domenica 27 dicembre 2020

Il tempo è denaro

Abbiamo già finito la piccola scorta di legna fatta al campo di Rosa Canina: un po' che, causa pandemia stiamo a casa di più, un po' che cerco di fare stare calda Rosa Canina che, come femmina, non ha la mia resistenza al freddo. Uno dei progetti è quello di allargare la mia piccola casa, vedremo se riusciremo a comprare dal vicino e pure alcuni suoi locali dove... tenere più legna e (più e altro) materiale apistico per Rosa Canna.
Stamattina sono andato dal vicino contadino e abbiamo tagliato qualche quintale di legna che poi mi ha portato a casa col suo vecchio Nissan Patrol, l'ho spaccata e sistemata con UnBipedinone.
Con la motosega abbiamo fatto in un'ora ciò che io ho impiegato in sette od otto ore di lavoro in tre domeniche. La motosega però, consuma otto o dieci volte tanto la legna (10, 12 mm) di quanto non faccia arcaicamente la mia sega a mano (1,5mm) oltre che una discreta quantità di miscela. Insomma, anche qui, i ritmi "animali" di una volta non sono compatibili con i tempi ridotti e l'agio/non-fatica della contemporaneità nella quale, più di sempre, vige il "Il tempo è denaro."
Peraltro io ciccai completamente la stima (qui, appunto) e l'ho ciccata pure oggi ho riempito diciamo un po' meno del 60% dello spazio che avevo a disposizione.
Il fuoco mi affascina, è un caldo bello che mi scalda e conforta anima e spirito, ripaga abbondantemente qualche piccola fatica.

27 commenti:

  1. Il fuoco è tutta un'altra cosa rispetto ai termosifoni.OLga

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    1. Intendi quello "finto" sul display LCD del finto camino americano.
      Il fuoco vero ha due inconvenienti ovvi, il primo è che difficilmente lo puoi posizionare in tutti i locali, il secondo è che produce un sacco di fumo, dovendo evacuare il fumo, aspiri anche la maggior parte dell'aria calda prodotta dal fuoco e l'aspirazione continua anche a fuoco spento. Poi c'è l'inconveniente minore delle ceneri, tanto quelle da togliere dal focolare, quanto quelle nel condotto di aspirazione e infine quelle disperse dallo scarico, che incidentalmente, oltre al particolato, includono la diossina. Gli antichi, che non avevano le finestre perché non avevano i vetri e che non avevano altra luce e calore che quelli prodotti dalla fiamma, vivevano perennemente avvolti dal fumo e dalle ceneri. Le stanze e i soffitti erano tutti anneriti. Nemmeno ci facevano caso, tanto che ho visto delle baite dove non c'era il camino, accendevano direttamente sul pavimento e via, il fumo si disperdeva dal tetto in pietra. Un abbinamento interessante era il focolare dentro abitazioni di legno col tetto di canne o di paglia.

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    2. Oggi ero a casa di Rosa Can8na, troppo caldo. Poi in treno, troppo caldo. Riscaldamento a gas ed elettrico. Troppo. Troppo uniforme.
      A casa mia ho caldo intorno alla cucina economica e via via più fresco intorno (ca. 16 gradi). Il punto caldo mi sembra ottimo e garantisce gradualità.
      Certamente devo gestire le ceneri, che riporto in campi e bosco, a me non costa quasi nulla rispetto al piacere arcaico che il fuoco mi dà.

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  2. Spigolature

    *Dobbiamo felicemente restituire ai meravigliosi inglesi il controllo che non volevano perdere, e prenderci il controllo del più fantastico esperimento della storia umana, un impero sovranazionale plurilingue costruito in difesa della pace e del commercio."
    Giuliano Ferrara

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    1. Ferrara, studente marxista-leninista dei Settanta, poi convertito al socialismo berlusconiano perché pecunia non olet, in vecchiaia come tutti loro si fa bardo del "liberalismo" apolide. Editoriale di ieri di Panebianco sul Corriere, la raccolta di spazzatura nazionale, circa la necessità che "la destra" (???) si rassegni alla "europa" (min.). Stringi stringi, il ragionamento è sempre quello dell'aforisma "i Mercati insegneranno agli Italiani come votare", nella versione "soft" per cui i "ceti produttivi" non possono alienarsi il contesto del "libero scambio" e, non detto, i "ceti improduttivi" hanno bisogno del MES, cioè dei prestiti a strozzo per pagare stipendiucci e pensioncine.

