- In principio era il Verbo.
La questione del linguaggio mi sta molto a cuore. Il tango ha un linguaggio ricco, direi infinito, rispetto ad altri balli. Puoi esprimere tutte le emozioni. Hai milion mila possibilità.
Ci sono lingue belle, ricche, fini, con le quali hai un lessico ricco, elegante, per esprimere concetti precisi, fini. _rio, tesoriere del GAS, ha molto a cuore la lingua e la precisione. Mi dice che ormai la gente comunica in modo cialtrone e pensa in modo approssimativo.
Qualche giorno fa ho avuto uno scambio (via posta elettronica) surreale con una tanghera (T), con la quale stavo tentando di organizzare la partecipazione
A T avevo appena scritto che il laboratorio, quasi certamente, sarebbe stato al completo (attendevo risposta dall'organizzazione alla quale avevo scritto da poco).
Mi risponde
T
lo stage è sold-out... Pensavo nel caso di fare la seconda lezione e trattenermi per la milonga. (*)
(mmh dunque avrà delle informazioni, T conferma le mie supposizioni).
U
Il laboratorio è al completo, scrivi.
Ora, le parole hanno un senso. La logica esiste e anche esso ha.. un senso, no!?
Allora come potresti seguire la seconda lezione?
Non capisco.
T
Volevo dire che se fosse stato libero sarei andata al secondo...
Completo significa, al completo. Come si può pensare di partecipare solo alla seconda lezione ad un'iniziativa già al completo? Ecco, io non capisco.
Ma ella prima afferma che è al completo e poi aggiunge che vuole trattenersi per la seconda lezione. Boh.
Io non capisco e ancora non capisco riscrivendo questa pagina.
Prego notare l'infarcitura di inglesismi del tutto inutili. La tanghera è in una posizione quasi di vertice del sistema economico-professionale della "cultura".
Dunque a volte mi dicono che... sono troppo preciso, osservazioni alle quali potrei rispondere con un "no, sei tu che sei imprecisa" o rozza o... . In effetti mi spazientisco su queste rozzezze.
_civa mi dice: mi passi il cappello!?
Guardo sul tavolo, vedo delle cuffie e un paio di berretti... nessun cappello. Che %&%ç°*é intenderà!? Boh.
Eh!? La guardo tonto, le dico :- qui non c'è nessun cappello.
Ah ma io intendevo quello (il berretto rosso).
Mi capita spesso. le persone mi dicono cose tipo mi prendi quella sedia, io guardo, non trovo nessuna sedia, ci sono due poltrone e quattro sgabelli, non capisco cosa intendano... ah no, intendevo quello sgabello.
Eh!?
Al lavoro visita di medicina del lavoro.
Chiedo informazioni su quale voce caricare il tempo, mi scrive "ABC CD EFG" e "Piripillo medico"
Allora cerco con
ABC CD EFG
ABCCDEFG
Piripillo medico
Piripillo
medico
per ciascuno dei campi. Niente. Non c'è un tubo.
Cazzo, sarò io che non ...
Vado da un'altra collega, ravana un po' nella base dati e mi dice.
Ahhh, la voce che cerchi è "ABC_CD_EFG".
Scrivo per informare la mia informatrice che mi ha passato una informazione sbagliata, ella mi risponde che... ah ma altri l'hanno trovata. In certe parti dell'azienda alcuni scrivono senza spazi, altri con linette, altri con il tratto basso, altri col punto.... Se passi l'info precisa vedrai che risolvi il problema.
Ah ma tu non l'hai trovata.
E' uno dei motivi per cui il kaizen non funziona. Non sono stato io smart a cercare, ad esempio con i teschietti in mezzo oppure le pere, no!?
_rio dice anche che le persone sono sempre più... autistiche. Girano nel traffico senza utilizzare gli indicatori di direzione, urlano al cellulare o si mettono a provare le suonerie come se nessun'altro esistesse. Lobotomizzati vagolanti in perenne comunicazione circaquasi.
Diventato tutto veloce - circa - quasi - smart.
Smart.
Cose cialtrone e fatte, dette coi piedi, sono smart.
Poi i sistemi complessi non vanno. Proprio non vanno. Ieri lavorato oltre un'ora e mezza ad una parte del sistema. Non funziona. Non va. Saranno le mie modifiche.
No, tolgo quelle e non va.
Ma è molto smart, fatto molto veloce, eh!
Io mi chiedo se la telecomunicazione giastintaim, sempre, subito, ovunque, abbia ulteriormente peggiorato il bullone fissato sulle scocche.
Eh!?
