giovedì 4 gennaio 2018

Antipolitica delle decisioni assurde - 11

(Antipolitica delle decisioni assurde - 10)

Stavo ascoltando la radio

Per l'acquisto di prodotti ortofrutticoli...
blablablablablablablablablabla
   Quante minchiate, l'USA&getta è intrinsecamente antiecologico, ma che raccontano questi...
blablablablablablablablablabla
blablablablablablablablablabla
   Questi tentano di riformare la merda, per dirla alla Grillo...
blablablablablablablablablabla
blablablabla e, secondo la nuova legge, vigerà, per motivi igienici, il divieto di riutilizzare i nuovi sacchetti.
   Eh!? Il divieto di riutilizzo!?!?
blablablablablablablablablabla

Per quale accidente di motivo non potranno essere riutilizzati i sacchetti per motivi igienici? Una porta a casa tre broccoli che sono oggetti notoriamente immondi e poi, per motivi igienici,  non potrà metterci dentro due sedani rapa, no!? Beh, uno pensa che questi siano presi, nella miglior tradizione securitaria, di ipernormazione, dalla fregola di migliorare (?) il peggio che hanno appena prodotto.
Poi giri un poco la rete e vieni a sapere che l'imprenditrice della società che detiene l'80% del mercato di questi sacchetti bazzica il PD e la Leopolda, tale Catia Bastioli, amministratrice delegata della Novamont, guarda caso anche con le mani in pasta nel mercato elettrico, come presidente di Terna.
Mah vah!?
Nota: la merda non si può riformare. Io sono radicale e vado alla radice problema: l'USA&getta è una delle peggiori cose, dal punto di vista ecologico. Dai mercati contadini io acquisto senza plastica, prodotti migliori, senza alcun sacchetto. Altrove hanno altri sistemi basati sul riuso.
Questa del divieto del riuso per motivi igienici è veramente la merda della merda.

Ma questa è poco. Come scrissi in passato, i kompagni non hanno alcuna intenzione di intervenire nell'aberrante mercato elettrico italiano (con dei fantastici risultati per voi anche per il 2018).
La vedete questa fotina? (prego, notare l'ovvio, ovvero che se una squadra di pallacanestro la farcisci di nani e monchi e scarsoni essa andrà peggio e non meglio come ti catechizzano da mane a sera). Prego, prendere nota: Oliviero Toscani e Benetton, nuova campagna di razzismo anti... Ah, già, i kompagni. Dunque, l'aumento medio delle autostrade, nel 2018, sarà del 2.74%. Uno o due anni fa sentii Oscar Giannino imprecare furiosamente, a Radio 24, contro la secretazione dei piani finanziari delle concessioni autostradali. I (post)comunisti, il secondo governo D'Alema, nel 1999 - 2000, eseguirono la "privatizzazione all'italiana", la svendita delle autostrade a dei privati. A privati compagnamici. A spese dei paesani e dei cittadini che hanno pagato, con le loro tasse, la realizzazione delle autostrade. A titolo di misura, un tratto da queste parti è passato, dal 1998 ad oggi, da 900 Lit a 1,70€, circa 3.6 volte tanto.

"Il sistema ha due difetti fondamentali: primo è il dato di partenza, ossia è stato regolamentato l’incremento delle tariffe ma si sono prese per buone le tariffe esistenti all'epoca, quando il capitale investito da queste concessionarie era bassissimo, quindi senza tenere conto del fatto che queste già avevano un livello di profittabilità assolutamente ingiustificato."

Chi è il principale gruppo privato che gestisce le autostrade in Italia? I Benetton. Sì i Benetton sui quali erano stati puntati i riflettori quando venne giù quella fabbrica bengalese con dentro le schiave operaie, scoprendo che il gruppo veneto si fa produrre vestiti in Bangladesh (rivendendoli a prezzi italiani, europei, in Italia, in Europa) da quelle schiave operaie. I neo soviet capitalisti.
Poi c'è il pseudo intellettuale per sciocchi, l'Oliviero Toscani. E' il militante progressista radical chic della catechesi per cretini, sull'ugualizzazione, sul progresso fantastico di avere una squadra di basket di nani, monchi e scarsoni (a tue spese e contro di te, i tuoi figli inferiori, meschini) e te la inculca con le fotine giulive per giocondi da mane a sera. I neo soviet e i gli intellettualini militanti per cretini.

Il progresso, i kompagni e la lotta al capitalismo brutto cattivo cacca diavolo, i proletari e l'uguaglianza, le classi subalterne, idirittideipoveridelterzomondo, più green e arcobaleni per tutti. Essi affermano di essere i migliori. Anzi, di più... , i più migliori!
Già.

[aggiornamento]
Poi scopro (qui):

"I nuovi sacchetti dovranno essere composti da materiali biodegradabili per il 40 per cento, che diventerà 50 per cento dal primo gennaio 2020 e 60 per cento dal primo gennaio 2021".

Da mettere nei rifiuti organici... ovvero come impestare di plastica persino il compost da rifiuti organici urbani, come se non fossero già pieni di plastica ora, e di farlo "secondo legge" il cui scopo sarebbe quello di ridurre la dispersione nell'ambiente della plastica.
Un green washing decisamente più migliore. Già.

47 commenti:

  1. La cosa che ti taglia le gambe appena la comprendi è che il guaio non sta nelle "dirigenze" come dice MrCoso ma è nella "qualità media" degli Italiani, qualità che non può che esprimere queste "dirigenze".

    Gli Italiani, a prescindere se poi si apparentano a quella o quell'altra "formazione politica", rientrano quasi tutti nelle famose tre categorie, categorie che aumentando leggermente la generalizzazione rispetto all tre categorie della "sinistra", sono
    - Ignoranti
    - Pazzi
    - Carogne

    Sugli ignoranti la faccenda è relativamente complessa, si comincia dalla Istruzione (vedi foto della signora sindacalista di cui sopra) e dal fatto che le "elite apolidi" hanno il progetto di trasferire in Italia i ghetti americani. Poi si passa dagli "intellettuali" che negli anni '70 dichiaravano "tutto per la classe operaia", ignorando di proposito che gli operai di allora non volevano che i loro figli rimanessero operai. Si arriva poi ai giorni nostri, in cui i "media" propongono come modelli i "tamarri" o "coatti", gente coperta d'oro e di tatuaggi che si atteggia a trafficante colombiano. A tutta questa gente parla il Renzi che tira fuori di tasca il furbofono e dice "vedete questo? una volta ci voleva il manuale di istruzioni". A sottolineare che il genio consiste nel trovare il trucco per navigare la vita senza capire e senza sapere una fava.

    I pazzi, al netto delle malattie, sono il risultato di una società che tende a fabbricare l'individuo-monade, isolato da tutto e tutti, a cui si impone la necessità del "successo" o del "fallimento". Negli USA è un continuo ininterrotto di comportamenti aberranti, che arrivano fino alla strage insensata, noi ci arriveremo pian piano. Nel frattempo basta vedere cosa scrive certa gente su Internet, alcuni anche qui. A parte la padronanza della lingua che viene dal punto precedente, certe cose sono il sintomo di sofferenza interiore e forse esteriore.

