martedì 29 ottobre 2013

Antipolitica delle decisioni assurde - 6

(Antipolitica delle decisioni assurde - 5)

  • L'abolizione dell'IMU è diventato una dei capisaldi dell'antipolitica. Nel corso dell'annuncio pomposo di questa roba ed escrescenze collaterali, venne posta enfasi sull'accessibilità alla prima casa da parte di giovani coppie. IL governo PD±L (l'efficace notazione concisa è di Marco Poli) paraponzi ponzipò dice che, urrah urrah, abbiamo previsto fondi per l'apertura di mutui prima casa. Nessuna menzione all'altra faccia della medaglia: nel corso dello stesso atto dell'esecutivo si è abolita l'IMU sull'invenduto: nessuna pressione più quindi sui costruttori affinché l'invenduto realizzato per speculazione venga messo sul mercato anche a prezzi inferiori pur di venderlo. La speranza è che la spinta propulsiva della speculazione edilizia ovvero i tassi di rendimento abnorme ovvero i prezzi ritornino a salire (qui e qui ad esempio). Ecco la politica paraponziponzipo' del fare, dell'auto con più acceleratore e più freno a mano tirato. Le giovani coppie ringraziano, le banche di più.
  • Dove non arriva l'antipolitica, arriva la fobia securitaria e la relativa ipernormazione demenziale. E' il caso del tentativo di sostenere il cicloturismo in Veneto che affonda nei pantani delle applicazioni pedisseque di regole, cavicchi, norme_e_regolamenti_voluminosi, sindacalismi, deresponsabilizzazioni e incattivimento delle masse (ogni cavillo è buono per tentare di spillare decine di migliaia di euro in cause immorali e, fondamentalmente, viziate di malafede se non falso ideologico a enti, istituzioni, società, il parassitismo non è solo quello dei capitalisti e dei politicastri è una mentalità diffusa a tutto il_bobbolo). Uno legge "per le norme di legge sulla sicurezza questi bagagliai possono essere utilizzati solo da gruppi che partono dalla stessa stazione" e capisce tutto della teoria delle marginalità decrescenti che illustra il cedimento strutturale di queste società paranoiche, obesamente e inutilmente complesse, sclerotizzate e consumiste, politicamente corrette ed idiote, popolate da corpi debosciati e menti malate.
    L'UCAS italiano, prima impresa del paese, riesce a concepire macchine di Goldberg sempre migliori.
  • Uno stato che "cuba" ca 800G € di bilancio sta arrabattandosi per raccattare ca. 1.3G€ (ca. lo 0.16% del bilancio) sempre per l'IMU. Non una parola sul cassare opere tanto nefaste quanto costose come il TAV in Val di Susa, ca, 24G€ stimati. Esposito e altri delinquenti nel PD sono tra i più attivi sul fronte "Sì TAV senza se e senza ma". Ma quale è l'antipolitica dei trasporti di questo partito  che fanfarona della cura del più ferro (manganelli, gas e piombo) in Val Susa?
    In questa pagina di ferrovie.it si accenna ad una "sperimentazione del servizio merci per treni di container in transito" sulla linea Faentina (Faenza - Firenze). Ma è solo una piccola parte della verità. Nel corso di una visita a Firenze, al ritorno parlai, in cabina di una ALn 668, con un macchinista  che mi raccontò come andarono le cose. Un imprenditore privato iniziò ad organizzare una coppia di treni RA -> LI e LI -> RA via faentina, FI, LU, composizione di carri porta contenitori con doppia trazione termica. L'iniziativa ebbe talmente successo che l'imprenditore era già pronto a raddoppiare l'offerta. Il macchinista piuttosto incazzato che si sfogava con me delle molte vivaci possibilità di potenziamento dei servizi e del traffico (ad esempio con una relazione diretta RA <-> FI da sempre molto richiesta da entrambi i distretti turistici) arrivò anche alla tarpatura "merci" della linea. Egli  mi raccontò che intervenne la cooperazione ravennate di autotrasporti che fece pressioni e a livello regionale (Emilia Romagna e Toscana) e a livello nazionale affinché l'iniziativa malata di troppo successo cessasse quanto prima; essa le stava sottraendo l'osso polposo. L'esperimento venne terminato, mi diceva il macchinista, con non meglio precisate motivazioni di ordine tecnico (dopo molti mesi nella quale essa aveva funzionato tanto bene da arrivare a quel successo). Sarebbe interessante recuperare la posizione del Pidimenoelle sul progetto di nuova autostrada Orte - Mestre, visto che esso è da sempre favorevole al progetto altrettanto deleterio della Rosignano - Civitavecchia.