Intendevo lo stato e la qualità delle persone... devi essere più smart.
Io non mi sento di questo mondo.
Io non mi sento di questo mondo.
E' la consecution temporum e l'assenza di una punteggiatura decente che rendono la frase incomprensibile.
RispondiEliminaLa seconda parte della riga avrebbe dovuto essere scritta così:
Pensavo, nel caso, che avrei potuto seguire la seconda lezione e trattenermi per la milonga.
Gli esempi che riporti, Uomo, sono palesi deficit di attenzione al linguaggio – quindi all'interlocutore, ci va di mezzo anche il Rispetto del prossimo – che sono tipici di teste stanche, sba(n)date.
RispondiEliminaCapitano a tutti, saltuariamente.
Più grave, se capitano spesso.
Certo, con [ queste idee ] tutto andrà meglio.
:)
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Ecco, ci mancava. Perfetto.
EliminaAbolite le bocciature.
EliminaAbolita l'autonomia dal furbofono dispensatore di barlumi di realtà.
Poi l'altro giorno una giudice reintegra un ladro nelle Poste perché queste avevano aspettato la sentenza per licenziarlo.
Sarà sempre più bello, come dici tu, Marco.
Sì, direi che siamo parte di uno scenario veramente confortante. Tanto da sentirsi alieni, molto spesso.
RispondiEliminaQuesta è solo una tessere del mosaico.
EliminaIn tempi passati, come scrivevo sopra, era diverso.
Solo che molte tessere vedono una grave regressione generale.
E si osserva nelle cose quotidiane, ad esempio.
Dovrei raccontare cosa ho visto stamani in treno.
Bisogna resistere.
EliminaInsinuando dubbi nelle teste già squadrate dal Sistema.
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Non ho dat, misure, per confrontare il presente col passato.
RispondiEliminaLa tecnologia "di consumo" distrugge saperi e abilità anche solo per atrofizzazione, non esercizio.
Inoltre, una volta, molte persone che non avevano una culrura libresca, intellettuale avevano una cultura artigiana, contadina, saperi e competenze.
Ora una cassiera o un risponditore o un autista di bus, una addetta alle pubbliche relazioni o un procacciatore (broker) finanziario che compwtenze o saperi hanno? Se togliessi loro il furbofono e li spostassi dal lorto luogo artificiale, sarebbero persi, inetti.
La cosa che.non capisco è che queste regressioni, abrutimenti di.massa sono ignorati e il "progresso" verso di essi raccoglie entusiasmi e masse di fedeli sempre più grandi.
Avanri tutta verso la Babele del Meticcio Unico, ugualizzato al
minimo comun mediocre.
Mah.
Non hai mai usato un Galaxy Note 8, Lorenzo.
RispondiElimina===
== o. t. ==
RispondiEliminaDell'aggiornamento della lingua italiana, ricordo che discutemmo qualche tempo fa.
Un plauso, però, va al [ pediatro provocatore ].
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Ci sto. Da oggi pretendo d'esser chiamato professoro. Con tanto di espressione scandalizzata e accuse di discriminazione di genere da rivolgere a chi dovesse in qualsiasi modo esprimere anche solo perplessità.
EliminaCi sarà da ridere.
La faccenda boldriniana della "parità di genere" è solo una facciata, la solita glassa sopra una torta che all'interno ha ben altro.
EliminaSì.
E anche il resto.
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Perfetto! Allora mi spingo ancor più in là e m'arrogo il diritto d'usar un linguaggio tutto mio, ovviamente arrogandomi pure il diritto d'esser compreso (dal che deriva il dovere di comprendere da parte dei miei interlocutori). Comincio subito con l'osservare che fe lemonta or mea blassema gamminda, ommissa ghi fe seo basseperi gobelra. Mo, en tivenedefo, ghi m'embaldo? Ro gamunegozeani nan silfi en un monegamea nir quori acnuna ì embilodali.
EliminaN.B. Non sono sillabe in libertà. Ignoranti che non capite, datevi da fare per apprendere la nuova lingua che ho augustamente deciso di concedere al vostro intelletto.
:O
Elimina> fe lemonta or mea blassema gamminda, ommissa ghi fe seo basseperi gobelra. Mo, en tivenedefo, ghi m'embaldo?
EliminaAhaha
La babele arriva.
La babele dell'unico ugualizzato in cui la hybris umana dell'ugualismo degli omologati unificati crollerà in mille miliardi di pezzi, uno diverso dall'altro, ciascuno con il proprio linguaggio incomprensibile pure a se stesso.
La nemesi dell'uguaglianza ugualizzata.