    Le carogne sono quelli convinti che il "successo" di cui sopra sia l'unica misura, l'unico fine e che il fine giustifichi i mezzi. Si deve passare sopra tutti e sopra tutto pur di soddisfare le proprie ambizioni. Sono quelli che si augurano terremoti ed epidemie per fare "business" con aiuti e medicine. Se partiamo dalla osservazione che i "politici" sono essenzialmente dei venditori, quasi tutti rientrano in questa categorie, a prescindere da tutto il resto. Siccome il mestiere che fanno si basa sulle relazioni, attorno ai "politici" esiste tutta una corte (non coorte, altra cosa, lo dico per la prima categoria) tutta composta di gente più o meno omologa. E' come la proverbiale punta dell'iceberg. E qui veniamo al discorso dello "imprenditore" che "casualmente" si trova alla Leopolda.

    Insomma, qui è un po' come l'uovo e la gallina. Chi viene prima, l'italiano scemo, pazzo, carogna o il "politico" che lo sodomizza mentre lo blandisce con promesse e regalini? Chi viene prima, il giornalone che fa propaganda e gossip o il lettore che non vuole leggere altro? Eccetera.

    Però, UCoso, tu mi dici che la vita obbliga al compromesso. Il compromesso dal mio punto di vista è l'origine di tutti i nostri mali.

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    1. A proposito dei sacchetti.
      Io uso la borsa in tela che ho comprato alla Coop perché la Coop mi faceva pagare il saccetto compostabile. Alla Coop dove vado compro confezioni per single, cioè tutto confezionato e quindi inevitabilmente quello che non spreco in sacchetti lo spreco in vassoi di polistirolo e pellicole.

      Però secondo me l'errore è alla base. Io vado alla cooppettina sotto casa che per inciso è l'unico "spaccio" nel giro di tot isolati e per fortuna esiste, altrimenti i vecchietti sarebbero costretti ad andare al "centro commerciale" fuori città.

      Il centro commerciale.
      Leggevo l'altro giorno un articolo trionfalistico circa la server farm realizzata da Aruba nella bergamasca nel luogo dove sorgeva una storica azienda tessile. Il consumo energetico delle server farm è qualcosa di enorme. Idem per i centri commerciali, in tutti i loro aspetti, dal fatto che bisogna costruirgli attorno una rete stradale per convogliare le auto, al riscaldamento e condizionamento dei mega-ambienti, all'alimentazione dei frigoriferi, luci, scale mobili, ascensori, eccetera.

      Non basta, lo scopo del centro commerciale non è certo quello di fare consumare il meno possibile ai propri clienti, no? Quindi, che senso ha cercare di imporre la "economia verde" dentro un posto che è il tempio pagano del consumismo? E' solo l'ennesimo paradosso di un mondo che ormai è fatto quasi solo di paradossi. Non so, come quelli che hanno paura degli "ftalati" delle confezioni di plastica e non si preoccupano dei chilogrammi di benzina che bruciano per andarsi a fare i tatuaggi tramite i quali rischiano l'epatite, infezioni batteriche varie e intossicazione degli inchiostri. Oppure non si preoccupano di cosa ci vuole a fare il furbofono, batteria inclusa e come va smaltito/riciclato, non si domandano che cosa ne è stato della normativa sui rifiuti RAEE, che magari finiscono nell'inceneritore a due chilometri da casa loro.

      E via via.
      Torno alla faccenda del compromesso.
      Se le cose non sono concatenate in maniera logica in un rapporto if then else, qualsiasi discorso è semplicemente aria fritta.

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    2. Stamattina alla radio sentivo l'ennesimo sbrodolamento sul "Sud" e le "politiche" per risollevarne le sorti. Tra queste c'era l'idea che lo Stato dovesse investire per portare nel Sud la fabbricazione di veicoli elettrici.

      A prescindere dal solito discorso sul senso dello Stato che "crea" occupazione, come fa una persona normale a non ridere del meccanismo per cui lo Stato incentiva l'acquisto di automobili perché è un "settore trainante" per l'economia (e perché i fabbricanti sono ammanicati), poi disincentiva l'utilizzo delle automobili perché c'è traffico e inquinamento, poi crea un sistema di dormitori da cui la gente deve uscire in automobile per qualsiasi incombenza, dal centro commerciale di cui sopra al posto di lavoro, passando per i servizi pubblici di ogni ordine e grado. E quindi bisogna costruire strade e parcheggi ma si consuma il suolo, poi non ci sono soldi per la manutenzione, dovendo scegliere tra il verde e la strade, via il verde, infatti attorno casa mia stanno facendo terra bruciata.

      Ripeto, come si fa a prendere sul serio un mondo cosi e la gente che ci formicola dentro convinta che sia il migliore dei mondi possibili?

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    3. Questo mondo è permeato di assurdità. E questa è una dimensione.
      Poi c'è una seconda dimensione, quella della morale e della politica (?) moralisticheggiante.
      Le due dimensioni sono ortogonali.
      Qui siamo nel quarto di piano delle cose più assurde spacciate con la morale più fasulla.
      Ora, io riesco a capire perché non si sia passati a soluzioni (vere è pleonastico) radicali come quella dei sacchetti riusabili e lavabili, alla svizzera, ad esempio.
      Ma cos'è 'sta cosa assurda del divieto di riuso degli ultrasottili in mater-b o similari "per motivi igienici"? Ma quale demente ha scritto una perversione del genere?

      Il fatto è che io non capisco come mai le persone non riescano a compiere osservazioni e successivi ragionamenti così elementari.
      Anche persone con notevoli mezzi culturali e anche una intelligenza, con capacità come Sara ricade in atteggiamenti e modi di pensare non solo acritici ma, direi, proprio fideistici.
      Io chiedo: perché questa incapacità di osservazione, critica, modifica dei comportamenti, di modifica delle azioni, del pensare politico?
      Francamente non ho una risposta. O forse una ce l'ho, ovvero l'incapacità della nostra specie di capire i problemi che sono al di là della punta del proprio naso e la tendenza al transfer a credenze "salvifiche" che sono esattamente nello spazio dei problemi, che sono I Problemi.
      Non so, io non capisco questa sorta di obnubilamento generale.

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    4. Ma che "specie", non ti allargare lungo le solite linee dei Settanta.

      Ci sono due cose, grossomodo. La maniera in cui vieni educato e le esperienze che fai.

      La gente è mediamente ignorante perché è educata apposta cosi. Torno a dire, davanti alla constatazione che gli studenti sono analfabeti, potresti scegliere di cercare di inculcargli più informazioni e metodi oppure scegliere che quello sia lo "standard" a cui puntare, definendo la "normalità", per cui è normale essere analfabeti.

      La pazzia viene incentivata dallo stress di vivere in contesti francamente disumani. Non solo contesti fisici ma anche metafisici, basta vedere tutta la faccenda del "social" (io rifiuto il termine ma lo uso qui per comodità del lettore).

      La carognaggine si apprende per via del meccanismo onnipresente che la premia.

      Non voglio entrare nel merito dell'esempio che hai fatto ma dirò una cosa ovvia, evidentemente le persone NON hanno i "notevoli mezzi culturali" che pensi tu e, se hanno una loro intelligenza, rimane inespressa perché nel loro ambiente l'uso è disincentivato.