    Dopo lunghe ricerche ho finalmente una prima menzione di questa successevole impresa di trasporto ferroviario fatta abortire dalle cooperative e dal loro partito "pro trasporto merci su ferrovia solo in Val di Susa" (con una linea esistente sempre più vuota).
  • Ieri ho letto con sconforto una notizia locale di distruzione edilizia (dei residui) dell'economia produttiva. Produzione e trasformazione della ricchezza, di beni in fase di avanzato smantellamento. Al posto delle officine che richiedevano manodopera case che ospiteranno manodopera che non avrà più di che essere impiegata od operosa. Assurdo, no!? Eppure è la norma in questa antipolitica che si ripete da molti lustri. L'Italia si sta impoverendo per uno stadio già avanzato di distruzione della produzione primaria di ricchezza (il settore agricolo ha subito la distruzione edilizia di ca. 3.5M ha di SAU) e di delocalizzazione della trasformazione di ricchezza (settore industriale). L'attività produttiva si è trasferita, quasi certamente in una nuova cementificazione che ha distrutto vari ettari di campi, ha obbligato quasi certamente molte persone a diventare pendolari o ad aumentare distanze e tempi di trasferimento. E' l'antipolitica della crescita della cementificazione e della relativa distruzione di terreni agricoli.
  • Ogni uscita di risorse e capitali dal paese è un'ulteriore indebolimento del paese. La bilancia dei pagamenti è da molti anni in rosso per l'import di energia fossile. Un terzo di questa energia è usato per il riscaldamento. Quale è la condizione di una parte rilevante di edifici? Un rozzissimo metodo di contabilizzazione che nessuno accetterebbe per alcunché: la ripartizione millesimale delle spese di riscaldamento. Sento alcuni colleghi che si lamentano e per le batoste e per il fatto che non riescono a raggiungere i 501 millesimi di maggioranza relativa per imporre la contabilizzazione a consumo delle spese condominiali, con una tecnologia ormai più che matura ed estremamente economica, imposta per legge in molti stati del nord europa che si avvia ormai verso la cinquantina di anni. In questi giorni di caldo l'edificio in cui lavoro (a ripartizione millesimale dei consumi termici) è riscaldato dissennatamente con il risultato che le persone aprono le finestre.
    L'esecutivo e il legislativo efficienti nel partorire peggiori provvedimenti ad-persona, ad-aziendam o di riforma costituzionali del niente in peggio del sistema da parte dei saccheggiatori non intervengono con una legge semplicissima per vietare la contabilizzazione millesimale e imporre la contabilizzazione per consumi termici misurati e la smisurata lista di benefici di tutti i generi che essa comporta. La politica che manca.
  • La gravità di un problema comporta che l'azione di contrasto e di risoluzione siano efficaci e possibilmente terapeutici: più un problema è grave più le strategie di affronto devono essere oculate, efficaci, aggressive, devono attaccarlo su molteplici fronti. Lavorare sui sintomi è sempre una strategia fallimentare che ne comporta il peggioramento. Lavorare in maniera emotiva è uno dei peggiori metodi di risoluzione dei problemi: cosa ne direste di una compassionevole, carinissima e sensibilissima ostetrica che a fronte di un parto impegnativo dopo aver accarezzato la mano della donna partoriente debba interrompere il lavoro "sull'onda emotiva" per evitare lo svenimento o di bloccarsi dopo essere scoppiata in lacrime? In molti articoli ricorsero frasi come "sull'onda emotiva della tragedia di Lampedusa" che mirano emotivamente all'abolizione della leggina alla calendula e valeriana Bossi - Fini e auspicano una riduzione e allentamento dei già inefficaci mezzi di contrasto all'ondata migratoria.
    Nessuna parola da parte degli elettori e dei politicastri da essi delegati sul problema N° 1 che è la crescita demografica. Rimando ad una pagina di agobit, una disamina molto chiara della legge di Paul Ehrlich sintesi di un lavoro di Massimo Livi Bacci. Classi pseudo dirigenti e il_bobbolo relativo in preda a insensatezze, ad assurdità emotiva adottano regolarmente azioni che peggiorano lo stato del sistema.




