giovedì 22 maggio 2014

Byyyye byeeee

Domenica è stata una delle giornate più belle dell'anno: fresca e solatia, tersa, primavera in piena esplosione di rigoglio. Gruppo non troppo grosso, come piace a me.
Del fatto che _nia sia stata trattata con cortesia come amica e come gli altri ho già scritto.
Del fatto che mi sia pigliato cinque zecche delle quali una scovata nello sparapanzo sulla seconda cimetta non interessa granché.
Del fatto che appena iniziati l'escursione abbiamo incontrato un fungaiolo con gallinacci e porcini (a maggio in quota!?!? Mah) vi interesserà poco ma io vado allo sciagurato aumento antropogenico delle temperature.
Siamo finiti in uno degli angoli di selvaticità (wilderness) più spinti dell'Appennino tosco-emiliano. Per un tratto non ci sono strade praticabili che consentano la "coltivazione" del bosco e ciò comporta che il ciclo biologico della crescita  morte degrado humus rinascita sia più integro che altrove.
Vedere tronchi marcescenti in un bosco sano e misto, riccamente popolati da insetti xilofagi e funghi xilovari, sentire i picchi (oltre al baccano cippettaiolo di 'tutto 'stu uccellame in fregola primaverile :) che lavorano in un mare di essenze, fiori, cime, per me ecologista, è una gioia grande.

Smettiamola con questa puttanata antropocentrica de "il bosco deve essere pulito". Cazzate colossali. Il bosco trova un suo equilibrio stabile e forte nei suoi tempi che non sono quelli frenetici di homo.
Avevo accennato a _nia di una casa abitata da Elfi ed ella voleva che la portassi là e così è stato. E' una comunità a me molto simpatica che fa una decrescita draconiana. Una decrescita a... metà, visto che la coppia (originaria della provincia di Venezia) come molti Elfi, sforna quantità elevate di pargoli. Siamo sempre lì. Nel giro di un paio di generazioni, quelli che sono fuggiti in posti isolati per trovare un posto di Natura integra e incontaminata, la trasformano in piccoli borghi.
Selvaticità, purezza e Natura incontaminata byyyye byeeee.
Alla fine uno sprazzo di Grande Bellezza, un gemma del romanico in mezzo alla Natura e castagni millenari obeso-contorti.
Purtroppo le foto non rendono minimamente la quantità pazzesca di fiori ed erbe incontrate.
Sul ritorno tappa a casa di un partecipante, _rio, siciliano, anche pittore, che ci ha fatto vedere la sua casa-magione piena di arte e di cose uniche, rare, pazzesche, fatte a mano. Una casa a metà tra Gaudì, Hundertwasser e l'arte povera. Meraviglia!






22 commenti:

  1. A me la natura incontaminata piace... in fotografia.
    Quando vado a correre mi capita spesso di vedere una biscia o qualche altra bestia strisciante e la cosa non mi entusiasma per niente.

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  2. LOL, Man, ma in quanti siete ? Ma dammi il tempo di leggere il post di prima...

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  3. x Wannabe Figa:
    > A me la natura incontaminata piace... in fotografia.
    Sempre più persone preferiscono ... l'immagine di un alba all'alba.
    Quando homo non conosce la Natura può averne eccessiva paura e poi non la ama e quindi non la protegge.

    x nottebuia:
    Dopo alcune uscite (troppo) numerose l'anno scorso con problemi di 'partecipanti veramente... incapaci di camminare pure 'n'uscita della zia, quest'anno ho... anticipato le ore di partenza. Così siamo sensibilmente di meno. Eheheh. Pochi ma bboni!

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    1. LOL, era riferito al fatto che scrivi come un fiume in piena e sembra che tu abbia la forza di due persone...!!

      ;-)

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    2. Ecologia e protezione della natura sì, ma nulla toglie che il contatto ravvicinato con certe bestiole mi faccia ribrezzo...

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  4. x nottebuia:
    Nell'ultimo periodo ho saltato tutte le pause (compresa quella di pranzo) per il diariuzzo visto che ho sgobbato come un negro stacanovista.
    Oggi primo giorno con più tempo ma comunque sto saltando pausa pranzo.

    x Wannabe Figa:
    Questo è anche un problema di genere molto noto in etologia. Le donne hanno molta più paura di certi "animaletti e bestiole".
    Presenta il siparietto della donna che sulla sedia urla perché ha visto il topolino?