      Oppure, mettiamola in altro modo.
      Se tu sei un topo dentro un labirinto di laboratorio e ogni volta che esci dal percorso previsto prendi una scossa mentre se rimani dentro prendi il biscottino... ci vuole una testa particolare per insistere con la scossa, per insistere TUTTA LA VITA con la scossa, invece del biscottino.

      E alla fine cosa vuole il topo che prende il biscottino rimanendo nel percorso previsto? Che l'intero universo sia un percorso previsto, che tutti i topi scelgano il biscotto invece della scossa, che NESSUN TOPO si faccia venire l'idea malsana di sabotare il labirinto e l'esperimento.

      Non tanto per timore di conseguenze pratiche, quanto perché l'esistenza di una alternativa metterebbe in discussione l'intera vita del topo "conforme".

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    5. Poi, basta rileggere i commenti del post di Sara. Si ripetono le prime due classi, ignoranza (in tutti i sensi, informazioni, elaborazione, analisi) e pazzia (nei modi e nello scopo).

      Un tizio che conosco un giorno mi disse che i "fighi" (!) non perdono tempo a scrivere cavolate su Internet e questo ti spiega perché manca la terza classe, perché non si guadagna niente.

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    6. Lorenzo: "Ma che 'specie', non ti allargare lungo le solite linee dei Settanta. Ci sono due cose, grossomodo. La maniera in cui vieni educato e le esperienze che fai."

      Quei due pilastri sono senz'altro importantissimi, ma ne esiste un terzo che ti invito a non trascurare e che ha molto a che fare con la specie: l'ereditarietà e le linee evolutive che ne derivano. Proprio a livello hardware. E sai meglio di me che l'hardware condiziona anche pesantemente la possibilità di installare o non installare un certo software.

      Fuor di metafora: posso assicurarti che coloro che si riproducono di più sono i più limitati. Posso assicurarti anche che costoro, tornando ai due "pilastri" che ci hai ricordato tu, forniscono un insieme di educazione ed esperienze fondamentalmente deleterio. L'ambiente famigliare deleterio è rafforzato al peggio da un ambiente sociale che te lo raccomando. Metti insieme la selezione biologica "al contrario" con un ambiente che fornisce una formazione carente o, peggio, deviata e vedi cosa può saltarne fuori.

      In questo contesto, ci sono un giovanotti che fanno miracoli rocamboleschi conservando almeno un minimo di "umanità" che vien da chiedersi da dove possa mai arrivare. Quei tratti, però, si perdono il più delle volte per strada col passare degli anni (ne bastano pochi), generando giovani adulti che... insomma, li vediamo.

      C'è anche da dire che le persone "sane" sono in genere quelle che fanno meno rumore, che si fanno meno notare. Vivono silenziosamente, nell'ombra, quasi nella vergogna della loro normalità, della loro lontananza da una media sempre più anormale e sempre più ingombrante. Eppure, per quanto possano essere minoranza esistono. Lo so per certo.

      P.S. Ho scritto queste parole prima di leggere per intero il tuo commento, quindi potrei essermi perso qualcosa. Invio, poi termino la lettura.

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    7. La specie in quanto tale si è evoluta per consentire la massima variabilità genetica, non esistono due persone uguali. I fratelli si somigliano ma hanno gli stessi geni rimescolati un po' a caso, DI PROPOSITO. Questo perché la variabilità genetica consente alla specie di "esplorare" direzioni differenti, al costo di una maggior mortalità media e quindi di adattarsi a condizioni al contorno molto varie. Ad esempio arriva una epidemia e su 10 fratelli uno o due sopravvivono per una combinazione fortunata di caratteri favorevoli.

      Questo vale per noi come per i topi.

      Noi abbiamo una cosa che poche altre specie hanno, in modo molto più limitato. Non esistiamo solo come "materia" ma anche come "idee", ovvero la nostra specie ha una sua "cultura".

      Secondo me nel contesto di questo post non si tratta di genetica ma di cultura. Ovvero ha a che fare con l'apprendimento più che con lo stato biomeccanico. D'accordo che ci sono persone versate in certi ambiti e altre meno ma chiunque può imparare qualsiasi cosa sia stata pensata da un altro essere umano, magari impegnando più fatica e con esisti meno fruttuosi.

      Possono esistere ambienti sfavorevoli alla vita da un punto di vista biologico e ambienti sfavorevoli da un punto di vista culturale. Le due cose possono anche andare insieme, lo stesso ambiente dove non hai da mangiare difficilmente ti consente di imparare.

      Comunque, ai giorni nostri non è nemmeno un problema di assenza di cultura, è piuttosto che quello che succede E' DISEGNATO A TAVOLINO, non è un caso che la gente pensi e faccia le cose che pensa e fa.

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    8. Non è un caso se incredibili strumenti tecnologici, mai visti nella storia dell'Umanità, che potrebbero farci diventare tutti semidei, sono usati in maniera inconsapevole per scambiare tette, culi e gattini.

      Non è un caso che mentre si predica "uguaglianza" si determinano e si favoriscono i meccanismi per cui pochi dominano sui molti.

      Eccetera.

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    9. > usati in maniera inconsapevole per scambiare tette, culi e gattini

      Il problema è vecchio. Hanno preso e prendono gli antibiotici ma non volevano né vogliono la pillola.
      Si usano la tecnica e gli strumenti per ciò che si vuole. Non cambia se si tratti di arrapamento o di invasione con la guerra migratoria di altri territori e genti.

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    10. > posso assicurarti che coloro che si riproducono di più sono i più limitati

      Purtroppo c'è una caratterizzazione bioevolutiva dell'etologia: non siamo il risultato di coloro che si sono riprodotti di più, per decine di migliaia di generazioni.
      Il risultato è sotto gli occhi di tutti, il tumore umano e la negazione del problema.
      lascio perdere, questa volta, di ricordare i sinistranti utili idioti che cercano di utilizzarlo per sfasciare, frantumare e sostituire le società esistenti per il loro Mondo Nuovo 2 (come se l'infernale versione 1 del comunismo/marxismo reali fosse mai esistita).

      Scrissi, in passato, che i religiosi ortodossi, stanno letteralmente sepellendo demograficamente i laici, in Israele.
      I Fratelli Mussulmani, in Egitto, hanno deciso di mettere sotto i laici, numericamente, sempre con la demografia.
      Il processo di evoluzione al peggio, di peggio che cresce e si riproduce compulsivamente è tutt'ora in atto.

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    11. Migrarti
      Tanto ci avanzano i soldi, perché no?

      No, non è un problema vecchio, UCoso. No, non si usano la tecnica e gli strumenti per ciò che si vuole.

      Esiste la tecnologia, dentro la "cultura". La gente però è educata per non conoscerla, non padroneggiarla, non immaginare che uso farne, è educata APPOSTA perché cerchi solo determinati strumenti e li usi solo in certi modi.

