venerdì 24 novembre 2017

Culto sconfitto

Il mio bipede è in fase adolescenziale nonmangioaglioecipollaperl'alito, mimettoprofumodeodoranteprofumante, mifaccioladocciaseivoltealgiorno. Un po' iperbolico ma rende l'idea. Così non vuole più che accenda il fuoco in caminetto perché poi c'è qualche sentore di fumo (sui vestiti). Però ieri sera, dopo cena, ho combinato il fattaccio e ho acceso il fuoco.
Beh, dopo un po' il bipede ha ceduto e si è avvicinato al caminetto a goderselo. Per una volta il piacere antico del caldo, delle fiamme colorate e allegre ha sconfitto il culto dell'apparire. Sorrido.

Continuo a non usare il riscaldamento d'inverno e ci sto bene, anche perché in collina è, nel male (estivo) e nel bene (invernale) assai più asciutto che nel catino padano o anche nel fondovalle là sotto.
Stamani osservavo l'immagine qui sotto. Beh, ecco, è ciò che io desidero da sempre, fin da bambino (anche se, idealmente montanaro, io immaginavo qualcosa del genere sulle erte pendici delle alpi scandinave). Stare col fuoco dentro, fuori il bianco candido, fantastico, ovattato, arrotondato. E' venerdì e mi lascio andare. Le previsioni meteo, ieri, già cambiate oggi, mi avevano illuso per un apparire della bianca signora domenica. Non sarà così.

27 commenti:

  1. Il camino mi piace, ma poi devo lavare tutto quello che indosso
    Idem con gli arrosticini. Adoro, ma poi puzzo di pecora e non è il massimo

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    1. Il mio caminetto (che ho progettato io - ho questa bella soddisfazione - insieme con un bravo artigiano fumista (?), caminettista (?) della zona che lo ha poi realizzato) ha un buon tiraggio ma... è aperto da tre lati.
      Quindi quando si passa vicino al fuoco/caminetto troppo velocemente, lo spostamento d'aria può comportare che i fumi, per qualche istante, vengano trascinati dallo spostamento d'aria, fuori dalla cappa.
      A parte questo, non cucino MAI nel caminetto perché altre persone che lo possiedono mi dicono che poi rimangono puzze/odori vari.

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    2. Gli arrosticini si fanno all'aperto su carbone :)
      Nemmeno due castagne sul camino?

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    3. Ah, ecco, quelle che non fanno unto, quelle sì.

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  2. Penso che un notevole passo avanti nella salubrità degli ambienti e anche nell'economia domestica fu l'invenzione della cucina economica (in linguaggio tecnico detta termo cucina) indicata con vari (molto) termini nei dialetti della Penisola.

    In sé bruciare (bene, legna stagionata, con buona areaazione della fiamma, etc.) non sarebbe un problema se non fossero troppi in un luogo ristretto a farlo.
    Tu risponderai che siamo in tanti ed è quindi necessario non farlo.
    Io ti rispondo che non è affatto obbligatorio essere come sardine in scatola e che il problema, come sempre, è il carico antropico su un certo territorio.
    In matematica oltre ai Naturali ci sono anche i Relativi, ci sono le funzioni crescenti ma anche quelle decrescenti, etc. .
    Un mondo che prevede solo un aumento della popolazione e il fatto che per essere sempre più costipata e sana debba rinunciare a molte cose piacevoli e naturali (come un fuoco, una frittura di calamari, etc. per scaldarsi con il metano oppure mangiare insetti, etc.) è un mondo bacato.

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  3. Non è naturale neppure la stufa a induzione e neppure i pannelli fotovoltaici o la turbina idroelettrica che la dovrebbero alimentare.

    Non c'è alcuna necessità di estinzione di massa ma di riproduzione responsabile (uno o due figli per donna) che sia in linea col fatto che ci sono antibiotici (i figli non muoiono più di infezioni), ci sono le macchine (non sono più necessarie braccia in quantità), etc. .
    Se non ci fosse questa nefasta invasione migratoria, i paesi europei e avanzati in genere (Italia, Giappone, Germania, etc.) sarebbero già in sensibile decrescita demografica (e.g. in Italia 1.41 figli per donna, contro il 2.1 necessario per la stabilità numerica della popolazione).
    Se uno utilizza l'antibiotico utilizza pure la pillola anticoncezionale. O entrambi o nulla.

    Il catino padano è ammalato di sovrappopolazione.
    Se metà del territorio tornasse ad essere boscoso, molti dei problemi attuali semplicemente non esisterebbero o sarebbero trascurabili.

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  4. Se il tubetto non è di quelli moderni, in plastica, ma di quelli tradizionali, in alluminio, il dentifricio puoi riinfilarcelo tranquillamente. Prova.

