mercoledì 15 gennaio 2014

W 5€/l !

  • Benzina, i consumi crollano del 5,6%: da inizio anno il Fisco perde 770 milioni
    Ancora un calo nel mese di agosto rispetto a un anno fa nelle vendite di prodotti petroliferi. Da gennaio 2013, il decremento è del 7,1%. Soltanto con le accise ci sono state minori entrate per 330 milioni.
    (repubblica.it)


La pressione fiscale sui carburanti sta portando ad una diminuzione degli introiti per lo stato. Dinamica nota e prevista negli scenari degli studi sulla decrescita e sulla transizione. Del resto è elementare, aritmetico, non servono grandi studi per queste ovvietà.
Ma questa notizia è positiva? o negativa?
A leggere quotidiano del Pdmenoelle, ecco La Jattura. Per consumisti, progressisti, accrescivisti ogni riduzione è il peggiore dei demoni, intacca la loro fede, li desta dal loro tranquillismo.
Basta cambiare solo un po' punto di vista. E osservare bene.

Niente affatto male perché:
  • obbliga un numero crescente di persone a dover rinunciare al trasporto privato su gomma e a optare per i trasporti pubblici e a considerarne l'importanza via via maggiore anche in prospettiva; 
  • diminuisce il consumo di carburanti fossili non rinnovabili. Ottima notizia: diminuisce il traffico (-34% nel 2012) diminuisce l'inquinamento, quello chimico, quello visivo, quello acustico;
  • intacca la fede della crescita della rete stradale ed autostradale e relativa liturgia di distruzione biotica;
  • diminuisce il deficit nella bilancia dei pagamenti; non abbiamo certo necessità, in questo impoverimento straordinario dovuto a deindustrializzazione e gravissima ripresa della crescita demografica da immigrazione di mandare centinaia di miliardi di euro a gasieri e petrolieri russi, sauditi, inglesi o di altra risma;
  • obbliga più persone a viaggiare insieme, rompendo l'isolamento asociale, frammentante, alienante in cui si trovano, intacca il sodalizio nuclearizzante televisore & auto;
  • porta le persone sensate a rivedere le proprie spese cercando di tagliare sprechi e consumismi, la necessità aguzza l'ingegno e la sensibilità;
  • inizia a ridurre le risorse per uno stato caratterizzato sempre più dalle peggiori spese, da assistenzialismo, dalle grandi distruzioni nefaste, da clientele, da familismo, dal deficit di bilancio reso modus operandi et vivendi;
  • intacca la demagogia del più tutto per tutti, forse il peggiore degli inquinamenti mentali;
  • rompe la sclerosi mentale dell'autossicodipendenza, fermi il corpo, fermi la mente;
  • inizia a destare parte della massa dall'assopimento rincoglionente da agio e inizia a sensibilizzarla su iniquità, sprechi e antipolitiche.


Dalle mie parti solo la crisi e la diminuzione di liquidità è riuscita ad arrestare il tumore edilizio che stava distruggendo ogni cosa, ogni economia, il paesaggio, campi, panorama, tutto stava per essere divorato dalla peggiore crosta cementizia di orribile edilizia speculativa dozzinale. Dunque benvengano tutti i molti aspetti positivi della crisi.
Anche da questo punto anche l'IMU ha un valore terapeutico, distrae risorse dai cosumismi a ciò che dovrebbe essere importante, l'essenziale e importante a livello comunale (in origine avrebbe dovuto essere un commento ad una nota di Francesco).

L'austerità indotta dalla pressione fiscale ha innumerevoli pregi.
Quello che non va bene è che la pressione fiscale aumenterà per cercare di alimentare ed ampliare la macchina di Goldberg statale e non verranno intaccati sprechi, assistenzialismi, ladrocini dello stato, demagogie. Quasi certamente è necessario che la crisi aumenti di energia per una maggiore responsabilizzazione delle masse e una moralizzazione (rispondere di persona delle proprie scelte) della società.
Come i verdi teutonici negli anni 80 invocavano la benzina a 5DM (Deutsche Mark), io spero che benzina e gasolio arrivino quanto prima a 5€/l.
Quando inizierò a vedere  per le vie della città le bici passare dall'1% all'80% del traffico, i treni pieni a tutte le ore, le strade vuote di auto e TIR, qualche treno merci in più, tirerò un respiro di sollievo.
Prima di krepare forse qualcuno inizierà a consumare di meno.