19 commenti:

  1. ma devo prendermi un'ora di permesso per leggere questo post !

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  2. io ho impiegato, a spizzichi e bocconi, vari giorni per preparare questa pagina.
    Capisco.
    Leggiti un punto alla volta...

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  3. La storia del macchinista dovresti cercare di diffonderla, magari parlandone con qualcuno del M5S. Secondo me potrebbe portare a qualcosa di concreto. ;-)

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  4. Solo ora ho capito cos'è il_bobbolo. Mi ci son volute le classiche sette fette per capire che era polenta. Che vergogna!

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  5. x lizardking66:
    Diciamo che io ho blandi contatti per questioni di gas e altro con un consiglilere regionale del M5S.
    Però io scrivo in questo luogo in forma rigorosamente anonima e, fino a questo momento, non ho trovato in rete altre menzioni di questa faccenda.
    Forse dovrei ravanare di più.

    x MrKeySmasher:
    Polenta?
    Non ho capito (la battuta).

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    1. Quello della polenta è un modo che si usa dalle mie parti per indicare colui che è un po' tardo di comprendonio: "Ah! Bravo! Dopo sette fette hai capito che era polenta!". O altre frasi di quello stesso tenore. Rigorosamente in dialetto piemontese. Insomma, facevo lo spiritoso prendendo per i fondelli me stesso.

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    2. Non conoscevo questa espressione
      (che, in quanto ghiotto di polenta, mi è pure simpatica :)
      Grazie.

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  6. Purtroppo quello che ho letto qui è più o meno quello che vedo io stesso ogni giorno attorno a casa mia, e nella mia città. Dello sfascio delle ferrovie non vorrei neanche parlare: in questo istante la discussione che tiene banco dalle mie parti è la soppressione della Modena - Sassuolo. Credo che basti a capire come siamo messi.

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    1. Ciò che ho letto a casa tua sul caso dello http://fardiconto.wordpress.com/2013/11/23/orte-mestre-minuti-contati-per-il-tunnel-gelmini/ che è stato salvato per intervento del settore merci delle ferrovie tedesche,, congiuntamente alla ennesima follia, la Orte - Mestre, mi rende ancora più scettico sul fatto che questo paese possa uscire da questa crisi in cui si è cacciato con decenni delle peggiori antipolitiche demagogicamente propinate alle masse e da queste giulivamente approvate.
      L'antipolitica dei trasporti è solo una delle centinaia che ci caratterizzano.
      Noi perderemo sempre più strada rispetto ai paesi dell'Europa settentrionale dai quali dovremmo copiare quasi tutto, ad iniziare da quelli che se la cavano meglio come la Germania.
      A partire dalla politica dei trasporti pro sistema ferroviario.
      Mah.

