domenica 29 ottobre 2017

Oip

Questa siccità è sempre più grave.
E praticamente nessuno ha qualche percezione della gravità.
Come sto io, amante del clima atlantico, delle piogge e del verde, di rii e ruscelli che scendono dai monti? Ormai è un anno e mezzo che non piove. Settembre andato, ottobre è stato il più siccitoso dal ... .
Orribile, infausto, pessimo.

26 commenti:

  1. Qui in Lombardia stanno bruciando boschi in parecchie province. È un clima assurdo e nessuno fa niente! Che rabbia!!

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    1. Categoria ampia che ogni giorno annovera nuovi esemplari!

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    2. Non è vero che nessuno fa niente. Ad esempio, da oltre quindici anni c'è chi si adopera attivamente per iniettare ogni anno qualche centinaio di migliaia di persone in più sul nostro territorio (in massima parte al Nord). Ormai sono diversi milioni. Non sembra, ma in caso di degrado ambientale essere più stipati aiuta a superare le difficoltà, perché ci si può sostenere a vicenda.

      Qualora non fosse chiaro, il tono è sarcastico.

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    3. In merito a chi incendia di qua e di là, la definizione giusta non è deficienti, bensì criminali. Gente che non sarebbe male freddare a fucilate dagli elicotteri. Peraltro, pare che paghiamo fior di specialisti in grado di farlo, solo che poi li mandiamo a giocare al peace keeping (cioè a fare la guerra sotto altro nome) in qualche altrove. Così almeno prendono pure la trasferta (e questo è sarcasmo).

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    4. Questa volta non posso replicare niente, perché... è tutto vero. Anch'io lo vedo, anche se fortunatamente non sto a Milano.

      Rimane un fatto innegabile: perché una qualsiasi persona possa acquistare un qualsiasi macchinone (o anche un bici) e usarlo più o meno a sproposito deve per prima cosa esistere. E lì emergono responsabilità specifiche che stanno a monte del tutto. Per dirla alla UUIC: il problema n. 0. Vedendola in un'ottica più locale ovvero, a mio avviso, in un'ottica più sensata, le persone che "premono" per "premere" devono esistere in un certo luogo, il che ci porta a osservare che possono esistere in quel luogo perché qualcuno le ha intenzionalmente generate o perché qualcuno ha deciso di lasciarle arrivare da qualche altrove o perché qualcuno si è dato un gran da fare per fare in modo che arrivassero da quell'altrove. Volendo rimanere in ambito milanese, giustamenti osservi che i Milanesi sono una frazione ormai risibile di coloro che vivono in Milano. Ergo, Milano sarebbe tutta un'altra cosa, assai meno infernale, se non si fosse fatto in modo di inzupparla di forestieri provenienti prima da altre parti d'Italia, poi da altre parti del mondo.

      Impegnarsi per vedere le responsabilità grandi e piccole aiuta a capire dove sta la massa principale del tumore da eradicare e qual è la sua natura. Che poi si abbiano o non si abbiano i mezzi per eradicarlo è tutta un'altra storia.

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    5. Voglio infierire sul cadavere, tò! Lo scorso anno, in un centro commerciale della catena "Iper", mi sono imbattuto in una signorina sicuramente sotto i trent'anni che portava il suo cagnetto non in un passeggino, bensì in una specie di "zaino frontale", tipo quelli che alcuni impiegano per portare in giro i bimbi di pochi mesi. Siccome non so se ne hai mai visti, una cosa tipo questa, solo un po' meno barocca.

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    6. Una volta le persone erano attente e parsimoniose. Non per superiorità morale nel DNA. Semplicemente perché
      1 - non avevano energia e tecnologia per fare danni grandi;
      2 - perché se rovinavano il proprio ambiente finivano per crepare (o per stenti o per la repressione - giusta! - dovuta al conflitto di interessi col resto della comunità).

      Ora le masse hanno avuto il loro cordone omeblicale con la terra, con i limiti, con i cicli reciso
      o - dalla GDO
      o - dalla apparente disponibilità illimitata di risorse
      o - dal rincoglionimento dirittista propinato loro da mane a sera.

      Possono avere comportamenti evidentemente folli, distruttivi senza pagarne le conseguenze.

      Ad esempio, la con-fusione, la codipendenza con animali da compagnia e la regressione infantile sono una delle cause - effetto di questa demenza che procede.

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    7. > Cosa proponi di fare, la danza della pioggia?

      No.
      In ambienti con poca acqua bisogna essere in pochi.
      E' l'unico modo per avere dei margini di sicurezza che riducono il rischio di crisi gravi.
      Ho già spiegato di quella siccità mostruosa che colpì il Trentino Alto Adige nell'inverno 2015 - 2016 (se ricordo).
      Nel paesino di mia madre le fonti erano allo stremo.
      Però si sono spopolati al punto che... c'era comunque acqua per gli usi quotidiani, commerciali, artigianali.
      E' molto semplice:
      La fonte produce non più 5000l di acqua al giorno ma 500l di acqua al giorno.
      Una persona consuma, di media, 50l acqua al giorno.
      Quante persone possono vivere nei pressi di quella fonte?