    Il fatto è che oggi viviamo in una situazione nella quale la modernità si è fatta pressoché coatta, il che non è un bene perché anche questo fa venire in mente qualcosa attorno al Partito Comunista Cinese.

    Il controllo demografico oggi esiste in mille forme, per mantenere o incrementare la crescita della popolazione (qualcuno ha detto "sostegno alla famiglia" e "immigrazione"?). Però pare che "controllo demografico" significhi unilateralmente spinta alla riduzione, come se l'avesse prescritto il medico. Invece, ficchiamocelo in testa, il controllo demografico esiste ed è implementato per spingere alla crescita. Dunque dobbiamo deciderci: il controllo demografico va bene? allora si può invertirne le finalità; non va bene? allora si può eliminare le attuali forme di controllo finalizzate alla crescita.

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  5. A me sembra di avere a che fare con una persona che fa dell'astio quasi una ragione di vita, ma non importa.

    Rimanendo "sul pezzo", il mio riferimento alla modernità coatta era motivato dal fatto che non trovi (quasi?) più dentifrici confezionati in tubetto d'alluminio, per cui se vuoi il dentifricio sei costretto ad acquistare quello confezionato nel tubetto in plastica. Quello, in effetti, una volta spremuto è difficile riinfilarlo nel tubetto.

    Aggiungo: hai notato che sventrando il tubetto di plastica si può estrarre ALMENO un altro paio di dosi di dentifricio? Con il tubetto d'alluminio non succede, perché il contenuto si può spremere quasi per intero. Un caso, ovviamente, non c'è intenzionalità.

    Un po' come quando per riparare un elettrodomestico "moderno" sono costretto a sventrarne in malo modo il "guscio" costruito appositamente così da non poterlo aprire senza interventi violenti. Ovviamente, una volta aperto sono costretto a ricostruirlo generando una specie di mostro di Frankenstein, perché i costruttori fanno intenzionalmente in modo che sia impossibile aprire le cose senza fracassarle. Ma anche questo è un caso.

    Comunque son certo che avevi capito.

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  6. Nella canna fumaria di uno dei camini che sono in casa, quelle merde dei calabroni anni fa decisero di farsi il nido. Mi vengono i brividi solo a pensarli.

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    1. Anche a loro sono venuti i brividi, quando hai acceso il fuoco !

      :D

      ===

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    2. Lo spazzacamino mi ha racconandatodi accendere, anche nella stagione calda, nella quale non si utilizzano i camini, dei fuochi veloci, paglia, carta, cartone, etc., a intervalli regolari (ad esempio, ogni mese e mezzo). Questo previene l'insediamento e la proliferazione di ospiti sgraditi come i calabroni, Clorinda.

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  7. per migliorare drasticamente il rendimento, diminuire i fumi tossici e godesi lo stesso lo spettacolo del fuoco di legna, basta inserire nel camino un inserto chiuso e vetrato sul davanti. Non avrà forse lo stesso fascino di quello aperto, ma risparmi il 70% della legna (e del tempo che si impiega per tagliarlo, portarlo, e via dicendo) che useresti nel camino aperto, generando molto più calore

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    1. Sì, mi proposero questa ottimizzazione che rifiutai.
      Io ho ancora una canna fumaria libera, in casa, che feci preparare per una cucina economica / termocucina.
      Diciamo che mi riprometto sempre di acquistarne una e non l'ho ancora fatto. Quella macchina termica è molto più efficiente (ora, vedevo alcune macchine DeManincor,Rizzoli, etc. hanno la doppia combustione e hanno rifiuti gasosi decisamente migliori).
      Il caminetto lo uso poco, diciamo una o due volte in un paio di settimane, nei tre o quattro mesi di stagione "meno calda" e rimane un piacere.
      Come andare a ballare oppure farmi un'ascensione, altra cosa poco efficiente ed energicamente dispendiosa, insensata, che mi dà molta soddisfazione.

      Grazie Arturo per il suggerimento e ben tornato.

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  8. Quoto il fascino di quella visione ritratta in fotografia, Uomo.

    ===

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  9. Beh ...
    cerco sempre di spremere al massimo i tubetti di dentifricio, ma pure io ho sempre deprecato e smadonnato contro le scatole di plastica chiuse-e-saldate.

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  10. > Lasciamo perdere il concetto di "riproduzione responsabile"
    > che mi fa venire in mente qualcosa attorno al Partito Comunista Cinese.