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    2. Sarò ardito: e se cercassimo di copiare da qualche Paese che s'è organizzato per (orrore!) fare a meno dei trasporti il più possibile? Tutto st'andar di qua e di là, alla fine, non ti sembra un po' demente? Pensa quanto sembrerebbe più grande il mondo e quanto saremmo più invogliati a "tener bene" la zona dove viviamo se non potessimo saltarcene in giro come cavallette impazzite...

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    3. Penso che il piacere e l'esigenza di muoversi sia connaturata a homo.
      Anche le comunità di decrescita radicale (in questa provincia esistono alcune comunità di Elfi) utilizzano dei mezzi (ad esempio il treno) per i loro spostamenti.

      Certamente è pensabile di ridurre alcuni spostamenti.
      Considera poi che in questa situazione in cui dipendiamo, per pressione antropica, da territori lontani per le nostre risorse, non è semplicemente possibile pensare ad una riduzione completa? quasi completa? massima? della mobilità.
      Inoltre anche in tempi preindustriali, le città, per quanto assai più piccole dei mostri tumorali attuali, consumavano risorse prodotte nei territori rurali adiacenti e poi trasportate fino ad esse.

      Un treno è un mezzo straordinariamente efficiente: consuma appena il doppio dell'energia per passeggero trasportato di una bicicletta.
      E' questo che la massa non capisce: in scenari in cui la mancanza di energia si aggraverà repentinamente qualsiasi risorse sottratto alle ferrovie e gettato nel tumore viario necessario al traffico su gomma è una follia completa.
      Probabilmente sarà una delle cause di collasso, questa. Alcuni anni fa ci fu uno sciopero degli autotrasportatori e i supermercati, in due o tre giorni non c'era più nulla di fresco edibile e ampie scarsità nel non fresco. Nel frattempo questa assurdiità della terapia della gomma indigesta continua su tutti i fronti.

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    4. Muoversi almeno un po' per forza che serve! Occorrerebbe interrogarsi sul limite oltre il quale quel po' diventa superfluo e su quello, poco oltre, oltre il quale quel superfluo diventa dannoso.
      Ci sono rari angoli, qui dove vivo, in cui è ancora possibile intuire qualcosa della mobilità pre-auto, e non è che siano cose raccapriccianti, anzi! Ad esempio, lungo la strada (15 km scarsi) che collega la cittadina dove sono nato al capoluogo della provincia, ci sono le "vestigia" ancora visibili di almeno quattro aree di ristoro dell'epoca: cascine che mettevano a disposizione dei passanti una fonte e qualche panca sotto a degli alberi e, a pagamento, la possibilità di mangiare qualcosa. Gli spostamenti erano lenti, e 15 km richiedevano almeno tre ore di cammino, diciamo una o due a cavallo o con un carro leggero. L'intero percorso era alberato (qualche breve tratto lo è tutt'ora) per garantire l'ombra ai camminatori, ai ciclisti e agli animali nella stagione estiva. Proseguendo verso Asti, sono ancora visibili i resti di un viale di tigli che costeggiava un lunghissimo tratto di statale (!). Tutta la viabilità era pensata per la lentezza e per la parsimonia nelle percorrenze. Ai lavoratori, specie a quelli occasionali, non di rado venivano offerte possibilità di ricovero in azienda. Molti lavoravano "a tiro di piedi" dalle proprie case. Era normale così, il mondo era organizzato in base alle disponibilità. Il treno, per la maggior parte delle persone, non era né un lusso né un piacere -- era qualcosa di alieno e il più delle volte inutile nel quotidiano (a livello personale, intendo, per diporto).

      Poi è arrivata la "ricchezza", e tutte quelle pratiche sono state inghiottite dalla frenesia viaria. La frenesia viaria s'è tramutata poco a poco da fenomeno voluttuario in fenomeno coatto. Oggi, prova a sottrartene. T'accorgerai che, salvo poche situazioni privilegiate, non ti sarà possibile, perché l'intera organizzazione della comunità dà per scontata la disponibilità immediata della viabilità anche individuale su gomma, su gomme che non di rado sfondano il limite dei 50/80 km. Un tempo non tanto lontano, 80 km erano due giornate di viaggio e costavano fatica, tanta fatica. Non per niente Alessandria e Genova erano collocati in due Stati diversi...