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    1. Sarò cliché, ma sì. Tre quarti della popolazione animale mi terrorizza...

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  5. Man, ma a questo punto dovresti metter su un agriturismo...altro che treno, pendolarismo...ma ci hai pensato?
    (Oh, poi non alzare i prezzi, che crei inflazione)

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  6. x Wannabe Figa:
    Mi dispiace. Perché se è una paura così forte ti impedisce di goderti sprazzi di Grande Bellezza.
    Beh, a volte penso che io abbia paura di... tornare in coppia.
    Quindi forse sei messa meglio tu di me. ;)

    x nottebuia:
    Per l'agriturismo bisogna essere agri e io non ho neppure un metro quadrato di terra.
    Pensai ad un ristorante, per qualche periodo con A-Woman. Poi non se ne fece più niente.
    Ho una qualità di vita molto buona e trovare scenari migliori è difficile.
    Gastronomia e turismo sono ad alta intensità di lavoro. Se ci metti poi che alcuni pretendono in modo ingordo redditività alta, ecco i prezzi spesso eccessivi.
    Mi ricordo quando la pizza marinara, la mia preferita, passò dalle 3500 Lit ai 3€ poi a 4€ etc.
    Io posso capire anche lo sbattimento per un risotto, ma la quantità di lavoro per una pizza è risibile. Speculazione.

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  7. Posti stupendi! La vera ricchezza incompresa del nostro Paese...e' questa.

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  8. Aggiungo un paio di dettagli ... trascurabile.
    La Grande Bellezza italiana (quella che sopravvive alla tumorale diarrea urbanistica orribile che abbiamo creato dagli anni 60 del secolo scorso) è unica, non copiabile, né delocalizzabile,
    Abbiamo una fortuna di massimo valore e che varrà sempre di più all'aumentare esponenziale della bruttezza (post)modernista e del teratoma umano.

    La vera ricchezza spregiata del nostro Paese.

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  9. uccidimi pure....
    Riesco ad apprezzare la natura, solo dopo una lunga intossicazione cittadina. E viceversa ;)

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  10. No no, me_mi piace la tua osservazione.
    Io penso che una degli ingredienti per vivere bene sia il contrasto e ampi intervalli da vivere nella loro completezza.
    Città, cultura urbana e Natura selvaggia.
    Una permette di apprezzare meglio l'altra.
    Ben detto, Boh! :)

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  11. Bei posti! Quanto mi manca camminare in montagna, tra il verde dei boschi.

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  12. Buona sera Nuvola.
    Io amo boschi prati e radure con 'sto verde che esplode di vitalità. Poi in estate, con il secco e (speriamo di no!) con la siccità virerà tutto al giallo se non purtroppo al bruno.
    Se ho capito bene vivi in posti nei quali il verde/acqua sono rari o più scarsi.

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  13. Se facevo io un commento stile Boh arrivava il pippone ecologico.

    La natura (più) meravigliosa sta nel nostro cervello, anche se certi son veramente troppo incontaminati, direi quasi primitivi.

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    1. Eddai, Francè, allora te le vai a cercare !!!

      Già non so come sia sopravvissuto il commento di Boh...(nel suo nome, in questo caso, ci sarà una risposta?)

      ;-)))

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  15. UUIC: "Smettiamola con questa puttanata antropocentrica de 'il bosco deve essere pulito'. Cazzate colossali."

    Oh, che bella sorpresa! UNO che dica finalmente quel che vado ripetendo ogni tre per due, beccandomi invariabilmente del pirla. La forma più comune è: "Eh, ma se non fai manutenzione il bosco soffre, si degrada e poi il territorio va a rotoli, le frane, gli incendi, bla, bla, bla..."