24 commenti:

  1. Per quanto sia un parsimonioso compulsivo della peggior (miglior?) specie non riesco a vedere la riduzione impostata in questo modo come qualcosa di costruttivo. Qui si sta assistendo non ad un'opera di induzione alla parsimoniosità, ma ad uno spostamento/accentramento di ricchezze a spese della collettività. E' l'implementazione meditata e scientificamente predisposta d'una rapina a mano armata attuata su scala internazionale. A mio avviso, questa è la reazione al picco delle produzioni delle quali si parlava una decina d'anni fa, una reazione che anziché puntare al riequilibrio punta, come è etologicamente ovvio, alla privazione dei più per il beneficio dei pochi. La decrescita teorizzata come mezzo per rientrare dal bubbone degli eccessi non deve essere questa. Questa non è decrescita, è immiserimento e sfruttamento. E' schiavismo mascherato. Anche in quest'ottica prova a interpretare il lavoro assiduo che le dirigenze (il peggio del peggio) stanno facendo per incrementare la massa degli schiavi, in particolare "iniettando" persone "da fuori" (estero o non estero) per meglio dividere e sfruttare.

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  2. Io vado al lavoro in bus da un paio di mesi, sono abbastanza felice perchè oltre al risparmio ci metto anche quei 40 minuti complessivi A&R per raggiungere le fermate del bus e quindi mi mantengo in forma. Che non guasta!
    A parte che impiego più tempo, sono sollevata da non dovermi più confrontare con il traffico ringhioso del mattino. C'è da dire che sul bus che prendo io, una tratta pendolare, che dovrebbe essere frequentatissima, invece ci sono solo donne, qualche studente e i pochissimi uomini sono stranieri, forse la cultura italica vuole ancora il maschio al volante.

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    1. Una domanda non tendenziosa: riuscite a essere "conviviali" o siete ingrugniti ognuno nel suo spazio? Com'è l'atmosfera all'intorno?

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    2. C'è una signora anziana che tiene banco e ci strappa qualche sorriso, tipo stamani che raccontava di se stessa: "io ero una bella ragazza, vistosa, poi ho preso marito ed eccomi ridotta così! ". Quando c'è lei l'atmosfera è più allegra in effetti.

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    3. "Ci strappa qualche sorriso"... non è un gran che incoraggiante. :(

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    4. Quanto meno, "vi solleverò il morale"! :)

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    5. va beh, ma io sono sempre in mezzo alla gente , se mi estraneo e penso ai fatti miei, sto bene!

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  3. ti stupirò. sono abbastanza d'accordo con te.

    io ho un'auto aziendale, che uso per lavoro ma anche e forse soprattutto per il tempo libero.

    l'auto aziendale è un benefit che ho da tanti anni, sei e mezzo mi pare.

    poi, come oggi, mi è capitato di andare in centro a Milano. ci sono andato col metro, che a Milano funziona benissimo.

    io credo che se mi licenziassero domani, al posto del macchinone aziendale prenderei una smart.

    non rinuncerei all'auto in assoluto, perchè rispetto a certi miei tragitti tipici che faccio significherebbe perdere tantissimo tempo. ma in giro per Milano andrei (di giorno) tutta la vita con i mezzi. anzi, farei pure l'abbonamento.

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  4. Eh se fosse x me ci andrei in treno il lavoro, così caricherei più speditamente la card di Trenitalia.
    Ma.
    Adoro guidare, è l'utero che agogno.
    E mi è necessario, altrimenti col cavolo che mi guadagno il mese, facendo un lavoro dove il mezzo (non pubblico) mi è vitale.

