Questo fine settimana ho voluto stare senza vederla
Avevo bisogno di capire.
A tratti mi sono sentito ... qui non so quale aggettivo usare.
_civa ha pensieri e azioni carini, attenzioni. Si è ricordata del mio compleanno. Cerca di imbastire una relazione. Io sono lontano da lei (non solo geograficamente) , ignoro la sua data di nascita (oggi me l'ha poi scritta), non voglio andare nella sua città, non ho attenzioni, non le telefono per conversare, non voglio fare vita sociale con lei. Quando le ho detto queste cose mi ha risposto che è vero solo quando non sono con lei.
Io mi sento inadeguato: non posso scrivere cattivo perché non ho alcuna intenzione di farle danni o male. Semplicemente non riesco ad essere affettuoso, cortese, carino con lei, nn più di tanto, non più di ogni tanto. Ha senso di sforzarsi? No, non è un lavoro.
I miei deficit empatici si accumulano in un suo credito di attenzioni, di aspettative deluse.
Sento che non va bene, tu non si sente amata, percepisco che la scarsa “carineria” non la faccia stare bene.
Sono inadeguato per le sue aspettative.
Senza infamia senza lode, io non so gestire queste situazioni "di mezzo".
Mi sembra che faccia perdere tempo a te e a me: se fra una settimana uno di noi due incontrasse la persona giusta, la perderemmo perché impegnati nel brodo tiepido, né caldo né freddo di questa storia di mezzo.
In effetti con lei sto bene come un'amica in gamba, brillante e simpatica, un'amica con la quale ci si aggroviglia, saltuariamente. Di tanto in tanto. Se dividessimo il quantitativo mensile per trenta, ne uscirebbe poco, come media giornaliera. Con le amiche, appunto, non devo andare a trovare i genitori o uscire quando esse hanno la cena con i colleghi o si ritrovano con le loro amiche, ascoltarle mentre si sfogano per questo o quest'altro.
Ieri cadeva il primo anniversario.
Ci siamo parlati, oggi, ho chiuso questa storia ormai di mezzo.
La chimera
5 ore fa
> Facciamo un esempio delle cose paradossali che scrivi:
RispondiElimina> "... ignoro la sua data di nascita ... mi ha risposto che è vero solo quando non sono con lei"
Chiedo scusa, ho scritto in fretta, quindi male.
La mia ignoranza della sua data di nascita era ovviamente indipendente dal fatto che fossimo insieme o meno.
_civa afferma che quando ella era con me, io ero carino con lei, mentre quando non era con me, non la "cagavo", non la degnavo di attenzioni, tempo, etc. .
Così si capisce?
Sì, _civa mi vedeva come moroso, io la vedevo come amante.
RispondiEliminaNoin è questione di essere scemi: nel rapporto con una persona ha il piatto dei pro e dei contro: quando sono lì, allo stesso livello,o uno dei due leggermente sopra, passa qualche giorno e l'altro piatto si alza, etc. non c'è un bilancio sufficientemente nero o rosso da rinforzare la relazione o da farla terminare.
RispondiEliminaTu stesso avrai vissuto situazioni che richiedono una scelta e nelle quali il bilancio dei pro e contro era sostanzialmente in pareggio.
Scrissi, in passato, che un mio cugino, in contatto con i vertici del PD trentino, mi disse chiaramente che questa gentaglia contava su vari fatti (ad esempio che alcuni immigrati lavorassero solo alcuni anni, ma non il sufficiente per ottenere la pensione) in modo che il mostruoso sistema irresponsabile (altro che previdenziale) che hanno creato potesse tirare avanti ancora un po'.
RispondiEliminaI razzisti anti sono razzisti: perché gliimmigrati dovrebbero fare lavori "umili"?
Se i lavori umili venissero rettribuiti equalmente, in base a domanda e offerta in un mercato "chiuso" diverrebbero allettanti.
Paolo Savona ha ragione da vendere.
La solita cagtasta di cacca sinistrante.
Mani nei capelli!
Non ho letto la lettera. Mi soffermo, però, sul concetto di "lavoro umile" e sulla loro equa retribuzione. Faccio molto in fretta: quando sposti una paga che qui è insostenibile per la sua miseria, in una zona dove il costo della vita è assai minore, hai sottoposto quella paga apparentemente misera a un moltiplicatore che la rende improvvisamente appetibile. Ergo, costoro fanno lavori da quattro soldi per una paga che definirei sostanziosa. Questo quando non delinquono, perché quando lo fanno la redditività, letteralmente, esplode.
