato.

    Fiabe, storie, leggende, film, drammi, arte, tutto sarebbe del tutto inutile, visto che, a tuo avviso, la dimensione emotiva (quindi quella simbolica, etc.) non esiste.

    Regressione infantile...
    Ma. Io ritengo che sia preoccupante una visione concettuale dell'esistenza che neghi la sfera emotiva.

    RispondiElimina
  22. > allora è lecito guardare il barcone coi profughi al telegiornale e commuoversi. 

    Ci sono sostanziali differenze:
    o - le migrazioni di massa sono tra i fenomeni più cruenti che esistano, sono tra i problemi più gravi, mettono in pericolo la vita fisica mia e di altri milioni di persone, l'ecologia già conciata assai male del pianeta e intero culture; nulla a che fare colla ricerca della propria madre naturale dalla quale ci si smarrì.
    o - l'invasione è il primo frutto avvelenato dell'esplosione demografica che ha tra le prime cause mentalità e culture violente; dai violenti ci difende con decisione, non li si accoglie come dei cretini masochisti; lo smarrimento di Saroo non è dovuto ad alcuna caratteristica culturale o di complotto di fatto ("vi conquisteremo coi ventri delle nostre donne" o di"nuovi mondi", "società aperte (sfasciate)" dei kompagni e dei neosoviet dei quali sono utili idioti) se non alla povertà e al lavoro infantile (Guddu abbandonò il fratellino perché questi era stanco ed egli doveva andare a lavorare). Prego notare che la mamma, era persona degna, povera se non misera, aveva due figli e non cinque, sei, dodici, etc. come succede nelle "culture" che poi ce li "donano".

    Non riesco a commuovermi affatto per ciò che è un pericolo, il risultato di atti e culture criminali (vedere, ad esempio, i vari "paradisi" arabi/islamici).

    Come è possibile che non notare queste differenze?!

    RispondiElimina
  23. E cosa? Vogliamo esportare loro il nostro modello?

    L'Occidente ha rinunciato all'egemonia etica, da tempo, in cambio del pluralismo global che è la propria fattiva deflagrazione interna.

    Esempio : su 64 donne qualificate per i Campionati Mondiali femminili di scacchi in Iran, con l'hijab ( il velo ) obbligatorio ( una evidente violenza personale verso chi musulmana non è ), [ solo 4 ] hanno boicottato la competizione perché contrarie a indossare il velo.

    Ho citato un caso tipico ( il velo islamico ), ma è un errore fissarsi sul “nemico esterno” : IL PROBLEMA E' ANZITUTTO NOSTRO, domestico, economico e culturale, ed alla radice, ammalato, moribondo fino alla demenza, sta il sentimento di appartenenza a una comunità che concettualmente non esiste più, siccome estesa a tutto il mondo ( parte dell'ideologia del Tutto, falsa, perché il Tutto è Nulla ).

    SE non metteremo ordine nelle faccende di casa nostra ( ma occorrono lucidità intellettuale e coraggio, e di entrambe ne vedo poca quantità, in giro ), non potremo pensare di tornare ad esercitare una egemonia pluri-secolare che va spegnendosi.

    Il Futuro dell'Occidente, senza una scossa, è il declino a precipizio;
    siamo mentecatti alla mercé dell'elemosina delle multinazionali, delle famiglie apolidi che ne sono proprietarie.

    ===

    RispondiElimina

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.