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  5. Ciao...Medo stavolta ha toppato alla grande..Cmq non i risulta che i mezzi pubblici, specie gli autobus, siano più affollati adesso di 3 anni fa...Il car sharing , specie se estremo,la vedo come una buona soluzione per parecchi lustri,ed anzi il comune dovrebbe mettere in rete i cittadini per promuovere al massimo iniziative di risparmio come il car sharing od i GAS invece di aumentare le tasse per pagare i servizi di autobus od i maledetti scuolabus,ì che secondo e andrebbero vietati a chi abito a meno di 2 km dalla scuola più vicina...Esistonoper la città le meravigliose biciclette elettriche che lo stato limita (nelle versioni legali) alla sola pedalata assistita..Ormai è iniziato il conflitto fra chi poccia dalla tetta pubblica e chi è schiacciato dal piede della vacca: prima si dichiarano aperte le ostilità, meno aziende che esportano perdiamo.

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  6. x MrKeySmasher:
    Confivido molti tuoi pensieri, sai!?
    Nota che:
    1 - le entrate in assoluto dello stato sono diminuite nonostante l'aumento notevole della pressa fiscale
    2 - lo sfruttamento di una base produttiva sempre più ridotta sicuramente aumenterà le tensioni. Ricordiamoci le parole di Karl Wagne del Club di Roma.
    Il sistema NON si riformerà e cambierà solo dalle rivolte; la resistenza al cambiamento cederà solo quando le pressioni saranno superiori ad essa.
    Devono formarsi ed accunularsi le tensioni. Fa parte del processo
    3 - Questa NON è la decrescita serena. Certamente non lo è. La decrescita è una utopia razionale che,non ha spazio nella distopia del sistema attuale, peraltro in netto e progressivo peggioramento. Usando le parole degli accrescitivisti, questa è crescita negativa.
    4 -
    Progresso nell'istituire servitù, nuove schiavitù.
    Sì, è questo processo di progresso. L'incubo dell'hybris della più felicità per tutti che si rende sempre più orrore quotidiano disumanizzante.
    5 -
    Penso che ci siano sensi di colpa grandissimi nei cattolici e nelle persone di snistra. La loro incongruenza, la loro vita misera e inquinante, consumista che viola le loro credenze. Si sentono in colpa e cercano di espiare invitando al consumismo degradante le masse che esso esclude.
    Essi sfruttanto il secondo e il terzo mondo con la loro crescita e tentano di espiare invitando le masse degli esclusi al banchetto oncogeno.

    Sull'atmosfera sui mezzi pubblici. Sai che io finisco talvolta alla rissa, ma, queste eccezioni a parte, in treno (viaggio poco in autobus, in città uso la bici) può essere molto piacevole. Ho conosciuto molti amici e persino sedussi alcune (gran) belle donne, in treno.

    x Sara:
    Tu sottolinei molti aspetti positivi nel tuo utilizzare dei mezzi pubblici. E' molto importante anche la tua testimonianza. Perché è così, se vissuta bene la mobilità con i mezzi pubblici è di qualità nettamente superiore.
    Ovviamente è necessario riformulare, avere una buona dinamica mentale e fisica. Se vai in trattoria mantenendo la crapa fissa sulla pizzeria, nonostante la seconda sia meglio della prima, sarai sempre malmostoso e scontento.
    Moltitudini di persone si sono autoschiavizzate all'auto e alla mediocre se non pessima mobilità che li sevizia quotidianamente. Ne sono schiave anche mentalmente, anche nello spazio dei desideri.

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    1. UUIC (riferito alla tua risposta Sara): ci sono situazioni nelle quali la mobilità pubblica non è praticabile, nonostante la mobilità sia nei fatti coatta. In un contesto nel quale quando si parla di lavoro vale il "prendi quel che trovi" non è neppure praticabile un ragionamento del tipo "se questo lavoro non è praticabile, ne cerco un altro", perché il più delle volte un altro... non c'è!
      Stai pur certo che le dirigenze sono criminali ma non stupide: il loro piano l'hanno pensato per benino. Il che mi riporta alla prima parte della tua risposta, che mi sembra parecchio ragionata.