      Tutti i discorsi sugli "ideali" sono cortina fumogena, la verità è che la gente è condizionata a pensare che lo scopo della vita sia godere, quindi ad essere gretta e meschina, cioè a prostituirsi. La "europa" è il padrone a cui l'italiano medio deve vendere il culo per ottenere i suoi piaceri, ovviamente senza la capacità di valutarli e misurarli, questi piaceri. Anzi, adesso siamo al punto che dobbiamo vendere il culo per avere il permesso di uscire di casa, cose da occupazione militare.

      A me vengono in mente le scene della Romania di Ciaucescu, il quale però non aveva questa macchina per il controllo delle masse.

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    2. Leggevo un'intervista al leader di Vox, sovranisti spagnoli. L'Europa deve essere un patto tra nazioni libere, indipendenti, autonome, con propria identità. Lo ritengo sensato e la prospettiva ideale. E' il punto di osservazione di in patto tra pari per... alcune questioni importanti (ad esempio difendersi dagli attacchi da Africa, islamizzazione, etc.).
      La visione sinistra è quella del tritacarne culturale e sociale nel quale tutto è ugualizzati e in cui le castalie autoreferenziali decidono e gli ugualizzati si conformano alle regole. L'impero è innanzitutto contro le genti e coloro che non si adeguano.
      La pace!? I vecchi sinistri come Ferrara combattono le nazioni con la scusa dei conflitti tra nazionalismi e ottengo il fantastico risultato delle guerre civili interetniche, interculturali, religiose. Evidentemente ritengono che essere sgozzati da un islamico al mercato sia meglio di essere in un carrarmato in divisa etc. . Infarciscono tutto con "pace" e non osano prendere il 56 la notte. Invasati molto pericolosi.

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    3. Per Ferrara e Ceresa (suo successore alla direzione del Foglio) la soluzione (immagino a tutti i problemi) è nella globalizzazione, la possibilità di fare impresa per tutti gli attuali otto miliardi di esseri umana. E il capo di stato maggiore dell'esercito italiano vuole difendere non i confini di quest'angolo di mondo chiamato Italia ma appunto la libertà di fare impresa di tutti coloro che per un qalunque motivo si trovano attualmente a vivere nella penisola. Chissà quanto si pappa questo capo di stato maggiore, a occhio e croce penso che gli italiani gli infilino centinaia di migliaia di euro nel sedere.
      Debbo tuttavia aggiungere per onestà che una frase del Foglio mi ha colpito. Dice Giulianone: dove non transitano le merci passano gli eserciti.
      Il commercio, il fare impresa sconfiggerà la guerra. Mah! Non pensi che qualcosa di vero ci sia in questa idea? Io sono naturalmente scettico e pessimista. Vogliamo salvare il clima e la Terra e Giuliano e soci sognano un'esplosione di creatività imprenditoriale con una iperproduzione di schifezze. E pensare che Giuliano si è pure convertito, crede oggi in un Dio personale, ci ha fatto sapere (ma chissenefrega).

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    4. L'aforisma su merci contro eserciti non l'ha inventato Ferrara e nessuno del Foglio ed è una bella stronzata, al solito. La prova è il "blocco comunista" che è collassato su se stesso senza che transitassero merci o eserciti. E' collassato perché gli europei dell'Est, che non sono trogloditi come i Cinesi, nonostante tutta la letteratura fasulla della "antica civiltà", si erano stufati di fare la fila per un tozzo di pane in nome del Comunismo. Quando è venuta già la Cortina, dalla frontiera non passavano merci, da loro non venivano perché non c'erano a da noi non andavano perché loro non le potevano comperare. Invece, transitavano mignotte, che andavano a rimpiazzare i transessuali sudamericani. Adesso le mignotte dell'Est sono state rimpiazzate da quelle africane. Mai capito come funziona il mercato del mignottame, sul lato della clientela. Saranno mica uguali un trans brasiliano, una minorenne rumena e una manza nigeriana.

