mercoledì 3 gennaio 2018

Bella di giorno

Ieri sera, su invito di _civa, ci siamo visti il lavoro di Luis Buñuel. Qui è possibile trovare la versione intera, senza i tagli eseguiti, in Italia, dalla censura (sono le parti non doppiate, con i dialoghi e il parlato originali, in francese).
Eravamo entrambi satolli di sesso, placati dalla furia. Lo zio Osho osservava che una volta che ti sei strafogato di cibo in un ristorante o altrove, ti liberi, puoi "elevarti" e pensare ad altro. Ciò nonostante devo dire che in alcuni passaggi il lavoro di Buñuel è riuscito ad erotizzarmi sottilmente (il ché, date le nostre condizioni di saturazione, è notevole). Devo dire che le mie aspettative erano un po' troppo elevate, anche. Ma io non sono un adulto che vedeva quest'opera nel 1967, sono un adulto che la vede nel 2018. La morale, il senso del pudore, sono così drasticamente cambiati. I vincoli , i divieti sessuali sono molto più blandi ora. E' sufficiente navigare un po' in rete e troverete video, anche autoprodotti, di persone ai confronti delle quali il vissuto di Severine - Bella di Giorno sono... quasi amatoriali, dilettanteschi.
In passato vidi altro di Buñuel (che non ricordo, io inizio ad amare la mia memoria "spazza via"!) che non amo molto per il suo surrealismo, assai ben presente in Bella di Giorno. Posso capire che questo aspetto colto fu ciò che contraddistinse quel lavoro da una esibizione pornografica (io ho una concezione neutra della pornografia, quindi migliore rispetto a quella peggiorativa del pensiero comune "per bene" che utilizza a raglio il termine e il prefisso porno come dispregiativo) delle trasgressioni della società bene francese. Forse nel  1967 si subiva ancora il fascino dell'indagine psicologica come possibile terapia dei mali.
Certo che nella storia le persone svalvolate non mancano con tutta una serie di "famolo strano ma strano" dovuto a traumi e incidenti del passato. _civa e io, dopo la nostra lussuria di due giorni e mezzo, eravamo e siamo dei sani e puliti amanti, in confronto.
Catherine Deneuve è semplicemente D I V I N A (e lo dice un uomo che non ha alcun predilezione per le bionde - finta, in questo caso). Trattata come 'na principessa di cristallo e organza da un marito benestante un po' cicisbeo (ma 'sta gente, per che diavolo si metteva insieme? per stare con una zia? per trattare la moglie come una madre, una sorella vergini? certo che questi "per bene" erano ben strani, anzi, storti) ritrova una gioia di vivere, un benessere psicofisico ed esistenziale solo incontrando il sesso più amorale come prostituta in una casa di appuntamenti parigina. Come rispondevo a Pippa, un camionista o un meccanico, quando vedono una donna in crisi, nervosa, spenta, stressata, farebbero una battuta scurrile sul fatto che questa necessiterebbe di una buona dose di cazzo. La saggezza popolare può essere un po' ruvida nelle espressioni ma può andare alla radice della questione senza tanti ghirigori delle buone (e, purtroppo assai spesso, ipocrite) buone maniere.
L'amico dell'amico che la vorrebbe avere, una volta che la incontra nel bordello, le dice che così non ha gusto: il gusto era quello del traviare la splendida e irreprensibile (e algida!) moglie per bene, non quello di accoppiarsi con una prostituta professionista del sesso poco per bene.
Questo è un passaggio che mi ha colpito molto: il piacere di introdurre una donna ai piacere del sesso oltre, non canonico, trasgressivo (in quel contesto, a quei tempi il termine era appropriato), di vederla abbandonarsi e iniziare a essere una sorta di eroina della lussuria è un piacere assai più grande di quello fisico. Con _civa rimarcavo questo passaggio: le dicevo che succede anche nel tango, quando incontri una principiante con talento: in due o  tre tande vedi fiorire l'arte, passare da movimenti aspri o incompleti, abbozzati, ad un dialogo che può essere faticoso per te che sei più in là, a qualcosa che inizia a fluire, a fiorire, da idea di potenza d'arte a realtà, iniziale, a principio d'arte. E se tu accompagni una femmina in questo suo cammino... ahh, che meraviglia!!!
Ci sarebbe molto altro da scrivere ma... non ho tempo. Magari nei commenti.
Ho scelto l'immagine a corredo perché mostra la protagonista sorridente, proprio mentre esercita con un cliente asiatico, dopo i musi lunghi e contriti, tristi, le esitazioni dovute alla dissociazione interna, di una vita tanto dorata e fasulla. Ah, come dicevo a _civa, ieri, come scritto noto e risaputo, le uscite sessuali dalla coppia, possono portare vita nuova, passione e benessere, vitalità (Severine riesce a "scongelarsi" ed essere carina anche col marito cavalier servente adorante, dopo essersi scoperta come femmina) e non ci voglio mica studi di psicologia sessuale o di neotantra per scoprire l'acqua calda così negata dalla folle mito comune e morale della fedeltà esclusiva.
Beh, devo dire che ora, col virtuale, potrebbe pure andare peggio, in quanto a dissociazioni e fasullità.


3 commenti:

  1. Ecco, un'altra cosa che mi sovviene, pensando ai tagli della censura italiana è quella di uno stato che decide cosa i paesani e i cittadini possano o non debbano vedere.
    Da una parte penso che sia terribile, uno stato mamma-chioccia e dei sudditi mezzi cretini che debbano essere "protetti" e "isolati" da certe idee.
    Dall'altra penso che, considerato il livello medio di paesani e cittadini, il fatto che molte persone siano cretini a vari livello, ci si ponga la questione di cosa fare o non fare.
    La censura come rimedio? Mah, a me convince assai poco.
    Penso che sia del tutto idiota tentare di censurare la realtà. Già, per idioti.

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  2. Continuo a chiedermi chi te lo faccia fare di mettere in piazza questo tipo di vissuto. Probabilmente trarresti vantaggio dal chiedertelo anche tra te e te, sforzandoti di essere trasparente e sincero (e non credere che sia facile) sia nel porti le domande, sia nel darti le risposte.

    Sia ben chiaro, non è una valutazione su quel che fai -- non sono per niente bacchettone e tengo al sicuro nella mia testa una dose discretamente nutrita di pensieri "poco allineati" -- è piuttosto un interrogativo, che non richiede risposta pubblica, sul perché lo racconti in piazza.

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    1. > questo tipo di vissuto
      Immagino che tu ti riferisca alla pagina precedente più che a questa.
      Poco importa. Domanda interessante.
      Credo che ci siano più motivazioni di molteplice natura.
      o - il fatto che io penso che alcune di queste cose siano buone cose, quasi dei buoni esempi. Le buone cose, i buoni esempi è bene che siano... pubblici;
      o - una sorta di conferma ad alcune mie teorie, trattata qui o nello A-Diario, in precedenza. Tutto sommato non avevo così torto...
      o - mi piacciono gli eccessi e, in generale, il tendere ad un Uomo migliore, superiore. Ci riesco in qualcosa? Sono felice, lo scrivo nel diario;
      o - il fatto che qui ho trovato, non di rado, commenti, anche salaci, critici, duri, ma stimolanti e utili;
      o - una vena di esibizionismo (pure io ho un ego che cerca di pavoneggiarsi, di tanto in tanto, gli do un po' di corda, a volte);
      o - avevo una tesi che la realtà può superare (in meglio) la fantasia;

      Messer Pigiatasti, anche 'sta domanda è interessante: ma perché lo fai? Ecco, uno dei punti è già qui confermato. ;)

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