Mancano meno di due settimane alla fine del rapporto con questa azienda.
Ho lavorato come un forsennato buona parte degli ultimi due anni ad un progetto assai interessante e sento un po' la stanchezza, dopo mesi così intensi.
Ma penso che nella scarsa energia ci sia anche il fatto di essere alla fine. Attività di conclusione, di passaggio delle consegne. Mi hanno chiesto, prima di andare, di mettere mano ad alcuni vecchi progetti, per finire o manutenere alcune cose... progetti pure noiosi. Dai miei genitori ho avuto il regalo di una morale che mi ha insegnato che è bene occuparsi anche delle parti umili, noiose, pesanti della propria professione, che ogni professione ne ha. Ciò non impedisce che queste attività più o meno sgarrupate/noiose di "fine impiego" non mi entusiasmano. Ma il punto fondamentale è il fine impiego.
Piano e progressivamente non sono più (stato) coinvolto in varie questioni. Sì, del tutto naturale, ovvio e comprensibile. Io cerco di valutare cosa sia economico e redditizio per l'azienda e di determinare delle priorità. Ma è un esercizio al limite dello sterile.
Questo ciclo sta finendo e, nonostante le allettanti e brillanti prospettive con la "nuova" azienda, sono un po' opaco, sento un po' di mestizia che gira in me.
La prospettiva è un fattore fondamentale nell'energia, nell'entusiasmo, nella voglia.
No alla superstrada Ozzero-Magenta
2 ore fa
Eh sì.
RispondiElimina===
Un bel punto di vista maschile (lo dico davvero, non con ironia), mi piace questo blog. Una persona che pensa.
RispondiElimina:-)
Buon pomeriggio, signora Silkstocking.
EliminaVi siete palesata.
Grazie per gli apprezzamenti che mi stupiscono perché io penso di non aver fatto 'sta gran opera di pensiero in questa pagina, solo dei semplici sfoghi.
Sì, Lorenzo, come darti torto!?
RispondiEliminaQuando il lavoro mi appassiona io perdo un po' il senso dei limiti.
Mi sono palesata, e sono lieta di aver ricevuto un vostro commento in risposta.
RispondiEliminaApprezzo gli sfoghi, come li chiamate, perche' questo e' un tempo, mi pare, dove tutti appaiono troppo veloci e/o troppo banali. E, di conseguenza, anche con una buone dose di noia che fa passare la vgl di leggere.