      Inoltre, altra menzogna clamorosa è l'idea che il "transitare" sia una espressione del "mercato" e in quanto tale si auto-regoli, cioè sia un meccanismo intrinsecamente virtuoso. Io metterei Ferrara sopra degli schettini e poi gli direi di "transitare". Secondo i principi della fisica galileiana, anche se nel suo caso vista la massa potrebbe volerci la relatività ristretta, Ferrara sugli schettini conserva il suo moto fino a che una forza non interviene a cambiarne lo stato. Nella pratica però, appena si muove, finisce col culone per terra, a riprova che il "transitare" deve essere regolato, pilotato, controllato. La realtà è che Ferrara è uno scagnozzo degli Apolidi e gli Apolidi amano il "transitare" perché NON SONO LORO A PAGARE IL PREZZO. Ne loro ne i loro scagnozzi, che sono scagnozzi proprio perché in questo modo non si devono preoccupare di come procurarsi il pane.

      Infine, farei notare al Ferrara che l'Italia da moltissimo tempo è perennemente in stato di guerra. La cosa si risolve con il solito artificio semantico di chiamare la guerra con un altro nome. Ce li ricordiamo Bellini e Cocciolone? Ecco, da allora spendiamo un botto per mandare corpi di spedizione in tutto il mondo a sostenere la "democrazia" e i "diritti umani" con le cannonate. Come dicevo, non sono più "eserciti" nel senso di Popolo ma "eserciti" nel senso dei Lanzi al servizio delle Monarchie.

      Sergio, dice l'uccellino che fai pessime letture.

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    5. sergio, impara a diffidare di chi se butta a sinistra e poi, vista la propria abbondante massa si ravvede e cambia direzione.
      Comunque, NOI del partito degli under 70.000, i contributi alla libera stampa li toglieremo veramente e non solo a chiacchiere come i grillini

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    6. Quel motto lo sentii tempo addietro da vari Tedeschi.
      La fede nella globalizzazione è, come ogni fede, un allontanarsi dalla realtà che non può che essere pericoloso e gravido di pessime conseguenze.
      Le poche volte che lessi/vidi Ferrara mi dette l'impressione di una sorta di quei socialisti che rapinarono l'Italia, uno dei vari infinocchiatori più o meno sinistri.

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  3. e poi co' a sega a mano te ariscalli 16 ore senza accenne er camino

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  4. Niente: la motosega è una grande invenzione e, ammettiamolo, è pure molto, molto, divertente.
    Inquinante e rumorosa come poche altri arnesi, ma capita che anche un ecologista puro e furioso come il sottoscritto ceda al suo fascino.
    Sia chiaro, faccio quasi tutto a mano e in una stagione brucerò al massimo uno-due litri di miscela, ma quando si tratta di potare rami di 10-30 cm di diametro che altro puoi fare se non giocare un po' con questo aggeggio?

    Lorenz

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    1. Consumare energia è piacevole perché ti espande, ti aumenta, diverte. Il fatto che crei fracasso subito dagli altri è faccia, spesso, danni assai gravi è del tutto trascurabile per coloro sotto gli effetti stupefacenti del consumo di energia noto il più delle volte.
      Dino a 15cm si lavora ancora bene colla sega a mano, oltre la fatica aumenta decisamente.

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    2. La motosega, come il frigorifero, era ignota fino al Dopoguerra. I primi prototipi risalgono agli inizi del Novecento.

      Il vincolo della motosega non è la miscela ma la "filiera" di tutta l'industria che fabbrica ogni singolo componente. In altre parole, se sei in capo al mondo magari ti puoi portare una tanica di miscela ma se si rompe un pezzo qualsiasi del macchinario, sei fregato. Viceversa, di una sega a mano ti serve solo tot lame di ricambio, magari una lima per affilarle e di un'ascia non ti serve niente. Quindi la motosega si usa nei pressi di un rivenditore di motoseghe con il centro di assistenza.

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    3. Ero ancora piccolo quando i boschi nelle Alpi Retiche iniziarono a essere impestati dal fracasso di quei motori a due tempi utilizzati dai taglialegna.
      Io ho ancora memoria di un paesaggio uditivo anteriore alla diffusione delle motoseghe.

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  5. La motosega è un'invenzione meravigliosa- autentica alleata di chi gestisce un terreno, insieme alla decespugliatrice. Senza questi strumenti potrei mettere al cancello un cartello "Vendesi proprietà".
    Non trascurabile è il fatto che la motosega risparmia infiammazioni penose e croniche della complessa area della spalla, che possono intervenire dopo lunghe e faticose sessioni di sega manuale.
    Molto si può imparare a far da sé per piccole riparazioni a una motosega che non si avvia/non manda olio alla catena/non taglia bene ecc.
    Una precauzione importante è quella di non strafare e non operare quando si è stanchi o distratti da altri pensieri.

