mercoledì 10 gennaio 2024

Soave, silenziosa.

Una volta scrivevo sulla meraviglia di questi giorni nei quali le notti sono così lunghe, la meraviglia delle ore oscure.
Da martedì 2 gennaio sono tornato a lavorare, in uno strano connubio di lavoro da casa, fisioterapia, convalescenza per il quale esco molto poco. Così passano i giorni e poi le settimane. L'altro giorno mi è venuta una voglina di tango. Quanto aspetterò ancora? Già ora la nuova anca al titanio ha funzioni sensibilmente superiori a quella vecchia, asportata; la massa muscolare è ancora decisamente minore di quella dei tempi migliori: un anno di inattività non può non avere effetti.
E' stato un periodo felice, a casa, con Rosa Canina. Ogni tanto va via per qualche giorno. Scherziamo perché io esagero sempre la lunghezza delle sue assenza :- "Durante la settimana che sei stata via dall'altro ieri...": ridiamo! Abbiamo fatto il 24 tra di noi, poi, il 25, ciascuno dai propri veci. E' stata una vigilia proprio lieta, di nostre attenzioni reciproche, di fare piccole cose insieme, di scherzare con i nostri buffi siparietti, lazzi, frizzi. Un 24 di volerci bene, di fuoco acceso, di sapidità, di silenzi, di appisolarci abbracciati.
E' la quotidianità soave, allegra che ho desiderato per tanti anni. La sua convalescenza e poi la mia si sono trovate bene.
Cosa vuoi scrivere di fuoco acceso, dell'alimentarlo? del sederci alla nostra tavola, coi buoni passatelli che ha preparato? del preparare i broccoli sulla cucina economica? o del portare la cenere alla quercia? Quotidianità soave, intima, silenziosa e così è pure per il diario.

Dopo molti anni, forse lustri, ho fatto il brindisi di mezzanotte, nel passaggio al nuovo anno. Un caro amico, _unna, col quale camminai, anche in Val Grande, nel 22013 (da qui, Betulle - 5 a ritroso) è vemuto colla sua famiglia da noi, San Silvestro e Capodanno. Hanno due bimbe e la più piccola ha problemi, non comunica, solo poche parole. La piccola tende a precettarli, a volerli, papà e mamma, per sé ma la loro vita è anche incombenze, lavoro, accudire la sorella più grande, potersi riposare. Hanno  un grande tormento che, insieme con una percezione di una impotenza via via maggiore, diventa dolore.

Così ho detto a _unna: venite a stare qui coccolati per  una giornata.  Ci siamo trovati così bene, per quel giorno e rotti. Anche questo stare bene è stato silenzioso e soave, animato dalle due piccole. Lo scrivo solo ora sul diario, passati dieci giorni. Prego la Madre e il Padre, per loro.

2 commenti:

  1. bella questa quotidianità che etichetti con due aggettivi esatti, soave e silenziosa, che suscitano una sana invidia.
    è il mondo delle piccole cose, di vicinanze quiete, di minime, importanti, soddisfazioni, è quel dipanarsi lento di gesti quotidiani che pure io apprezzo.
    complimenti per come l'hai detto.
    massimolegnani

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    1. Si', signor Carlo, lo avete scritto bene, il dipanarsi lento di gesti quotidiani che pure io apprezzo.
      In realta', per il lavoro, io corro, sono sottoposto a pressioni, urgenze che si accatastano, devo deciodere quale affrontare e quale differire, pressioni... Il lavoro e' cosi', come un cacciatore che deve stare attento, vigile, non puo' alzarsi tardi e uscire se vuole incontrare qualche preda.
      Cosi', correre e poi rallentare, amo molto questo contrasto dinamico.
      Bonasera.

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