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    2. Il problema della mobilità è come quello della matera (rifiuti). Se uno pensa di avere una semplice soluzione che risolva tutto passerà da problemi di un certo tipo a problemi di altro tipo.
      I problemi complessi richiedono soluzioni articolate e di andare alla radice di molteplici cause delle quali sono il risultato.
      Le dirigenze del paese hanno potere fino a quando le si delega, quando lo si consente.
      Il trucchetto loro è quello di sfruttare il fatto che esse non reagiscono o reagiscono solo in nicchie ristrette quando quel problema interessa solo quel ristretto gruppo di persone. Un Dividi et Impera governativo.
      Nei paesi del Nord Europa dove paesani e cittadini sono molto più coesi (o molto meno disgregati) le dirigenze sono molto più attente, non hanno l'arroganza sadica di questi mandrapponi del potere italioti.
      Qui appena uno è caposcala o capoclasse pensa che gli sia dovuta l'autoblu e vuole passare davanti agli altri in coda.
      Comunque anche io vivo la questione dell'aumento del costo dei carburanti, visto che la sera dopo una certa ora non ho più servizi pubblici da/per la città.
      Solo che io mi sono riorganizzato: vado con altre persone, cambio milonga quando possibile, a volte ho rinunciato.
      Non vado certo in corteo per manifestare "Più benzina per tutti!".
      Se fossimo in 30k nella valle a demolire le nuove strade idiote e ad andare a prendere in treno coi forconi la giunta che taglia le briciole sui treni e mette miliardate in in nuove strade e autostrade, vedresti come cambierebbero le cose.

      Le transizione sono sempre difficili, faticose, spesso dolorose (ci opponiamo al cambiamento, per quello diventa "cattivo").
      Se le affronti con lo spirito giusto sono anche un'occasione di deciso miglioramento.

      Sì, ho ragionato per vedere il lato pieno del bicchiere,

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    3. A me piace guidare in autostrada, da sola, mi rilassa proprio. Ma il mio quotidiano casa-lavoro, che prevede circa 18-20 km A-R, mi costava troppo in auto e poi il traffico cittadino era uno stress, poco compensato dalla comodità di muovermi in auto. Inoltre da quando lavoro in un ufficio, camminare obbligatoriamente per andare a prendere il bus, mi fa bene. Quando diluvia, salto il percorso a piedi e prendo due bus.

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  7. x Francesco:
    Io so che tu non sei un pirla e che sai ragionare. Quindi non mi stupisco della tua opinione, Anzi, mi corrobora e mi fa piacere. Io non sono contro l'auto ma contro l'uso compulsivo, acritico, dell'auto che ne costituisce gran parte dell'uso.
    Io sono favorevole alla politica inesistente della carota e del bastone; buona rete e sempre più espansa di trasporto puibblico centrata sul ferro e limitazioni sempre più estese e draconiane all'uso dell'auto, specie nelle costipazioni antropiche.
    Molta gente a Milano non ha più l'auto perché una buona rete di trasporto pubblico la rende non solo diseconomica ma pure un pessimo mezzo di trasporto.

    Ovviamente la mia visione politica è opposta a quella demagogica che dilaga a sinistra, in centro, a destra, basata sul più auto, più strade, più autostrade e parcheggi per tutti.

    x En Joy:
    Io adoro guidare quando sono in posti sperduti, di natura deserta, di paesaggi e di spazi ampi.
    Proprio ho un godimento fisico, estetico. Quello è uno dei possibili usi razionali dell'auto, nei luoghi a bassa densità antropica non puoi avere una rete fitta di trasporto pubblico.
    In Italia è l'eccezione.
    Antipolitica dei trasporti e antiurbanistica sono gemelli infermali che viaggiano a braccetto. Così la diarrea cementizia che ha deturpato l'Italia (prima costruisco a culo per speculazione, fanculo i servizi e i trasporti pubblici, useranno l'auto...) ha anche diluito l'intensità e ha non solo fisicamente (per eliminazioni degli spazi necessari) annichilito la possibilità di sviluppare una rete di trasporti pubblici basati sul ferro ma lo ha fatto anche per i modi e le abitudini d'uso.
    Se il 90% delle persone che possono usare i mezzi pubblici o alterantivi (bici in primis) non usassero auto, se l'economia usasse i treni merci al posto dei TIR, il 10% delle persone obbligate per tipo di attività al trasporto privato su gomma, viaggerebbero molto meglio, In ogni caso occhio: l'auto crea una dipendenza estremamente forte e non fa molte distinzioni.
    Più la usi e più la useresti.