    Infine per quanto riguarda la combustione di legna naturale: essa NON produce diossine. Le diossine vengono prodotte solo in presenza di donatori di Cloro. Quindi solo se si brucia legna impregnata (verniciata) o legna rivestita da pannelli incollati, o altri scarti di dubbia composizione.

    Auguri di Buon Anno.

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    1. Circa la motosega, il problema è lo stesso per cui a trent'anni non puoi più fare l'atleta professionista, unito al fatto che tu vuoi fare i lavori nel tuo ranch da solo. In origine la soluzione era quella di figliare, per i poveri, di avere degli schiavi o dei servi, per i ricchi. Certo che la macchina è comoda, pensa se ci fossero degli androidi, quanti problemi, oltre la legna, si risolverebbero. Esattamente come nel film Blade Runner. Io non vorrei un androide taglialegna ma non mi dispiecerebbe un androide modella di Victoria Secret.

      Per le diossine, mi inchino alla tua scienza, ne sai milioni di volte più di me.
      Tuttavia mi risulta che esistano diossine prodotte in natura da certi microorganismi (non mi ricordo se batteri o funghi) e mi risulta per certo che le stufe e i camini siano fonte di diossina, anzi, che sia un residuo anche del fumo delle sigarette. Certo, se bruci la plastica (PVC?) ne farai di più o forse sono diverse (vedi sotto circa la categoria) e certo, una stufa in mezzo ai monti è irrisoria, tuttavia il caso è diverso quando tutti bruciano legna e carbone, fai il caso della Londra dell'Ottocento.

      Forse l'equivoco dipende dalla definzione di "diossina", magari tu intendi una classe molto specifica di composti che richiedono il Cloro mentre nella vulgata si intende una categoria più ampia. Forse sono io che non ho capito bene la faccenda.

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    2. Quando tagliati a mano la legna nel campo di Rosa Canina mi venne una borsite al gomito sinistro.

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    3. Alla tua età dovresti essere seduto vicino al focolare a raccontare delle tue grandi gesta ai nipotini. Questa è la ragione per cui ti viene la borsite quando spacchi la legna. La vita pre-programmata dell'essere umano in natura è attorno ai trent'anni. Il "giovanilismo" è l'ennesimo "portato" del Sessantotto per cui il vecchio deve vestirsi da pagliaccio e fare cose che non gli competono solo per dimostrare di essere "giovane", in quanto è il pre-requisito per l'esistenza, se non sei "giovane" nel Mondo Nuovo, "liberal - progressista", non esisti, non puoi esistere.

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    4. Da questo pomeriggio sono seduto accanto alla cucina economica. :)
      La pigrizia si è imposta, anche perché ho una grave regressione all'anca, sono giorni che è infiammata e quasi dolorosa.
      Borsite.... sospetto che si tratti anche di mancanza di allenamento, movimenti ripetuti che non eseguo normalmente.
      Qui nessuna volontà di dimostrare giovanilismo, vari questioni spicciole: il piacere "ideologico" di usare un modo antico, non ho posto dove conservare una moto sega, la proprietà di Rosa Canina è stata oggetto di vari furti, come scritto, detesto puzza e fracasso delle motoseghe, il desiderio e piacere di fare movimento fisico. Ecco, forse quest'ultimo potrebbe essere un segno che tu indichi come giovanilismo. Io penso che si tratti di piacere per avere un corpo che funzioni ancora bene. E di alcune sopravvalutazioni in questo senso.

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    5. Non mi da nessuna soddisfazione prenderti a calci in culo per svegliarti, Coso.
      Il passaggio che ometti è che se tu ti siedi accanto al focolare, ti siedi DA SOLO, non ci sono attorno dieci figli e cento nipoti. I quali figli e nipoti, se ci fossero, sarebbero fuori a spaccare la legna per te, che, ripeto ancora, è la ragione per cui i poveri figliano come conigli. Figliano perché quando non hai la motosega e devi darci di olio di gomito, servono braccia giovani e servono tante braccia. Mi dirai che più gente c'è, più legna devi spaccare. Ovviamente no, perché esiste l'economia di scala. Un focalare che scalda te da solo, scalderebbe dieci persone, la fiamma che fa bollire la minestra nel pentolone sarebbe più o meno la stessa. Come dicevo già al tempo del film Capitan Fantastic, una comunità umana sotto un certo numero di individui è destinata alla estinzione perché non è in grado di sostenersi in natura. L'eremita, anche in antico, va a morire da solo oppure dipende dalla tecnologia (e quindi dalla gente) che si trova li vicino.