      Torno a dire: quando Renzi tira fuori di tasca lo iPhone e dice "vedete che bello? una volta serviva il manuale di istruzioni" esprime un concetto folle e catastrofico, non so quanto lo faccia in maniera consapevole ma lo fa sapendo di incontrare l'immediata comprensione e approvazione di chi lo ascolta. Perché, appunto, la gente è condizionata a pensare in quel modo, che le cose devono essere "facili", "semplici", che non ti pongano domande, che non ti obblighino a fare un minimo sforzo. In cambio, cosa ti da lo iPhone? La possibilità di fotografarti le chiappe e mandarle a Tizio, che nel frattempo ti scrive che stamattina ha un po' di mal di testa. Oppure di trovare il ristorante sushi dove andare a cena e una volta nel ristorante fare foto di chiappe e mandarle a Tizio.

      Quando venne l'operaio a montarmi il contatore del gas a lettura remota gli chiesi se per caso aveva il manuale. Mi disse tipo "caspita, non me l'ha mai chiesto nessuno, ecco, è dentro la scatola, l'avrei buttato via".

      Questo vale per qualsiasi cosa nella vita. La gente non va in vacanza per vedere luoghi di cui ha studiato storia e costumi, è tutto come se fosse dietro l'angolo, è tutto come uno show di Las Vegas. Mia sorella, laureata, se gli chiedi del medioevo ti risponde "boh, il Mille". Questo per dire la "genetica" che non c'entra una mazza. Io non mi sono mai messo a smontare la moto perché sono pigro ma non è una cosa che escludo a priori, invidio MarkCoso che invece lo fa. Oggi ti propongono oggetti sigillati e automatizzati, cosi come in montagna ci vai con la funivia e in cima c'è l'albergo coi gamberoni.

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    12. Per inciso convenzionalmente il medioevo comincia nel 497 quando viene deposto l'ultimo imperatore romano d'occidente e termina nel 1492 quando Colombo scopre l'America. E' un arco di tempo, lo ripeto, convenzionale, che è durato mille anni.

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    13. Lorenzo: "chiunque può imparare qualsiasi cosa sia stata pensata da un altro essere umano, magari impegnando più fatica e con esisti meno fruttuosi"

      Posso affermare senza mezzi termini che non è vero. So cosa dico: non è vero. Indicativo presente, esprime certezza nell'immediato.

      Un paragone per capire meglio perché non è vero? esattamente per la stessa ragione per la quale potrei sfiancarmi per trent'anni a venire, ma giammai sarei in grado di fare questo, o tante altre cose. Per le abilità intellettive è uguale.

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    14. Adesso però mi incazzo.
      Io ho scritto "qualsiasi cosa PENSATA da un altro essere umano", non ho scritto "qualsiasi gesto compiuto da un altro essere umano".

      Non è affatto "uguale" per le abilità intellettive, per una ragione semplice. Una cosa che appartiene alla "cultura" deve essere trasmissibile. Per essere trasmissibile deve essere razionale. Quindi PER DEFINIZIONE è qualcosa che chiunque può imparare. I concetti razionali sono un sottoinsieme molto ristretto e circoscritto di tutte le idee che la mostra mente produce, delle quali in maggior parte non siamo nemmeno consapevoli.

      C'è solo una variabile in questo discorso, lo sforzo che devi applicare per ottenere un certo risultato.

      Si tratta di valutare il rapporto economico tra dare e avere ma siamo MOLTO lontani dal limite, considerato, come ripeto sempre, che la maggior parte della gente è ANALFABETA.

      Tornando al tuo esempio tu mostri un atleta ai massimi livelli, tra i 10 migliori di tutta l'umanità. Qui stiamo parlando di una media di gente che giace sdraiata per terra e non sa muovere un muscolo. Che senso ha dire "non sarò mai uno dei primi 10 del mondo" quando ci sono infiniti stati intermedi che non conosci?

      Il tuo discorso è fallato a più livelli.

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    15. E mi fa incazzare a più livelli.
      Perché alla fine è un discorso fatalista. Non c'è niente da fare, è il famoso e fottutissimo DATO DI FATTO. Nasci scemo, nasci intelligente. Al massimo è questione di selezione come per gli animali da cortile.

      Anche te, porca miseria, ti rifarei a bastonate.

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    16. Mmh.
      Ci sono persone che non riescono a compiere certi ragionamenti logici.
      Tu potresti dire: hanno la possibilità di farlo ma è troppo costoso, non è "economicamente conveniente".
      Ora, non entro nel "perché". Il "come" è che ci sono persone che non riescono a fare certi ragionamenti logici.

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    17. In altre parole esistono dei limiti intellettivi, nono solo fisici. Anche le menti NON sono affatto uguali.

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    18. Se ti ho fatto arrabbiame mi dispiace, non era mia intenzione. Però un'esperienza pluridecennale mi induce a ribadire che non è vero che tutti sono in grado di elaborare gli stessi pensieri. TU sei fuori dalla media, e fattene una ragione. C'è compassione in queste parole, nel senso vero del termine e particolarmente per come mi sento ora. So che è difficile prendere atto del contrario. Non sei "normale". Ed è un complimento.

      E' un dramma.

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    19. NO. Assolutamente no.
      La logica è una capacità innata che tutti gli esseri umani possiedono. Se non possedessimo tutti delle capacità analoghe, non potremmo cooperare e non esisterebbe la "cultura". Dire che ci sono persone che non "riescono a compiere certi ragionamenti" è come dire che ci sono persone che non riescono a parlare.

      Tutti sanno parlare.
      Il "modo" in cui parlano può essere più o meno sofisticato, cosi come il ragionamento. Il livello di sofisticazione dipende dall'apprendimento. Sempre escludendo il caso dei fenomeni da circo, non c'è ragione per cui una persona qualsiasi non sappia parlare o ragionare, se non quella dell'ignoranza.

      Ignoranza che una volta era legata alla carenza di risorse e quindi alle priorità della sopravvivenza, in certe condizioni è più importante sapere tirare un sasso che sapere ragionare. Oggi, che abbiamo gli iPhone, è INDOTTA AD ARTE.

      Le menti non sono UGUALI, anche il mio computer sicuramente non è UGUALE al tuo. Quindi? Significa che il tuo non si accende nemmeno e il mio è Skynet? Oppure significa che togliendo gli estremi peggiore e migliore condividono una area intermedia in cui compiono le stesse operazioni con differenze irrilevanti?

      Io mi trovo qui con due persone che hanno uno strano pre-giudizio, cioè un giudizio a priori, di cui una è addirittura insegnante di mestiere. Immaginiamoci se un bimbo viene classificato come "incapace" dall'insegnate di cui sopra, condanna a morte inappellabile, tanto vale portarlo nella foresta e lasciarlo li.

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    20. MrCoso, tu sei un caso di persona che in potenza potrebbe ragionare ma per qualche motivo che non conosco non riesce nemmeno a padroneggiare la lingua.

      Io non ho detto (ancora) "tutti sono in grado di elaborare gli stessi pensieri".

      Non so se vale la pena ma provo a spiegare. Noi NON SAPPIAMO come funziona il pensiero. NON abbiamo nemmeno accesso alla maggior parte delle idee che fabbrica. Ognuno di noi ha un meccanismo che definisco "censore razionale". E' un filtro che intercetta tutte le idee che la nostra mente fabbrica e lascia passare alla piena consapevolezza solo le idee razionali.