      Direi... seconda o terza elementare.

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    8. Io invece penso che la via meno complessa sia la più sensata: farsi bastare quel che c'è, riducendo (contenendo, ovvero non lasciando aumentare, secondo il principio di precauzione) la quantità di chi ne abbisogna.

      E' un fatto che ci sia in giro un sacco di gente che di fronte al lemma ridurre e ai suoi derivati viene preso da patemi pseudoreligiosi -- infrange un dogma, anatema!

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    9. Un bilancio deve essere sostenibile e in pareggio a medio e lungo termine: il taglio dei consumi è altrettanto aritmeticamente sensato dell'aumento delle produzioni.

      Voi crescitisti, Lorenzo, avete sempre e solo in mente il secondo.

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    10. Quando si parla di adattamento non bisogna mai dimenticarsi che è qualcosa che nel mondo biologico avviene per selezione, non per modifica. Il mondo umano non è esente da questa situazione, per cui puntare all'adattamento come soluzione equivale in massima parte a puntare su uno sterminio degli inadatti. O dei sovrannumero. E' una prospettiva che non mi alletta per niente.

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  2. Questa mi mancava. Ripeto, non pazzi, criminali. Siamo praticamente all'obbligo d'acquisto, e non solo per quel che riguarda i televisori.

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  3. Veramente anche qui in Emilia Romagna non vediamo piovere da parecchio e la cosa se ci si ferma a pensare bene: fa spavento!

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    1. Uno dei bacini che dà acqua al capoluogo è mezzo vuoto.
      Sarebbe interessante vedere come questa società ultracomplessa e ultrapesante (in termini di impronta ecologica) si affloscia dopo due o tre anni di siccità così.
      Beh, è quello che sta succedendo in California da qualche anno.

      Prego leggere, in Collasso di Jared Diamond, cap. 4, come collassò la cultura degli Anasazi, nella parte meridionale dell'America settentrionale.

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  4. Non solo non piove. Ma quando piove ci sono inondazioni, stile sud est asiatico.

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    1. Dal tempo atlantico a quello tropicale. Orribile, nefasto!

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  5. Questa notte, FINALMENTE!, un po' d'acqua. L'era ura!

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    1. Pensavo a te, messer Pigiatasti.
      Finalmente un po' di acqua anche da voi, ho visto!
      :)

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    2. Oggi ho verificato, anche se con un metodo un po' "alla buona" -- nel mio orto sono circa otto centimetri d'acqua in tre giorni. Considerata la siccità precedente è un'ottima cosa, che spero si ripeta tra un paio di settimane e non di più.

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  6. Oggi sono molto felice perché, qui, è piovuto. Ieri un paio di ore, poi stamani ancora un po'. Poi altra pioggia qui in città, oggi.
    Incredibile come un evento semplice come la pioggia mi dia, dopo un anno e tre quarti di merdoso tempo siccitoso, così grande gioia.

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    1. Barzelletta. Come se il "privato" fosse meglio... oh, già!

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    2. La maggior parte delle scuole private e nella città lombarda in cui ho vissuto per molti anni sia qui, erano dei diplomifici a pagamento dai quali uscivano con un pezzo di carta i figli 'gnoranti, bamboccioni, viziati e somari di famiglie riccastre.
      Scuole penose nei quali c'erano i miracoli dei "due anni in uno" e pure i "tre anni in uno".

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    3. Di questa cosa tu sei convinto, io no. Il privato è de-privato e, in massima parte, non meno depravato del pubblico, anzi. Il problema grosso è che a dirigere, tanto da una parte quanto dall'altra, ci sono delle emerite teste di quiz, personaggi che starebbero bene con una svastica tatuata sul petto (giusto per usare uno dei simboli più usati nella propaganda contemporanea per indicare il male assoluto, quello che in realtà coincide da sempre con chi si arroga il diritto di stare lassù e dettar legge, indipendentemente dal colore della casacca che indossa e dall'ambiente nel quale esercita il propria quizzaggine).

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    4. Il privato sarebbe abbastanza efficace? Tipo quando fanno carte false per incamerare risorse pubbliche e deviarle nelle tasche di questo e di quello, ovviamente curando con amici e amici degli amici che nessuno finisca mai per essere responsabile e risarcire? Per la serie, privatizziamo gli utili, ma non dimentichiamoci di rendere pubbliche le perdite (costruite ad arte) sulle quali si basano quegli utili privati.

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    5. "Pubblico" può essere anche qualcosa di maneggevolmente sotto controllo diretto di un piccolo gruppo di persone, nel quale ognuno tiene ben d'occhio cosa fa l'altro e tutti usufruiscono del bene comune con l'equilibrio che deriva dalla consapevolezza che se fai il furbo qualcuno potrebbe decidere di darti una mazzata nel sonno, così, per rimettere le cose in equilibrio. Diventa un abominio quando la scala si fa disumana. Come è oggi (e già da un pezzo, direi alcune migliaia d'anni come minimo).

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  7. Prego osservare gli isterismi di massa per il nuovo melafonino per tecnoinomani.
    E' un teatro di pazzi sradicati dalla natura, dai cicli, dalla terra.

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