    Davvero surreale, e evidentemente non ho bisogno di spiegare a te il perché. Quante volte tu ti sei beccato del pirla per aver detto che i boschi se la cavano benissimo anche senza essere "curati", anzi, se la cavano benissimo proprio se non "curati"? Io tento e ritento di spiegare che il degrado non è la conseguenza di mancanza di "cure", ma la conseguenza di mancanza di "cure" dopo un lungo periodo di sfruttamento del territorio, quando gli equilibri originari sono stati mandati in discarica per mano dell'uomo.

    Lascia stare un bosco per 200 o 300 anni, ma al 100% intendo, poi riparliamo di quanto ha bisogno di cure! Ma pare un concetto troppo ardito.

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  16. ...ma prima di parlare di ecologia e variabili ad essa legate, non bisognerebbe essere ecologisti dentro ? Non dovremmo considerare la "natura" la prima insegnante dell'etica dell'uomo?

    Forse se vivessimo la natura per quella che E' sapremmo che in essa non c'è alcun limite, è autosufficiente, non interferisce ma dà...e soprattutto osservandola senza alcun ritorno ci insegna ad essere spontanei in ogni frammento della quotidianità.
    Per dirla con Lao-tzu " Le cose nascono, si sviluppano e muoiono senza una causa evidente e questo processo le garantisce nella loro essenza specifica.

    Stammi bene uomo alla ricerca della naturalezza...

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  17. Ho un po' di terreni qui in zona coltivati a bosco, nel senso che li lascio crescere come vogliono e non taglio nulla.

    A volte mi tocca litigare con la forestale, ma a me piacciono molto così

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  18. x Colomba:
    x nottebuia:
    Mi stupisco del vostro stupore.
    Vado in città tutti i giorni, ci vado alcune sere alla settimana per il tango, da sempre affermo che i contrasti sono esaltatori di cognitività (!)? perdonatemi questa licenza per assonanza) e di vitalità, cosa c'è di strano nella mia risposta a Boh?
    La Natura più meravigliosa richiede il nostro cervello, ma non sta lì. Altrimenti si arriva al paradosso dello sradicamente, dell'artificializzazione, per la quale molte persone preferiscono le immagini di un tramonto in una gigantografia in un centro commerciale ad un tramonto.
    Direzione opposta al radicamente, nell'osservazione a pieni sensi della realtà e nel qui e ora che è uno degli ingredienti del buon vivere.

    x Francesco:
    Io potrei forse anche vivere lì (posto da sogno) mantenendo relazioni con l'urbe.
    Se estremizzassi mi chiederei se potrei vivere in uno squallido ambiente urbano degradato e alienante oppure vivere lì. Questo sarebbe più interessante come dilemma.

    x MrKeySmasher:
    In ecologia si usano due termini: bosco e foresta che hanno accezioni diverse. Il primo è coltivato, il secondo no. I boschi iniziano a subire processi di degrado (come l'invasione della vitalba ai margini) proprio perché ad essi manca la forza e la vitalità della salute integra delle foreste.
    Non è un concetto ardito, è molto semplice e reale. Ma cozza con l'antropocentrismo sempre scemotto per cui un bosco vive... solo se c'è l'intervento di homo.
    E' buffo a quale punto di stupidità possa arrivare l'hybris del grande predatore apicale, del Grande Parassita distruttore.

    x Daoist:
    Essere ecologici dentro e vivere l'ecologia.
    homo cerca in tutti i modi di sfuggire da ciò che è. Una specie del regno animale in un contesto più ampio del quale fa parte. Poiché homo si crede dio (e nei monoteismi ha fatto dio a sua immagine e somiglianza) non può accettare che la Natura, il Grande Organismo Vivente, Gaia, sia più importante di esso, cosa del tutto ovvia visto che la specie causerà quasi certamente la propria estinzione per distruzione di ciò da cui esso dipende per esigenze vitali fondamentali.
    Il tecnoteismo ha molto aggravato la follia di specie.
    Adoro le tue citazioni taoiste.
    Grazie caro.

    x Charlie Brown:
    Piccolo esperimento di francobollo di foresta.
    Il problema è quello della contiguità e dell'estensione dei sistemi biotici di pregio che hanno dei limiti sotto i quali essi degradano.
    I forestali applicano leggi che spesso sono anacronistiche, leggi di un diritto storto e antropocentrico.

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