      Facciamo il caso di un musicista. Il musicista non sa da dove gli arriva l'idea della musica, ad un certo punto gli appare, ne diventa consapevole. Quando ne è consapevole può trasferirla in una forma codificata, in una lingua, la scrive e me la trasmette. Io non ho bisogno della parte in cui la musica viene concepita, non devo essere uguale al musicista 1:1, mi basta essere in grado di interpretare, decodificare la sua formalizzazione razionale, la lingua. Quando leggo la musica, la posso riprodurre pari pari.

      Non sarà MAI esattamente l'idea per come l'ha pensata il compositore originario, infatti è SOLO la versione razionalizzata a posteriori.

      La "cultura" umana è formata SOLO da idee trasmissibili e quindi razionali. Ognuno che attinge a questa cultura non ha bisogno della parte della "ideazione", per dire, nessun fisico deve essere Einstein, basta sapere leggere la formalizzazione delle idee di Einstein. Siccome tutti condividono questa capacità, mettendoci abbastanza impegno CHIUNQUE può ricevere da Einstein tutta la teoria della relatività.

      Ora, per capire la teoria della relatività ci sarà qualcuno che ci mette qualche anno, altri che ci mettono vent'anni. Quindi, economicamente non ha senso che TUTTI studino qualsiasi cosa. Al crescere della sofisticazione delle idee, diventa necessaria la specializzazione.

      Torno a dire, tra la Teoria della Relatività e l'analfabetismo ci sono un tot di stati intermedi.

      Diciamo che economicamente non ha senso che tutti gli Italiani studino fino a impadronirsi della Teoria della Relatività, stabiliamo pure un "limite", cioè un valore a cui si deve tendere, inferiore. Io rifiuto che tale limite sia "non sapere leggere e scrivere".

      Anzi, secondo me, visto che non esiste un limite definibile a priori, bisognerebbe spingere ognuno verso il proprio limite. Cosa che non si può fare se si risolve dicendo "tanto sei scemo, stai li buono".

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    21. Facendo un caso concreto, veniamo al discorso degli aggeggi elettronici.

      Come scrissi ripetute volte sul mio blogghettino, si potrebbe mettere in mano ai ragazzi dei circuiti programmabili e insegnargli a mettere insieme i loro aggeggi con hardware e software. Esistono strumenti ad hoc, concepiti apposta per questa didattica.

      Invece il Ministro sindacalista trova più sensato mettergli in mano il furbofono.

      Per quale ragione? Be, la prima è che il Ministro in quanto sindacalista non ha nemmeno l'idea che si possa fare meglio. In generale però c'è il fatto che gli studenti NON devono imparare, non devono padroneggiare la tecnologia, devono solo imparare a pigiare i bottoni come scimmie ammaestrate.

      Vale per qualsiasi cosa. I ragazzi non devono imparare, non devono padroneggiare niente, nemmeno la logica o la lingua scritta. Devono solo ripetere meccanicamente, reagire all'impulso con l'azione predeterminata.

      Siamo sostanzialmente un popolo di servi ma non lo siamo perché biologicamente limitati, ritardati. Lo siamo perché siamo costruiti cosi di proposito.

      Se poi vi consola il solito discorso del "dato di fatto", boh, per me è il contrario però meglio per voi.

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    22. Insisto, mia sorella, che è laureata in economia e si vanta di essere "manager", non solo non sa quando si colloca il Medioevo, sicuramente non saprebbe riconoscere un giunto cardanico, sempre che ne abbia mai sentito parlare. (Vedi blog di MarkCoso).

      Ora, che un laureato non sappia dove collocare il Medioevo e non abbia idea di cosa sia un giunto cardanico E' INAMMISSIBILE.

      E' inammissibile soprattutto in un mondo dove non devi spaccarti la schiena tutto il giorno nei campi ma passi la giornata a spippolare lo iPhone.

      L'unica funzione utile dello iPhone (a parte la fotocamera e il navigatore) è la possibilità di accedere ad una libreria in cui cercare "Medioevo" e "giunto cardanico".

      Ma bisogna che qualcuno lo dica, che non si vive di tette, culi e gattini. Che fatti non fummo a viver come bruti ma ad inseguir virtute e canoscenza, come diceva il Tale alla fine del Duecento.

      Incredibile che io sia qui a scrivere queste cose, la Tana del Bianconiglio è sempre più profonda.

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    23. L'abbandonare la gente al suo destino è quanto di più lontano possa essere da me quando si parla del mio stare con i ragazzini. La compassione che esprimevo per te, la esprimo in forme, modi e peso differenti anche per costoro, cercando di spendermi fin dove riesco affinché traggano il massimo vantaggio dalla loro condizione. Però non posso fare a meno di rilevare che gli stessi sforzi che in alcune circostanze portano allo stato x, in altre circostanze non possono portare oltre lo stato y. O, se preferisci, io non sono in grado di condurre Tizio oltre lo stato y, ché io pure ho i miei bei limiti. Vorrei ben essere in grado di salvare il mondo, ma temo sia oltre le mie possibilità. Posso giusto indicare la strada e accompagnare i primi passi lungo la via, sperando di non fare troppi danni.

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    24. Si ma di cosa stai parlando?
      Mi stai dicendo che la Scuola italiana, tenendo i ragazzi tutto il giorno chiusi dentro, non riesce ad insegnargli quattro cose in croce perché sono tutti geneticamente cretini?

      Qui sorvolo sul fatto che gli insegnanti escono dalla stessa Scuola, quindi cretini che insegnano a cretini.

      Ma va, io sono stato studente un numero incredibile di anni in mezzo ad altri come me e per esperienza so che il problema fondamentale è sempre lo stesso, cioè che degli studenti non importa una fava a nessuno. O meglio, alla fine si adoperano perché rimangano nello stato di idiota cosi da infoltire le fila della plebaglia inconsapevole che vive di piccole meschinità e consumismo irragionevole. Gli insegnanti uguale, sono disoccupati a cui viene garantito il vitalizio in cambio di clientela politica.

      Venendo al caso che descrivi, io vedo bimbi che vanno alle elementari e le maestre li spediscono dal logopedista perché faticano a pronunciare le parole. Oppure liceali con lo psicologo di classe. Che fa ridere considerato che poi non sanno coniugare i verbi. Le risorse ci sono ma vengono spese in cazzate.

      In un mondo ideale, che perfino un pirletta come me può facilmente immaginare, quando uno studente manifesta difficoltà bisogna che scatti un meccanismo di supporto. Allo stesso tempo, se un insegnante non è capace, bisogna che cambi mestiere (oggi come oggi è un semplicemente un vitalizio)

      Dai, è tutta una commedia.

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    25. Uè, capiamoci.

      La Scuola esiste SOLO per formare gli studenti. Tutto quello che è controproducente va eliminato, tutto quello che è migliorativo va applicato.

      Studenti impreparati o abbandono scolastico sono come prodotti difettati che escono da una catena di montaggio, una cosa inammissibile che deve essere ridotta il più possibile. Un operaio che scassa i pezzi della catena di montaggio non dura tanto. Una procedura di montaggio inefficiente viene cambiata o abolita.

      Ma ripeto, storicamente la Scuola italiana non ha mai operato con questi criteri, anzi, il contrario. La lista dei socialismi/sindacalismi è infinita.

      Adesso assumere che un ragazzo esce analfabeta e un laureato appena sopra perché ci sono un sacco di ritardati, è abbastanza risibile.

