giovedì 23 aprile 2015

Ora sono in due

Una persona che mi è cara e alla quale devo molto è arrivata qui, leggendo un paio di pagine di tango: aveva quindi capito che a scrivere fui io.
Martedì mattina mi era arrivato un messaggio (sul numero personale, ordinario, non su quello riservato per contatti da rete, "oltre", etc.) chiedendomi se "Un uomo in cammino" fossi io.
C'erano solo A-Woman e _zzz che sapevano di questo diario, poi è rimasto solo _zzz al quale si aggiungono alcuni diaristi che leggono e che conoscono anche la mia identità reale. Ma con loro c'è un rapporto di complicità e fiducia reciproci consolidato, è da tempo che rispettano questo mio desiderio di anonimato.  Ora c'è una nuova persona che associa un nome di rete ad uno reale, ora sono in due i non diaristi che sanno. Ho risposto affermativamente: non ha alcun senso negare anche perché questa persona conosce alcuni fatti qui descritti, anche ultimi.
Non nascondo che mi aveva turbato questa "rottura" dell'anonimato. Ma in fin dei conti, perché scrivevo qui in anonimato? Sì, per potermi esprimere liberamente ma anche per il patto che mi legava ad A-Woman che temeva terribilmente, di essere riconosciuta. Ora questo vincolo è caduto.
Cosa dovrei temere?
Le ho chiesto riservatezza e me l'ha promessa. Certo, l'ambiente del tango è piccolo, chiuso, a volte loquace, a volte pettegolo, a volte ci sono gli errori, le voci girano. Inutile crucciarsi, una volta che hai adottato le precauzioni possibili e le buone pratiche, quel che deve accadere accade.
Martedì, per alcune ore, sono stato come il vulcano Calbuco.


20 commenti:

  1. Imprevisti e probabilità, come insegnava Monopoli.
    (quanto tempo che non commentavo.. quasi quasi mi fa senso) :-D

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  2. Una avvenimento del genere mi terrorizza, sul serio.

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    1. Mi pare che tu abbia ancora meno cose "sconvenienti" di me nel tuo diario, Pippa. No!?

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    2. Adesso, Uomo. Adesso.

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    3. Poi come dissi a Franco una volta: io sono gelosissima del mio spazio virtuale, non sarei libera di esprimermi fuori dall'anonimato.

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  3. con un pò di spregiudicatezza virtuale e/o informatica io stesso potrei essere identificato. certo, io lascio meno tracce concrete di te, non cito quasi mai i luoghi ad esempio. ma se sommi le attività di cui parlo si può arrivare a me. io però negherei tutto, anche l'evidenza.

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    1. A negare l'evidenza di passa da pirla, quando hai lasciato tracce inequivocabili.
      Negare la verità ha sempre bilanci a non brevissimo termine, fallimentari.

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  4. Va beh , spero che la persona rispetti la tua esigenza di riservatezza.

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    1. Atto di fiducia, come succede spesso.
      Alla fine, senza di quella, la vita diventerebbe estremamente difficile e faticosa.

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  5. Ricordo che ebbi lo stesso problema di gestione dell'anonimato sul vecchio blog di blogspot … ricordo che la sensazione di poter essere riconosciuta toglieva parecchia serenita' cosi' ho chiuso. Ormai l'unico modo per non avere priblemi di privacy e' non scrivere nulla su internet e non essere presente in alcun social network. Altrimenti chiunque abbia un minimo di dimestichezza con il web arriva a te in due o tre click.… orribile.

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    1. Diciamo che, come osserva Francesco, ci possono essere alcune buone pratiche: non citare luoghi, persone, etc.
      Tutto sommato, poi, alla fine, se ci pensi, cosa c'è da nascondere?
      Anche questo è un processo che richiede un certo lavoro nel tempo.
      Cosa devo temere? Che sono stato un incerto scambista? l'avversione per questo tumore umano che cresce ovunque?
      Vedremo.

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  6. UUIC: "Che sono stato un incerto scambista?"

    Conosco personalmente uno che di professione fa il deviatore in ferrovia, che c'è di male? :D

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  7. Alcuni genitori di alunni, per vie traverse mi hanno individuata. Parlo di scuola, di quel tipo di scuola, quindi non è difficile.
    Pazienza. Avranno conferma che la maestra dei loro figli dice "cazzo", fa l'amore e si beve qualche aperitivo. :))

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    1. Mio figlio mi racconta che suo semifratello gli ha raccontato questo: arriva un trombone importante per le commemorazioni di questi giorni.
      La maestra "requisisce" quasi i cellulari, divieto assoluto di autoscatti col trombone.
      Poi estrae il suo e si autoscatta col trombone.

      Quella maestra ha fatto un danno incalcolabile.
      Fosse per me avrebbe avuto una sanzione molto pesante.
      Mascherare la realtà, censurarla ed agire in modo opposto al proprio audio vocale è una delle peggiori cose.
      Quindi meglio dimostrare sempre la propria natura.

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