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XVI milonga solidaria - Tantalo)
Un buon approccio mentale è fondamentale, per ogni buona cosa. Così anche l'altro ieri, sabato 13 luglio: durante il viaggio d'andata, Rosa Canina ed io siamo rimasti bloccati da un incidente, in un tratto montano, che ci ha obbligati a regredire e fare una lunga deviazione. Risultato? Arrivato alle 21 invece che alle 19:30, ad evento iniziato da un'ora.
Ero felice, con Rosa Canina, anche di essere rimasti fermi, nel serpentone, in mezzo a quella gola, torrente sotto e verde fresco blu brezza tutt'intorno. Lungo la strada Rosa Canina si è fermata ed è rimasta dalla mamma, io ho proseguito. Sì mi batteva il cuore, come le prime volte, già prima, lungo le vie della città labronica. Eppure, son rimasto calmo, sereno, in passato mi sarei stressato, avrei imprecato ad ogni semaforo rosso. Non ha senso arrivare stressati a quella dolce vita!
Questo animale coreutico duemila piedi, mille abbracci è tornato alla sua festa dell'estate, col sole a tingersi d'arancione e poi affogarsi nel viola, nel Tirreno. Tutto è combinazione di sensi, gioia, trepidazione, sguardi incrociati, inviti, sfide, opere estetiche inutili, amori tre minuti. Inesperti, maestri, appassionati, titubanti, speranzosi. Non è per il tango in sé, non ci sono le dinamiche di una milonga, livelli eterogenei, ronde inesistenti, sorpassi a destra, dopo la chacarera è diventato tutto molto disordinato.
Echissenefrega!
La bellezza fino al tramonto e un po' oltre giustifica, annulla ogni cosa, ogni accidente.
"Allora, quante belle donne hai abbracciato, Orsone?" - mi ha chiesto Rosa Canina - era un quarto alle quattro quando mi sono coricato, vicino a lei, a casa dei suoi. In questo banchetto le veneri sui tacchi non mancavano certo. Quando hanno la grazia della danza, quando sono poetesse del corpo - diventa affabulazione, seduzione, fascinazione reciproca. Eppure... eppure non ho cercato le veneri ma le poetesse del corpo, con le quali imbastire una fiaba, per una tanda. L'opera estetica inutile, della quale siamo interpreti, drammaturghi, sceneggiatori, scenografi, registi diventa una piccola impresa in due che dà molta gioia. Certo, per molte persone, anche per me, fino a quando non conobbi Rosa Canina, la parte seduttiva era ed è importante. Per me rimane la bellezza stupefacente del luogo, l'incanto del tango in sé. Si giunge alla fine, col tempo volato via, precipitato nell'infinito piccolo e grande di una tanda, sette, otto, dodici volte.
Ieri c'eri anche tu, caro _zzz: ultimamente qualcosa si è diradato per questioni nostre di salute ed altro: eppure, ancora, una volta, eccoci insieme a vivere una cosa bella della vita. Mi è piaciuto tanto, questo.
Roberta, Lorena, Silvia, Stefania, Isabella, poetesse di ventura, amate per una tanda. Le ho abbracciate nel tango, coi loro sorrisi, le zizze durante gli abbracci stretti, il loro cuore a battere. Ecco, il cuore che batte, con te, il suo cuore col tuo, in un passaggio di piano di Lucio De Mare. Puoi volere qualcosa di più dalla vita!?