      Che poi, il fenomeno è trasversale, la Scuola è solo uno dei componenti. Io mi ricordo com'era la TV nella antichità, aveva velleità didattiche, infatti gli Italiani hanno imparato la lingua convenzionale dalla TV. La RAI faceva degli sceneggiati pazzeschi rispetto agli show di oggi, tipo la vita di Leonardo, Marco Polo, eccetera.

      Adesso sono solo cavolate, tette, culi e gattini anche li. Cento canali (ricordo che dovremo rottamare tutte le TV da qui a poco per dare spazio alle frequenze dei furbofoni) di scemenze.

      E via via.
      Non venitemi a raccontare il difetto genetico, dai.

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    26. Faccio un altro esempio cosi ovvio e banale che mi fa male: dicevo sul mio blog che uso Internet per guardare serie TV e film in inglese. Che cappero di difficoltà ci sarebbe ad avere contenuti sulla TV in inglese, coi sottotitoli opzionali, per dare modo agli studenti di fare pratica?

      I miei nipoti invece guardano continuamente cartoni animati orripilanti, che francamente secondo me sono da ospedale psichiatrico, con pubblicità ogni dieci secondi. Poi vanno a scuola e in quinta (ah no, quarta perché oggi sono avanti) liceo sapranno dire "this is a pen, the pen is on the table", tipo Renzi.

      Anno di Grazia 2018. Uffa.

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    27. Altra ideina ovvia:
      Il caro Ministero fa dei video tipo "corso di matematica per la Prima Liceo".

      Lo studente che non ha capito bene quello che gli ha spiegato l'insegnante a scuola (!!!), invece di usare il computer o il furbofono solo per la pornografia, va a casa e si riguarda le lezioni che gli servono ancora e ancora fintanto che non gli entrano in testa.

      Ma no, lo SPID serve per i 500 euro di "bonus", quello si che è produttivo.

      E la fantastica alternanza scuola-lavoro.

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    28. "il più possibile"

      Qui sta il 90% del discorso.

      "La RAI faceva degli sceneggiati pazzeschi rispetto agli show di oggi, tipo la vita di Leonardo, Marco Polo, eccetera."

      Ci sono ancora: Rai 5 e Rai Storia, ad esempio. Poi, che ci siano cose più "avvincenti" per dei ragazzetti che fanno concorrenza è cosa che non richiede spiegazioni, perché pure tu ed io siamo stati ragazzetti (ricordi? io sì).

      "Che cappero di difficoltà ci sarebbe ad avere contenuti sulla TV in inglese, coi sottotitoli opzionali, per dare modo agli studenti di fare pratica?"

      Ci sono. Io li uso, anche se per ragioni ideologiche affonderei l'inglese con un macigno al collo. Sul mio decoder basta premere un paio di tasti ed accedo, per la maggior parte delle trasmissioni che provengono dall'area anglofona, all'audio in lingua originale, in molti casi con la possibilità di attivare sottotitoli sia in inglese, sia in italiano. Ancora una volta, che ci siano cose più "avvincenti" per dei ragazzetti che fanno concorrenza è cosa che non richiede spiegazioni.

      "assumere che un ragazzo esce analfabeta e un laureato appena sopra perché ci sono un sacco di ritardati, è abbastanza risibile"

      Non è quello che intendevo. Dopo trenta e passa anni di attività nello stesso ambito geografico trovo però rilevabile, anche solo "a spanne", che esistano "dinastie" con caratteristiche simili in modo sospetto -- la familiarità non è un'opinione, anche se alle volte riserva sorprese inattese in un senso e nell'altro. Comunque sia, ti faccio notare che una delle cose che ripeto più spesso è che i ragazzi di oggi hanno potenzialità in linea di massima sovrapponibili a quelle dei ragazzi d'ogni tempo storicamente rimembrabile, stante che le modifiche a livello "fisico" richiedono tempi lunghi assai.

      Mi sa che leggi divergenza rispetto alle tue osservazioni anche dove non c'è. In quelle poche cose in cui la divergenza c'è effettivamente, prova a pensare che magari potrebbe esserti sfuggito qualcosa, visto che non sei propriamente "nel giro". Se poi, una volta verificato, rilevi che non è così, be', va bene -- neppure io ho la verità in tasca. Però non assumere un atteggiamento da bastian contrario per partito preso, perché non è costruttivo.

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    29. Non ci capiamo. Dire "ci sono" al giorno d'oggi è come dire che sorge il sole. Da qualche parte ci sono per forza. Ma io intendo che non devono essere relegati in qualche angolo devono essere componenti fondamentali della programmazione.

      Non vorrei sembrare nord-coreano e dire che la TV di Stato deve educare il popolo ma nemmeno il contrario, ovvero diseducare il popolo. Lo so anche io che, sbattendosi (a me costa tre click di mouse) trovi qualsiasi cosa ma questa cosa non è nel palinsesto dei canali principali, nemmeno quelli della RAI di cui paghiamo tutti il fottutissimo canone.

      Dinastie? Io ho un certo numero di parenti. Osservo la più ampia variabilità, sia in orizzontale tra rami diversi della stessa generazione che in verticale, ovvero tra generazioni differenti di avi. Io per esempio avevo due nonni, uno che ha lavorato tutta la vita in acciaieria, figlio di carrettiere e l'altro che faceva il geometra, figlio di provveditore o preside, devo ricordarmi di verificare.

      Cosa mi racconti, l'Italia per te sembra l'India dei Paria e dei Bramini, con un sistema di caste.

      Sono il primo a dirti che le "potenzialità" sono mediamente analoghe, lo sto ripetendo da tutto il giorno. Quello che cambia è l'educazione. Mio nonno l'operaio, ripeto, a 13 anni già lavorava e a 17 anni era sul fronte, cose che i 17 enni di oggi nemmeno immaginano. L'altro mio nonno trascorreva le vacanze da solo in mezzo ai monti del comasco, sorvegliato da lontano da qualche paesano incaricato dalla famiglia, roba che oggi finiresti in tribunale per abbandono di minore.

      Il "giro" che dici tu per me è una componente fondamentale del problema. Ripeto, ci siamo passati tutti da quel "giro" e io ci ho trascorso una bella fetta della mia esistenza, subendo dalla parte del taglio invece che quella del manico.

      Infine, insisto ancora su un punto: la faccenda della tecnologia è come la proverbiale tigre, o la cavalchi o lei ti mangia.

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    30. Tornando all'argomento del post.

      L'Italia ha una sua storia e i problemi odierni partono da lontano.
      La questione della "ecologia" l'ho affrontata più volte su questo blog in risposta a certe pose di uCoso, di cui apprezzo le intenzioni ma purtroppo non condivido la teoria e, causa una certa incoerenza, la prassi.

      In un mondo ideale si tratterebbe di redigere una lista di problemi, darsi un ordine di priorità, incrociarlo con una valutazione di fattibilità e procedere di conseguenza.

      La plastica è un problema molto ma molto minore di diversi altri. Problemi di cui nemmeno si parla e di conseguenza la maggior parte delle persone o non li percepisce oppure li percepisce appena.