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    6. vedo che non c'è soluzione
      col tempo coi dolori andrà sempre peggio
      e se arriverai ai 90 non sarai bello e liscio come tutti i bravi caporioni che guidarono il tuo paese

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    7. Signor Nessuno, mi meraviglio voi che masticate abbastanza bene anche la matematica, non capiate cosa possa succedere gia' alla seconda generazione, se quei dieci figli facessero altri dieci figli avendo a disposizione solo il podere del papà. Lascio a voi la semplice matematica del caso.

      Si puo' usare, appunto, come si usa, la motosega, un uomo fa il lavoro di dieci nello stesso tempo (io ho calcolato un rapporto di ca. 1 a 10, 1 a 12).
      L'orto e la stalla, pure, e quanto da essi deriva, sarebbero da dividere per dieci. Io ho i racconti della fame da parte di mia madre, il piccolo podere di mio nonno materno, con sette bocche da sfamare, oltre a quello di mia nonna (che era, pero', ostetrica e quindi fonte di un qualche reddito, quando non faceva beneficenza, tornando a casa con il borsellino piu' magro di quando era partita) era riuscito abbastanza bene a garantire FAME.

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    8. Come scrivevo da Lupo Libero, è proprio questo il passaggio dove inciampi.

      Dici "si può usare la motosega" come se la motosega apparisse dal nulla, come Dio crea l'universo dicendo "e luce sia". Io vorrei tanto che tu ti svegliassi e diventassi consapevole di quanto tempo e quanta energia è stata investita nel corso di molti millenni per arrivare a fabbricare UNA motosega. Vorrei che tu fossi consapevole di quanto tempo e quanta energia ci è voluta per fabbricare un singolo pezzettino della motosega. Ogni volta che guardi una motosega stai guardando generazioni e generazioni, un numero incalcolabile di ore-uomo, montagne di minerali strappati alla terra, foreste abbattute, eccetera.

      In altri termini, esattamente come per tutte le stronzate sulla "economia circolare", che è una assurdità tecnica perché non esiste nessun fenomeno nell'universo fisico che sia circolare (v. termodinamica), per consentire a te di stare seduto li da solo si sono spese e si continuano a spendere vite e risorse.

      La domanda che viene logicamente da questo ragionamento è: "ma tu li vali?".
      Tu dai per scontata la motosega ma te la meriti? Ti meriti la reggia di Versailles che ti sta tutto attorno e che ti permette di giocare alla mite pastorella?

      Da Lupo Libero non l'ho scritto perché come tutti i Siculi è permaloso ma quando uno idealizza i luoghi "deserti" o pensa di essere Dio oppure è inconsapevole che vive una finzione, perché se ci fosse veramente il deserto, inteso come luogo dove è assente ogni altra vita umana, lo ucciderebbe nel giro di qualche settimana. Invece quello è un deserto finto, come il pascolo della mite pastorella, dove puoi entrare e uscire a piacimento e quando esci ti trovi attorno la reggia, con tutte le motoseghe che vuoi.

      Per non stridere nel contesto del deserto devi provare a sopravvivere senza niente, devi provare a vivere da vera mite pastorella, non da uno che ne interpreta il ruolo in un gioco.

      Non ho speranza che questo discorso faccia breccia.

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    9. Esiste un famoso marchio svedese di motoseghe chiamato Husqvarna. In Svezia hanno una densità di 23 abitanti per km/q. Hanno settori industriali interessanti, nell'areopsaziale, una volta nell'automobile (ora i ciaini hanno comprato Volvo), nell'elettronica. Nella vicina Finlandia, a naso probabilmente con spazi ancora maggiori / densità antropica minore, hanno inventato la telefonia cellulare.
      Non mi risulta che dal Bengala (1145 abitanti per km/q) giungano strumenti e tecniche molto utili.
      Perché pensare che sia pestarsi i piedi e sgomitarsi e stare stipati come sardine in scatola, in formicai sia utile per migliorare la vita? sia un prerequisito per avere un'industria che produce cose utili?

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