    x Francesco:
    La condivisione dell'auto è una delle forme possibile,
    Ma la prima condivisione è quella dei mezzi pubblici.
    20 auto per trasportare 80 persone di un autobus sono molto peggio. Occupano più spazio, rimangono ad occuparlo quando non sono utilizzate, intasano, etc.
    Oltre a consumare di più ed avere bilanci energetici complessivamente più pesanti.
    A meno di 2km? puoi usare la bici o i piedi...
    Assolutamente d'accordo sul divieto di utilizzo di mezzi a motore privati alle persone sane per spostamenti non superiori ai 2km dalla loro abitazione.
    Abbiamo problemi colossali di sovrappeso, diabete, malattie vascolari e le persone continuano a odiare e scansare il movimento fisico. No no.
    Usare i mezzi a motore per i piccoli è MASSIMAMENTE diseducativi. Allevi una generazione di autossicodipendenti, di inetti bamboccioni incapaci di camminare o andare in bici.
    Io ho faticato col mio bipede ma ci sono riuscito!
    Bisogna dare l'esempio.
    Comunque rimango potenzialmente ostile ad auto elettriche o condivise. Il mezzo pubblico è più efficiente e sostenibile e garantisce una migliore qualità media di trasporto.
    Poche risorse, poco tempo, in diminuzione, rimango contrario a mettere risorse e tempo in auto elettriche o condivise se non in limitatissimi casi / più eccezioni che altro.

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  8. Esatto io godo finché guido.
    E il fatto che x lavoro vi sia costretta.. è solo che sono fortunata

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    1. Due miei grandi amori, la madre di mio figlio, A-Woman sono state (e probabilmente lo sono ancora) appendici delle loro auto.
      Io godo quando guido quando e come piace a me.
      Altrimenti è sofferenza e stress e altre brutte robe che io cambio subito mezzo di trasporto, se possibile.

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    2. ah bhé se c'è da andare in giro.. guido io, la mia Angie (si ho dato pure un nome alla mia auto).

      Angie..le manca solo la parola (ma vi compenso io, cantando o ascoltando volume a palla la mia musica preferita)

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    3. 'nzomma, ho capito, pure tu portatice_di_vagna_incollata al sedile dell'auto... ;)
      Mi puoi pure sfanculare, eh!?

      Il mio "guido quando voglio" non era riferito a possibili tensioni su chi guida, quando sono in coppia. Intendevo che se ci sono le condizioni (destinazione, percorso, traffico, assenza di mezzi pubblici) che mi fa venire la voglia allora guido e, quando tale desiderio non c'è non guido.

      Anche una delle mie partner di studi milongheri (quella del corso di milonga) ha affibbiato un none alla sua auto: Geppa.

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    4. esatto :-)
      nono che sfanculo: hai detto il giusto e mi piace ;-)

      No, io che mi siedo sul sedile, la metto in moto e parto, qualunque sia la strada e/o la destinazione.. sto nel mio habitat.

      Ovvio, preferisco di gran lunga l'autostrada, dove sta lingua nera di asfalto solletica non poco la mia voglia di spingere.

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    5. Ohh, pensa che io detesto l'autostrada.
      La trovo ultrapallosa.

      Tu la metti sul sedile, la metti in moto e qualunque sia...
      Oh, penso proprio tu abbia ragione.
      Quella è una grande fonte di gioia e piacere.
      >>:)

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    6. bahahah..si da il via alla saga dei doppi sensi.
      ma io vivo e ragiono a senso unico, spesso e volentieri: a buon intenditor poche parole, così è.

      autostrada: guido e non penso, semplice, dandomi modo di stare in pace un po'.
      spingendo sempre e comunque.
      ;-)

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