Allora, infojati da Salvatores, domenica sera ci siamo visti Mediterraneo. Bah.
Francamente, non capisco come potè ricevere un Oscar come miglior pellicola in lingua straniera.
Io non no un buon rapporto con le storie farsesche. Ad esempio nella esalogia tolkeniana Il signore degli anelli + Gli hobbit, già il primo poi maggiormente nel secondo e nel terzo hobbit, il pathos de Il Signore degli Anelli e il suo essere coinvolgente perché verosimile, era stato rimpiazzato da una connotazione generale tra il farsesco, appunto e il buffonesco.
Insomma, girare una storia alla fine del secondo conflitto mondiale, con linguaggio e modi anni ottanta, l'ha resa abbastanza patetica, una pellicola di quelle che tra qualche mese non ricordò via via più nulla. Meglio così.
Rosa Canina dice che Salvatores è proprio l'emblema del politicamente corretto progressista (io non sono così d'accordo, alcuni temi che ho visto trattare da Salvatores sono politicamente scorretti): il fatto che abbia voluto fare dell'ironia piuttosto sbracata, rozzetta sul fascismo parrebbe darle ragione.
Salvatores è un sinistroide progressista. Puerto Escondido: la fuga dell'Occidente cattivo e disumano; feste e balli, vita scanzonata, uso di droghe.
RispondiEliminaMediterraneo: antifascismo, pacifismo, volemose bene. E fai caso al discorso del tenente Abatantuono alla fine del film: "volevamo cambiare l'italia/il mondo - alla fine non ci hanno fatto cambiare niente" (suonava più o meno così).
Una volta ho sentito un'intervista di Abatantuono - era l'apoteosi dell'artista "allineato" alla kultura. Quando avevo vent'anni mi piaceva. Ora no. Sia lui che Salvatores.
Anche io ho intravisto una critica rozza e sbracata al fassismo. Anche ascoltando le critiche piccate di Rosa Canina a "Tutto il mio folle amore" per la scelta del ragazzo attore interprete di Vincent, Rosa Canina afferma che la scelta di averlo selezionato dai bocciati è proprio in linea con quel progressismo radical chic del quale Salvatores sarebbe uno dei simboli e teste.
EliminaIo ho visto alcune sue storie piuttosto politicamente scorrette, per alcuni temi.
Ricordiamoci che quando c'è da mangiare e prendere riconoscimenti e denari, o sei inserito in una certa tendenza oppure ti fanno terra bruciata intorno.
Secondo me Salvatores lo puoi leggere con due chiavi.
EliminaSe usi la chiave ideologica, è senza dubbio allineato ad una certa "sinistra milanese" collegata all'ambiente della "cultura" e infatti attorno ha sempre avuto quella corte di "artisti" come Bisio che sono organici. Sono un po' delle macchiette perché sono i famosi "comunisti col rolex" che non trovi certo nei palazzoni popolari ma più facilmente alle cene a casa Moratti, nota famiglia di petrolieri, a parlare di microplastiche e di giustizia sociale mentre si fanno servire dai camerieri filippini e accendono il sigaro cubano con la banconota da 500 euro.
Se invece usi la chiave del film in astratto, le sue storie sono tipiche della goliardia milanese degli Anni Ottanta, un po' alla Elio e Storie Tese, che ci è familiare. Per esempio io ho visto "Mediterraneo" in videocassetta nella mensa della polveriera dove ero di guardia nell'estate del '92. Il film era esilarante perché noialtri nella polveriera eravamo IDENTICI ai protagonisti del film, stesso abbigliamento, stesso effetto di avamposto dimenticato, stessi dialoghi, più o meno, stesse situazioni goliardiche. L'unica nota stonata era che gli attori del film erano palesemente molto più vecchi del soldato "medio" la cui età è attorno ai vent'anni, non ai quaranta. I suoi film toccano un po' tutti i luoghi comuni di quegli anni, che ne so, i viaggi-odissea alla "Fandango" che erano la vacanza-ideale dei ragazzi di allora, eccetera.
Per me Salvatores è "cultura pop" non materiale da "cineforum". Siamo a livello Giovanotti, non Corazzata Potemkin.
Anche le età dei protagonisti erano cliccate. Inverosimile anche per molti aspetti.
EliminaErano ciccate...
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