      L'esempio del post è lapalissiano e l'ho già spiegato, si ragiona di sacchetti "verdi" da usare dentro mega-centri-commerciali che sono la materializzazione dell'esatto opposto, cattedrali del consumismo insensato, non solo in se stessi ma per tutto il contorno che ingenerano. Eppure la plastica del sacchetto è percepita come una pestilenza, il mega-centro-commerciale è semplicemente parte della "normalità", un DATO DI FATTO indiscutibile. Lo stesso dicasi della "tecnologia", il problema dello smaltimento dei rifiuti RAEE e di tutta una normativa che rimane solo sulla carta è assolutamente ignoto.

      E via via.

      Tutto questo non dipende da "dinastie" di cretini, dipende semplicemente dal modo in cui tutti siamo educati e dalle esperienze che facciamo più o meno per caso.

      Per esempio la parte "sbagliata" di UCoso è facilmente riconducibile alla sua contiguità (passata, presente, futura) con certa "sinistra" di maniera, con cui sente la necessità di venire comunque a patti.



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    31. > La "cultura" umana è formata SOLO da idee trasmissibili e quindi razionali.
      > Ognuno che attinge a questa cultura non ha bisogno della parte della "ideazione",
      > per dire, nessun fisico deve essere Einstein, basta sapere leggere la formalizzazione delle idee di Einstein.
      > Siccome tutti condividono questa capacità, mettendoci abbastanza impegno CHIUNQUE può ricevere da Einstein tutta la teoria della relatività.

      Questo sillogismo è teoricamente perfetto.
      E praticamente sbagliato.
      E' lo stesso errore, in sostanza, degli illuministi prima e dei marxisti poi.
      Il marxismo, ad esempio, ma anche forme di anarchismo marxista, la stessa decrescita e altri paradigmi, dal punto di vista teorico sono razionali, logici, corretti.
      In realtà non funzionano.
      Ha ragione Schopenhauer quando sostiene che è l'istinto che prevale sulla ragione (egli, come filosofo ragione in questi termini, un etologo sottolineerebbe la differenza tra la vernice "cultura" e il bastimento "la natura" che essa riveste).
      In teoria i cervelli potrebbero avere stessa potenza ma le menti non hanno affatto stessa resa.
      E questa è la realtà di cui parliamo, anche in pagina e questa colonna su decisione antipolitiche assurde da molteplici punti di vista.
      Semplici ragionamenti elementari (ad esempio che non c'è alcuna necessità del monouso nel 98% dei casi, si è vissuto benissimo fino agli anni 60, in Italia, senza 'sta merda) non passano e poi ci sono leggi idiote da furbastri e mascalzoni per idioti.
      Anche la paranoia igienicosecuritaria, del tutto irrazionale, come si giustifica?
      Poi tutto il resto, ad esempio, questo modello di progresso regressivo della GDO, i nuovi templi del consumismo industrializzato, per masse abruttite...
      Qui non siamo alla relatività, siamo al buon senso spicciolo.

      E' lo stesso motivo per cui, a fronte delle briciole dei "bio" (?) sacchetti, la mostruosità delle concessioni autostradali passa in silenzio.
      Mah.

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    32. Sai cosa, torno al discorso che noi due siamo divisi dall'educazione e dalle esperienze che abbiamo fatto.
      Per esempio a te manca l'esperienza di stare sull'attenti in un piazzare con centinaia di altre cretinetti vestiti di verde da capo a piedi, i quali compiono gli stessi identici gesti sincronizzati.
      Se fosse vero che l'istinto prevale su tutto, quell'evento sarebbe impossibile, invece siccome prevale il calcio nel culo finché non impari, tutti imparano "un due un due, dietrofront".

      Non è diverso per qualsiasi cosa, se tu metti li chiunque e lo prendi a calci in culo finché non impara una qualsiasi cosa, stai sicuro che impara. Per la convergenza della capacità di apprendimento e del fatto che la cosa da imparare E' FATTA APPOSTA per essere imparata, non è un "fenomeno naturale".

      Torno a sottolineare questo fatto. Qui non parliamo di una reazione nucleare dentro un buco nero, qualcosa che esula da noi. Parliamo della formalizzazione in una lingua di concetti razionali. E' come una chiave con la sua toppa, la chiave e la toppa esistono come due parti di uno stesso meccanismo. Ci puoi mettere più o meno fatica a mettere la chiave nella toppa e fare girare la serratura ma il fatto che funzioni sempre è implicito nella natura, nel concetto dell'aggeggio.

      Riguardo la faccenda dei sacchetti, aria fritta, come il 99.9% delle cose di cui si parla sui giornali. Mentre sulle cose serie o disinformazione o silenzio tombale.

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    33. E qui affermo e dico che il 99.9% del cosiddetto "ecologismo" è una massa di puttanate, che, come dico sempre, sono ancora la radiazione sparata dal Big Bang degli anni Settanta.

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    34. Mi tocca ripetere la considerazione economica. Facciamo il caso che io sia il capoccia di un laboratorio che studia certi fenomeni fisici. Devo assumere uno scagnozzo. Prendo un benzinaio e comincio ad insegnargli le divisioni a due cifre oppure prendo uno che ne sa quanto o, meglio, più di me cosi lo metto al lavoro e non mi costa niente?

      Ovviamente la seconda. A me non conviene insegnare al benzinaio quando ho qualcuno che lo sa già a disposizione.

      Dire che una cosa NON CONVIENE non è sinonimo di dire che una cosa NON E' POSSIBILE, sono due concetti completamente differenti.

      Da punto di vista "micro", al babbo che torna la sera conviene mettersi li a fare la "lezione" col figlio oppure gli conviene fregarsene tanto da grande può fare il benzinaio?

      Dal punto di vista "macro", allo Stato conviene investire mettendo in piedi una Scuola efficiente oppure conviene usarla come "postodilavorificio" per il voto di scambio, tanto gli studenti poi si arrangiano, X% per coincidenza diventerà astrofisico e gli altri benzinai?

      Ancora, dire "conviene" è diverso da dire "è impossibile". Allora, se vogliamo fare un discorso minimamente concreto, dovremmo andare ad esaminare cosa "conviene" e perché. Magari anche a "chi" conviene e perché.

      Fossi in voi andrei a vedere chi sono le massime cariche dello Stato e che curriculum hanno. Secondo me basta e avanza per capire molte cose sulla concatenazione causa-effetto.

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  2. Io i sacchetti di plastica li metto nella pentola a pressione e mangio deliziosi brodini.

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    1. Gus, ma allora è per quello che hai tutte quelle idee balzane.
      'sta alimentazione non ti fa certo bene!
      Ahahah

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  3. Mi stupisce che proprio tu ti accodi all'esercito ovino dei rivoluzionari del sacchetto.
    in Lombardia ci stanno avvelenando di diossina, e la gente fa la guerra ai sacchetti bio.

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    1. Se leggerai tutto il testo io ho criticato varie cose:
      1 - complessivamente l'approccio riformista della merda
      Ci sono soluzioni semplici e radicali come quello della reticella.
      2 - la demenza del divieto di riusco per presunti motivi igienici.
      3 - Il fatto - mah vah!? - che dietro ci sia una imprenditrice sostenitrice del PD.
      4 - che la stessa sia con le mani in pasta a Terna con un mercato elettrico abnorme.
      5 - che il problema si risolve anche frequentando i coltivatori diretti, i mercati condadini.