RispondiEliminaUno potrebbe eccepire: "Ma i soldi che guadagnano devo spenderli qui per viver qui". Non è detta. Conosco personalmente casi di "datori di lavoro" che organizzano le cose in modo tale da rendere zero le spese dall'una e dall'altra parte. Ad esempio, "ospitando" i lavoratori in nero in casali ufficialmente abbandonati e fornendo loro il vitto. Un vitto da quattro soldi, ovviamente, ma... pensaci bene, stiamo parlando di aitanti giovanotti che fanno un lavoro duro per periodi brevi, accantonano tutto l'accantonabile, quindi si dileguano. Mica devono organizzare la propria esistenza in quelle condizioni, eh? Un tempo si chiamavano "avventurieri". Brutta gente. Ne abbiamo avuto e ne abbiamo tutt'ora una bella schiera anche tra i nostri connazionali che se ne sono andati e se ne vanno in giro per il mondo.
Il mio pregiudizio è che chi lascia casa propria per (tentare di) invadere quella altrui è, sostanzialmente, un poco di buono o, nella migliore delle ipotesi, un disadattato. Si tratta d'un pregiudizio che talora riceve conferme anche senza andarle a cercare. Chissà se uno le cercasse in modo sistematico...
Mi dispiace per la fine della tua ... “relazione” (?), ma mi sembra di capire che per lei aveva un certo significato e per te un altro....
RispondiEliminaIn più mi sembra che hai un figlio/a da una passata relazione importante, quindi la differenza tra diverse situazioni dovresti quanto mai conoscerla.
Quindi direi che hai fatto la scelta migliore.
Peraltro il “ricadere in situazioni similari con persone similari” è cosa comune. Non è vero che “gli uomini/le donne son tutti uguali” è che semplicemente spesso ci lasciamo affascinare sempre dallo stesso modello di persona.
E' del tutto ovvio che ogni persona passi per situazioni che hanno delle similitudini: a meno che una persona sia dissociata e si comporti con una persona in modo radicalmente diverso dalle altre.
Elimina_mlero e _civa erano diverse fisicamente, come età, come stile di vita, come cultura e orientamento politico, io sono sempre lo stesso.
Le relazioni iniziano, le relazioni finiscono. Giusto separarsi quando si capisce di non volere le stesse cose. Sicuramente da una parte dispiace ma dall'altra non è giusto che qualcuno soffra o che uno si senta a disagio. Le situazioni di mezzo a volte tornano utili in un periodo di solitudine, di leggerezza esistenziale...ma nel lungo termine hanno poche chance di proseguire perché appunto, prima o poi uno dei due chiede di più.
RispondiElimina_civa aveva capito che una frequentazione lasca ha ovvero aveva pro anche per lei. Osservava la nostra storia dalla prospettiva e dal desiderio di intensificarla; io la vivevo dalla prospettiva che, per quanto lasca fosse anche troppo impegnativa e incompatibile con possibili, potenziali altre prospettive, guardavo alla trombamicizia.
EliminaDove scrivi, ora, Spiritessa?
EliminaUomo dopo ben 15 anni di diari online ho deciso di prendermi una consistente pausa....al momento non scrivo fino a quando non ne sentirò nuovo un forte desiderio.... a volte anche i grandi amori hanno bisogno di una pausa! .. Continuo comunque a seguire i blog amici. Auguri per il progetto della nuova cucina 😊
Elimina> Il mio pregiudizio è che chi lascia casa propria per (tentare di) invadere quella altrui
RispondiElimina> è, sostanzialmente, un poco di buono o, nella migliore delle ipotesi, un disadattato.
Per farla corta: vista dal punto di vista degli invasori è il modo per ottenere nel modo più veloce possibile l'accesso al consumismo (si fottano pure i lor paesi d'origine).
Dal punto di vista degli scafisti di ogni ordine e grado, è il modo per soddisfare il loro sadismo contro le genti europee e soddisfare la propria hybris egoica e motalisticheggiante, unitamente a tutta una serie di effetti (tornaconto per loro, disastri collaterali per i meno uguali, i destinatari delle accoglienze senza se e senza ma con i culi vostri).
In poche parole: una catasta di cacca, ovvero una fossa biologica piena di merda.