Ad iniziare dal verbo.
Marco, quella del pediatro è fantastica.
EliminaIl guido, il guardio, il pediatro, la assessora (sarebbe asseditrice ma sono troppo zotici e rozzi), poi il mammo, la babba, etc. etc. .
Io non sono contrario, ma che si facciano le cose per bene e visto che da tempo c'è l'ostetrico e la segretaria ora ci sono le avvocate, le ingegnere e le asseditrici.
Ma la barbarie avanza a colpi di assessora.
UUIC, il "linguaggio" che ho usato ha una storia. Un paio d'anni fa stavo spiegando, attraverso la figura di Arnold Schoenberg e la sua opera, cosa può significare ideare un linguaggio artificiale, che ricadute possono esserci sulla comunicazione tra autore e pubblico e quali possono essere le reazioni del pubblico stesso. Ascolti, discussioni, tutto in modo leggero e, spero, comprensibile per dei tredicenni. Se non che, vedo un paio di ragazzini scarabocchiare su un foglietto e confabulare divertiti e chiedo loro ragione di quel che stavano facendo. Ebbene, colto lo spirito della discussione, stavano immaginando (ah! l'immaginazione!) me che parlavo alla classe con un linguaggio "artificiale" e avevano deciso di ideare "in proprio" quel linguaggio. La loro finalità era chiaramente goliardica, ironica, però... si sono imbattuti in un insegnante particolare che dalla loro idea (piuttosto ovvia, invero) ha ricavato un programma per computer che... traduce dall'italiano al linguaggio che avevano ipotizzato. L'idea è invero semplice: scambiare l'ordine di certe lettere, in modo che non venga snaturata la possibilità di pronunciare le parole ma ne venga completamente distorta la "sonorità". Ecco, la frase che ho riportato è il frutto della conversione tramite quel programma (che ho conservato) d'una comune frase in italiano.
EliminaUn esempio: "Questa frase, convertita dal programma risulta straziata almeno tanto quanto straziante", diventa "quisdo vlosi, ganfildedo tor blaclommo lesurdo sdlozeodo ormina donda quonda sdlozeondi". Gagliardo! Costoro sicuramente ricorderanno a vita cosa significa stravolgere un codice di comunicazione, anche se l'hanno imparato facendo gli spiritosi (o, probabilmente, proprio per quello).
Ah ... il nostro genialoide MKS.
Elimina:)
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Niente da eccepire.
RispondiEliminaIo scelgo furbofoni Microsoft ( ex-Nokia ) perché costano una frazione di quelli fighetti.
Il punto è che se vuoi un coso tascabile ( nella tasca posteriore dei jeans ) che ti serva per telefonare ... e messaggiare, navigare in rete, fotografare, riprendere i video in alta risoluzione, eseguire applicazioni professionali per l'ufficio ...
devi sborsare 1.000 € circa.
Per il momento, preferisco portarmi dietro :
- smartphone Microsoft da 110 €;
- tablet-pc Microsoft da 500 €;
- super-bridge compatta da comprare, che non costi più di 350 €.
Totale : come un furbofono super.
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Il Sistema ti osserva e ti sputtana, attraverso la Rete.
RispondiEliminaIl caso più chiaro e che dovrebbe fare pensare, è quello delle foto personali che i quotidiani pubblicano direttamente da Facebook.
Ma chiedersi come vengono generate le immagini pubblicate, è già qualche passo avanti le capacità ( e la volontà ) dell'Homo medio.
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Oltre questo particolare uso che soddisfa lo sfogo ormonale delle ragazzine, la loro voglia di “essere donna” ed “essere furba”, e le loro fantasie erotiche ( no, non sono vittime innocenti ma sono CORRESPONSABILI di quanto avviene nel virtuale e poi concreto ... come molte volte sono corresponsabili le ragazze assassinate dagli uomini che LORO HANNO SCELTO ) ...
RispondiEliminalo smartphone è un dispositivo massimamente distrattore, una vera-e-propria scatola magica del cazzeggio.
La sua incompatibilità con la scuola dovrebbe essere chiara.
Non a chi crede nel ( falso ) mito della Modernità-che-è-sempre-ed-assolutamente-buona ( molti genitori IMBECILLI e nonni IGNORANTI ).
Ma il Ministro ( che si trova lì perché amica della famiglia Mattarella, e non per altro ) non è ingenuo : sa benissimo cosa fa, per rendere totalmente sceme ed irrecuperabili le generazioni future.
Agisce su commissione.
Esegue la sua parte del Piano.
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Volontari che non ci sono più.
RispondiElimina===