    Evidentemente a te ti piace la riproduzione degli islamici, ad esempio, no!?
    La riproduzione responsabile è semplicemente incompatibile con le compulsioni riproduttive per le quali scarichi gli effetti delle tue coniglierie su ambiente e sugli altri.
    Il Partito Comunista Cinese ha posto rimedio alle scelleratezze maoiste del Partito Comunista Cinese in seguito alle quali l'esplosione demografica portò a ricorrenti carestie da decine di milioni di morti nelle quali sono successe le peggiori cose che possono avvenire in un consesso umano.
    Basta che tu veda il rosso e perdi le capacità raziocinanti.
    Se vuoi raccontare le cose, raccontale tutte.

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  11. > Anche la "modernità" come la intende UCoso, ovvero il riscaldamento in casa,
    > che poi lui declina a seconda della sua personale convenienza e dei suoi compromessi "necessari"

    Altra stupido tentativo di punzecchiatura.
    E' un fatto che io viva il 84 giorni di inverno su 90 senza riscaldamento a gas (una volta erano pure 88 o 89 su 90 ma anche io, cogli anni, perdo le mie spartanità residue, ora sono sceso a 84, 85 o 83).
    Diciamo che ora, quando c'è una donna o gli amici, qualche volta, accendo.
    Ma poiché io ho un qualche libero arbitrio e anche il mio benessere ha degli intervalli termici, qualche volta mi accendo il fuoco.
    Forse è una cosa difficile da capire per quelli che ragionano in 0-1, bianco-nero.
    C'è qualche giornata in cui, per mia stanchezza oppure per temperature rigide o per umidità, accendo il fuoco.
    Compromessi necessari, certamente.
    In genere, se non mi muovo in casa, sotto i 10, 11 gradi diventa necessario.
    La cosa buffa è che questa cosa intelligente viene da te deprecata, irrisa.

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  12. Non sono per niente convinto che la plastica dia (mediamente) dei vantaggi. Anzi, sono convinto del contrario per una serie di ragioni che trovo pedante star qui ad elencare e che quindi tralascio.

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  13. La plastica... utile in alcuni casi, orribile, pessima in tutti gli altri.

    > risulta abbiano chiesto di bandire le lattine di alluminio con dentro qualsiasi cosa

    Sono anni e anni che non acquisto bevande in lattina.
    Men che meno utilizzo pentolame in alluminio per cuocere, scaldare cibi anche solo leggermente acidi.
    L'alluminio è un altro materiale artificiale, di recente utilizzo e abuso, pure.

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  14. > CI PORTERA INDIETRO AL MEDIOEVO? Intendo dal punto di vista neoromantico della "natura", dei prodotti della terra, dei boschi,

    Io non guardo al Medioevo, evo che ebbe suoi indiscussi valori, pregi ed eccellenze.
    IO guardo a paesi come Norvegia, Svezia, Canada, Oregon, etc., ovvero paesi civili, non certo balubao-bananieri, che hanno natura E cultura.
    Beh, quelli Scandinavi sono, con la islamizzazione in corso, già ampiamente regrediti alla barbarie.

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  15. Il riferimento non era rivolto direttamente ai tubetti per il dentifricio, che sono poca cosa, era molto più generico.

    Nel caso specifico di quegli irrilevanti tubetti posso pensare alla migliore deformabilità (sarebbe interessante fare qualche verifica empirica basata su misurazioni oggettive del residuo non-spremuto medio nei due casi) e alla migliore riciclabilità.

    In effetti, adesso che mi ci fai pensare, nelle campagne pubblicitarie più disparate sento spesso fare riferimento all'uso di plastica riciclabile, pressoché mai all'uso di plastica riciclata, come dire che si fa leva su qualcosa che è in potenza ma non in essere, laddove è da quel di che i metallo che si impiegano abitualmente non sono solo riciclabili, ma in grandissima parte effettivamente riciclati. Non per merito, credo, bensì per le caratteristiche fisiche del materiale e per ragioni di pura profittabilità. Ovviamente non posso portare prove quantitative perché non sono del settore.

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  16. Rimane comunque mia convinzione che più che pensare a riciclabilità e riciclaggio sarebbe opportuno adoperarsi per perseguire durabilità, riutilizzo e, per i manufatti più complessi, riparabilità. Anche abbattere l'obsolescenza e perseguire il massimo grado di standardizzazione per garantire l'intercambiabilità dei pezzi e dei ricambi dovrebbe essere un obiettivo delle leggi che regolamentano la produzione. Invece, chissà perché, si continua a fare un gran baccano sul versante dello smaltimento dei cosiddetti rifiuti, senza minimamente occuparsi del versante della loro provenienza, senza intervenire sulla fonte.

    Ah -- anche se dovrebbe essere inutile ribadirlo -- a parità d'ogni altra condizione, più gente, più rifiuti.

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  17. La plastica non è il demonio, è un materiale. Demoniaci sono quelli, nei fatti, ne impongono l'uso così come vediamo, il che include finalità e quantità.

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