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    5. Ho scritto una sciocchezza: "...su gomme che non di rado sfondano il limite dei 50/80 km." doveva essere "...su distanze che non di rado sfondano il limite dei 50/80 km."

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    6. Muoversi era impegnativo (e lo è ancora dal punto di vista energetico).
      In un certo senso siamo al paradosso che essi si muovevano poco e vivevano in ambienti di incomparabile bellezza (non ovunque, ma qui c'era il Belpaese, il giardino coltivato cantato da Göthe, Stendhal,, Leopardi, Byron etc. anche se molti ne erano inconsapevoli (e i risultati di distruzione in grande del paesaggio lo dimostrano)).
      Ora ci muoviamo molto (troppo) in interi pezzi di nazioni degradati, vivendo molto tempo in non luoghi, una delle peggiori cosacce prodotte dal modernismo (autogrill, caselli, stazioni, aeroporti, etc.).

      Ci sono molti casi di paradossi sulla mobilità, noti in letteratura. Ma qui tu evidenzi non uno dei paradossi dell'ingegneria o dell'economia dei trasporti, ma un paradosso esistenziale, filosofico e anche estetico.

      Pensa che io regolarmente, quando viaggio e in auto (viabilità secondaria e minore) e in treno, rigorosamente No TAV e su linee secondarie e minori mi prendo del tempo anche per andare a scovare residui sempre più rari di Bellezza Italiana rurale.

      o - qui
      o - qui in "diretta"
      o - qui

      Quando posso mi "perdo" anche localmente, in bici o in auto, per vie nuove.
      Scopri cose bellissime.

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    7. Quanto ti capisco! L'ultima estate ho portato la mia compagna al mare (non lo capisco né condivido, ma a lei piace e bisogna pur accontentare un po' ciascuno), a circa 220 km da dove viviamo. Ebbene, ho scelto di evitare come la peste le autostrade (circa 40 km in meno e poco più d'un paio d'ore in tutto) e mi sono sciroppato due passi, su e giù per l'appennino, Scoffera e Bracco. Le ore, complici i limiti di velocità demenziali e gli autoferox sempre in agguato, son diventate sei e mezza. La mia lei sbuffava come un mantice e non smetteva di lamentarsi. Siam partiti nel tardo pomeriggio, per cui a un certo punto ha cominciato a scendere la sera mentre si era in luoghi pseudoisolati (per quanto possano essere isolati dei luoghi in Italia). Poca gente in giro, a quell'ora. Il crepuscolo. Ho rallentato ancora. Lei si è addormentata e ho percorso le ultime tre ore guidando con molta discrezione e con molta serenità. Non importa dove vai, ma come ci vai. E ancor più importa dove stai e come stai, ma in pochi riescono a capirlo. Stare è, a mio avviso, un verbo molto più pregnante che andare.

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    8. Io dico che la vita è un viaggio.
      La vacanza, anche etimiologicamente, è viaggio. Invece ora si cerca di aumentare le distanza sforzandosi di ridurre i tempi di trasferimento per cercare di trovare e ripetere i propri stili di vita.
      Pigli l'aereo per andare a Santo Domingo in un villaggio dove trovi cucina italiana e gente di Milano e Roma.
      Mah.
      Stare nella vacanza, stare nell'andare.
      A me_mi piace mettere insieme le cose apparentemente incompatibili. :)

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    9. UUIC, un dubbio per non dormire: non è che siamo due bestie un po' strane?

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    10. Certo che sì!
      Forse abbiamo la fortuna di vivere la nostra estreineità (almeno in parte) invece di subirla completamente in silenzio nell'omoligazione.

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  7. scrivere da furbofono è sempre garanzia di refusi ed errori in quantità
    :/

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