      In ogni caso non hai letto neppure la seconda parte, quella della concessione ai soviet multimiliardari amici. La faccenda cialtronesca e malandrina dei "bio" (?) sacchetti di plastica monouso è poca roba rispetto alla questione, assai più grave, delle concessioni autostradali.

      La diossina... già. Faccio notare che Renzi e tutto il PD e quasi tutti i partiti sono da sempre talebani degli inceneritori "senza se e senza ma".
      Un'altra lucciola per lanterne per babbei. Mah.

      Quella del sacchetto è poca minuscola rispetto a tutto il resto.

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    2. La diossina si genera dalla combustione di varie cose, anche della legna.

      I sacchetti "bio" sono solo parzialmente degradabili, non spariscono nel nulla, ne si fabbricano dal nulla.

      Gli inceneritori sono un problema quantitativo, più cose si fabbricano e si consumano, più cose vanno smaltite. Idealmente riutilizzando ma nei fatti la maggior parte finisce bruciata. La soluzione è consumare meno, non consumare "bio".

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    3. > La soluzione è consumare meno

      Qualcuno che dice cose sensate esiste ancora.
      In questo caso specifico, il problema, Lorenzo, è 'sta metastasi di oggetti monouso per usi nei quali non sono in alcun modo indispensabili.
      Già, l'USA&getta "bio".
      E' una cosa letteralmente per idioti.

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    4. Gli oggetti "monouso" non spostano i termini del problema perché l'uso è facoltativo, non obbligato. I sacchetti di plastica di una volta li potevi usare "n" volte ma nessuno ti costringeva, potevi usarli "monouso", tanto più quando il costo era "nascosto" nel prezzo della merce.

      Mi diceva un amico che negli USA quando si guasta una stampante non perdono tempo a guardare se si può riparare, la sbattono per strada e ne mettono li una nuova. La stampante non è "monouso" ma la usano più o meno cosi.

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    5. Aggiungo una cosa ovvia, elementare, aritmetica che ai "crescitisti" fa venire la bile.
      Ci sono consumi, per ogni essere umano, che non possono scendere sotto una certa soglia.
      Quindi, anche ammettendo che tutti pazzi di masochismo volontariamente si decresca, nei consumi personali, a tale soglia, rimane il numero degli esseri umani.
      La Lonbardia, la pianura padana, l'Italia sono sovrappopolati in modo patologico.
      Non solo questo comporta consumi elevati e quindi produzione di rifiuti elevata, ma toglie letteralmente, fisicamente spazio ai sistemi biotici che biodegradano e reinseriscono nel ciclo molte sostanze (non certo la quasi totalità dei polimeri, ad esempio).
      In Lombardia, in Italia S I A M O T R O P P I.
      E' un formicaio stipato che non riesce più a smaltire i risultati del proprio metabolismo.
      Ora c'è una bega tra PD emiliano e pentastellati romani perché Roma esplode di rifiuti e ha chiesto di mandarne varie decine di migliaia di tonnellate negli inceneritori emiliani...
      Mi sembra di essere tra impazziti, tra folli, rifiuti di Roma mandati in Emilia dove i talebani degli inceneritori senza se e senza ma non li vogliono.

      Mah.

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    6. La variabile che possiamo controllare è la quantità che viene fabbricata, commercializzata, consumata, portata in discarica (o buttata in giro).

      Io non sono contrario a mettere un pedaggio dissuasivo ma di certo non sono pochi centesimi che dissuadono la gente dall'usa e getta. Viceversa, mettere un pedaggio per una cosa usa e getta fa ridere.

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    7. > Io non sono contrario a mettere un pedaggio dissuasivo
      > ma di certo non sono pochi centesimi che dissuadono la gente dall'usa e getta.

      In questo provvedimento riformista della cacca, il principio del costo esplicito della cacca è sensato.
      Io stesso osservai (qui? non ricordo, forse) che in passato invitai gli addetti ai banchi della Coop e la Coop a far pagare (salate) le vaschette di plastica nella quale mettono gli affettati.
      La domanda "incartati o in vaschetta?" deve diventare
      "incartati o in vaschetta da 1.5€?" (anzi, dovrebbe essere il massimo tra 1.5€ e il - butto lì - il 15% del costo degli affettati.

      Anzi, per me, semplicemente non ci sarebbe la vaschetta monouso, te la porti da casa, le bilance hanno la tara, eccetera eccetera.

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    8. Compro lo stretto necessario quindi le mie esperienze sono limitate. Nel negozio coop dove vado le vaschette le usano solo per certe verdure, tipo pomodori e zucchine, consistono in un fondo di polistirolo con sopra una pellicola. Gli affettati te li danno appoggiati sopra dei fogli trasparenti di non so cosa, chiusi dentro buste di simil-alluminio. Poi ci sono le confezioni dei marchi tipo "Rovagnati" che di solito sono due valve di plastica trasparente. Compro i saponi nelle ricariche Coop invece che nei flaconi, perché sono comode. Porto tutto a casa con la borsa di tela.

      Invece nel centro commerciale oltre le stesse modalità della Coop c'è il banco dove ti pesi le tue verdure e prima bisogna metterle nel sacchetto e appiccicarci l'etichetta. Non vedo altri punti dove interviene la faccenda dei sacchetti perché negli altri punti o la confezione è a priori oppure puoi usare lo "shopper" compostabile alla cassa che già era a pagamento.

      Gli shopper della Coop c'è scritto che sono fatti con il mais e sono degradabili. Io li uso prevalentemente per l'indifferenziato perché l'umido ci sono dei sacchetti apposta.

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    9. Non so quanto continuare con 'sta menata dei sacchetti.
      Non si discute di problemi assai più gravi come l'abominio delle concessioni autostradali e dei piani predatori nei confronti degli italiani che le hanno pagate con le loro tasse e a favore di elite ultracapitalistiche che già lucrano, sulle autostrade, miliardi di euro all'anno.

      Per tornare alla questione [marginale] dei sacchetti per l'ortofrutta: ancora una volta essa evidenzia il problema delle democrazie demagogiche: NON esiste alcun "usa e getta" ecologico verdognolastro e si è preso un provvedimento che pensava di non scontentare troppo paesani e cittadini evitando la soluzione radicale e il cambio di stupide abitudini nelle masse.

      Una soluzione un po' meno camomillesca sarebbe stata quella di abolire in toto i sacchetti e imporre altri contenitori personali riusabili (ad esempio le reticelle lavabili come in alcuni paesi d'oltralpe).

      In questa riforma della cacca c'è il delirio del delirio del divieto di riuso dei sacchetti in plastica biodegradabile (io posso capire anche il problema che ci sta sotto, di coma distinguere alle casse quelli riusati da quelli nuovi) per fantomatici "motivi igienici".
      Una non soluzione paliativa che non va alla radice del problema, ovvero la follia contemporanea dello "USA e getta".

      Le non soluzioni complicano e peggiorano ulteriormente il sistema e la sua complessità e questa è un'altro caso che lo dimostra.

      Parlando di questo le persone vengono distratte da altre nefandezze come le concessioni autostradali i cui piani finanziari di concessione sono secretati a paesani e cittadini o l'indegno mercato elettrico nazionale.
      Stato indegno, questo!

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