sabato 2 gennaio 2021

I migliori anni della nostra vita

Rosa Canina, alla fine, ha detto :- Anche nel cinema la vecchiaia acquista importanza.
Non è escluso che ci sia un mercato che tira, considerato l'aumento dell'età media. Ma non mi intereressa.
Qualche giorno dopo Il Sorpasso abbiamo visto un altro lavoro con Lean-Luois Trintignant. Una storia di amore così intenso tra una pilota di auto da corsa e una donna, incontrata nel collegio dove entrambi avevano i figli che non dura, per tornare, in una sorta di rinascita, zoppicante, di amnesie e vuoti mentali, in vecchiaia. Insomma, egli è un gran donnaiolo e le vincite nel mondo delle gare gli permetto di strapazzare molte donne e questo non va bene per lei che, lo lascia. Dopo molti anni, il figlio di lui trova il modo per rimetterli in contatto: una relazione che riprende con gli acciacchi degli anni ma anche con la saggezza e il distacco della terza età.
La pellicola attuale (49a del regista) descrive la seconda parte di quest'amore, cinquantatre anni dopo. Cercando chi fosse la "gran sana" che interpretava Anne Gauthier da giovane, ho scoperto che... era proprio Anouk Aimeée, da giovane in Un uomo, una donna, sempre di Lelouche (sesta pellicola) e quindi Un uomo, una donna oggi (Un homme et une femme vingt ans déjà), del 1986.
Beh, questo trittico, lungo cinquantatre anni in mezzo, è proprio interessante e ora dovremo vedere anche la prima e la seconda pellicola delle tre. 

La persona giusta, nel posto giusto, al momento giusto.
Inizio interessante, poi via via meno. Lelouche tende, nel prosieguo, ad un romanticismo che talvolta è edulcorato, stucchevole. la parte più interessante, ripeto, è la composizione in trittico, più che quest'ultima pellicola. Anche il cinema andrebbe studiato.




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